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RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO (2) – Il giorno dopo la Manifestazione di venerdì 12 gennaio 2024

RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO (2)

foto Cai Teramo

Il giorno dopo la Manifestazione di venerdì 12 gennaio 2024

Continua la raccolta delle firme on line (link)

La forza del singolo

La forza del singolo diventa collettività. È quello che accade quando ci si ritrova insieme a manifestare. Ci si incontra ci si conosce e si scopre che si è in tanti ad avere la stessa idea di futuro.

foto Cai Teramo

Roseto degli Abruzzi

Il fiume Tordino a nord e il fiume Vomano a sud ne delimitano l’affaccio sul mare, che si valuta dalle colline che dominano l’intero paesaggio comunale. Ed è questo uno dei valori della Riserva Regionale del Borsacchio.

foto Cai Teramo

Venerdì 12 gennaio 2024

Grande adesione di cittadini attenti, sensibili e interessati che hanno partecipato e tanti quelli che l’hanno sostenuta a distanza. I temi fondanti riescono ad aggregare superando settoriali interessi economici, politici, o di altra, a volte oscura, derivazione.

Comitato di Giuristi

Un Comitato nazionale di giuristi è intervenuto sul caso della Riserva Regionale del Borsacchio mettendo a disposizione un documento per avviare una iniziativa di riflessione e discussione scientifica.

Il Comitato è composto da Giampiero di Plinio, Rettore Università Telematica “Leonardo da Vinci”, dai docenti Gianluca Bellomo dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Luisa Cassetti dell’Università degli Studi di Perugia, Marta Ferrara, Mario Fiorillo e Romano Orrù dell’Università degli Studi di Teramo, Alberto Lucarelli dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, Fabrizio Politi dell’Università degli Studi di L’Aquila, Marcello Salerno dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari.

Università dell’Aquila

Considerazioni che si aggiungono a quelle dell’Università dell’Aquila, sempre sulla questione Riserva del Borsacchio, come esempio di incontro tra scienza, ambiente e coscienza (documento presente nell’articolo di ieri -link).

I firmatari Università dell’Aquila: Paola D’Alessandro (docente di Zoologia), Anna Rita Frattaroli (docente di Botanica), Maurizio Biondi (docente di Zoologia), Enrico Lunghi (ricercatore in Zoologia), Mattia Iannella (ricercatore in Zoologia), Daniele Salvi (docente di Zoologia), Francesco Cerasoli (ricercatore in Ecologia), Michele Di Musciano (ricercatore in Botanica), Diana Maria Paola Galassi (docente di Zoologia), Maria Maddalena Del Gallo (docente di Microbiologia Agraria e Ambientale), Mirco Iotti (docente di Botanica), Gianluca Ferrini (docente di Geologia), Marika Pellegrini (ricercatrice in Microbiologia Agraria), Antonio Di Sabatino (ricercatore in Ecologia), Simone Fattorini (docente di Ecologia), Marco Leonardi (ricercatore in Botanica), Loretta Giuseppina Pace (ricercatrice in Botanica), Antonio Moretti (docente di Geologia), Marco Patacci (ricercatore in Geologia).

foto Cai Teramo

Riflessione e discussione

Si chiede di sedersi attorno a un tavolo e di trattare l’argomento con responsabilità e trasparenza, avviando una fase di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dall’incoerenza di questa situazione, indaghi e delinei i principi di diritto, sicuramente sovraregionale, della protezione naturalistica come azione scientificamente fondata di tutela integrale.

Si chiede di ricercare soluzioni condivise in un’ottica di leale collaborazione e pieno rispetto istituzionale.

Si chiede di comporre un Sistema di Aree Protette Nazionali e Regionali d’Abruzzo per conservare e tutelare il grande patrimonio di biodiversità che, meravigliosamente, racchiude montagne, fiumi, laghi, coste, aree umide. Abbiamo gli strumenti e l’esperienza centenaria per tutelare la biodiversità favorendo, attraverso il ruolo centrale dei Comuni, forme di economia sostenibili e di valorizzazione delle tradizioni locali.

Sei perplessità

La decisione del Consiglio Regionale d’Abruzzo suscita più di una perplessità di ordine giuridico. Nel documento di avvio della riflessione se ne segnalano sei tra quelle principali – link)

Il Comitato interviene sulla “Riserva Naturale del Borsacchio , il cui perimetro, come è noto, è stato drasticamente ridotto da oltre 1100 ettari a meno di 25 ettari con un sicuramente discutibile emendamento alla legge finanziaria della Regione Abruzzo, al di fuori delle procedure di garanzia e di tutela che le fonti giuridiche superiori, interne e sovranazionali, prevedono per ogni intervento sulle Aree Naturali Protette.

I firmatari hanno pensato questo documento non tanto come un appello, e assolutamente non come presa di posizione pI firmatari hanno pensato questo documento non tanto come un appello, e assolutamente non come presa di posizione politica o di merito, ma come l’avvio di una iniziativa di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dall’abnorme caso, indaghi e delinei i principi di diritto, sicuramente sovraregionale, della protezione naturalistica come azione scientificamente fondata di tutela integrale della Natura e del patrimonio naturale, e, come tale, sottratta agli interessi economici, politici, o di altra, a volte oscura, derivazione. Borsacchio è una piccolissima riserva, ma crea un caso che può diventare un pericoloso precedente per l’apertura di una stagione di caccia alla Natura in grande stile.

Nel dettaglio il Comitato spiega che: “Sei ragioni giuridiche per riflettere sulla riperimetrazione ex lege in senso riduttivo della riserva regionale guidata “Borsacchio” Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha ridotto in modo drammatico – da 1110 a 24.7 ettari – l’estensione della riserva naturale regionale guidata Borsacchio, che insiste sul comune di Roseto degli Abruzzi. Ecco un riepilogo delle informazioni a oggi disponibili: La modifica è stata varata di notte, sotto forma di emendamento inserito nella legge regionale di stabilità per il 2024 (progetto di legge n. 379/2023. L’emendamento recante “modifiche all’art. 69, comma 2, della legge regionale 8 febbraio 2005, n. 6” è stato presentato in assemblea senza essere dunque adeguatamente discusso in seno alla commissione consiliare competente. Le conseguenze. L’esclusione di una estesa porzione di territorio dalla riserva regionale consentirà lo svolgimento di interventi che la norma istitutiva del Borsacchio vieta in modo espresso (art. 69, comma 19, l. r. n. 6 del 2005) proprio a protezione degli elementi naturalistici presenti sul territorio. Le attività d’ora in poi legittime vanno dalla costruzione di nuovi edifici all’apertura di strade, passando per il danneggiamento, la raccolta delle specie vegetali spontanee e l’introduzione di specie non autoctone. Le criticità.

