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TRASMISSIONI RAI: AGENDA 2030 ed EDUCAZIONE CIVICA , in vista di NEXT GENERATION EU e PNRR – l’impegno di ASviS

TRASMISSIONI RAI: AGENDA 2030 ed EDUCAZIONE CIVICA , in vista di NEXT GENERATION EU e PNRR – l’impegno di ASviS

Per poter interpretare la Transizione Ecologica, diventata Ministero, è importante conoscere e approfondire alcuni temi ambientali, sociali ed economici che possono accompagnarci nelle scelte di progresso necessarie per uscire dalle secche della crisi ambientale e dell’emergenza sanitaria da coronavirus.

Rai – conoscenza e parole chiave
Trasmissioni Rai dedicate aiutano questo percorso informativo e formativo.
Con alcune parole chiave è opportuno prendere confidenza  come sostenibilità, ecologia, resilienza, ripresa… Lo si può fare bene recuperando il senso dell’Educazione Civica (alla quale come meno-giovane, sono legato negli studi) che, per la sua trasversalità nella società, mette insieme le strutture sociali, economiche, giuridiche, civiche e ambientali. Si riflette su 3 aree di intervento: sulla Costituzione e i suoi articoli, sull’ambiente attraverso conoscenza, tutela, sostenibilità e progresso e sulla nuova frontiera della cittadinanza digitale.
Guardando a giovani, futuro possibile, inclusione e progresso c’è Agenda 2030 che è tutta da condividere e meglio conoscere.

TRASMISSIONI RAI
1 – Educazione civica: un ciclo speciale di lezioni su Rai Scuola
Con la prima puntata dedicata ai principi e ai valori della Carta costituzionale va in onda da mercoledì 10 marzo su Rai Scuola il ciclo speciale di lezioni tutto dedicato alla nuovo insegnamento. Otto le lezioni in tutto. Ciascuna approfondirà un tema con l’intervento di professori d’eccezione e sarà arricchita da materiali selezionati e ritagliati dalle produzioni televisive di Rai Scuola/Rai Cultura e dall’archivio Rai. Le lezioni saranno trasmesse fino al 16 giugno alle ore 11.30 (in replica alle ore 19.30 e 23.30) e saranno sempre disponibili sul portale di Rai Play. Il sito di Rai Scuola: https://www.raiscuola.rai.it

2 – “Obiettivo Mondo”
Su Rai Movie, Rai Premium e Rai 4 va in onda in diverse fasce orarie del palinsesto il filler (mini-video) “Obiettivo Mondo” per lanciare un ciclo di film e documentari, in prima e seconda serata, in staffetta sui tre canali per raccontare l’Agenda 2030.
L’obiettivo dell’operazione è divulgare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile attraverso linguaggi nuovi, classici e sperimentali, coerentemente con i diversi target di audience delle tre reti.
Link:https://www.raiplay.it/video/2021/03/Snap-Movie-Promo-Obiettivo-Mondo-9b7a81e0-9113-467c-afdd-2d1aa2943a27.html

NEXT GENERATION EU e PNRR
Per le sfide che ci attendono la conoscenza è fondamentale, consapevoli che servono legge e cultura, per la gestione delle risorse ambientali, l’inclusione e la parità di genere.
Ci sono poi le consistenti risorse da NEXT GENERATION EU e PNRR con gli  assi strategici prioritar

DOCUMENTI UTILI


1 -Relazione sullo stato dell’Ambiente 2020 del MATTM
Pubblicata dal Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare. Nome del  Ministero prima di essere assorbito dal Ministero della Transizione Ecologica. Il documento è strumento attuale di conoscenza, e consultazione.

2 – ASviS – Piano nazionale di ripresa e resilienza e la Legge di Bilancio 2021 (documento completo)
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha predisposto questo documento, di aiuto a individuare le soluzioni più adeguate per ricostruire meglio e uscire più forti dalla crisi pandemica ed economica.
ASviS – Piano nazionale di ripresa e resilienza e la Legge di Bilancio 2021 (sintesi)
Piano nazionale di ripresa e resilienza – indirizzi
– In primo luogo, vogliamo un Paese moderno, innovativo dotato di una pubblica amministrazione efficiente e moderna, in cui possano operare imprese innovative e sempre più competitive, un Paese con infrastrutture sicure, tecnologicamente all’avanguardia, che sfruttino tutte le potenzialità offerte dalla rivoluzione digitale.
– In secondo luogo, vogliamo un Paese più verde, con sistemi di produzione e trasporto dell’energia compatibili con gli obiettivi di riduzione dei gas clima alteranti e più resiliente rispetto agli eventi climatici estremi.
– Infine, vogliamo un Paese più coeso, più attento al benessere dei cittadini, sia nei grandi centri urbani, sia nei borghi sia nelle tante, troppe “periferie” d’Italia. Non si può tollerare l’aumento disuguaglianze di genere, nella società, tra regioni e territori, indotto da politiche passate errate, che non hanno saputo frenare una dinamica dannosa per la crescita economica e per la tenuta del tessuto sociale. Nessuno deve essere lasciato solo.
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L’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile è stata sottoscritta nel settembre 2015 dai governi di 193 Paesi dell’ONU e intende raggiungere 17 obiettivi con 169 traguardi.
– Nel suo impegno pone al centro le persone, il pianeta e la prosperità. La visione del futuro è sul piano ambientale, unito a quello sociale ed economico, grazie a tradizione, identità e innovazione. Di riferimento i temi culturali e di inclusione.
– In questa fase storica la Montagna è a rischio per cambiamento climatico, spopolamento, spaesamento e le trasformazioni in atto nel mondo.
– Il 2020 ha segnato i cinque anni dalla sottoscrizione di Agenda 2030.
– E’ stato il primo anno del “decennio di azione” per il conseguimento degli obiettivi lanciati nel corso dell’Assemblea Generale Onu del settembre 2019.
– E’ stato anche l’anno di verifica per 21 dei 169 Traguardi previsti dall’Agenda.
– Nel 2020 abbiamo celebrato anche il quinto anniversario della Conferenza COP21, che ha visto l’adozione dell’Accordo di Parigi sul clima, e della Conferenza di Addis Abeba che ha definito aspetti cruciali dell’Agenda.
– Mi piace ricordare anche i cinque anni dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, che in tutto il mondo è diventata il punto di riferimento per un’etica condivisa di progresso umano e  salvaguardia della nostra “unica” terra, “casa comune”.

