IN ESCURSIONE NEGLI “ALTOPIANI MAGGIORI D’ABRUZZO”
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IN ESCURSIONE NEGLI ALTOPIANI MAGGIORI D’ABRUZZO
Esiste un singolare territorio in quota, tutto da scoprire, ricompreso tra Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e Parco Nazionale della Maiella.
Altopiani Maggiori d’Abruzzo
Una sorta di ampio luogo cuscinetto che garantisce la continuità ambientale tra due importanti aree protette. Si tratta degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo raggiungibili con diverse strade di accesso. La loro particolarità è che da qualunque parte vengano raggiunti sanno stupire per l’elevato valore paesaggistico e naturalistico che offrono. Dopo le strade di arroccamento, più o meno tortuose, lo sguardo spazia libero e meravigliato su queste ampie distese, ne accarezza i colori che variano di stagione in stagione (in questo periodo dell’anno le praterie assumono sfumature di un verde sempre più brillante).
I paesi montani
Gli Altopiani con i paesi di Rivisondoli, Pescocostanzo e Roccaraso, insieme alla frazione di Pietransieri e appena più in basso Rocca Pia, compongono un importante comprensorio turistico estivo e invernale. Per morfologia si prestano molto all’escursionismo che può essere praticato, da paese a paese e nelle diverse località. La possibile rete dei Sentieri consente di camminare tutto l’anno e di esplorare moltissimo i luoghi. In assenza di neve i sentieri sono percorribili da tutti; nel periodo invernale il livello tecnico richiesto si innalza, con attrezzatura e abbigliamento adeguati e quindi gli itinerari di cresta e su pendii richiedono competenza ed esperienza, ma restano sempre il pianure innevate, da percorrere con le racchette da neve, per valide e appaganti esperienze.
Pianori e vette
Gli Altopiani sono estesi e in quota, dai 1200 m del Piano delle Cinquemiglia fino agli oltre 1400 m del Piano dell’Aremogna. Tutto attorno una cornice di vette tra i 1700 (come le Pietre Cernaie, Monte Croce, Monte Rotella, Toppe del Tesoro, Toppe Vurgo, Serra Sparvera, Monte Porrara), fino ai 2285 m di Monte Greco; tutte raggiungibili e dal grande respiro panoramico.
Sentiero Italia Cai
La zona è attraversata dal Sentiero Italia Cai con le tappe Barrea-Rivisondoli e Rivisondoli-Campo di Giove, quale ulteriore elemento di raccordo tra i due Parchi nazionali. Ci sono poi gli appuntamenti culturali, religiosi (anche con eremi e sacrari), dell’artigianato, delle tradizioni e quelli gastronomici con i tanti sapori della montagna.
Escursionismo e Rete Escursionistica
L’escursionismo, con una efficace Rete Escursionistica e la corrispondente Carta dei Sentieri, può essere quindi lo strumento per conoscere meglio questi luoghi, migliorare l’offerta ricettiva distribuita nei mesi, diversificare la frequentazione della montagna, potenziare l’attrattiva di territori con salutari esperienze all’aria aperta, particolarmente consigliate a famiglie.
Club Alpino Italiano
Il Club Alpino italiano può essere alfiere di questi messaggi, in luoghi nei quali anche la grande fauna d’Abruzzo ha iniziato a ritrovare habitat idonei. Di riferimento il Gruppo regionale Cai Abruzzo, le Sezioni Cai di Castel di Sangro e di Sulmona, Cartografia e Sentieri e le Commissioni tecniche Escursionismo, Tutela Ambiente Montano e Scientifico.
Carta dei Sentieri e Sindaci
La proposta per un Escursionismo educantee di scoperta è lanciata. Adesso tocca agli amministratori locali, ai Sindaci dell’Altopiano (e non solo), di impegnarsi affinché si riesca a realizzare una rispondente Carta dei Sentieri degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, con tracciati ben descritti e segnati, utili anche come prevenzione incendi e per operazioni di soccorso.
Educazione Ambientale
L’educazione ambientale attenta alla sostenibilità, è parte di ogni iniziativa e comportamento dal progetto Montagna Pulita a Ricominciamo dai Sentieri, Borghi d’Appennino,ABC: Ambiente-Bussola-Cartina, Camoscio per amico. Ci sono poi gli obiettivi Agenda 2030 e quelli della CETS Cartra Europea Turismo Sostenibile.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
2022 – ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI CAI – Bormio, sabato 28 e domenica 29 maggio
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2022 – ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI CAI – Bormio, sabato 28 e domenica 29 maggio
L’appuntamento nazionale del Cai è a Bormio, in Valtellina.
sabato 28 e domenica 29 maggio 2022
A Bormio, sabato 28 e domenica 29 maggio 2022, è in programma L’Assemblea nazionale dei Delegati 2022 del Club alpino italiano. Ci si ritroverà presso la struttura denominata Pentagono, pronta ad accogliere.
Lombardia e Abruzzo: Sezione Cai Valtellinese e Sezione Cai di Chieti
Si sono occupati dell’organizzazione dell’Assemblea dei Delegati 2022 le due Sezioni gemellate Valtellinese di Sondrio e Maiella di Chieti. Un Programma definito dal concorde parere dei due Presidenti, il valtellinese Paolo Camanni e il chietino Eugenio Di Marzio.
-2002 Assemblea nazionale dei delegati Cai a Bormio – Anno Internazionale delle Montagne -2022 Assemblea nazionale dei delegati Cai a Bormio – Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna
L’appuntamento del Cai 2022a Bormio entra nella Storia della Montagna. Con quello del 2002 diventa un doppio appuntamento nel tempo cercato dalla Sezione Cai Valtellinese per celebrare anche eventi internazionali. – Nel 2002 la Valtellina è entrata a far parte (e non solo idealmente) dell’Anno internazionale delle Montagne. – Vent’anni dopo, nel 2022 lo fa con l’Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna e questa volta gemellata con l’Abruzzo, con la Sezione Cai di Chieti.