La decisione del Consiglio regionale suscita più di una perplessità di ordine giuridico. Ci limitiamo a segnalarne sei tra quelle principali.

-La prima: le modalità e le tempistiche quanto meno discutibili adottate dalla maggioranza consiliare appaiono prive delle garanzie minime di trasparenza e democraticità che dovrebbero caratterizzare tutti i processi decisionali.

-La seconda: la decisione del Consiglio di limitare l’estensione della riserva costituisce un atto unilaterale, che la Regione ha assunto in carenza di un preventivo confronto con gli enti locali. Questo modus operandi appare illegittimo, in quanto contrario ai principi che ispirano la legge quadro n. 394 del 1991 sulle aree naturali protette, che costituisce parametro normativo interposto in quanto espressione della competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali (art. 117, comma 2, lett. s)) non derogabile in peius dalle Regioni. La terza: l’inserimento di una norma dai “potenti” effetti naturalistici all’interno della legge di stabilità, che ha invece natura finanziaria per l’ordinamento regionale, inficia l’articolato complessivo del vizio di eterogeneità sostanziale. Si è insomma molto lontani da una “buona legge”, come confermano i costanti richiami del Presidente della Repubblica e della Corte costituzionale al rispetto del requisito di omogeneità normativa, che il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha evidentemente ignorato.

-La quarta: al tempo della semplificazione normativa e dello snellimento dei processi amministrativi, il Consiglio regionale con un solo emendamento notturno vanifica 18 anni di sforzi, anche economici, necessari alla redazione del Piano di assetto naturalistico (Pan) della riserva, che a gennaio 2024 sarebbe giunto ad approvazione e che è, a oggi, evidentemente inutilizzabile.

-La quinta: la riperimetrazione dell’area del Borsacchio, comprimendo la vocazione naturalistica di una parte del territorio abruzzese, è costituzionalmente illegittima, in quanto contrasta in modo evidente con gli obblighi di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni, che la nostra Costituzione impone a tutte le articolazioni della Repubblica, comprese quelle di livello regionale (art. 9, comma 2, Cost.).

-La sesta: le modifiche all’art. 69, comma 2, della l. r. n. 6/2005, appaiono in contrasto con il diritto europeo (art. 117, comma 1, Cost.) e, segnatamente, con la proposta di regolamento Nature Restoration Law (COM(2022)304) sul ripristino degli ecosistemi, che è in corso di adozione nel quadro della strategia europea di biodiversità per il 2030 e del Green Deal. Il legislatore regionale sembra infatti andare in direzione opposta rispetto alle indicazioni di potenziamento e ripristino degli ecosistemi contenute nella proposta di regolamento.

Per queste ed altre ragioni, nell’invitare il decisore regionale a riconsiderare la problematica e auspicabilmente e a valutare percorsi alternativi e legittimi, desideriamo – invitando all’adesione tutti gli studiosi interessati – avviare una iniziativa di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dal caso di specie, indaghi e delinei i principi di diritto interno e sovranazionale, che legittimano in senso procedurale e sostanziale ogni intervento sul sistema delle aree naturali protette, come azione scientificamente fondata di tutela il più possibile integrale dei frammenti di patrimonio naturale che ancora resistono all’intervento umano, tenendo anche conto che se Borsacchio è una piccolissima riserva, è ragionevole la preoccupazione che possa diventare un pericoloso precedente. In questa prospettiva, l’iniziativa ha anche il senso di offrire sia alle comunità e associazioni interessate che ai Pubblici Poteri i risultati dell’approfondimento scientifico, anche per contribuire alla ricerca di possibili e ulteriori soluzioni tecniche, in un’ottica di leale collaborazione e pieno rispetto istituzionale”

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
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Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.01.13 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO in ABRUZZO – venerdì 12 gennaio 2024

RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO – venerdì 12 gennaio 2024

La Riserva Regionale del Borsacchio è diventata un simbolo di riscatto delle aree protette, della natura, della biodiversità e della sostenibilità.

OGGI: venerdì 12 gennaio 2024 (tutti insieme a Roseto degli Abruzzi)

LA TUTELA È UNA SCELTA SERIA FRUTTO DI RESPONSABILITÀ, CONSAPEVOLEZZA, COERENZA E TRASPARENZA.

LA COSTITUZIONE, GLI OBIETTIVI AGENDA 2030 E L’IMPEGNO PER IL CLIMA SONO LA NOSTRA GUIDA.

Valore del bene

Non è accettabile che ci sia chi all’improvviso pretende di azzerare valore e finalità di un bene, imponendo che 1100 ettari di territorio tutelato diventino 24 ettari. Tutto questo deciso in Consiglio regionale, con il buio delle tenebre, come dei cospiratori.

Da cittadini consapevoli ci opponiamo a questo modo di fare e di essere.

L’Abruzzo

L’Abruzzo racchiude ambienti eccezionali dalle sabbiose zone costiere, alle sommitali zone montane. Orgoglio e vanto di cittadini attenti alle basilari regole democratiche e che guardano al futuro nel rispetto della Costituzione, della tutela del bene e della qualità della vita.

Aree Protette Nazionali e Regionali

Il particolare Patrimonio Naturale insieme all’altrettanto Patrimonio Culturale d’Abruzzo ha portato all’istituzione di un singolare sistema di Aree Protette Nazionali e Regionali, con benefici ecosistemici per tutti, unici e irripetibili.

È questo il punto di partenza per creare un valore riconosciuto e riconoscibile, di qualità nella tutela, nelle produzioni e nell’offerta.

Club Alpino Italiano – Abruzzo

Il Cai Abruzzo con le Sezioni Cai, insieme alle altre Associazione Ambientaliste, sostiene valore e ruolo delle Aree Protette.