La Costituzione, della quale i primi dodici articoli sono dedicati ai principi fondamentali della Repubblica
Se pensiamo alla legge fondamentale dello Stato Italiano, ci viene in mente la Costituzione che detta le norme che regolano la vita sociale e l’ordinamento dello stato.
La Costituzione è composta di 139 articoli, divisi in quattro sezioni:
I primi dodici articoli sono dedicati ai principi fondamentali

  1. Democrazia – art. 1, 1° comma
  2. Sovranità popolare – art. 1, 2° comma
  3. Inviolabilità dei diritti – art. 2
  4. Uguaglianza formale ed uguaglianza sostanziale – art. 3
  5. Diritto al lavoro – art. 4
  6. Riconoscimento delle autonomie locali – art. 5
  7. Tutela delle minoranze linguistiche – art. 6
  8. Libertà religiosa – art. 7-8
  9. Sviluppo della cultura, della tutela ambientale e del patrimonio storico ed artistico – art. 9
  10. Riconoscimento di collaborazioni internazionali – art. 10
  11. Ripudio della guerra come strumento di offesa a– art. 11
  12. Struttura della bandiera italiana – art. 12

2021.03.09 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai – CD Federparchi




LA MONTAGNA È DONNA- LA MONTAGNA SI TINGE DI ROSA – verso l’8 marzo 2021 “Giornata Internazionale dei diritti della donna”

LA MONTAGNA È DONNA- LA MONTAGNA SI TINGE DI ROSA
– verso l’8 marzo 2021 “Giornata Internazionale dei diritti della donna”


In alto troviamo le donne, l’altra faccia della Montagna, con la loro capacità, curiosità e sensibilità. Vivono l’empatia, si muovono con competenza e determinazione. Sono in tante a condividere la passione per la Montagna. Le osserviamo ammirati.
Nella società, addensata sul maschilismo, le donne sanno cogliere la contemporaneità e a queste ci si affida. Molte – forse troppe, sono ancora compresse negli schemi e non riescono a fare squadra, a volte non si intendono..


Giovani e donne sanno di innovazione.
Guardateli! Sono futuro ed emozione, aggiungono sensibilità e capacità nel cogliere le differenze, i particolarismi di luoghi e persone, ci aiutano ad andare oltre marginalità e precarietà.


Fragilità sospesa
Tra emergenza sanitaria e crisi climatica da affrontare, le donne possono meglio rivendicare il senso della fragilità, della resistenza e dell’adattamento. Diventano determinanti nel condividere e superare le difficoltà che ci attendono.


In Montagna simpatia e amore per l’Ambiente
Nel Cai le donne consolidano la sensibilità al sociale, su problematiche attuali e rilevanti.
L’andare in Montagna assume una declinazione al femminile e alla tutela con iniziative di conoscenza, solidarietà e civile convivenza, raccontate a tutti, sui sentieri, nelle Sezioni e nei Rifugi.
Tra i temi, come ricordato da Agenda 2030, la parità di genere e il rifiuto della violenza, che è scelta sbagliata figlia di una cultura malata, del non rispetto. La libertà della donna c’è in Montagna, nel silenzio delle emozioni e così anche in quota, le donne protagoniste, “libere in vetta”, invitano a organizzare il tempo libero con iniziative diverse e culturali.


artefici interpreti
Eccole artefici nell’interpretare il circolo di interazioni e di energie che fluiscono. I loro comportamenti si traducono in chiari messaggi di rispetto e cura per ambiente e persone. Si avverte la presenza, duratura nell’opera di sensibilizzazione dei soci.

I
in Abruzzo il Cai si tinge di rosa.
Le donne Cai d’Abruzzo rappresentano le tante socie.
Sono vincenti le donne a capo, con il paesaggio della Regione raccontato e difeso, il linguaggio colto e una passione consolidata da esperienze in continuo rinnovamento.
Il contributo al femminile è determinante nella scelta degli obiettivi, nelle strategie comunicative e nel conseguimento dei risultati.


Le attuali in carica come Gruppo Regionale e come Presidenti di Sezione:
Mariagrazia Baldacci, Segretaria Gruppo Cai Abruzzo
Alejandra Meda, la prima a diventare Presidente della Commissione TAM Cai Abruzzo
Catia Manfrè, Presidente Cai Lanciano, la prima donna ad essere stata candidata alla Presidenza del Gruppo CAI Abruzzo
Anna Floriana Garofalo, Presidente Cai Castel Di Sangro
Marina Buschi, Presidente Cai Trasacco-Coppo dell’Orso
Luisa Tritone, Commissione TAM Cai Abruzzo
Antonietta Di Girolamo, Commissione Alpinismo Giovanile  Cai Abruzzo
Cinzia Abruzzese, Commissione Alpinismo Giovanile  Cai Abruzzo
Margherita Legnini, Commissione Medica Cai Abruzzo
Patrizia Dragone, Commissione Medica Cai Abruzzo
A questo manipolo si aggiungono le altre, presenti nei Consigli Direttivi Sezionali –


Tutto qui – poche!
Tutto qui! Di sicuro progrediremo, in quanto – come già detto, nutro grandi speranze e possibilità nei giovani, nelle donne e nelle famiglie. Non è semplice accettare i cambi generazionali, ma è l’investimento migliore.
Fortunatamente dei segnali di cambiamento ci sono anche a livello nazionale con Lorella Franceschini che, per la prima volta, ricopre l’incarico di Vice Presidente Generale  Cai.
Il vertice  Cai non è ancora un luogo per donne a differenza della Montagna che lo sta diventando sempre più.
La Montagna si declina al femminile e alla tutela, con iniziative di solidarietà e civile convivenza per tutti. Le donne espongono con eleganza riuscendo “delicatamente” ad avvicinare e sedurre; convincono anche a distanza in questo periodo, sui sentieri, nelle Sezioni e nei Rifugi, appena sarà possibile.


la Montagna si tinge di rosa
Allego anche una nota della CRTAM del Cai Abruzzo, Presidente Alejandra Meda, vergata con tatto e vigore, cercatrice di luoghi e storie d’Abruzzo, frutto dell’inscindibile binomio Donna e Montagna.


Le vicende sono raccontate e vissute nella giornata d’Abruzzo “la Montagna si tinge di rosa”. Nelle precedenti edizioni sono stati interessati i 3 Parchi Nazionali d’Abruzzo. Prossimo appuntamento il 6 giugno 2021 sulla Maiella ripercorrendo sentieri e storie di pastorizia.

Donne e Montagna, articolo di Alejandra Meda

2021.03.07 (filidido) – Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




VITA DI MONTAGNA – QUALCOSA STA CAMBIANDO NEL LAVORO E NELLA PERCEZIONE DEL BENE COMUNE – C’È SPERANZA!

VITA DI MONTAGNA – QUALCOSA STA CAMBIANDO NEL LAVORO E NELLA PERCEZIONE DEL BENE COMUNE –
C’È SPERANZA!


il lavoro diffuso in Montagna
Più segnali indicano un ritorno ai monti. Sondaggi e testimonianze riportano di scelte fatte per convinzione ed esistenziali (indotte da necessità ed elementi culturali diversi, non escluse quelle sanitarie e di riscoperta del benessere montano).