Alpi e Appennino
Si tratta di un importante abbraccio tra Alpi e Appennino che celebrano 150 anni dalla fondazione delle rispettive Sezioni Cai.
Patto di gemellaggio
Le due Sezioni, unite da un patto di gemellaggio sottoscritto a Chieti nel 1988, alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, hanno ottenuto dall’Assemblea dei Delegati del 2021 l’approvazione all’organizzazione di tale importante momento associativo, per celebrare degnamente i 150 anni dalle rispettive fondazioni e per dare ulteriore slancio alle finalità del gemellaggio.
Il 2022 è l’«Anno internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna»
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite nella riunione dello scorso 16 dicembre 2021 ha stabilito il 2022Anno internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna. E’ stata adottata una risoluzione promossa dal Kirghizistan ed approvata all’unanimità.
20 anni prima, nel 2002
Il 2002 è stato l’Anno Internazionale delle Montagne che ha indirizzato l’attenzione sulle Terre Alte del Pianeta. Impegno celebrato ogni anno, l’11 dicembre Giornata mondiale della Montagna.
La Montagna, il Cai e gli appuntamenti internazionali
L’Assemblea nazionale dei delegati del Club Alpino Italiano – l’appuntamento sovrano del Cai – si incontra con gli eventi internazionali della Montagna.
Bormio e il senso del tempo: nel 2002 e nel 2022
Bormio ha il senso del tempo e lo sa cogliere, sia venti anni fa, sia oggi, con il Cai in prima fila. Da una storica Assemblea nazionale del 2002 a quella in programma del 2022.
Nota di Angelo Schena
I temi trattati nel 2002 sono ancora di grande attualità nel rappresentare la “filosofia” del Cai e riverberano positivamente sulle scelte future di tutela ambientale.
Dalla comunicazione del 2002 di Angelo Schena all’epoca Presidente della Sezione Valtellinese del Cai si ricava che gli organizzatori accanto al lavoro dei congressisti si ponevano come obiettivi quelli di far conoscere il territorio dove si ritrovavano, con escursioni e uscite alpinistiche, svolgendo attività culturale con pubblicazione di volumi e realizzazione di opere tecniche (osservatorio meteorologico) e far apprezzare la cucina locale. …Una chiara “filosofia” del Cai che, accanto al dibattito sui temi di attualità dell’alpinismo, non trascurava però aspetti culturali e ricreativi del tempo libero. Particolare attenzione è stata prestata ai giovani con il coinvolgimento delle scuole in alcune iniziative, incontri con scolaresche e serate indirizzate al mondo giovanile per coniugare musica e arrampicata. Previste presentazioni pubbliche per mostrare anche all’esterno le attività, gli ideali e i valori del Club Alpino italiano. …Con questa iniziativa riteniamo di contribuire alla promozione della conoscenza il nostro territorio è più in generale delle terre di montagna e dei popoli montani, con tutto il patrimonio di umanità, di cultura e di qualità di vita di cui sono portatori e gelosi custodi. Nel 2002: speriamo in tal modo di dare il nostro contributo per l’affermazione dei principi ispiratori dell’Anno Internazionale delle Montagne…
Olimpiadi Invernali 2026 – l’ambiente è a rischio
Nel 2022: altrettanto come Cai va fatto per contribuire all’affermazione dei principi ispiratori dell’Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna. Bormio l’ho conosciuto anche come “Magnifica Terra” e Comune del Parco Nazionale dello Stelvio. Ambienti montani che sanno stupire e sul suo territorio si svolgeranno le Olimpiadi Invernali 2026 in paesaggi dal patrimonio naturalistico straordinario. Grande è la preoccupazione per il grave impatto ambientale che rischia di essere provocato dalle opere previste. Otto Associazioni di protezione ambientale (Club Alpino Italiano, Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness Italia, Touring club italiano e WWF) si sono espresse con un documento/appello che chiede di attivare una procedura di Valutazione Ambientale Strategica su tutte le opere previste. La preoccupazione è aggravata sia dall’assenza di informazioni sulle modalità di progettazione e di realizzazione che dovrebbero essere rilasciate con urgenza dai Ministeri competenti (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e Ministero della Transizione Ecologica) sia dalle procedure in corso che tendono nei fatti a eliminare la Valutazione Ambientale Strategica per recuperare il dichiarato grave ritardo sulla tabella di marcia delle opere.
La Famiglia Cai è allargata e a Bormio ci saranno anche i Presidenti del Cai Biella (Andrea Formagnana) e della SAT di Trento (Anna Facchini), Sezioni che a loro volta compiono 150 anni di storia.
Mostre
Al Pentagono verranno allestite due mostre, una dedicata ad Alfredo Corti, fotografo valtellinese della prima metà del Novecento, l’altra alla strada del Passo dello Stelvio, progettata dall’ing. Carlo Donegani nella prima metà dell’Ottocento.
Pillole di storia del Cai
1872 – La Sezione Cai Chieti è stata la nona Sezione Italiana del Cai. 1872 -La Sezione Cai Valtellinese è stata la decima Sezione Italiana del Cai. 1872 – la Sezione Cai di Chieti organizza il 5° Congresso degli Alpinisti del Cai (il corrispondente all’attuale Assemblea nazionale dei Delegati). 1873 – la Sezione Cai Valtellinese organizza il 5° Congresso degli Alpinisti del Cai
IL FUTURO DEL CAI
Prossimo Presidente Generale Cai
Giornate da non perdere, quelle che ci attendono il 28 e 29 maggio 2022 a Bormio. Termina il luminoso mandato di Vincenzo Torti che ha guidato con coerenza e visione il Cai in questi ultimi 6 anni e ci sarà la nomina del prossimo Presidente Generale Cai.
Gabriele Bianchi
Il mio pensiero va al generoso e indimenticabile Gabriele Bianchi, Presidente Generale Cai nel 2002; mio Presidente quando partecipai a Bormio come Consigliere Centrale Cai in rappresentanza delle 11 Regioni del CMI (Centro Meridione e Isole).