QUELLO AMBIENTALE È INNANZITUTTO UN IMPEGNO PER UNIRE LE FORZE, CONDIVIDERE ESPERIENZE E CONOSCENZE, SCEGLIERE IL MEGLIO SECONDO SCIENZA E COSCIENZA, ABITARE IL NOSTRO UNICO PIANETA, NEL SEGNO DI UNA RITROVATA CONVIVENZA PACIFICA.

Segnalo l’intervento dell’Università dell’Aquila sulla questione Riserva del Borsacchio, come esempio di incontro tra scienza, ambiente e coscienza.

 “Come docenti, ricercatrici e ricercatori di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila esprimiamo profonda preoccupazione per la recente decisione del Consiglio Regionale abruzzese di riperimetrare, attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità regionale presentato da 5 consiglieri di maggioranza ed approvato nella seduta del 29 dicembre scorso, la Riserva Naturale del Borsacchio, ricadente nel Comune di Roseto degli Abruzzi nel teramano”.

Lo si legge in una nota dei docenti e ricercatori di scienze ambientali dell’Ateneo aquilano all’assessore regionale Emanuele Imprudente e al comune di Roseto. “La preoccupazione deriva dal fatto che il drastico taglio dell’area inclusa nella suddetta Riserva, che passa da oltre 1100 ettari ad appena 24.7, è stato effettuato senza alcuna preventiva valutazione di natura tecnico-scientifica che ne corroborasse la necessità e l’opportunità, anche in relazione agli impatti sugli obiettivi di tutela della biodiversità nazionali e comunitari e previsti dal quadro di riferimento globale dell’Agenda 2030 dell’ONU”.

“La nuova perimetrazione esclude dalla Riserva tutta la fascia collinare retrostante la fascia costiera. La fascia collinare, pur essendo in buona parte utilizzata a fini agricoli (seminativi, oliveti e vigneti), include anche habitat di elevato valore ecologico e di interesse comunitario, come riportato nella Carta della Natura redatta dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA), tra cui i boschi ripariali a pioppi (codice habitat 44.61) e roveti (codice habitat 31.8A). Notevolmente diversificata è inoltre la fauna che caratterizza tale fascia collinare, anche in questo caso con la presenza di specie tutelate a livello nazionale o comunitario tra le quali, a mero titolo esemplificativo, si possono citare il rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e l’istrice (Hystrix cristata) tra i Mammiferi, la natrice tassellata (Natrix tessellata) e il colubro liscio (Coronella austriaca) tra i Rettili, il tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e il Rospo smeraldino (Bufotes viridis balearicus) tra gli Anfibi, il falco pellegrino (Falco peregrinus) tra gli Uccelli, il coleottero scarabeide Protaetia speciosissima tra gli Insetti (inserito nella Lista rossa del Comitato italiano dell’International Union for Conservation of Nature)”.

“La nuova perimetrazione include esclusivamente la fascia litoranea compresa tra gli urbanizzati di Roseto degli Abruzzi e Cologna Spiaggia, che rappresenta un’importante area di nidificazione del fratino (Charadrius alexandrinus), specie ornitica riportata come ‘Minacciata’ (EN) nella rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN), e ospita numerose piante caratteristiche degli habitat dunali e retrodunali come il giglio di mare (Pancratium maritimum), l’euforbia marittima (Euphorbia paralias) e la gramigna delle spiagge (Thinopyrum junceum). Non da ultimo, sono da ricordare le recenti frequentazioni da parte di esemplari della tartaruga marina Caretta caretta, che hanno portato anche a fenomeni di nidificazione sulle spiagge della Riserva”.

“Tuttavia, la riperimetrazione, sebbene mantenga i vincoli di tutela in questa fascia costiera, potrebbe compromettere gravemente la funzionalità ecologica di questi ecosistemi costieri privandoli di un’importante area buffer e di connettività ecologica rappresentata dalla fascia collinare retrostante.  Un ulteriore punto, che è importante rilevare, riguarda gli aspetti geologici: buona parte della fascia collinare, inclusa nella Riserva fino allo scorso dicembre, presenta aree argillose ad accelerata erosione; i vincoli alle tipologie di attività agricole e manifatturiere che ivi si possono svolgere, legati proprio alla presenza della Riserva, hanno la funzione di contribuire, verosimilmente, ad evitare un’erosione ancor più marcata, quale potrebbe derivare da un uso del suolo legato ad un’agricoltura intensiva o all’espansione edilizia”.

“La comunità scientifica internazionale ha dimostrato che le aree protette attuali non sono sufficienti ad arrestare il drammatico declino della biodiversità e dei relativi servizi ecosistemici di cui l’umanità beneficia (ad es. suolo fertile, depurazione di acqua ed aria, riciclo dei nutrienti). In particolare, la quindicesima Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (COP XV) delle Nazioni Unite tenutasi a Montreal nel dicembre 2022 ha elaborato un “Quadro globale per la biodiversità post-2020” , tra i cui capisaldi troviamo la necessità di garantire la sussistenza di una rete internazionale ed integrata di aree protette che, coprendo almeno il 30% della superficie globale, riesca a preservare efficacemente la biodiversità. In questo contesto, qualsiasi decisione in merito a riperimetrazioni di aree protette esistenti dovrebbe a maggior ragione essere preceduta da un’appropriata analisi scientifica dei costi e dei benefici dell’operazione stessa, non solo in termini locali ma anche in termini di rete integrata, nazionale e internazionale, di aree protette finalizzata alla conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici”.

“Le Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila rimangono a disposizione per adoperare le proprie competenze tecnico-scientifiche multi-settoriali (zoologia, botanica, micologia, ecologia, geologia, microbiologia agraria ed ambientale) nell’assistere l’amministrazione regionale e le amministrazioni locali abruzzesi, nella pianificazione e gestione del sistema di aree protette regionali mediante scelte corroborate da solide evidenze scientifiche, che permettano uno sviluppo economico in equilibrio con i delicati ecosistemi che la nostra Regione ospita. Nel caso specifico del recente taglio alla Riserva del Borsacchio, ci auguriamo che il Consiglio regionale torni sui suoi passi e avvii una fase di consultazione con tutti i portatori di interesse per valutare attentamente se, e in quale misura, sia realmente opportuno ridimensionare quest’area protetta”.