Buone Notizie
Il dato è presente anche tra le Buone Notizie nell’inserto del Corriere della Sera (9 febbraio 2021). Per alcune professioni incide anche il telelavoro, ma in gran parte c’è interesse a recuperare economie locali sostenibili proponendosi come agricoltori, allevatori e artigiani. La scelta è culturale e di qualità, tra bellezza e paesaggio, presenti da custodi delle tradizioni e interpreti del nuovo, anche nei settori sportivo, dell’accoglienza, della ristorazione, del commercio. Ci si ritrova come comunità di giovani e famiglie, pronti allo scambio e al sostegno, senza ambire a particolari mire di successo, animati da confronto, amicizia e solidarietà di crescita, parte di un sistema aperto.


la Montagna al centro
Si (ri)scopre la Montagna e si apprezza il valore d’insieme di territori con paesi, vallate, boschi, laboratori all’aria aperta.  Si recupera il senso del tempo (scandito dai passi e dalle soste), dello spazio (con la percezione e la mobilità dolce, in giro tra gli elementi che compongono il paesaggio), dell’accoglienza (nei paesi, porte di accesso alla montagna, nei rifugi, nelle aziende agrozootecniche e nei laboratori dell’artigianato) e del lavoro (con l’orgoglio di quanto realizzato e l’orgoglio di mostrarlo)


il turismo lento
Un articolo su Lo Scarpone on line del Cai, riporta che “Sulle Dolomiti un Gruppo di lavoratori è convinto che il turismo lento, sostenibile e di qualità sia la ricetta giusta per il futuro economico e sociale delle comunità delle Terre alte– articolo Lo Scarpone on line del Cai
Le affermazioni diventano quindi sostanza, con esempi e richieste concrete.
pagina Facebook del Gruppo Dolomiti, che si chiama “Basta impianti“»
Il lavoro oltre lo sci alpino, di questa pratica invasiva e settoriale, con bacini sciistici e impianti di risalita energivori, che per sopravvivere assorbono e fagocitano ingenti risorse economiche comuni, destinate a ripianare il perenne deficit rosso dei bilanci.


l’altra neve
Dalle Dolomiti  (e non solo) il messaggio che si può superare la monocultura dello sci alpino, dello stress da impianto di risalita e guardare all’altra neve, con le diverse e salutari altre  attività  in ambiente (anche in linea con le necessarie procedure di contenimento della diffusione di coronavirus).
Ai messaggi seguono i modelli con diverse forme di utilizzo delle risorse a disposizione.


villaggio degli alpinisti
Un riferimento possibile è il modello villaggio degli alpinisti, con abitanti che hanno scelto di basare la proposta ecoturistica conservando gli ambienti naturali, innovando i servizi su cultura e tradizioni locali. Il paese diventa esempio di gestione virtuosa delle risorse in grado di attrarre e incuriosire il turista-escursionista-visitatore, coinvolgendolo come partecipante in un percorso educante alla conoscenza e al rispetto dell’ambiente. Buone pratiche indotte, recepite e successivamente adottate anche nella quotidianità.

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la Montagna è aperta, sostenibile e resiliente
Gli impianti sono chiusi causa coronavirus (e difficoltà ci sono anche per la crisi climatica). Invece la Montagna c’è ed è aperta, ma a questo non viene dato risalto. La percezione dell’ambiente montano è stata trasformata e ridotta  a palestra dello sci. La Montagna va riscattata da una monocultura economica per recuperare il senso della molteplicità di opportunità e ruoli, ripartendo dagli abitanti e dalle funzioni ecosistemiche.


(r)incontro con la natura
Per dirigersi verso scelte sostenibili, quindi durevoli nel tempo, servono passaggi educativi e occasioni di (r)incontro con la natura. Le attuali crisi ambientali e sanitarie sono occasione per progredire negli  aspetti sociali, economici, ambientali e culturali. La Montagna è parte di questa realtà, con tenaci abitanti, qualità delle risorse e benessere. Si tratta di comprendere ciò che la Natura comunica a livello planetario e di adattarsi alle nuove condizioni, con la consapevolezza antica del montanaro “resiliente”, che assecondava e riusciva  a usare con vantaggio per tutti le risorse a disposizione (generose ma non dominabili).


Agenda 2030
Il buco dell’ozono ha insegnato che comunità scientifica e comunità politica possono dialogare, così come è stato dopo il Protocollo di Montreal con la riduzione delle sostanze che minacciano lo strato protettivo presente nella stratosfera. Quel positivo risultato di cooperazione internazionale va attualizzato e  usato come opportunità per alzare nuovamente la testa, guardare lontano e cooperare per condividere sacrifici e risultati, in questo preiodo di gravi criticità. Un processo planetario che posiamo trasformare in progresso e  la solidarietà diventa fattore di costruzione.


da Nord a Sud
Da Nord a Sud, su Alpi e Appennino, è univoca la richiesta di altra neve. Dalle Dolomiti all’Abruzzo, per l’ultimo impegno di contrasto alla riduzione del Parco Regionale Sirente-Velino e all’ampliamento del bacino siistico.

2021.03.05 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai – CD Federparchi




(2) CEMENTO E CANTIERE A FOSSACESIA (CH) – IL MARE ADRIATICO DICE LA SUA

CEMENTO E CANTIERE A FOSSACESIA (CH)
IL MARE ADRIATICO DICE LA SUA


E così sta accadendo quello che era normale accadesse.
Costruendo praticamente in riva al mare ecco che al primo gonfiarsi delle onde, osserviamo che l’acqua raggiunge il cemento messo dall’uomo.
Che ne dite voi? Prevedibile vero?

– guardiamo insieme il video – di sabato 13 febbraio 2021


Leggi e Autoregole
Sono state violate/aggirate sicuramente molte leggi e non sta a me verificare.
Ma affermo e con determinazione, che esistono anche altre norme non codificate e codificabili da nessun scritto e che bisogna dare proprie.
È stata violata la legge del buon senso, della bellezza, del paesaggio, della capacità di interpretare ambiente e situazioni, di guardare oltre nell’uso e nella frequentazione delle risorse, di rispetto di un bene comune.

NON è più sufficiente l’intervento di ripristino
Certo adesso si interverrà. Speriamo per rimuovere il tutto, ma questo non ci basta … non è sufficiente.
La ferita fisica e morale resta.
E poi non è detto che non si ripeta su altra spiaggia, in forma meno eclatante, ma sempre invasiva-


Prevenzione e cambiamento
Dobbiamo riuscire a prevenire, non a rincorrere le situazioni.
Diventerà una moda parlare di “transizione ecologica” – adesso anche Ministero. La troveremo  ovunque nel linguaggio quotidiano. Il concetto di passaggio, anche se legato l’ecologia,  ci sarà offerto con tante, diverse, troppe declinazioni. Diventerà un po’ come la parola “sostenibilità“. Ma affinché questo non diventi solo un sostantivo usato e abusato, senza pratico effetto, sulla bocca di tutti e sbandierato in ogni progetto, va prevista un’adeguata formazione che comporti una  “transizione amministrativa” che velocizzi e  non cancelli leggi di salvaguardia – come le Valutazioni Ambientali – VIA, VAS e VINCA,  e determini un cambiamento di visione e di comportamento, inducendo le autoregole – quelle non scritte, frutto di consapevolezza e cultura.

(1) CEMENTO E CANTIERE SUI CIOTTOLI DELLA SPIAGGIA A FOSSACESIA (CH) – ABRUZZO REGIONE VERDE D’EUROPA? articolo del 2021.02.09

2021.02.13 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




CEMENTO E CANTIERE SUI CIOTTOLI DELLA SPIAGGIA A FOSSACESIA (CH) – ABRUZZO REGIONE VERDE D’EUROPA?