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
100 anni del primo Parco storico d’Appennino: il Parco Nazionale d’Abruzzo
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100 anni del primo Parco storico d’Appennino: il Parco Nazionale d’Abruzzo
Nato nel 1922
Nel 1922 nacque il Parco Nazionale d’Abruzzo, oggi Abruzzo Lazio e Molise. La grandezza non quantificabile e non monetizzabile di questo straordinario Ente è nella storia che lo ha attraversato. Lo so bene per averlo studiato e aver condiviso alcuni momenti della vita di questo Parco, sia per vicinanza geografica del mio paese natale, sia per le iniziative svolte come Club Alpino Italiano.
Fontana di S. Rocco
La Fontana di S. Rocco a Pescasseroli è un luogo storico, dove resta una lapide corrosa dal tempo a ricordo del famoso evento, con la seguente iscrizione: “Il Parco nazionale d’Abruzzo sorto per la protezione delle silvane bellezze e dei tesori della natura qui inaugurato il IX Sett. MCMXXII“.
Conservazione e tutela
La storia di questo importante lembo d’Appennino è data dagli anni di conservazione e tutela, dalle difficoltà superate, dalle persone che lo hanno voluto e da chi lo ha gestito nel tempo, riuscendo a mantenere visione e lungimiranza.
Simboli del Parco
A rappresentarlo ci sono gli animali simbolo che convivono con l’uomo: orso bruno marsicano, camoscio d’Abruzzo e lupo appenninico e gli ambienti straordinari delle foreste vetuste. Insieme ad animali e foreste il Parco è rappresentato da abitanti e paesi, iniziando da quelli che hanno avviato la storica avventura con il nucleo centrale dato da Opi, Bisegna, Civitella Alfedena, Gioia de’ Marsi, Lecce dei Marsi, Pescasseroli e Villavallelonga.
Il Parco si amplia
Un’azione culturale che ha saputo contaminare positivamente ed è cresciuta dall’Abruzzo nel Lazio e nel Molise superando logiche locali con territori abbracciati da montagne e obiettivi condivisi.
Indicatori di qualità
Oggi è centrale il tema che unisce ambiente, salute e benessere, con una gestione attenta di risorse e valori. Ma il vero patrimonio di questi 100 anni è dato da indicatori che troviamo nella tradizione di gesti consolidati, nella capacità di attrarre e convincere, nella cultura che irradia da ogni luogo visitato, nella natura che emerge ad ogni passo, nella gestione che ha saputo sempre conservare il giusto verso.
Parco faro di civiltà e culture
In un mondo condizionato dall’economia e dalla globalizzazione la grandezza non si acquista con il denaro. La vera ricchezza, racchiusa in uno scrigno di biodiversità, di genti e culture, è nella storia e nelle vicende che hanno reso il Parco faro di civiltà e futuro.
La personalità del Parco
Ogni area protetta ha la sua personalità e il Parco d’Abruzzo ha sviluppato le sue strategie d’Appennino, tra conservazione, ricerca e sostenibilità, per assolvere pienamente alle finalità istitutive, proiettate oltre l’Area protetta, riconosciute internazionali.
100+100 anni
Il valore aggiunto al Sistema delle Aree Protette è dato dal gemellaggio con il Parco Nazionale Gran Paradiso che unisce Alpi e Appennino, sublima la sfida di un’Italia unita e guarda a qualità della vita, all’incontro nel Mediterraneo e alle scelte di futuro possibile, dando senso alla transizione ecologica.
Lo stretto legame tra uomo e natura evolve in un contesto sempre più attento alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Crescono reciprocità negli scambi e la diffusione di buone pratiche di convivenza e progresso.
Lavorare insieme
L’Abruzzo deve aspirare ad una realtà di aree protette dialoganti. In Abruzzo ci sono tre parchi nazionali, un parco regionale e una diffusa presenza di riserve che compongono un altro grande parco. Lavorare insieme rappresenterà il futuro della nostra società nel patto per l’ambiente Green Deal, Biodiversità 2030, Farm to Fork, PAC e Politiche di coesione sociale, Next generation EU, il PNRR e le Green Community. Certamente, alla luce del centenario del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sarebbe utile/necessaria una Conferenza regionale delle Aree protette d’Abruzzo.
Camoscio d’Abruzzo: vessillo di montagne e Parchi
Il Camoscio d’Abruzzo è il reale simbolo della resilienza e dell’adattamento nelle montagne d’Abruzzo. Specie a rischio di estinzione, rintanata eroicamente nella Camosciara, salvata dal Parco d’Abruzzo, è stata reintrodotta sulle montagne ed oggi è nuovamente presente in Abruzzo sui monti della Maiella, sul Gran Sasso d’Italia e sul Sirente. Tutte realtà montane gestite da Parchi a sottolineare il delicato e vincente ruolo svolto da Enti, dei quali il Camoscio può essere riconoscibile vessillo.
il tempo è galantuomo – il Camoscio d’Abruzzo è resiliente? Si riuscì a salvare il cuore del Gran Sasso d’Italia e, una delle riposte in ambiente, Cai-Comune di Pietracamela-Parco Nazionale d’Abruzzo, fu nel 1991, dar vita al Progetto Camoscio d’Abruzzo, con le tante positive implicazioni. Scelte giuste e il tempo, da galantuomo, ci ha dato ragione. Oggi (febbraio 2021) in Abruzzo ci sono oltre 3200 camosci, diversamente distribuiti nelle Aree Protette, tra Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (lo storico Parco che riuscì a evitare l’estinzione del camoscio), Parco Nazionale della Maiella, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Regionale Sirente Velino. A questi in Abruzzo, si aggiungono i 200 camosci del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Per una specie che ha rischiato di scomparire, i numeri iniziano a essere importanti, ma la guardia va tenuta sempre alta e il camoscio, diventato mascotte nei giochi della gioventù e in alcune pubblicazioni per ragazzi (Camoscio Carlino, il vagamondo), va conosciuto e ammirato per la sua capacità di resistere e adattarsi, tornando a ripopolare ambienti montani abitati nel passato (oggi si usa dire resilienza) e per la sua agilità da “acrobata delle rocce“.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
Cai Castelli – Sentiero della Pace, 10 anni del Centro Avalokita
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Cai Castelli – Sentiero della Pace 10 anni del Centro Avalokita
Centro di meditazione e vita consapevole
Avalokita è un Centro di meditazione e vita consapevole di cui tutti abbiamo particolarmente bisogno in questo critico periodo della nostra vita. Il Centro, che compie 10 anni di vita si trova a Villa Rossi, Frazione di Castelli.