I firmatari: Paola D’Alessandro (docente di Zoologia)  Anna Rita Frattaroli (docente di Botanica)  Maurizio Biondi (docente di Zoologia)  Enrico Lunghi (ricercatore in Zoologia)  Mattia Iannella (ricercatore in Zoologia)  Daniele Salvi (docente di Zoologia)  Francesco Cerasoli (ricercatore in Ecologia)  Michele Di Musciano (ricercatore in Botanica) Diana Maria Paola Galassi (docente di Zoologia)  Maria Maddalena Del Gallo (docente di Microbiologia Agraria e Ambientale)  Mirco Iotti (docente di Botanica)  Gianluca Ferrini (docente di Geologia) Marika Pellegrini (ricercatrice in Microbiologia Agraria)  Antonio Di Sabatino (ricercatore in Ecologia)  Simone Fattorini (docente di Ecologia)  Marco Leonardi (ricercatore in Botanica)  Loretta Giuseppina Pace (ricercatrice in Botanica) Antonio Moretti (docente di Geologia) Marco Patacci (ricercatore in Geologia).

In atto un appello con raccolta firme ed è possibile aderire anche online

𝗥𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗔 𝗙𝗜𝗥𝗠𝗘 𝗢𝗡𝗟𝗜𝗡𝗘!

E’ possibile firmare online la petizione contro il taglio della Riserva Borsacchio compilando il modulo presente in fondo alla pagina web: 
https://www.guidedellariservaborsacchio.it/no-al-taglio-della-riserva-borsacchio/

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Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.01.12 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




CLUB ALPINO ITALIANO- ESCURSIONE INVERNALE NOTTURNA AL FONDO DELLA SALSA, martedì 26 dicembre 2023

CLUB ALPINO ITALIANO- ESCURSIONE INVERNALE NOTTURNA AL FONDO DELLA SALSA

martedì 26 dicembre 2023.

26 dicembre 2023

La Sezione Cai Castelli rinnova l’annuale appuntamento dal piccolo e suggestivo paese, fatto di case abbarbicate su corsi d’acqua, allo spettacolare ambiente montano del Fondo della Salsa.

“Il Fondo della Salsa, piede della Parete Nord del Monte Camicia, è conca di strapiombi, dirupi, rocce, ghiaccio e neve.

Riuniti e attoniti accogliamo il boato invernale che morde il silenzio.

Nel riverbero bianco del fuoco il tempo misura la vita che scorre.”

(filidido)

Nel ricordo di…

Ci si ritrova a Castelli, alle ore 13:30. L’escursione per ricordare gli alpinisti Piergiorgio De Paulis, Enrico Faiani, Francesco Carta e i tanti che la Montagna ha chiamato. Con il percorso nel bosco si scopre la suggestione dello splendido, ampio e innevato anfiteatro naturale sormontato dalla precipite parete.

Nel segno della PACE

Nell’augurare BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO, nel celebrare la Santa Messa, si irradia un pensiero di PACE che riesca a porre fine alle terribili e guerre in atto, con l’assurda uccisione di bambine, bambini e donne. Continua la strage di civili: morti e distruzioni inaccettabili.
Nei programmi delle Sezione Cai Castelli la realizzazione del “Sentiero della Pace”.

foto Marino Di Claudio

Rifugio Cai ENRICO FAIANI

Al termine dell’escursione la sosta al Rifugio Cai ENRICO FAIANI, CASA DELLA MONTAGNA e SEDE SEZIONALE Cai Castelli.

Il Rifugio, che ospita il Cea “gli aquilotti, presidia la Montagna: luogo privilegiato per accoglienza, informazione ed educazione ambientale. Ci troviamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

foto Antonio Simonetti

In Montagna con il Cai

Sicurezza, simpatia e amore per una Montagna che sia viva per natura e cultura. Scoprire l’importanza dei piccoli paesi montani, la qualità dei benefici ecosistemici e le regole per frequentare in sicurezza la montagna d’inverno.

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Carta di Pescasseroli

La necessità di una comunicazione ambientale che sia accurata, equilibrata, proattiva e responsabile.

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2023.12.20 pubblicato 

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Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
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CASTAGNATA CON LE SEZIONI CAI DI CASTELLI E TERAMO – domenica 12 novembre 2023

CASTAGNATA CON LE SEZIONI CAI DI CASTELLI E TERAMO – domenica 12 novembre 2023

Appuntamento alle 8,30 a Castelli per la visita al Museo delle Ceramiche e poi lungo il Sentiero Italia Cai fino al Rifugio Enrico Faiani per un gustoso “pranzo intersezionale”, ai piedi della Parete Nord del Monte Camicia. Domenica 12 novembre 2023.

Colori e sapori d’Autunno

Una giornata autunnale, tra colori e sapori, percorrendo un Sentiero affacciato su panorami dalle eccezionali pareti. Un territorio da scoprire e vivere, iniziando da Castelli, singolare paese abbarbicato alla montagna.

Le grandi pareti

Osserveremo il Gran Sasso d’Italia nel suo poderoso sviluppo paesaggistico e alpinistico, dal Corno Grande, lungo la dorsale montuosa percorsa dal Sentiero del Centenario con i Monti Brancastello, Prena e Camicia, fino all’ineguagliabile sagoma del Dente del Lupo.

Ceramica, roccia, acqua e legno.

Il dislivello consente anche di apprezzare direttamente il diverso cromatismo del fogliame, mentre i colori sgargianti risaltano sulla lucentezza delle pareti.

Ceramica, roccia, acqua e legno. Un insieme che svela i benefici della Montagna.

Sezioni Cai di Castelli e Teramo

L’esperienza è intersezionale per quel positivo scambio tra Sezioni che caratterizza il modo di essere e di agire del Cai. Le Sezioni Cai condividono le attività e ricordo anche la altrettanto riuscita esperienza del 15 ottobre al Rifugio D’Arcangelo della Sezione Cai di Isola del Gran Sasso.

