2 febbraio 2021 giornata mondiale delle Zone umide – 50 anni – I Pantani di Accumoli
2 febbraio 2021 GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE – 50 anni
I Pantani di Accumoli
Cai Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo
Il 2 febbraio 1971 veniva siglata a Ramsar, in Iran, la Convenzione a tutela delle zone umide, preziose come risorsa della biosfera e per il contrasto ai mutamenti climatici. Nel 1976, dopo 5 anni, anche l’Italia ha aderito alla Convenzione di Rasmar.
Questo 2 febbraio 2021 celebriamo i 50 anni della storica firma.
La Convenzione definisce le zone umide come“paludi, acquitrini, torbiere e specchi d’acqua naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, incluse quelle fasce marine costiere la cui profondità, in condizioni di bassa marea, non superi i 6 m. I siti con tali caratteristiche possono essere inclusi nella “lista delle zone umide di importanza internazionale“.Sono più di 220 milioni gli ettari coperti dalle zone umide nel mondo, rifugio per volatili,.
Le zone umide rappresentano il serbatoi di carbonio più efficace sulla Terra e si associano alle foreste nella preziosa opera di mitigazione climatica.
La giornata annuale è istituita dall’ONU per la tutela di aree fortemente a rischio. Una relazione alla Conferenza dibattito “Sentiero Italia Cai e turismo lento: contributo alla rinascita dell’Appennino” del 22 giugno 2019 nelle Marche, in occasione del passaggio della staffetta del Sentiero Italia Cai, ha sottolineato la fragilità d’Appennino di questi ecosistemi, sensibili al cambiamento climatico, all’inquinamento, ai pesticidi, e, più in generale, all’impatto antropico. Due terzi delle zone umide d’Europa sono scomparse negli ultimi cinquanta anni, molte altre sono degradate.
Le zone umide sono caratterizzate dalla presenza contemporanea di terreno e acqua che originano vulnerabili habitat rifugio di uccelli acquatici ,piante, mammiferi, anfibi, pesci e invertebrati. Importante conoscere questi ambienti e sensibilizzare l’opinione pubblica per la difesa e la frequentazione responsabile.
Pantani di Accumoli
L’Italia, in ogni Regione, offre una realtà varia di zone umide, tutte da avvicinare, scoprire e tutelare.
In questa particolare giornata del 2 febbraio 2021, con la pandemia che condiziona ogni attività, mi limito a ricordare l’impegno del Cai per i Pantani di Accumoli
Si tratta di un’area SIC di Rete Natura 2000. Un sito da tutelare, secondo le indicazioni del Bidecalogo Cai, dove impedire la costruzione di un Rifugio in quota e intervenire con opere di ripristino e mitigazione ambientale sulla strada di accesso.
Il Cai c’è e si prende cura della Montagna. Da subito l’impegno è stato interregionale con i GR Cai Lazio, Marche e Umbria, ai quali si è aggiunto anche il GR Cai Abruzzo.
Due le manifestazioni svolte prima della pandemia: 8 dicembre 2019 (Giornata Internazionale Montagna) e 2 febbraio 2020 (Giornata internazionale zone umide).
Un’escursione per tutti
I Pantani di Accumoli sono un luogo singolare d’Appennino, dall’elevato valore naturalistico e paesaggistico. Collocati nel Lazio, al confine di Marche e Umbria. Una realtà che merita di essere adottata dal Cai e inserita tra i casi da segnalare come eccellenza nazionale e quindi da aggiungere alla mappa dei luoghi cari al Cai, avviata con i 150 casi indicati nel 2013.
Dopo una escursione aperta a tutti, a poche ore dal paese di Accumoli, ancora meno da Forche Canapine , appaiono alla vista questi piccoli e unici specchi d’acqua. Il paesaggio è caratterizzato e colorato da questa singolare zona umida, incastonata tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Rifugio in quota! NO GRAZIE!
In questo luogo da favola e meditazione, affacciandosi proprio sui laghetti dell’area SIC, la Regione Lazio intenderebbe realizzare una struttura ricettiva in quota.
Proposta improponibile nel 2019, ancora maggiormente nel 2021 , con l’emergenza sanitaria da pandemia (che comporta nuovi criteri ricettivi), l’emergenza climatica e la necessità di nuove economie con nuova organizzazione del lavoro, dei rapporti sociali e del tempo libero.
Non è accettabile, non è proponibile un intervento così invasivo, distruttivo e inutile. Si tratta di un ulteriore danno ambientale con sperpero di denaro pubblico destinato a lasciare in alta montagna una nuova cattedrale. La zona servita da altre piccole strutture, già utili in caso di emergenza e da recuperare per finalità informative e di accoglienza.
Agenda 2030
Guardo ad AGENDA 2030 con i 17 obiettivi e i traguardi (molti da raggiungere già nel 2020), con attenzione alla ecosostenibilità e alle scelte conseguenti che considerino: accoglienza dei paesi, giovani e loro futuro, montagna, biodiversità, inquinamento, consumo di suolo e servizi ecosistemici.
– Obiettivo 6 , Acqua pulita – Traguardo 6.6 Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all’acqua, tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi.
– Obiettivo 15, Vita sulla Terra. Traguardo 15.9 – Entro il 2020, integrare i valori di ecosistema e di biodiversità nella pianificazione nazionale e locale, nei processi di sviluppo, nelle strategie di riduzione della povertà e account nella contabilità.
2021.02.01 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi
Una risposta.
Bisogna impegnarsi tutti per lasciare alle prossime generazioni un ambiente e un mondo migliore. Bacigalupo