Sentiero della Pace La Sezione di Castelli del Club Alpino Italiano, propone esperienze di Escursionismo educante, rivolte a tutti per conoscere e apprezzare territorio e culture. In questo vivace e permanente laboratorio (tra gli eventi dedicati al 45° anno di fondazione) nasce l’idea del Sentiero della Pace con lo scopo di collegare le frazioni del Comune di Castelli. A piedi, su percorsi accessibili, da località a località, nella fascia pedemontana confortati dalla meraviglia delle vette montane del Gran Sasso d’Italia, affacciati sul mare Adriatico, attenti agli incontri con gli abitanti delle piccole frazioni sparse a punteggiare ambienti dall’elevato valore naturalistico e paesaggistico dove è proverbiale l’accoglienza rivolta al turista escursionista visitatore.
Thich Nhat Hanh
Monaco zen, scrittore, poeta e costruttore di pace, Thich Nhat Hanh è oggi insieme al Dalai Lama una delle figure più rappresentative del Buddhismo nel mondo. Venne qui 14 anni fa, nel mese di marzo, a vedere dove sarebbe sorto il centro, e rimase affascinato dalle montagne innevate, il verde e i prati fioriti (diremmo noi un angolo di paradiso sulla terra). Il Sentiero della Pace sarà intitolato al monaco Thich Nhat Hanh, che recentemente ha lasciato il corpo. Pace come percorrenza, come spirito del camminare, come unione dei popoli e avvicinamento rispettoso delle genti che ci vivono.
Il Progetto
L’incontro del 24 aprile, nel festeggiare i 10 anni del Centro Avalokita, vede la presentazione del Progetto di sentieri a bassa quota percorribili tutto l’anno (condiviso con il Comune e nella linea di finanziamento da PNRR). I responsabili del Centro, commossi dal Progetto Cai e dalle sue finalità sono stati lieti di presentarlo nell’ambito delle manifestazioni per il decennale della fondazione del Centro Avalokita.
Ripartire dai sentieri
Possiamo anche affermare che il Progetto prende linfa dall’iniziativa Ripartire dai sentieri voluta dal Cai nazionale per la valorizzazione delle emergenze storiche e ambientali delle zone colpite dal sisma. Il Cai di Castelli, facendo proprio questo messaggio, propone itinerari che ricollegano le frazioni attraverso un’antica rete di viabilità lenta e così presenta una proposta di turismo sostenibile, (non mordi e fuggi, ma completa e appagante) un’esperienza di cammino culturale e solidale, con la possibilità di sostare nei numerosi punti di accoglienza lungo il cammino.
Enrico Faiani e Francesco Carta – 30 aprile 2022
Il prossimo 30 aprile 2022 la Sezione Cai di Castelli ricorderà i nostri indimenticabili soci Enrico Faiani e Francesco Cartatragicamente chiamati alla montagna il 30 aprile 2017. Il Rifugio Enrico Faiani è punto di aggregazione con sempre nuove e diverse iniziative. Sabato 30 aprile ci sarà anche la Festa dell’albero, che questa volta potrà essere svolta in forma completa rispetto al precedente incontro ancora avvolto dalla neve.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
100 +100 anni di conservazione della natura, Roma 22-24 aprile 2022; Parco Nazionale del Gran Paradiso e Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
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100 +100 anni di conservazione della natura, Roma 22-24 aprile 2022 ParcoNazionale del Gran Paradiso e ParcoNazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Una storia iniziata nel 1922, dalle alterne vicende. Tutela e conservazione sempre sul sentiero del progresso.
Grande evento alla presenza del Presidente della Repubblica
I Parchi Nazionali compiono cento anni, nel 1922 nacquero il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello d’Abruzzo, oggi Abruzzo, Lazio e Molise. Dal 22 al 24 aprile, a Roma, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, si svolgono le celebrazioni del Centenario con la presenza, alla inaugurazione, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una tre giorni in cui saranno raccontate le attività e i valori di chi opera per la tutela della biodiversità. 100 anni del Gran Paradiso e 100 d’Abruzzo sommano 200 anni di impegno civile per ambiente e società.
Villaggio dei Parchi. Meraviglie d’Italia
Questo particolare e storico appuntamento a Roma consentirà di visitare il Villaggio dei Parchi che riunisce il complesso e vario Sistema delle Aree Protette anticipando la possibilità di scoprire fisicamente, in cammino da Regione a Regione, le meraviglie dei territori d’Italia Una realtà data da Parchi nazionali e regionali, Riserve statali, regionali e comunali, Rete Natura 2000 e gli obiettivi di Agenda 2030.
Venerdì 22 aprile: i valori della conservazione
La giornata inaugurale di venerdì 22, sarà aperta dal Presidente della Federparchi Giampiero Sammurie dagli interventi di Roberto Cingolani Ministro della Transizione Ecologica e dai Presidenti del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise Giovanni Cannata e del Parco Nazionale del Gran Paradiso Italo Cerise.