Rifugio Enrico Faiani

Una struttura Cai di montagna che sempre più è conosciuta e apprezzata per l’accoglienza. La posizione strategica lo rende osservatorio privilegiato della Montagna, con la sua candidatura a diventare “sentinella del clima”. Inserito nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ne diventa un presidio informativo su cultura e natura. E’ anche sede del Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” che propone esperienze didattiche diverse e tra queste la  conoscenza del Rifugio e dell’ambiente circostante.

Si guarda ai giovani, al futuro del Cai

Prevista anche un’attività ricreativa per bambine e bambini con i loro genitori

Castagnata

Tra gli elementi aggreganti di questo periodo c’è il frutto dei castagneti. Ci piace andarlo a raccogliere quando maturo cade a terra. Con cautela prendiamo l’involucro spinoso che lo protegge e ne estraiamo il bruno e lucido frutto. Questo particolare e saporito frutto, castagna e marrone, attraversa e unisce le zone montane dell’Appennino e delle Alpi, con interessanti varietà riconosciute IGP e DOP. Nel Parco è presente sul Gran Sasso e, in grande quantità sulla Laga.

Recentemente come Cai siamo stati in Convegno nel Parco Regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano, dove è ampiamente presente la Castagna di Roccamonfina registrata IGP nel 2022.

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2023.11.08 pubblicato 

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La Magia del Sentiero – inCammino per andare e diventare

La Magia del Sentiero

inCammino per andare e diventare

Mi trovo sul sentiero e fantastico sulle tante persone che lo hanno percorso.
Sono stati alpinisti, boscaioli, cacciatori, ma trovo anche studiosi, ricercatori, artisti, pittori, insegnanti, fotografi, militari e sicuramente filosofi ed esteti.

Immagino queste persone al Fondo della Salsa, ai piedi della grande Parete Nord del Monte Camicia, tutte riunite per condividere una riflessione sul futuro della Montagna.

«MENTRE IL SENTIERO CI INDICA DOVE ANDIAMO, NOI DECIDIAMO COME PERCORRERLO E CHI DIVENTARE»

Bellezza e Meraviglia
di Montagna

IL CAI SI PRENDE CURA DELLA MONTAGNA

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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.11.03 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




ANCHE GLI ALBERI CADONO

ANCHE GLI ALBERI CADONO

@Di Donato

La montagna è avvolta da nuvole impressionanti che, accucciate sulla cresta, aumentano la quota delle vette. Il movimento, tra gioco e fantasia, aggiunge chiome mutevoli allungate spavalde e brillanti, cangianti tra il bianco e il grigio cenere da legna di faggio bruciata.

Il vento tutto permea e riempie a strattoni. Trasporta e scuote. Si insinua e sibila, tra ali e foglie, che ora carezza, ora agita. Si avverte la sua forza dinamica.
I crinali sono la sua palestra.

Siamo sempre in movimento

Il vento è forza della natura. Nasce da una disuguaglianza, da una differenza. Masse d’aria che si spostano da un punto all’altro dell’atmosfera, spinte dal cambio di pressione. Abbiamo in basso aria più calda che vuole salire verso l’alto e lascia spazio all’aria più fredda. Nasce così un rincorrersi giovanile di flussi d’aria, intermittenti, rutilanti, caldi e freddi, con cambio di direzione, improvvisi rallentamenti e tutto questo mentre il sole, che è all’origine di turbinio e rimescolamento, osserva dall’alto, a volte nascondendosi proprio dietro le nuvole che agita e continuamente compone e scompone.

@Di Donato

La Grande Quercia

Questa volta però il vento l’ha fatta un po’ grossa. Ha buttato giù la grande quercia che troneggiava e vegliava sull’agriturismo “il bivacco del parco”.

Era lì, pronta a salutare ogni gradito ospite di questo spettacolare luogo del Gran Sasso d’Italia, nell’accogliente casa che era nata attorno a lei. Un segno forte del paesaggio.

TANTE STORIE DA RACCONTARE

Albero e roccia

Aveva come amica lontana la Parete Nord del Monte Camicia e riuscivano a salutarsi ogni giorno, normalmente il mattino presto e poi la sera all’imbrunire. La quercia di giorno aveva tanto da fare, sia orientando le foglie verso il sole, sia prendendosi cura di tutti gli animali che venivano a visitarla, dagli uccelli, agli insetti, ai piccoli roditori. C’era spazio e attenzione per tutti.
Il grande albero c’era, protettivo e generoso. Una presenza rassicurante.

Castelli

Affacciato sull’abitato di Castelli, ne ha visto costruire le case distribuite a pettine e poi quelle risalenti il pendio. La notte era illuminata dai fuochi che brillavano dalle fornaci che poi liberavano le meravgigliose ceramiche, con decori che la grande quercia ha saputo anche ispirare, ritrovandosi così rappresentata nelle scene del particolare paesaggio castellano.

Lo Steccato

Terribile il terremoto, ma le radici erano forti Nel vedere le case venire giù e poi lo sforzo, di donne e uomini, per ricostruire il grande muro di contenimento ad archi, Lo Steccato, avrebbe voluto mettere a disposizione anche le sue grandi braccia.

Gli alpinisti

Uno dei motivi che la distraeva dalla tranquilla quotidianità, era quando, indirizzando bene le foglie come una sorta di cannocchiale, si accorgeva che piccoli punti neri si muovevano in salita lungo la parete. Non riusciva a spiegarsi chi e cosa fossero quei punti e infatti non conosceva gli alpinisti, ma la curiosità era tanta. Ebbe una sorta di intuizione e illuminazione quando, per verificare il suo stato di salute, un agile forestale risalì dalla base alla chioma.
È così scoprì che l’uomo si arrampicava su piante e pareti.

Il boato

Un’altra situazione che riusciva a richiamare la sua attenzione era quando la grande Parete Nord diventava tonante. E questo accadeva d’inverno; all’improvviso un boato sembrava quasi scuotere i rami spogli. La reazione era sempre un po’ lenta, intorpidita dalla meritata fase di riposo dei mesi freddi; quando riusciva a concentrarsi bene la nuvola bianca della valanga era già terminata, persa nell’aria.
Ma che fosse accaduto qualcosa di importante se ne accorgeva bene.