CEMENTO E CANTIERE SUI CIOTTOLI DELLA SPIAGGIA A FOSSACESIA (CH)
ABRUZZO REGIONE VERDE D’EUROPA?


A me sembra che quanto si voglia realizzare…. costruire… nella zona di Fossacesia (CH) sia proprio un po’ tanto, troppo vicino al mare. Vedo cantiere e cemento sui ciottoli bagnati dalle onde. E quando arriveranno mareggiate e acqua alta? E il danno ambientale?

I miei occhi – i trabocchi
I miei occhi dicono – con tristezza, rabbia e delusione, che ambiente e paesaggio sono (erano …) un gioiello ambientale che, sapientemente gestito, potrebbe (avrebbe potuto …) attrarre gente da tutto il mondo, invece mi sembra che stia aprendo la porta del cemento.

Voi che ne dite?
Sulle coste, di mare e di fiume, non si potrebbe/dovrebbe edificare nulla. Dovrebbe essere risaputo.
Sono le persone che devono andare a bagnarsi al mare, non certo le strutture balneari.
Che Bandiera Blu è?
Che Costa dei Trabocchi è?
Vedrete poi che, da parte di questi cementificatori,  ci saranno le richieste  di aiuto e risarcimenti per i naturali effetti del mare sulle spiagge, a seguito di erosione, acqua alta e  mareggiate?

Parco Nazionale della costa teatina
Ma che fine ha fatto il Parco Nazionale della costa teatina che ne doveva legittimare valori e funzioni?
E’ dal 2001 che se ne parla.  La legge 93 del 23 marzo 2001 contiene la realizzazione del Parco Nazionale della costa teatina fra i comuni di Ortona e Vasto. Siamo ancora fermi alla perimetrazione provvisoria di quest’area marina bloccata dal rimpallo di competenze e responsabilità, mentre cambiano governi regionali e nazionali … e intanto.

Mai cementificare le coste: di mare e di fiume
Cementificare le coste non è mai una buona scelta per una questione di sicurezza dalle mareggiate, di spazio aperto sottratto alla frequentazione e al godimento di tutti, di danno ambientale. Ciò che si costruisce segna irreversibilmente la bellezza del paesaggio (non sembra proprio una struttura rimovibile a fine stagione).

La via Verde della Costa dei Trabocchi 
Ci troviamo lungo la “via Verde”con una importante successione di luoghi che rappresentano una risorsa naturale e culturale, da Ortona alla vecchia stazione ferroviaria di Vasto Pensate che dovrebbe essere parte del Corridoio Verde Adriatico, la pista ciclabile da Trieste al Salento.

un cambio di indirizzo nell’utilizzo dei beni comuni (di tutti noi).
La Costa dei trabocchi merita la più attenta tutela come investimento per le generazioni che verranno, per la qualità dell’ambiente e la crescita di benessere.
Sono troppi i disastri che vediamo tutti i giorni a causa di un uso insostenibile dell’ambiente
La Costa dei Trabocchi è una esile striscia di terra sopravvissuta alla speculazione per la presenza della tratta Ferroviaria adriatica (dismessa). Va mantenuta così com’è ora, in quanto ogni opera è deturpante.

Coordinamento per la Tutela delle Vie Verdi d’Abruzzo
C’è il Coordinamento per la Tutela delle Vie Verdi d’Abruzzo (TU.Vi.V.A.) composto da oltre 70 associazioni, comitati, imprese del turismo e cittadini comuni, che in una nota esprime – sconcerto per l’ennesima iniziativa di ciò che ci sembra un’occupazione invasiva e legata ad un vetusto progetto di sfruttamento delle spiagge del chietino

Equilibrio
Bisogna avere buon senso, tolleranza, regole e ambiente in equilibrio. Qui nei trabocchi l’equilibrio non c’è.
Troviamo:danno ambientale, consumo di suolo, sperpero di denaro.
Modernità e visione
Modernità e visione è preservare i beni comuni che una volta distrutti lo saranno per sempre (Agenda 2030 e CETS, Carta Europea Turismo Sostenibile).

Intervenga chi ha autorità e responsabilità, senza indugio e senza sollecitazioni.

2021.02.09 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




LEGGERE e ASCOLTARE – CLUB ALPINO ITALIANO e UNIVERSITA’ – premio Fabio Favaretto, 5 febbraio 2021 – premio Andrea Tomei, 9 dicembre 2020

LEGGERE e ASCOLTARE
CLUB ALPINO ITALIANO e UNIVERSITA’
premio Fabio Favaretto  
5 febbraio 2021
premio Andrea Tomei 
9 dicembre 2020

Ci sono due aspetti che seducono grandemente e sono la lettura e l’ascolto.
Il primo, attraverso le parole scritte  ci informa e descive ambienti e studi, a più livelli di approfondimento, anche bibliografici.
Con il secondo, delle parole dette, grazie a intonazioni e affabulazioni, riusciamo a vedere direttamente luoghi ed episodi raccontati.
Ambedue i convincenti modi di comunicare sanno sedurre ed è quello che mi è capitato l’altra sera (5 febbraio 2021) assistendo alla presentazione del premio Fabio Favaretto 2020, che ha assegnato il riconoscimento alle tesi svolte da due giovani ricercatori dell’arco alpino. Tesi scelte tra quelle inviate da  15 ricercatori che hanno aderito al bando nazionale indetto dal Cai Mestre, Commissione Tam e hanno svolto lavori riguardanti tematiche afferenti all’uso e alla tutela del territorio montano alpino o appenninico.
Il Premio è un percorso di visione, giunto alla quarta edizione, che vede il Cai promotore come Associazione nazionale e unisce i giovani e le specificità del mondo Universitario (a sua volta presente su questi temi con gli Atenei riuniti nell’acronimo RUS – Università in Rete per lo Sviluppo Sostenibile, dove alcune iniziative per il clima, svolte in ambiente, sono condivise con il Cai).
Per l’edizione 2020 sono stati premiati Virginia Patrussi – Università di Torino, con “Nuovi laboratori di montagna. Una ricerca sui cambiamenti ambientali e culturali nei rifugi di montagna nelle Alpi Italo-francesi.” abstract e

Alessandro Vellar – Università di Milano-Bicocca, con “I domini collettivi alla prova degli sviluppi più recenti: ragioni conservative e profili gestionali.” abstract. Argomenti attuali e presentati con grande efficacia.
La serata, introdotta da Guido Furlan e da Alessandro Bonaldo ( Cai Mestre), ha visto la presenza di Vincenzo Torti Presidente Generale del Cai, di Annibale Salsa, filosofo e antropologo già Presidente Generale del Cai, con interventi diversi di altri responsabili del Cai regionale e nazionale tra i quali Francesco Carrer (Cai-Scuola), Renato Frigo (GR Veneto) e Raffaele Marini (CCTAM) .