Sabato 23 aprile: buone pratiche e criticità
Continua il racconto sulle Aree Protette con le tematiche che guidano le azioni di tutela. Si interviene sulla gestione dei parchi, la conservazione degli ecosistemi e le buone pratiche per la sostenibilità. Centrale il tema della comunicazione dell’educazione ambientale quale strumento che ci unisce al mondo che ci circonda e alle sue vicende. Conoscere e comprendere il valore degli ambienti ci aiuta a migliorarli e sostenerli e come cittadini abbraccia l’educazione civica e culturale. Avremo il contributo di esperti, responsabili e l’esperienza dei Direttori Bruno Bassano del Parco Nazionale del Gran Paradiso e di Luciano Sammarone del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
In serata prende spazio la musica con il concerto dell’Orchestra Nazionale dei Conservatori italiani organizzato d’intesa con il Ministero dell’Università e della Ricerca.
Domenica 24 aprile:simboli e immagini
Prendono spazio simboli e immagini. Orso bruno marsicano e Stambecco ci invitano alla scoperta di luoghi e ambienti raccontati dalle immagini del concorso internazionale “Fotografare il Parco” giunto alla 15^ edizione. Dal racconto allo studio il passo è breve e tutto sottolinea l’importanza della gestione scientifica delle aree protette. Stambecco e Orso, guardano dalla stessa parte, verso un futuro possibile
Park to park
In programma anche l’iniziativa Park to park (in cammino tra i Parchi) che (per far conoscere meglio i Parchi) prevede una pubblicazione destinata a illustrare la biodiversità presente nell’area protetta. Inoltre ci sarà organizzazione di un evento (liberamente proposto da ogni Parco) come attività di educazione ambientale/escursionistica o artistica nel periodo compreso tra questa primavera 2022 e l’autunno 2023. Il Calendario di eventi così previsti diventerà occasione di ulteriore conoscenza e approfondimento di territori e culture.
Come Club Alpino Italiano, tra le diverse iniziative per la montagna, c’è la proposta Sentiero dei Parchi, costola del Sentiero Italia Cai che, con i suoi oltre 7000 km di sviluppo, attraversa direttamente 16 Parchi nazionali, 34 Parchi regionali, Riserve e Aree di Rete Natura 2000. Il messaggio dell’Escursionismo educante favorisce il riconoscimento della CETS, Carta europea turismo sostenibile.
Documenti del Club Alpino Italiano tra tutela, biodiversità e progresso
Ricordo anche i fondamentali Documenti Cai che si aggiungono al Bidecalogo, tematici nei settori: informazione, educazione, formazione, conservazione, tutela, studio, gestione. Approvati dal Consiglio Centrale di Indirizzo e Coordinamento e dal Comitato Direttivo Centrale Cai. 1. Cambiamenti climatici, neve, industria dello sci. Analisi del contesto, prospettive e proposte; 2. Biodiversità, servizi ecosistemici, aree protette, economia montana; 3. Il CAI, i boschi e le foreste; 4. Transizione ecologica, energie rinnovabili, eolico; 5. il CAI e il sistema delle aree protette.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
Documenti del Club Alpino Italiano tra tutela, biodiversità e progresso
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Documenti del Club Alpino Italiano tra tutela, biodiversità e progresso
Oltre il Bidecalogo Cai
Il Club Alpino Italiano (in poco più di un anno) ha elaborato e approvato 5 documenti tematici nei settori: informazione, educazione, formazione, conservazione, tutela, studio, gestione e pianificazione. Approvati dal Consiglio Centrale di Indirizzo e Coordinamento e dal Comitato Direttivo Centrale Cai sono chiaro riferimento all’interno dell’Associazione. La loro funzione non si limita ai soci e diventano particolarmente utili nella comunicazione esterna e nello svolgimento di ruoli assegnati al Cai presso Enti di gestione, come nei Parchi, nelle Regioni, nei Comuni e in ogni possibile tavolo di concertazione.
Cai e sistema delle aree protette
L’ultimo approvato, (marzo 2022, indicato con il n.5) è il CAI e il sistema delle aree protette
Cultura e Natura
Oggi, nel 2022 l’azione del Bidecalogo Cai (norme a tutela dell’ambiente del 1991 e riviste nel 2013) è innervata dalla recente stesura e approvazione di questi mirati cinque documenti Cai, calibrati sui nostri tempi, dai chiari riferimenti culturali, fondamentali al possibile futuro sostenibile e di progresso per ambiente e società.
Educazione e sostenibilità
L’educazione allo sviluppo sostenibile, promosso anche attraverso la Rete INFEAS, è un obiettivo strategico per il presente e per il futuro. Conservare le risorse del nostro Pianeta, consentendone la riproducibilità è la sfida ambientale non più eludibile per l’oggi e le future generazioni.
Accesso agli atti
Inoltre è stato predisposto un utile documento guida di accesso agli atti e alle informazioni ambientali.
I documenti Cai educano allo sviluppo sostenibile, promosso anche attraverso la Rete dei Centri INFEAS (link articolo Montagna e Parchi), in quanto obiettivo strategico per il presente e per il futuro. Conservare le risorse del nostro Pianeta, consentendone la riproducibilità è la sfida ambientale non più eludibile, soprattutto alla luce delle sempre più ricorrenti emergenze planetarie.
Il Cai vede uomo e tutela della montagna, insieme nel progresso e benessere, per contrastare spopolamento, spaesamento, crisi climatica, consumo di suolo, perdita di biodiversità e delle identità locali. Lo stare bene precede il concetto di sostenibilità come scelta.
Studio e osservazione della Natura si traducono in esperienze dai molti risvolti. La frequentazione condivisa dell’ambiente consente di approfondire temi etici, antropologici, psicologici, di relazione e confronto che predispongono alla sostenibilità, attraverso la quale si guarda e si interpreta il mondo.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
ASSEMBLEE REGIONALI DEL CLUB ALPINO ITALIANO – sabato 9 e domenica 10 aprile 2022
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ASSEMBLEE REGIONALI DEL CLUB ALPINO ITALIANO – sabato 9 e domenica 10 aprile 2022
Il Cai in cammino – Di nuovo in presenza
Con un’azione coordinata il Cai si è tutto messo in cammino. Da nord a sud, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, sabato 9 e domenica10 aprile, in tutta Italia si sono svolte le Assemblee Regionali Cai
Il valore dell’Assemblea
Il momento assembleare è un momento particolare della vita associativa. Ci si incontra sempre con un duplice scopo: per fare il consuntivo di quanto svolto in questo periodo e programmare le iniziative future. Ci si prende cura della montagna e di chi vi abita per contribuire a mitigare crisi e difficoltà, valorizzando servizi e funzioni.