Il tempo

Adesso, dopo secoli, secoli e secoli, almeno cinque, … ultimamente non riusciva più a contare bene gli anni, la quercia è caduta a terra, lunga distesa sul suolo che era abituato a guardare dall’alto.

La forza di gravità e quella del vento hanno avuto la meglio a quella delle radici che l’hanno sempre tenuta ben ancorata al terreno, forti e insensibili al passaggio delle stagioni.

Panta rei

Tutto scorre ed evolve. Lo spostamento ha sempre una causa, sia quando a muoversi sono le masse d’aria, d’acqua, di neve, suolo e la stessa pianta, sia quando invece si muovono gruppi di persone, come nel caso dei migranti.

Siamo tutti elementi e parte dell’unico grande sistema che è Gaia, la nostra Terra.

Lascito

Cos’è che ci lascia questo grande albero?
Quanti i benefici ecosistemici?
Ci ricorda che con le sue funzioni ha assorbito CO2 dall’aria, trattenendo il carbonio e rilasciando in atmosfera ossigeno. Tanta pulizia dell’aria e tanta acqua messa in gioco. Il suo è stato un percorso simile al ciclo di vita dell’uomo.
Dall’albero impariamo a tenere salde le nostre radici.  Abbracciarlo ci fa stare bene.

Per saperne di più

LA RIVISTA n4 del Club Alpino Italiano (settembre 2023), come numero monografico è dedicato a BOSCHI E FORESTE.
Sfogliamola insieme per capire che, come ci anticipa l’editoriale … un equilibrio tra elementi naturali e presenza umana non è solo possibile, ma indispensabile.

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

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2023.10.26 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




SPAZI RITROVATI DELLA LAGA

SPAZI RITROVATI DELLA LAGA – Padula di Cortino

Camminare in libertà

La montagna l’ho sempre vissuta come un incredibile spazio di libertà, raggiungibile grazie a un mezzo che tutti abbiamo: le nostre gambe.
Gli spazi aperti sono affascinanti e invitano a fantasticare e riflettere.

Come la montagna, è anche il mare a sedurmi per estensione e colori. Meraviglia liquida che avvolge le terre emerse. Ma andare per mare è possibile solo con una imbarcazione, che sia o un piccolo guscio o una più imponente nave. Da soli, con le nostre forze e il nostro corpo non è possibile.

In montagna invece è diverso. Dipende proprio da noi, mettere le gambe in spalla, e avventurarsi alla scoperta di spazi estesi.

Oggi ci sono i sentieri che ci aiutano a realizzare questo nostro desiderio in ragionevole sicurezza e tranquillità. Rispettando norme di buon senso e di precauzione, è possibile seguire la maggior parte dei percorsi segnati e descritti dal Club Alpino Italiano.

La montagna è salute

La montagna è salute. Non è uno slogan bensì una verità, vera da sempre. Ce lo ha fortemente ricordato il covid, facendocela toccare con mano. E così per un anno in tanti a frequentare la montagna e a goderne dei benefici.
Purtroppo siamo anche molto bravi a dimenticare e farci riassorbire da una vita sedentaria. Siamo tornati pigri e abitudinari. Gli spazi aperti sono ridiventati lontani, e così rinunciamo a colori, odori e sapori. Sono tanti i linguaggi dell’ambiente per noi, sui sentieri da percorrere senza auricolari, attenti a percepirli e raccoglierli.

Cascate e Boschi

Ieri siamo partiti in escursione da Padula di Cortino, piccolo nucleo abitato, praticamente unito a Macchiatornella. Si tratta di due paesi attestati sul fondo di una singolare valle dove prende vita il fiume Tordino.  Case nate dall’arenaria che forgia i Monti della Laga. Colore su colore. Acqua e alberi circondano tutto e risalgono incise pendici montane. Uno sforzo portato fino ai prati aperti che proseguono e si uniscono alla sinuosa linea delle vette sommitali.

Un paesaggio naturale ed umano che ci svela grandi patrimoni ambientali e sociali.

Non è un caso se questo territorio è stato ricompreso dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nel Distretto Ambientale Turistico e Culturale “CASCATE E BOSCHI”.

Ebbene, in escursione da Padula, dopo aver raggiunto il vicino abitato di Macchiatornella, ci siamo diretti verso il Monte Bilanciere.

SPAZI RITROVATI DELLA LAGA

E’ questo è il nome dell’Associazione che, insieme al Club Alpino Italiano, Sezioni Cai di Teramo e Ascoli Piceno, ha promosso due giornate di pubblica e partecipata riflessione sullo stato di fatto e sul futuro della Montagna (ospiti del ristorante Gorzano), accompagnate da altrettanti escursioni. Temi guida dell’appuntamento: Sostenibilità, Territori e Comunità “minori” in tempi di cambiamenti socio-economici e climatici.

21 ottobre 2023

La giornata di ieri (21 ottobre) è stata intensa e proficua con un’appagante escursione ad anello, che possiamo anche provare a descrivere nelle suggestioni evocate. Ma in realtà è solo una narrazione parziale perché il tutto è soggettivo e l’esperienza in ambiente è sempre speciale. Come poter descrivere il paesaggio che si coglie salendo al Monte Bilanciere? Abbiamo raggiunto uno speciale punto di osservazione, crocevia di sentieri, che consente di osservare l’arco formato dalle vette del Parco, dai Monti Gemelli, a seguire tutta la sinuosa cresta dei Monti della Laga, continuando per le verticalità segmentate del Gran Sasso d’Italia. Ci si affaccia poi sull’Adriatico per quell’abbraccio unico tra montagna e mare che solo l’Appennino sa regalarci.

Siamo stati accompagnati da Marino (figura simbolo del luogo) e Paola (affabile socia Cai che per vivere ha scelto Padula e gestisce il b&b Pappappero, posto tappa del Sentiero Italia Cai. Eh sì Padula e anche attraversata dal SICAI). Grande lavoro sui sentieri è stato svolto da Giorgio D’Egidio della SOSEC Cai Teramo, per recuperare e descrivere il percorso ad anello dell’escursione.

Sostenibilità da interpretare

Nel pomeriggio la Tavola rotonda condotta da Annarita Di Domenico (Associazione Spazi ritrovati della Laga) densa di interessanti contributi, trasversali con Sindaci, Università, operatori locali, Cai e WWF, portatori di interesse, giovani di Friday for Future.