– le due considerazioni guida
Tra i molti spunti dalla serata mi soffermo su due … ideali pagine di riflessione.
Ai giovani e alle loro opinioni va riconosciuta importanza in questa fase di criticità ed emergenza – ambientale sanitaria e culturale. Vanno ascoltati e le loro indicazioni devono poter contare (a questo proposito segnalo un appuntamento  per giovani vogliamo decidere sul nostro futuro!” organizzato in ASviS –  per il prossimo 10 febbraio e sarà mia cura ascoltarli, sulle possibilità offerte dai finanziamenti europei per superare questa fase critica).
C’è poi il peso delle parole ripetute e messe in evidenza parlando di rifugi e risorse: cosa si intende per “comune” – “collettivo”, alle quali si può aggiungere “pubblico”. Sono state declinate come definizione e applicazione, quotidiana e di legge. Il senso di queste parole (la cui interpretazione può variare, sia per il legislatore sia per il cittadino) è risultata annodata a territori, ambienti e risorse (dove valore e funzioni, per qualità della vita e benessere, non sono interpretabili, ma immutabili e oggettivi).

– uomo e ambiente
Quella del rapporto uomo ambiente è una storia antica che sempre con maggior fatica riusciamo a scrivere. È difficile trovare una forma di equilibrio. Da una parte ci sono crescita demografica, bisogno di energia, consumo di suolo, perdita di biodiversità e dall’altra uso corretto – nel tempo e nello spazio, delle risorse che la Terra ci mette a disposizione.
Le tesi presentate e il dialogo svolto, sottolineano l’importanza della Scienza e dell’Ambiente, che vengono prima dell’Economia, interessata a monetizzare ogni cosa attorno a noi (materiale e immateriale) e lo dimostra la recente quotazione in borsa dell’acqua, risorsa insostituibile alla vita.
Conoscenza e consapevolezza sono una risposta ai dilemmi.

Premio Andrea Tomei
Mi preme ricordare un altro premio Cai che abbraccia giovani e Università. Questa volta ci spostiamo in Appennino per la terza edizione del premio intitolato al giovane Andrea Tomei, vittima del sisma d’Appennino del 2016 e assegnato ogni anno ad una tesi di laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dell’Ambiente e delle Foreste nell’Università degli Studi della Tuscia. Il premio 2020 è stato conferito a Loredana Barbona per la tesi dal titolo: “Differenti livelli di meccanizzazione nel sistema di lavoro a legno corto e valutazione degli impatti al suolo e al soprassuolo”

– MONTAGNE 360  – febbraio 2021
Tornando a lettura, montagna e ruolo del Cai, in linea con lo scopo dei premi, c’è l’ultimo numero di febbraio della Rivista del Cai Montagne 360 che invito a sfogliare con attenzione per l’accento posto sui contenuti del documento approvato dal Consiglio centrale di lndirizzo e Controllo del Cai su “cambiamenti climatici neve industria dello sci“, che con coerenza indica il sentiero da percorrere per la montagna che potrebbe/dovrebbe essere per tutti noi. La logica sequenza dei contributi, da autori diversi per appartenenza e competenza, sviluppa un discorso vario e completo (sul quale ritornerò con altro articolo), come una sorta di dossier, avviato con l’editoriale del nostro Presidente Generale Cai Vincenzo Torti, dal titolo: perché il futuro della montagna non passa da nuovi impianti di sci o dall’ampliamento di quelli esistenti.

– mediatore sociale e culturale
Il Cai può rappresentare un efficace mediatore sociale e culturale. In questa fase di emergenza e criticità possiamo/dobbiamo sempre affidarci all’indiscussa importanza della qualità ambientale e del benessere, alla nostra capacità di indurre coesione sociale (interna ed esterna al Cai), alla necessità di studi e approfondimenti sui vari temi che hanno bisogno dell’impegno dei giovani,  dei Parchi, delle Università e di ogni altro ente di ricerca, studio, documentazione e tutela.


… i temi di tutela del territorio montano sono particolarmente sentiti dalle nuove generazioni capaci di cogliere il valore sociale oltreché le opportunità professionali e di lavoro che questo ambito può offrire. E’ inoltre evidente, dalle tesi pervenute, di come la protezione dell’ambiente non sia un obiettivo limitato a singole e settoriali professionalità, ma si esprima attraverso molteplici competenze, tutte chiamate ad offrire il loro contributo per un futuro più sostenibile. Il territorio montano, a tal proposito, si offre come laboratorio di una nuova progettualità e di ricerca verso nuovi modelli di sviluppo. In questo senso il Cai persegue con massimo impegno l’idea che la tutela della montagna debba essere compatibile con il giusto diritto di cittadinanza delle popolazioni alpine purché non si continui col perseguire modelli rapaci e distruttori dell’ambiente e del futuro dei nostri figli, ciò è tanto più evidente in questo periodo caratterizzato dalla pandemia da Covid-19, dove le risorse messe in campo a difesa dal virus si chiamano anche solidarietà e accordo. (così conclude la commissione Premio Fabio Favaretto)

2021.01.07 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




I GIOVANI SI CONFRONTANO SUL FUTURO DELL’ITALIA ALLA LUCE DEL NEXT GENERATION EU – IL PNRR D’ITALIA

– I giovani si confrontano sul futuro dell’Italia alla luce del Next generation Eu
– Il PNRR d’Italia

10 febbraio 2021, alle ore 15:30

il futuro è dei giovani, ma quanto i giovani potranno contare e quanto saranno ascoltati?

link  articolo ASviS: I giovani si confrontano sul futuro dell’Italia alla luce del Next generation Eu

Si terrà mercoledì 10 febbraio 2021, online alle ore 15:30, l’evento “Vogliamo decidere sul nostro futuro! I giovani valutano i piani italiani per il Next generation Eu” promosso dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile ASviS, per favorire un momento di ascolto e confronto pubblico tra le giovani generazioni su quale futuro disegnare per il Paese con il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Il Programma Next generation Eu è dell’Unione europea. E’ stato definito e varato per combattere le conseguenze della pandemia da Covid-19 e per rendere attività e scelte dell’Unione più eco-sostenibili, resilienti, eque e giuste.

L’Italia –  il maggiore beneficiario di tali risorse europee – deve predisporre entro aprile il proprio PNRR secondo le linee secondo le linee guida emanate dalla Commissione europea.

link al PNRR d’Italia approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2021

Tutti, considerando i tanti interessi per queste ingenti risorse economiche, siamo chiamati a informarci e concorrere alla stesura del PNRR.

diamo voce ai giovani e ascoltiamoli
In questa fase di possibili osservazioni, è opportuno dare voce alle aspirazioni e alle proposte delle giovani generazioni, sulle quali ricadrebbero scelte approssimative, di settore e sbagliate. In questa ottica di giustizia intergenerazionale si pone Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, assunta dall’Unione europea come riferimento di ogni politica.

Appuntamento al 10 febbraio 2021 – 15:30
Sarà possibile seguire l’evento su asvis.it e sulla pagina Facebook dell’ASviS.