In rinnovamento
Le assemblee servono anche all’affidamento e al rinnovo di incarichi nella gestione del Gruppo regionale Cai che ha il delicato è importante compito di coordinare e armonizzare il lavoro delle Sezioni e delle Commissioni tecniche.
Le emergenze continue
Era tanto, troppo tempo, che non ci si ritrovava di persona. Anche il Cai risente grandemente della problematicità di questo periodo e partecipa al superamento con regole condivise sui sentieri, nei Rifugi e nelle Sezioni. In Assemblea per tutti l’uso delle mascherine così da limitare i possibili danni da covid e riportare nello zaino il solo piacere dell’incontro.
Pace e cambiamento
Tra i molti argomenti trattati l’unanime condanna per quanto sta accadendo in Ucraina e la necessaria ricerca di pace. Cambiare si può. È stata poi ribadita la fragilità della montagna per la crisi climatica in atto e lo spopolamento presente in molti paesi montani.
La risposta è culturale
La risposta a queste difficili e addirittura impensabili situazioni, è culturale. Conoscenza, studio, frequentazione responsabile e sicurezza sono gli strumenti a disposizione per le scelte sostenibili che ci attendono. Nei programmi a venire centralità per alpinismo, escursionismo, rifugi, sentieri e per progetti nazionali trasversali in grado di coinvolgere il mondo della Scuola, giovani e famiglie.
2022 Anno internazionale dello Sviluppo sostenibile della Montagna
Dopo il 2002 Anno Internazionale della Montagne, a vent’anni di distanza, su proposta del Kirghizistan, dall’ONU viene riportata l’attenzione sulle Terre Alte del Pianeta.
…le montagne sono l’habitat di specie uniche di flora e fauna e i paesi di montagna costituiscono tipi unici di ecosistemi e i problemi che devono affrontare a causa del cambiamento climatico sono specifici…
Oltre 300.000 soci
Il Club Alpino Italiano, con i suoi oltre 300.000 soci e strutture in ogni Regione, è la più numerosa Associazione di protezione ambientale riconosciuta dal Ministero della Transizione Ecologica. Una massa critica determinante per scelte di gestione e frequentazione consapevole dell’ambiente.
Politica di coesione
Il Cai c’è per tutti: ha sottoscritto intese e collaborazioni con Ministeri, Parchi, Università, Associazioni, Regioni ed Enti diversi. Gli oltre 300.000 soci sono in grado di intervenire ovunque e in tutte le situazioni, nell’auspicata normalità e nell’emergenza.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
6 aprile 2009 – 6 aprile 2022, 13 anni per L’Aquila con le sue vittime
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6 aprile 2009 – 6 aprile 2022, 13 anniper L’Aquila con le sue vittime
La memoria del terremoto, 6 aprile 2009alle 3.32
Una data che resta scolpita nella memoria, così come sono scolpite le pietre dei grandi monumenti dell’Aquila. Il terremoto è d’Appennino con il cratere dei tanti Comuni ancora inagibili. Fiaccolata come luce di speranza e rintocchi a scandire il numero delle 309 vittime. La ricostruzione lenta, lo spopolamento e lo spaesamento come effetti. Il Comitato dei familiari delle vittime della Casa dello Studente e il Parco della Memoria.
Sicurezza, qualità della vita, futuro della montagna e non solo…
In questo 2022 partecipare alla commemorazione delle vittime del sisma, con il peso della distruzione di tanti edifici, mi porta a pensare alla distruzione volontaria di intere città con la guerra in atto in Ucraina. Il terremoto è una forza della natura, che si può provare a imbrigliare costruendo nei luoghi meno sensibili e in modo opportuno. La guerra è invece scelta dell’uomo; morti e distruzioni inconcepibili con l’attuale livello di conoscenza e possibilità nella gestione di risorse e relazioni.
Inaccettabile
Quanto sta accadendo con la guerra non sarebbe dovuto accadere. La responsabilità è di tanti, complici interessi di settore, ricerca di potere e indifferenza alla possibile visione di futuro. Eppure gli strumenti ci sono. Alle troppo fluide situazioni sociali planetarie, la risposta univoca è data dai limiti della nostra unica Terra e dal valore espresso da ogni singolo individuo.
Imperdonabile
La morte è comune a tutti. Le cause hanno origini diverse. Imperdonabili quelle dovute all’irrazionalità dell’uomo.
La Costituzione italiana
Risollevarsi dalle macerie deve essere un monito. L’auspicio di credibilità per chi verrà dopo di noi. Il rispetto di regole scritte e non scritte. Tra quelli scritti riferibili alla guerra c’è anche questo! L’Articolo 41 della nostra Costituzione è ancora più chiaro con le recenti integrazioni: L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente.
13 anni di ricostruzione?