In una realtà di policrisi la montagna è in grado di esprimersi attraverso racchiusi polisemi.

Sono intervenuti in successione:

Paola Casati – b&b Pappappero
Filippo Di Donato – Cai-Parchi e Aree Protette
Anna Ciammariconi – Università di Teramo
Marco Tiberi – Sindaco di Cortino
Lino Di Giuseppe – Sindaco di Rocca Santa Maria
Mauro Di Matteo – Agronomo
Fratelli Amari di Genziana Casamari
Giorgio Di Matteo di Capre Teramane
Davide Peluzzi –  Guida Ambientale
Gennaro Pirocchi – Cai Teramo
Federico Di Luciano – Friday for Future
Dante Caserta – WWF
Luigi Pomponi – Presidente Cai Teramo
Marcello Nardoni – Past Presidente Cai Ascoli Piceno

Patrimonio naturale e Patrimonio culturale

Puntuali gli obiettivi ed è di conforto e di speranza che siano dei giovani a volerli raggiungere attraverso matrici diverse, mentre tutto rapidamente cambia attorno a noi:

-Come riuscire a cambiare tenendo duro, conservando la natura selvaggia di luoghi espressione di cascate boschi?

-Come riuscire a cambiare conservando l’identità e la storia di una montagna colonizzata da punteggianti nuclei sparsi dove le attività e i lavori hanno animato Ie pendici montane?

-Come maturare la capacità di proporsi con valori e attività oltre i confini del singolo paese, dei territori montani?

-Come raccontare una società che cambia, utilizzando la montagna lente di ingrandimento che ci costringe a osservare attorno a noi e dentro di noi?

La qualità del vivere in montagna assolutamente non giustifica la mancanza di servizi primari dati da mobilità, istruzione, sanità e lavoro; non giustifica la mancanza del riconoscimento dei benefici ecosistemici offerti da territori ancora presidiati da tenaci abitanti.

Chi vive in montagna è consapevole delle fatiche che dovrà affrontare, temprato dalla dura quotidianità, ma non va lasciato solo e indietro.

Per la sceda tecnica dei percorsi visitare il sito Cai Teramo

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2023.10.22 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Transumanza – domenica 10 settembre 2023 – Cai Castelli, 3a edizione

Transumanza – domenica 10 settembre 2023
Cai Castelli, 3a edizione

3a edizione

Siamo giunti alla 3a edizione di un riuscito coinvolgente appuntamento, aperto a tutti, ma soprattutto ai più giovani.

Paesi e genti di montagna

A Castelli c’è una Sezione Cai espressione di un piccolo paese del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Forte il legame degli operosi abitanti con il territorio. La ceramica ne è un esempio; nata dall’uso attento delle risorse naturali presenti: argilla, acqua, legname, fuoco e coloranti.

La pastorizia

A seguire tante altre attività in Montagna e tra queste la pastorizia con tutto ciò che  il Gran Sasso d’Italia, da Campo Imperatore e in ogni paese esprime sulla storia della Transumanza, con i tempi, i gesti e le azioni che l’hanno caratterizzata e trasformata in un’esperienza unica e coinvolgente.

Vicini all’ambiente

Il Cai si rivolge ai giovani e alle loro famiglie con il desiderio di riavvicinare tutti all’ambiente, alla manualità dei lavori, alla solidarietà e alla condivisione.
I mestieri in montagna sono di gruppo, servono braccia che sappiano lavorare insieme.

Giornata Transumanza

Con la 3 a edizione di domenica 10 settembre, ripercorreremo le tante fasi della pastorizia, un po’ con le pecore, un po’ con i cani pastore, un po’ mungendo, un po’ tosando, un po’ lavorando il latte da trasformare in ricotta e formaggio, un po’ scardando la lana e un po’ filandola. E poi l’assaggio di tanti prodotti delizia del palato.

Sono buoni i pascoli di Montagna

Alle pecore si continuano ad assicurare buoni pascoli, con latte per produrre dell’eccellente formaggio pecorino. Consiglio di provare quello prodotto a Farindola.

Rifugio Enrico Faiani per lo sdijun

Appuntamento per tutti al Rifugio Enrico Faiani della Sezione Cai Castelli, per la prima energetica colazione – sdijun – e l’avvio di una “gustosa” e “ricca” giornata.

La Montagna è faro di civiltà e culture

In un mondo, condizionato dall’economia e dalla globalizzazione, il valore dei luoghi è espresso dalle identità locali. Ricchezza e bellezza sono racchiuse in uno scrigno di biodiversità, genti e culture. Sono storia e vicende che consentono alla Montagna di essere ancora un luminoso faro di civiltà e futuro.

Le Comunità

Valorizziamo i piccoli paesi con le loro Green Community che utilizzano acqua, boschi e paesaggio e guardano al futuro. Non sfruttano!

Amatrice – Terre Alte – domenica 3 settembre 2023

La pastorizia nei secoli ha lasciato un’impronta importantissima nell’economia e nelle tradizioni delle genti di montagna.
Il Cai è ovunque custode dei segni dell’uomo in montagna, documentati dal progetto “terre alte”.

UNESCO

La TRANSUMANZA è stata inserita nel 2019 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. La transumanza è ancora praticata tra Molise, Abruzzo e Puglia, principale direttrice di questa storica attività presente anche nel Lazio e in Campania.

in Cammino

Dal Rifugio Enrico Faiani per camminare nei boschi di faggio e spazi aperti affacciati sulla valle, verso le grandi pareti, con i paesaggi che mutano passo dopo passo. E’ meraviglioso guardarsi attorno.

I sentieri sono messaggeri di bellezza e benessere

Il presidio del territorio

In questa complessa fase di cambiamenti ambientali, economici e demografici è fondamentale impegnarsi nell’educazione e nell’attenzione al mantenimento di competenze sociali e di relazione.
Determinante il coinvolgimento di comunità e territori dotandoli di efficaci strumenti operativi.

Il Rifugio Enrico Faiani, che ospita il Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” è cerniera tra l’abitato e la montagna.