Scarica il programma ASviS evento giovani

Piano nazionale di ripresa e resilienza
– In primo luogo, vogliamo un Paese moderno, innovativo dotato di una pubblica amministrazione efficiente e moderna, in cui possano operare imprese innovative e sempre più competitive, un Paese con infrastrutture sicure, tecnologicamente all’avanguardia, che sfruttino tutte le potenzialità offerte dalla rivoluzione digitale.

– In secondo luogo, vogliamo un Paese più verde, con sistemi di produzione e trasporto dell’energia compatibili con gli obiettivi di riduzione dei gas clima alteranti e più resiliente rispetto agli eventi climatici estremi.

– Infine, vogliamo un Paese più coeso, più attento al benessere dei cittadini, sia nei grandi centri urbani, sia nei borghi sia nelle tante, troppe “periferie” d’Italia. Non si può tollerare l’aumento disuguaglianze di genere, nella società, tra regioni e territori, indotto da politiche passate errate, che non hanno saputo frenare una dinamica dannosa per la crescita economica e per la tenuta del tessuto sociale. Nessuno deve essere lasciato solo.

 articolo: Ambiente e sviluppo, i giovani si confrontano sul piano italiano per il Next Generation EU Lo Scarpone on line – Notiziario del Club Alpino Italiano, 5 febbraio 2021

2021.02.04 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi – Gruppo di lavoro ASviS su Agenda 2030




DOCUMENTO DEL CAI su cambiamenti climatici, neve e industria dello sci – OLTRE L’INDUSTRIA DELLA NEVE …CI SONO: L’ALTRA NEVE E LA MONTAGNA

DOCUMENTO DEL CAI su cambiamenti climatici, neve e industria dello sci
OLTRE L’INDUSTRIA DELLA NEVE …CI SONO: L’ALTRA NEVE E LA MONTAGNA

– C’è necessità di un cambio di obiettivi e di direzione.
La Montagna, con le sue risorse (bene comune), è realtà complessa, in grado di rispondere a esigenze e sollecitazioni diverse. Così va vista e considerata, superando i limiti imposti da un’economia e distorta. La Montagna è un insostituibile patrimonio collettivo di risorse e benessere.
un uso diverso del denaro pubblico … di tutti noi
– La voce principale dell’economia montana, per interessi di settore, è stata progressivamente circoscritta all’industria dello sci alpino, con grandi opere, impianti di risalita sempre più in quota e sempre più estesi.
Si continua a proporre l’ampliamento di impianti energivori e costosi, sempre meno a misura di ambiente e persone.
Sono state progressivamente emarginate le altre attività sul territorio e nei paesi, più distribuite, meno impattanti e in grado di interessare giovani e famiglie.

documento per tutti
– Il Club Alpino Italiano, di fronte a una realtà in rapido cambiamento ed emergenza, mette a disposizione di tutti, una puntuale analisi riguardante l’ambiente montano e l’economia dello sci da discesa in Italia, nell’arco alpino e nei Paesi europei (Documento nazionale del Cai approvato il 21 novembre 2020).
– Attraverso il tema neve ed emergenza climatica, si guarda oltre, attenti ai 17 obiettivi di Agenda 2030 (che è un impegno, non di settore, non locale,ma planetario).
scenario futuro
Con coerenza e realismo si delinea un credibile scenario futuro delle Terre Alte, ambientale, sociale, economico e culturale, per territori e popolazioni.

RIPARTIAMO DAI PAESI
Esistono, sempre più diffusi, esempi positivi di una diversa e partecipata gestione delle risorse che hanno come nodo di partenza il centro montano minore , dal quale si irradiano le attività in ambiente (villaggi degli alpinisti – borghi più belli d’Italia – ripartiamo dai paesi). I borghi italiani, capillarmente presenti in montagna, sono in fase di rivalutazione, non solo come luoghi dove trascorrere le vacanze, ma come luoghi dove vivere.
servizi necessari
Servono quindi servizi necessari per cambio di residenza e lavoro. Investiamo allora ampiamente in infrastrutture tecnologiche, librerie ed edicole, prima sanità, scuola e istruzione, trasporti…
interventi a misura di giovani
Servono interventi a misura di giovani e famiglie che contrastino lo spopolamento e favoriscano la funzione di presidio del territorio.
comunità vivaci
L’insediamento in montagna ha radici antiche, ancorate a tradizioni e culture. Si tratta di comunità vivaci, pronte alla solidarietà e alle attività condivise, sotto il segno delle stagioni, del buon vivere in armonia.
Il Covid ha condizionato ovunque e anche nei paesi montani, ma la risposta è nella qualità ambientale presente e nella capacità di agire come comunità, con una forte carica di sostegno reciproco e resilienza. Sono presenti (e da incoraggiare) l’artigianato e le produzioni agro alimentari di qualità, la mobilità dolce dei percorsi ciclabili e dei sentieri, la lotta all’inquinamento e ai pesticidi (montagna pulita), la comunicazione intergenerazionale, la solidarietà interculturale…

OLTRE L’INDUSTRIA DELLA NEVE – LA RIVISTA MONTAGNE 360 del CLUB ALPINO ITALIANO – febbraio 2021
– L’emergenza climatica causa stagioni irriconoscibili e, conseguentemente, una montagna da ripensare nella gestione e frequentazione.
– Nelle pagine di Montagne360 di febbraio troviamo tanti spunti di riflessione che conducono alla necessità di interventi ecosostenibili e di respiro.
– Con visione d’insieme della Montagna il Cai propone di pianificare e diversificare gli investimenti, orientandosi verso una nuova economia montana che valorizzi turismo lento ed educante, tradizioni locali, artigianato, agricoltura, frequentazione delle aree protette e forme di ospitalità diffusa.
– Si tratta di coinvolgere e assistere i giovani su attività tradizionali animate da innovazione , con il riconoscimento di servizi ecosistemici, qualità della vita e benessere.

OSSERVATI SPECIALI
Osservati speciali i progetti del Terminillo (spaesamento e fermento per i nuovi impianti sciistici), sulle montagne d’Abruzzo (Velino-Sirente – C ai contrario alla riduzione del Parco regionale sirente velino, Maiella, Gran Sasso), a Corno alle Scale , Monte Acuto, il collegamento Cervinia-Val d’Ayas per il Vallone delle Cime Bianche – ultima vasta area dell’intera Val d’Ayas priva di piste da sci, impianti di risalita e strutture invasive, Alpe Devero – con una petizione che ha raggiunto 100.000 firme, i lavori per le nuove piste di Cortina in vista di Mondiali e Olimpiadi, ecc..