Sulla sofferta ricostruzione della città (ma siamo consapevoli che sono trascorsi 13 anni?) corriamo il reale rischio che si abbattano anche i rincari dei costi (ma quanto sono reali o piuttosto da speculazione) dei materiali per l’edilizia e dei prezzi dell’energia. E’ ora che termini la situazione emergenziale per trasformare tutto in grande risorsa per gli aquilani:
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L’Aquila è nel mio cure. Per gli studi universitari con la Laurea in Fisica e i primi passi nel Cai regionale e del CMI, accompagnato da Nestore Nanni e Dario Torpedine.
la memoria del terremoto La memoria mi riporta al terremoto dell‘Aquila. Anche in questo caso la data è certa, come l’ora, come il numero delle vittime, appena ieri celebrate dai rintocchi della campana. Le macerie una massa terribile come i feriti e i senza tetto nel freddo della notte. A seguire lo spaesamento e, per tanti, l’abbandono. I numeri pesano come macigni e la realtà orribile per una città di Montagna, tenacemente abbarbicata alla sua identità, nata dal senso positivo di aggregazione e inclusione. In questo caso evento e numeri sono una inaccettabile realtà. Il 6 aprile di ogni anno diventa una data della memoria per donne e uomini, affinché, adottando ogni genere di intervento preventivo, quella tragedia non abbia a ripetersi. La storia ci dice da dove siamo partiti, quanto gravemente abbiamo ignorato i precedenti terremoti, dove ci troviamo e ci indica anche come continuare. In questo caso la memoria è tale che la storia narrata attraverso il terremoto, evento naturale nella dorsale appenninica, ricorrente tra qualche generazione, non determini la perdita di altre vite umane.
il ricordo del terremoto Anche in questo caso il ricordo è personale. Strappato all’improvviso dal sonno nel cuore della notte, preso dall’innaturale movimento di mura, infissi, mobili e suppellettili. La preoccupazione per la famiglia, le braccia come rifugio per mio figlio Lorenzo tredicenne, incredulo per quel non ancora identificato e codificato terribile evento. I sensi all’erta per un avversario noto, del quale provi a intuire prima possibile effetto e percepirne la durata per decidere cosa meglio fare. La pelle sollevata dalla voce del terremoto che è forte, può cambiare nei toni ma è sempre lei, presente e mai sopita, per chi l’ha provata. La riconosci immediatamente mentre recuperi tutto l’avvenuto nel tempo. L’evento di Teramo si somma a quelli di Ancona, Castelli e Rivisondoli. Una ininterrotta catena di boati e sensi di vuoto. La resilienza messa a dura prova dal ripetersi, da intensità e incertezza indotte.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
LA MONTAGNA AL CENTRO DI ATTENZIONE? Costituzione, disegno di legge, green communities, ASviS, SNAI, SNAMI, Villaggi degli alpinisti …
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LA MONTAGNA AL CENTRO DI ATTENZIONE?Costituzione, disegno di legge, green communities, ASviS, SNAI, SNAMI, Villaggi degli alpinisti …
In questo periodo sembra esserci molto attenzione nei confronti della Montagna. Nell’arco di alcuni mesi ci sono stati più documenti e impegni a favore delle terre alte.
Costituzione, Disegno di Legge sulla Montagna, finanziamenti da PNRR, ASviS e le Strategie Nazionali SNAI e SNAMI, i Villaggi degli alpinisti … Può essere sicuramente un dato positivo ma va capito bene e accompagnato, affinché non siano interventi di facciata, spalmati di verde.
La Montagna è vulnerabile
La Montagna è realtà vulnerabile. In piena crisi climatica, insieme alle difficoltà di chi vive in montagna e alla carenza dei servizi, vanno considerati i limiti delle risorse e dell’ambiente. Per le Terre Alte si coniugano insieme le necessità quotidiane e la visione di futuro.
Pandemia, crisi climatica, spopolamento, diseguaglianze sociali impongono un processo evolutivo che riconosca il nuovo nella relazione tra la comunità territoriale e l’ambiente che la circonda (identificate ultimamente come green communities).
Tre temi portanti
Dalla frequentazione nei Gruppi di lavoro ASvis mi concentro su tre temi portanti del cambiamento. La riduzione del consumo di suolo in quanto risorsa naturale non rinnovabile essenziale ai fini dell’equilibrio ambientale, per i servizi ecosistemici che coinvolgono interessi plurimi in più ambiti sociali e collettivi, estesi e intergenerazionali. La tutela paesistico ambientale considerata su tutto il territorio nazionale, con la cura del paesaggio che interessa anche gli ambiti degradati da recuperare rimuovendo detrattori ambientali. Di riferimento la Convenzione europea del paesaggio (espressione di qualità della vita) che combina la gestione del territorio all’apporto delle popolazioni introducendo il concetto di ecosistema. L’educazione ambientale orientata alla sostenibilità che. attraverso informazione, educazione e formazione, superi la visione meramente antropocentrica e intervenga qualitativamente negli ambienti dove l’uomo ha deciso di vivere e conservi la Natura nel rispetto della biodiversità, degli ecosistemi e dei cicli bio-geochimici della materia che sono alla base della vita.
1. Disegno di Legge sulla Montagna
I nostri legislatori discutono del Disegno di Legge sulla Montagna tra analisi e prospettive future. Si tratta di “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane” con misure per favorire ripresa di territori in grado di diventare sempre più una risorsa per il Paese. Il documento è articolato e ha spunti interessanti. Importante vigilare affinchè ci sia un’attenzione diffusa, evitando che, dietro le indicate finalità d’insieme di rilancio della montagna, trovino spazio finanziamenti a progetti come le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina.
2. green communities: stanziate le prime risorse PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza
La Montagna è presente nel PNRR con il finanziamento delle green communities che assolvono a due diverse funzioni: da una parte rinforzare i rapporti tra aree montane e rurali in vista della maggiore tutela e valorizzazione di beni comuni di generale fruibilità, dall’altra innescare un virtuoso rapporto sussidiario di scambio con le realtà urbane”
Quanti fondi? Dei fondi del PNRR ne sono stati destinati 135 milioni. Somma che servirà a finanziare 33 “Green Communities” che intendono usare in modo equilibrato ed ecosostenibile le risorse principali di cui dispongono.
Le prime 3 Comunità
La Green Community “La Montagna del latte” nell’Unione montana dell’Appennino Reggiano (Emilia Romagna)
La Green Community “Terre del Monviso” (Piemonte)
La Green Community “Parco Regionale Sirente Velino” (Abruzzo).