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2023.09.05 pubblicato 

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Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Monte Amaro

MONTE AMARO
2793 m

foto archivio Di Donato

Una bella esperienza quella di correre dietro ai figli, specie se poi li si insegue in montagna.

Monte Amaro è una ambita vetta d’Abruzzo, impegnativa e tutta da scoprire. Determinante mettersi in cammino che sia bel tempo.

Ne vale la pena

Ne vale la pena per la sua particolare posizione tra il mare Adriatico e gli altri monti, per il paesaggio incredibile, vicino e lontano, che ci aiuta a scoprire e apprezzare, per il sentiero di avvicinamento che a ogni passo muta forma e racconto, per gli ampi pianori sommitali e la lunga aspra cresta verso l’infinito.

foto archivio Di Donato

Eugenio Di Donato

Da Eugenio la Maiella è stata osservata sempre con ammirazione e rispetto. E questa volta l’ha raggiunta di slancio, tutta d’un fiato, quasi inaspettatamente. Il programma iniziale prevedeva la salita dalla Stazione di Palena sul Monte Porrara, per poi scendere a Campo di Giove seguendo questo aereo e paesaggistico tratto del Sentiero Italia Cai.
Ma, e compare il ma, a Guado di Coccia, lo sguardo si inarca rapito, segue il volteggiare delle nuvole, mentre l’ondulata cresta si allunga sull’orizzonte. E i piedi agili sanno subito dove dirigersi.

foto archivio Di Donato

La Maiella è così, ti prende senza che tu te ne accorga e, sedotto, inizi a salire. Come compagni d’escursione i propri racconti, lasciati lungo il percorso. Dieciraccontialprezzodiuncaffè

foto archivio Di Donato

Il resto è avventura, spazi infiniti, natura aspra e selvaggia, esplosione di vita tra rocce frantumate, Camosci d’Abruzzo dominatori d’altura e il rosso “bivacco Pelino” calato dalla luna.

foto archivio Di Donato
foto archivio Di Donato

Il rientro a Fonte Romana è accompagnato dalle ultime luci del tramonto e dalle prime ombre lunghe della sera.

Nel Parco Nazionale della Maiella Eugenio, socio Club Alpino Italiano, della Sezione Cai Castelli.
giovedì 10 agosto 2023

foto archivio Di Donato

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2023.08.17 pubblicato 

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LA MONTAGNA SI TINGE DI ROSA, 18 giugno 2023. In Montagna con la Commissione Tutela Ambiente Montano Cai Abruzzo.

LA MONTAGNA SI TINGE DI ROSA, 18 giugno 2023.
In Montagna con la Commissione Tutela Ambiente Montano Cai Abruzzo.

Una continua meraviglia

Anche se siamo abituati ai colori, resto sempre colpito dalla meraviglia della natura e dalla capacità di stupirci e rapirci. Puntuale come le lancette dell’orologio il rosa appare all’aurora e al tramonto riuscendo a colorare anche le rocce. Una presenza silenziosa e significativa che rinvia a quella delle operose donne di montagna. Loro però ci sono sempre e non per le particolari circostanze meteo che ci regalano la breve visione del rosa.

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

L’appuntamento 2023 celebra anche i 100 anni del Parco, con le sue tante stagioni e vicende che hanno composto la storia della tutela in Italia.
Guidati dal rosa e dal piacere dell’incontro ci ritroveremo immersi in un caleidoscopio di colori: percorreremo sentieri incastonati tra il verde, il blu, l’azzurro, il giallo e il marrone, con paesi biancheggianti e ammiccanti tra loro. Un’esperienza da vivere e raccontare.

La montagna si tinge di rosa

Da 5 anni inseguo i passi della giornata Cai “la montagna si tinge di rosa”. Nata da un’idea delle donne del CAI Abruzzo, guidate dalla Presidente della commissione TAM (Tutela Ambiente Montano) Alejandra Meda.

Le donne ci sono e sono importanti. La giornata Cai nel Parco si snoda come continuo racconto che aiuta a dare visibilità alla preziosa opera delle donne, mentre vivono e frequentano la montagna.

Imperdibile

Si tratta di un appuntamento imperdibile dai consensi crescenti, testimoniati dalla adesione di centinaia di persone alle edizioni precedenti. Ma soprattutto in grado di lasciare un tangibile segno di attenzione alla cura e al rispetto di ogni persona, senza distinzione di età e provenienza.

Si partecipa alla manifestazione prenotandosi presso le Sezioni CAI del territorio

Un perenne racconto

La giornata “La montagna si tinge di rosa” è nata per raccontare le storie delle donne abruzzesi pioniere nella frequentazione e custodia delle nostre “terre alte”. E le donne del parco ne hanno tante da narrare.

Grazie a loro, nel corso dei secoli, le famiglie sono riuscite a sopravvivere in ambienti montani, mantenendo uno stretto rapporto con la natura, utilizzando le risorse ma, allo stesso tempo, conservando e curando i territori.

In cammino per il progresso

Oggi il numero delle donne che frequentano le montagne è in forte crescita ed è proprio da loro che viene la spinta all’innovazione, il bisogno di qualità, la volontà di recupero delle tradizioni. È innegabile che il connubio donna-montagna genera armonia, conoscenza e sviluppo dei territori.

Le donne del Parco

Quest’anno, nel centenario del PNALM, la giornata sarà dedicata alle “donne del Parco”, ovvero a coloro che si prendono cura di questa straordinaria risorsa: guardie forestali, guide, amministratrici, artigiane…

Il Programma

L’appuntamento è per domenica 18 giugno a Civitella Alfedena. La giornata inizia con una bellissima passeggiata partendo da Civitella Alfedena per dirigersi alla valle Iannanghera con la guida attenta delle donne guardiaparco. Si passeggerà nel bosco, tra i maggiociondoli in fiore, e poi nella bella fustaia di faggio per scendere poi verso il lago di Barrea.

Qualità dell’accoglienza

Il rientro al paese è previsto nel primo pomeriggio dove ad attendere gli escursionisti ci saranno le abili artigiane del Parco con i loro prodotti.

https://www.loscarpone.cai.it/mondo-cai/dettaglio/la-montagna-si-tinge-di-rosa/

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2023.06.17 pubblicato 

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