TERMINILLO, SPAESAMENTO E FERMENTO PER I NUOVI IMPIANTI SCIISTICI – Lo Scarpone on line del Cai, 14 gennaio 2021

CLUB ALPINO ITALIANO CONTRARIO RIDUZIONE DEL PARCO REGIONALE SIRENTE V ELINO Lo Scarpone on line del Cai, 8 dicembre 2020

NON SOLO SCI PER IL RILANCIO DEL CORNO ALLE SCALE – Lo Scarpone on line del Cai, 18 novembre 2020

ALPE DEVERO, UN PARADISO DA PRESERVARE E FREQUENTARE CORRETTAMENTE – Lo Scarpone on line del Cai, 25 gennaio 2021

MONDIALI E OLIMPIADI DI CORTINA, FORTE PREOCCUPAZIONE DEL CAI PER IL GRAVE IMPATTO AMBIENTALE DEI CANTIERI – sito Cai.it, 17 luglio 2020OMUNICATO E DOCUMENTO DEL CAI VENETO  – luglio

MONDIALI E OLIMPIADI DI CORTINA: CLUB ALPINO ITALIANO: CANTIERI A GRAVE IMPATTO AMBIENTALE – Montagna TV, 21 luglio 2020

COMUNICATO E DOCUMENTO DEL CAI VENETO PER CORTINA – luglio 2020

2021.02.02 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




2 febbraio 2021 giornata mondiale delle Zone umide – 50 anni – I Pantani di Accumoli

2 febbraio 2021 GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE – 50 anni
I Pantani di Accumoli

Cai Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo

Il 2 febbraio 1971 veniva siglata a Ramsar, in Iran, la Convenzione a tutela delle zone umide, preziose come risorsa della biosfera e per il contrasto ai mutamenti climatici. Nel 1976, dopo 5 anni, anche l’Italia ha aderito alla Convenzione di Rasmar.
Questo 2 febbraio 2021 celebriamo i 50 anni della storica firma.

La Convenzione definisce le zone umide come“paludi, acquitrini, torbiere e specchi d’acqua naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, incluse quelle fasce marine costiere la cui profondità, in condizioni di bassa marea, non superi i 6 m. I siti con tali caratteristiche possono essere inclusi nella “lista delle zone umide di importanza internazionale“.Sono più di 220 milioni gli ettari coperti dalle zone umide nel mondo, rifugio per volatili,.
Le zone umide rappresentano il serbatoi di carbonio più efficace sulla Terra e si associano alle foreste nella preziosa opera di mitigazione climatica.

La giornata annuale è istituita dall’ONU per la tutela di aree fortemente a rischio. Una relazione alla Conferenza dibattito “Sentiero Italia Cai e turismo lento: contributo alla rinascita dell’Appennino” del 22 giugno 2019 nelle Marche, in occasione del passaggio della staffetta del Sentiero Italia Cai, ha sottolineato la fragilità d’Appennino di questi ecosistemi, sensibili al cambiamento climatico, all’inquinamento, ai pesticidi, e, più in generale, all’impatto antropico. Due terzi delle zone umide d’Europa sono scomparse negli ultimi cinquanta anni, molte altre sono degradate.
Le zone umide sono caratterizzate dalla presenza contemporanea di terreno e acqua che originano vulnerabili habitat rifugio di uccelli acquatici ,piante, mammiferi, anfibi, pesci e invertebrati. Importante conoscere questi ambienti  e sensibilizzare l’opinione pubblica per la difesa e la frequentazione responsabile.

Pantani di Accumoli
L’Italia, in ogni Regione, offre una realtà varia di zone umide, tutte da avvicinare, scoprire e tutelare.
In questa particolare giornata del 2 febbraio 2021, con la pandemia che condiziona ogni attività, mi limito a ricordare l’impegno del Cai per i Pantani di Accumoli
Si tratta di un’area SIC di Rete Natura 2000. Un sito da tutelare, secondo le indicazioni del Bidecalogo Cai, dove impedire la costruzione di un Rifugio in quota e intervenire con opere di ripristino e mitigazione ambientale sulla strada di accesso.
Il Cai c’è e si prende cura della Montagna. Da subito l’impegno è stato interregionale con i GR Cai Lazio, Marche e Umbria, ai quali si è aggiunto anche il GR Cai Abruzzo.
Due le manifestazioni svolte prima della pandemia: 8 dicembre 2019 (Giornata Internazionale Montagna) e 2 febbraio 2020 (Giornata internazionale zone umide).

Un’escursione per tutti
I Pantani di Accumoli sono un luogo singolare d’Appennino, dall’elevato valore naturalistico e paesaggistico. Collocati nel Lazio, al confine di Marche e Umbria. Una realtà che merita di essere adottata dal Cai e inserita tra i casi da segnalare come eccellenza nazionale e quindi da aggiungere alla mappa dei luoghi cari al Cai, avviata con i 150 casi indicati nel 2013.
Dopo una escursione aperta a tutti, a poche ore dal paese di Accumoli, ancora meno da Forche Canapine , appaiono alla vista questi piccoli e unici specchi d’acqua. Il paesaggio è caratterizzato e colorato da questa singolare zona umida, incastonata tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Rifugio in quota! NO GRAZIE!
In questo luogo da favola e meditazione, affacciandosi proprio sui laghetti dell’area SIC, la Regione Lazio intenderebbe realizzare una struttura ricettiva in quota.
Proposta improponibile nel 2019, ancora maggiormente nel 2021 , con l’emergenza sanitaria da pandemia (che comporta nuovi criteri ricettivi), l’emergenza climatica e la necessità di nuove economie con nuova organizzazione del lavoro, dei rapporti sociali e del tempo libero.
Non è accettabile, non è proponibile un intervento così invasivo, distruttivo e inutile. Si tratta di un ulteriore danno ambientale con sperpero di denaro pubblico destinato a lasciare in alta montagna una nuova cattedrale. La zona servita da altre piccole strutture, già utili in caso di emergenza e da recuperare per finalità informative e di accoglienza.

Agenda 2030
Guardo ad AGENDA 2030 con i 17 obiettivi e i traguardi (molti da raggiungere già nel 2020), con attenzione alla ecosostenibilità e alle scelte conseguenti che considerino: accoglienza dei paesi, giovani e loro futuro, montagna, biodiversità, inquinamento, consumo di suolo e servizi ecosistemici.
Obiettivo 6 , Acqua pulita – Traguardo 6.6 Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all’acqua, tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi.

Obiettivo 15, Vita sulla Terra. Traguardo  15.9 – Entro il 2020, integrare i valori di ecosistema e di biodiversità nella pianificazione nazionale e locale, nei processi di sviluppo, nelle strategie di riduzione della povertà e account nella contabilità.

2 febbraio 2021, articolo: Giornata Mondiale delle Zone Umide –   Lo Scarpone on line – Notiziario del Club Alpino Italiano

2021.02.01 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




LA SFIDA DI “NEXT GENERATION EU” – Le strade in montagna ci sono: servono servizi e accoglienza

LA SFIDA DI “NEXT GENERATION EU” – località Prati di Tivo, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Le Associazioni ambientaliste  in Provincia di Teramo si prendono cura della Montagna

Le strade in montagna ci sono: servono servizi e accoglienza

Il CAI – Club Alpino Italiano (Sezione di Castelli, Sezione di Isola del Gran Sasso, Sottosezione di Pietracamela, Sezione di Teramo), Mountain Wilderness Abruzzo e WWF Teramo intervengono congiuntamente – comunicato del 18 gennaio 2021, sulle recenti proposte per i Prati di Tivo, località montana  nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

18 gennaio 2021
COMUNICATO STAMPA INTERASSOCIATIVO
Fondi da Next Generation EU
Dai cassetti di Comuni e Provincia escono fuori tutti i progetti più stravaganti degli ultimi 30 anni per raggiungere i Prati di Tivo
È questo che vogliamo lasciare alle prossime generazioni?