PARCO REGIONALE SIRENTE VELINO
Il progetto Green community “Parco Regionale Sirente Velino” PREVEDE: – il miglioramento nella governance dei processi di gestione delle risorse naturali, finalizzata a modelli di sostenibilità competitiva per lo sviluppo del territorio attraverso la creazione di un distretto turistico; – il sostegno all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio; – la creazione di una rete di mobilità sostenibile con snodi, aree di scambio – sistemi di gestione del patrimonio agro-forestale, con modelli di implementazione della cattura del carbonio e gestione dei relativi crediti ambientali.
Ci troviamo in un Parco E’ chiaro il riferimento del legislatore all’Area Protetta e sarà necessario combinare tutela e biodiversità con le attività economiche compatibili: agro-zootecniche-forestali e artigianato con produzioni tipiche e di qualità, accoglienza e turismo lento e multimodale. Non potranno essere risorse per bacini sciistici e impianti di risalita. L’occasione che ci si presenta è unica per il progresso sociale di paesi, cittadine e cittadini in armonia con economia e natura. Il nuovo indica forme di produzione e consumo nelle quali le comunità locali sono protagoniste, consapevoli del valore di un’area protetta e delle proprie specificità territoriali da conservare.
3. Documento AsVIS Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile gennaio 2022
In Italia, e in Europa, non si può affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 senza occuparsi di aree interne e montagna, poiché è in queste realtà – fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo – che si gioca il futuro della conservazione e rigenerazione di biodiversità del nostro continente.
4. La Strategia Nazionale per le Aree Interne – SNAI
… La Strategia per le Aree Interne 2014-2020, dotata di 279 milioni di euro, è parte delle politiche di coesione europee, introdotta per ridurre i crescenti divari tra territori, interessa il 60% del territorio e un quarto della popolazione. Essa identifica i Comuni interessati in base alla lontananza dai servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti) e include le aree intermedie, periferiche e ultraperiferiche, in gran parte montane e collinari.
… La Strategia nazionale ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità (cittadinanza) e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato).
5. La Strategia nazionale per la montagna italiana – SNAMI
Il Ministero per gli Affari regionali e le autonomie, attraverso la Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (SNAMI), individua le linee strategiche per la crescita e lo sviluppo economico e sociale, l’accessibilità dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali, il godimento effettivo dei diritti fondamentali della persona nei territori montani.
La SNAMI verrà finanziata grazie al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) – in cui confluiscono le risorse del Fondo nazionale per la montagna e del Fondo integrativo per i Comuni montani – per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023.
Misure
Il disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo dei seguenti punti: – sanità di montagna; – scuole di montagna; – servizi di telefonia mobile e accesso a internet; – incentivi agli imprenditori agricoli e forestali; – misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani”; – misura “Io resto in montagna”;
6. Dal Villaggio degli alpinisti ai Paesi d’Appennino
Il paese di Paularo in Friuli Venezia Giulia è stato riconosciuto Villaggio degli alpinisti. E così entrato nella rete dei luoghi (il sesto in Italia) dove uomo e natura si incontrano in armonia. Sono forti il rispetto della biodiversità e della cultura, dove la tradizione è la base dell’innovazione per il risparmio, la conservazione, il contenimento della crisi climatica. Ci si prende cura dell’ambiente e si guarda alla qualità della vita.
Adesso sarà la volta dei Paesi d’Appennino L’essere montanari si identifica nello stile di vita che segue il ritmo delle stagioni, l’abile gesto di operose mani nei tanti mestieri, i sapori nelle luci di montagne che si incontrano con il mare, offrendo autenticità che invita e promuove un turismo consapevole e responsabile.
7. Costituzione d’Italia
Ultima considerazione (non la meno importante) è quella della Costituzione con i suoi articoli e le recenti integrazioni dell’8 febbraio 2022 in materia di pianificazione, ambiente, tutela, salute, economia:
Articolo 9 che rientra tra i principi fondamentali ed è diventato di tre commi, con particolare attenzione al concetto di tutela. 1. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica 2. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. 3. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali
Articolo 41 1. L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. 2. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.
Articolo 44, comma 2 – La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
Calendario fotografico Cai Teramo, aprile 2022 – Una foto salverà l’ambiente?
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Calendario fotografico Cai Teramo 2022 Una foto salverà l’ambiente? – aprile 2022 diPaolo Iacovoni
Gran Sasso d’Italia – Valle del Vasto
Capolavoro della Natura
– La Natura è sempre lì, pronta a stupirci. In ogni stagione.
– Il mese di aprile si apre con la foto Paolo Iacovoni nella quale mi perdo con il suo segno di speranza e luce. Sul Gran Sasso d’Italia, nella Valle del Vasto.
– Mi è necessaria la Montagna! In questo periodo dai grandi turbamenti, con le guerre che oscurano il cielo, la pandemia che muta e colpisce invisibile, l’inflazione governata da chi specula su tutto.
– Mi sento stretto! Le emergenze continue attanagliano e riducono gli spazi di libertà.
– Grande arretramento delle politiche ambientali. Le lancette dell’impegno sono rallentate.
La ricerca del racconto
– La fotografia è uno straordinario mezzo che documenta e racconta la Montagna.
– Le foto anticipano quello che si svelerà ai nostri occhi.
– Le escursioni in montagna sono un efficace strumento di avvicinamento, lettura e comprensione di ambiente e paesaggio.
– Abbiamo bisogno di racconti che sappiano risvegliare attenzione per un luogo, una storia, un episodio, alimentando interesse,e voglia di esserci.
La Sezione Cai di Teramo
– Il Cai di Teramo con il Calendario Fotografico presenta suggestivi luoghi di Montagna e offre a tutti l’attimo, riportato a noi secondo la sensibilità dell’autore.
– La Montagna è un caleidoscopio e molte altre immagini si aggiungeranno con le attività di aprile, sia del Cai Teramo (link al Programma 2022 Cai Teramo), sia del Cai Castelli e delle consorelle Sezioni.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.