Infrastrutturazione pesante
L’attenzione è su interventi di infrastrutturazione che non direi proprio di mobilità sostenibile.
Tra i progetti un trenino a cremagliera con partenza da Forca di Valle di Isola del Gran Sasso, una strada panoramica dall’uscita autostradale di Colledara e perfino una cabinovia o funivia da Montorio al Vomano.

Quale visione? Non è ordinaria amministrazione
Si ripropongono progetti sepolti in cassetti che sembravano chiusi per sempre. Ed è questa la nota più dolente, in quanto il fatto che, dalle attuali amministrazioni, riemergono situazioni obsolete e superate denota quanto poco si conosca e si abbia a cuore non solo la montagna, ma gli ambienti in genere. In queste circostanze non si tratta di ordinaria amministrazione.

Next Generation EU – Laudato SI’
Lo strumento per la ripartenza e la resilienza dell’Unione Europea è, non a caso, denominato  Next Generation EU  e guarda al futuro con l’obiettivo di aiutare gli Stati membri ad affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia, garantendo nel contempo che l’economia avvii le transizioni verde e digitale e diventi più sostenibile. Il tutto guardando alle future generazioni a cui dovremmo lasciare un mondo più sano perché, come ha detto Papa Francesco, è un’illusione credere di poter restare sani in un Pianeta malato.

– Eppure opzioni di mobilità dolce sono possibili
… Perché, invece di pensare a progetti fuori scala, non ci si preoccupa di sistemare strade e parcheggi esistenti che, una volta migliorati, potrebbero tranquillamente reggere gli attuali e i futuri flussi turistici?
– Superare la monocultura dello sci alpino
… Perché non si fanno investimenti sulla riconversione dei Prati di Tivo per superare il turismo legato allo sci da discesa che ha assorbito decine di milioni di euro di fondi pubblici senza che si trovasse un solo imprenditore intenzionato ad investirci?
– Centri montani minori – porte di accesso alla montagna
… Perché non si punta a rivitalizzare i piccoli centri montani, ricreandovi servizi, ormai quasi del tutto scomparsi, e anche con investimenti a sostegno all’agricoltura e della riforestazione in chiave idrogeologica e climatica?
 – La Montagna è bella in ogni stagione
… Perché non si prova a destagionalizzare l’offerta dei Prati di Tivo puntando su un turismo verde e recuperando antichi percorsi che accolgano i sempre maggiori flussi di turisti e residenti desiderosi di vivere esperienze a piedi o in bicicletta in natura senza stravolgerla?

– Da paese a paese – Ampliamo l’area di interesse –  Rete di sentieri per un’escursionismo naturalistico, culturale e gastronomico.  
… Si potrebbe, connettere la rete sentieristica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con i centri di fondo valle, come Montorio al Vomano e lo stesso Capoluogo teramano, mediante il recupero di percorsi adatti anche ad un uso ciclo pedonale ed equituristico, conferendo a questi centri il ruolo di porte delle attività turistiche nel Parco e collegandoli sinergicamente con quelli più interni in una rete condivisa di servizi e attività turistiche sostenibili che potrebbero costituire il vero motore della ripresa economica di queste aree.

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – Strategia Europea sulla Biodiversità 2030  Contrasto al cambiamento climatico – Parchi in Rete
Ci troviamo in area protetta nazionale, in un ambiente dall’elevato valore naturalistico e paesaggistico, con un’importanza storica, culturale e geologica unica. Va quindi considerato prioritario quanto previsto nella Strategia Europea sulla Biodiversità 2030 che comporta anche il raggiungimento dell’obiettivo prioritario del contrasto al cambiamento climatico, attraverso la riduzione della perdita di biodiversità. Il Sistema delle Aree Protette ha esperienza su questi temi, nella redazione del Piano del Parco e dei Piani pluriennali socio-economici, interessando sia il bene naturale, sia il bene che culturale.


Il Centro, 24 dicembre 2021: intervento di Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Scienza e Ambiente – PartecipazioneInformazione, educazione e formazione
La complessità ambientale è crescente e le problematiche, antiche e nuove, si affrontano e si risolvono con esperienza, ricerca, tecnica, studio e capacità. Indispensabile la sinergia tra attori diversi, coniugando competenze diverse, riuscendo a lavorare insieme per la salvaguardia ambientale. In questo ambito è importante l’impegno delle Associazioni e dei portatori di interesse utilizzando il dialogo culturale, tecnico scientifico e la partecipazione. Determinanti informazione, educazione e formazione orientati alla eco-sostenibilità.

Ripartenza e Resilienza – Agenda 2030  – Benessere sociale
Per attenuare le conseguenze planetarie da Covid e l’emergenza climatica sono necessari interventi  globali significativi e congiunti fissati con gli obiettivi Agenda 2030. Le scelte non possono esser più di retroguardia, ma l’asticella va alzata, con il livello della pianificazione e delle norme per superare criticità e disuguaglianze in atto. La resilienza, ovvero la capacità di resistere a sollecitazioni e stress, cresce in ambienti sani dove l’economia è parte di un’ottica verde e di neutralità climatica. La pandemia e l’indotta crisi economica, invece di avvicinare le disuguaglianze sta accentuando, in ogni nazione, la forbice  tra ricchi e poveri. Il Goal 10 dell’Agenda 2030 punta a ridurre le disuguaglianze tra i Paesi e al loro interno. In una situazione di neutralità economica migliorano qualità della vita e benessere.

LEGGE 30 dicembre 2020, n. 178. Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
La Legge nazionale prevede l’accelerazione e l’attuazione di investimenti per far fronte al problema del dissesto idrogeologico e misure per potenziare il sistema nazionale delle aree protette. Le proposte di infrastrutturazione pesante in programma . evidente maldestra forzatura dei finanziamenti NEXT GENERATION EU”, non sono in linea con le prospettive nazionali e determinerebbero un sicuro incremento del dissesto geologico con i conseguenti danni ambientali e oneri di manutenzione e ripristino.

Occasione di riscatto e riconoscimento   – Servizi ecosistemici –  Oltre l’ordinaria amministrazione
Per realizzare gli obiettivi preposti tutta l’Italia dovrebbe diventare laboratorio pratico per assi, misure e azioni. Nello specifico della montagna è l’occasione di riscatto e riconoscimento … che fa star bene le persone. La pandemia ha evidenziato l’appetibilità del territorio montano, merito delle particolari caratteristiche espresse dalla  qualità ambientale. Ci sono poi i servizi ecosistemici che garantiscono risorse primarie di qualità e incontaminate. Si tratta ora di definire governo e gestione adatti all’attuale contesto, che ne considerino forza e fragilità con un necessario quadro normativo che, in regine di economia verde, vada oltre l’ordinaria amministrazione.

2021.01.25 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi