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LA SFIDA DI “NEXT GENERATION EU” – Le strade in montagna ci sono: servono servizi e accoglienza

LA SFIDA DI “NEXT GENERATION EU” – località Prati di Tivo, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Le Associazioni ambientaliste  in Provincia di Teramo si prendono cura della Montagna

Le strade in montagna ci sono: servono servizi e accoglienza

Il CAI – Club Alpino Italiano (Sezione di Castelli, Sezione di Isola del Gran Sasso, Sottosezione di Pietracamela, Sezione di Teramo), Mountain Wilderness Abruzzo e WWF Teramo intervengono congiuntamente – comunicato del 18 gennaio 2021, sulle recenti proposte per i Prati di Tivo, località montana  nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

18 gennaio 2021
COMUNICATO STAMPA INTERASSOCIATIVO
Fondi da Next Generation EU
Dai cassetti di Comuni e Provincia escono fuori tutti i progetti più stravaganti degli ultimi 30 anni per raggiungere i Prati di Tivo
È questo che vogliamo lasciare alle prossime generazioni?

Infrastrutturazione pesante
L’attenzione è su interventi di infrastrutturazione che non direi proprio di mobilità sostenibile.
Tra i progetti un trenino a cremagliera con partenza da Forca di Valle di Isola del Gran Sasso, una strada panoramica dall’uscita autostradale di Colledara e perfino una cabinovia o funivia da Montorio al Vomano.

Quale visione? Non è ordinaria amministrazione
Si ripropongono progetti sepolti in cassetti che sembravano chiusi per sempre. Ed è questa la nota più dolente, in quanto il fatto che, dalle attuali amministrazioni, riemergono situazioni obsolete e superate denota quanto poco si conosca e si abbia a cuore non solo la montagna, ma gli ambienti in genere. In queste circostanze non si tratta di ordinaria amministrazione.

Next Generation EU – Laudato SI’
Lo strumento per la ripartenza e la resilienza dell’Unione Europea è, non a caso, denominato  Next Generation EU  e guarda al futuro con l’obiettivo di aiutare gli Stati membri ad affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia, garantendo nel contempo che l’economia avvii le transizioni verde e digitale e diventi più sostenibile. Il tutto guardando alle future generazioni a cui dovremmo lasciare un mondo più sano perché, come ha detto Papa Francesco, è un’illusione credere di poter restare sani in un Pianeta malato.

– Eppure opzioni di mobilità dolce sono possibili
… Perché, invece di pensare a progetti fuori scala, non ci si preoccupa di sistemare strade e parcheggi esistenti che, una volta migliorati, potrebbero tranquillamente reggere gli attuali e i futuri flussi turistici?
– Superare la monocultura dello sci alpino
… Perché non si fanno investimenti sulla riconversione dei Prati di Tivo per superare il turismo legato allo sci da discesa che ha assorbito decine di milioni di euro di fondi pubblici senza che si trovasse un solo imprenditore intenzionato ad investirci?
– Centri montani minori – porte di accesso alla montagna
… Perché non si punta a rivitalizzare i piccoli centri montani, ricreandovi servizi, ormai quasi del tutto scomparsi, e anche con investimenti a sostegno all’agricoltura e della riforestazione in chiave idrogeologica e climatica?
 – La Montagna è bella in ogni stagione
… Perché non si prova a destagionalizzare l’offerta dei Prati di Tivo puntando su un turismo verde e recuperando antichi percorsi che accolgano i sempre maggiori flussi di turisti e residenti desiderosi di vivere esperienze a piedi o in bicicletta in natura senza stravolgerla?

– Da paese a paese – Ampliamo l’area di interesse –  Rete di sentieri per un’escursionismo naturalistico, culturale e gastronomico.  
… Si potrebbe, connettere la rete sentieristica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con i centri di fondo valle, come Montorio al Vomano e lo stesso Capoluogo teramano, mediante il recupero di percorsi adatti anche ad un uso ciclo pedonale ed equituristico, conferendo a questi centri il ruolo di porte delle attività turistiche nel Parco e collegandoli sinergicamente con quelli più interni in una rete condivisa di servizi e attività turistiche sostenibili che potrebbero costituire il vero motore della ripresa economica di queste aree.

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – Strategia Europea sulla Biodiversità 2030  Contrasto al cambiamento climatico – Parchi in Rete
Ci troviamo in area protetta nazionale, in un ambiente dall’elevato valore naturalistico e paesaggistico, con un’importanza storica, culturale e geologica unica. Va quindi considerato prioritario quanto previsto nella Strategia Europea sulla Biodiversità 2030 che comporta anche il raggiungimento dell’obiettivo prioritario del contrasto al cambiamento climatico, attraverso la riduzione della perdita di biodiversità. Il Sistema delle Aree Protette ha esperienza su questi temi, nella redazione del Piano del Parco e dei Piani pluriennali socio-economici, interessando sia il bene naturale, sia il bene che culturale.


Il Centro, 24 dicembre 2021: intervento di Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Scienza e Ambiente – PartecipazioneInformazione, educazione e formazione
La complessità ambientale è crescente e le problematiche, antiche e nuove, si affrontano e si risolvono con esperienza, ricerca, tecnica, studio e capacità. Indispensabile la sinergia tra attori diversi, coniugando competenze diverse, riuscendo a lavorare insieme per la salvaguardia ambientale. In questo ambito è importante l’impegno delle Associazioni e dei portatori di interesse utilizzando il dialogo culturale, tecnico scientifico e la partecipazione. Determinanti informazione, educazione e formazione orientati alla eco-sostenibilità.

Ripartenza e Resilienza – Agenda 2030  – Benessere sociale
Per attenuare le conseguenze planetarie da Covid e l’emergenza climatica sono necessari interventi  globali significativi e congiunti fissati con gli obiettivi Agenda 2030. Le scelte non possono esser più di retroguardia, ma l’asticella va alzata, con il livello della pianificazione e delle norme per superare criticità e disuguaglianze in atto. La resilienza, ovvero la capacità di resistere a sollecitazioni e stress, cresce in ambienti sani dove l’economia è parte di un’ottica verde e di neutralità climatica. La pandemia e l’indotta crisi economica, invece di avvicinare le disuguaglianze sta accentuando, in ogni nazione, la forbice  tra ricchi e poveri. Il Goal 10 dell’Agenda 2030 punta a ridurre le disuguaglianze tra i Paesi e al loro interno. In una situazione di neutralità economica migliorano qualità della vita e benessere.

LEGGE 30 dicembre 2020, n. 178. Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
La Legge nazionale prevede l’accelerazione e l’attuazione di investimenti per far fronte al problema del dissesto idrogeologico e misure per potenziare il sistema nazionale delle aree protette. Le proposte di infrastrutturazione pesante in programma . evidente maldestra forzatura dei finanziamenti NEXT GENERATION EU”, non sono in linea con le prospettive nazionali e determinerebbero un sicuro incremento del dissesto geologico con i conseguenti danni ambientali e oneri di manutenzione e ripristino.

Occasione di riscatto e riconoscimento   – Servizi ecosistemici –  Oltre l’ordinaria amministrazione
Per realizzare gli obiettivi preposti tutta l’Italia dovrebbe diventare laboratorio pratico per assi, misure e azioni. Nello specifico della montagna è l’occasione di riscatto e riconoscimento … che fa star bene le persone. La pandemia ha evidenziato l’appetibilità del territorio montano, merito delle particolari caratteristiche espresse dalla  qualità ambientale. Ci sono poi i servizi ecosistemici che garantiscono risorse primarie di qualità e incontaminate. Si tratta ora di definire governo e gestione adatti all’attuale contesto, che ne considerino forza e fragilità con un necessario quadro normativo che, in regine di economia verde, vada oltre l’ordinaria amministrazione.

2021.01.25 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




Il Club Alpino Italiano IN AUDIZIONE ALLA CAMERA: frequentazione, sicurezza e conoscenza della montagna

Il Club Alpino Italiano IN AUDIZIONE ALLA CAMERA: frequentazione, sicurezza e conoscenza della montagna

– la frequentazione deve essere consapevole e rispettosa
– la sicurezza va guadagnata attraverso competenza, esperienza, attrezzatura e buon senso
– la conoscenza della montagna è alla base di ogni scelta

L’articolo di dettaglio è su Lo Scarpone on line del 19 gennaio 2020
Il Cai sentito alla Camera sulle misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali

Che prevede il legislatore
Sono centrali le considerazioni espresse dal Presidente Generale Cai, Vincenzo Torti, su montagna, pericoli, rischi e preparazione delle libere attività in montagna.
Dell’insieme dell’intervento sottolineo gli aspetti riferiti al tema attrezzatura in quanto il decreto legislativo attuativo della legge di riforma dello sport, nella sua bozza prevede che, in presenza di attività in ambiente innevato, si debbano sempre portare con sé: artva, pala e sonda, indipendentemente dalle condizioni ambientali al contorno che descrivono l’attività.

Cosa voglio fare in montagna?
Le escursioni non sono tutte eguali, già le differenziamo per scala di difficoltà in base a dislivello, durata, pendenza. Un buon Escursionista e Accompagnatore prepara già in estate l’attività invernale, valutando esposizione, copertura, ampiezza degli spazi.
In montagna già ci si allena sul meno impegnativo, abituando l’istinto a guardarsi attorno per i punti di riferimento, usando cartina e bussola come esercizio, verificando l’attrezzatura necessaria per eventuali imprevisti, così da essere “naturalmente” pronti, accompagnandosi con chi è esperto e partecipando ai Corsi, per la successiva progressione nella scala delle difficoltà.

Il tavolino
Ogni nostra giornata in montagna inizia sempre a casa, con la “preparazione a tavolino” che consente di pianificare al meglio l’attività in ambiente anticipando, connl’esperienza e i sopralluoghi, ogni possibile e prevedibile situazione di difficoltà.

Pericolo e Rischio
Conoscendo le possibili situazioni ambientali che si andranno ad affrontare e valutando il livello di pericolo, consultando i bollettini emessi dai centri nivometeorologici, si può ridurre il livello di rischio (probabilità) e il conseguente danno. Pericolo e rischio, in ogni caso, non si potranno mai eliminare e fanno parte della scelta di andare in montagna. Il pericolo è dato dalla situazione o circostanza che può causare un danno (dato oggettivo), mentre il rischio è la probabilità che il pericolo causi un danno, con l’entità che ne consegue, riferita anche alla durata della situazione esposta (dato soggettivo).
Da questa prima basilare azione a tavolino, discende la preparazione dello zaino, con abbigliamento e attrezzatura necessari. Ed è in questa seconda fase preparatoria, dopo aver scelto l’itinerario, che si deciderà cosa mettere nello zaino e se aggiungere anche artva (ricetrasmittente), pala e sonda.

ARTVA – PALA – SONDA: prevenire è meglio che subire
Di questi utili strumenti (artva, pala e sonda) è necessario dire che, non solo bisogna portarli quando necessario, ma bisogna anche saperli usare bene (e lo stesso vale per ogni altro attrezzo tecnico da neve come ramponi e piccozza). I primi tre – che definisco inseparabili, sono infatti gli indispensabili strumenti di auto soccorso in caso di incidente dovuto a valanga di neve. Avvertire il movimento sotto i nostri piedi, con la massa nevosa che scivola e trascina, oppure osservare il distacco di chi ci precede è un evento tragico e traumatico, sia per i travolti, sia per i soccorritori. E’ una situazione che disorienta, di attimi terribili nei quali il fattore tempo è purtroppo determinante. Si devono infatti superare emozione e stordimento per agire con capacità e prontezza, in quanto la possibilità di sopravvivenza di un travolto e seppellito da valanga è massima nei primi 18 minuti, per poi crollare significativamente. Ecco perché tutto deve funzionare alla perfezione e si deve essere preparati all’uso di artva, pala e sonda e conoscere le idonee tecniche di ricerca e soccorso. Ci si deve muovere coordinati e concentrati, frutto di preventive esercitazioni ripetute tali da indurre una reazione pronta ed efficace.

– Club Alpino Italiano (link) 
Corpo Nasionale Soccorso Alpino e Speleologico (link)
La Montagna non va mai sottovalutata, ancor più d’inverno. Prevenire è meglio che subire! Per migliorare, insieme alla conoscenza dell’ambiente montano, capacità e tecniche nella progressione, il Cai e il CNSAS organizzano mirati Corsi di formazione, aggiornamento e sicurezza per Escursionisti e Alpinisti, che si avventurano nelle uscite in ambiente invernale con ciaspole, ramponi o con gli sci.

2021.01.24 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




UN’AZIONE COORDINATA E CONTINUA DEL CLUB ALPINO ITALIANO PER MONTAGNA E MONTANARI in periodo di pandemia

UN’AZIONE COORDINATA E CONTINUA DEL CLUB ALPINO ITALIANO PER MONTAGNA E MONTANARI
in periodo di pandemia:
dicembre 2020 – gennaio 2021

Il Cai è per una libera, ma attenta, frequentazione della montagna, nel rispetto delle norme governative di contenimento del covid 19, da adottare nei comportamenti individuali e collettivi.
Chi va in montagna è consapevole di quanto sia importante frequentare bene gli ambienti naturali, per il potenziamento delle difese immunitarie, attenti agli incontri, migliorando così qualità della salute e benessere.
La montagna c’è ed è vasta, in grado di accogliere tanti, distribuiti e senza assembramenti.

DPCM del 14.01.2021 – quesito posto  al Presidente del Consiglio dei Ministri , Giuseppe Conte
Preso atto del contenuto del Dpcm del 14.01.2021 la Presidenza generale del Club alpino italiano ha inoltrato, al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, un quesito per ottenere con urgenza un chiarimento che possa permettere ai propri iscritti di svolgere le attività che sono espressamente consentite dal decreto, fugando ogni possibile dubbio interpretativo.

PREVENZIONE da parte del CNSAS e del CAI – nella libera , ma responsabile, frequentazione della montagna – progetto “Sicuri in montagna”
Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico e Club Alpino Italiano, considerano con attenzione la variabile “rischio”- assolutamente da ridurre e quasi annullare. Invitano alla responsabilità e a scegliere una montagna che sia praticabile in sicurezza.
Alpi e Appennino sono pieni di luoghi appaganti e salutari, in grado di offrire esperienze coinvolgenti e meno pericolose.

16 gennaio 2021  Video informativo del CNSAS e del CAI, di prevenzione agli incidenti in montagna
L’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto “Sicuri in montagna”, dedicato quest’anno ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario italiano.

GLI SPAZI APERTI
La montagna va conosciuta per i suoi spazi aperti, le ampie distese, i boschi, i luoghi meno noti ma altrettanto in grado di stupire, i tanti paesi e frazioni che punteggiano le pendici, a metà tra valli e monti.
La frequentazione della montagna e delle aree protette, come luogo di vacanza, di ricreazione, di conoscenza e del tempo libero, non va confusa con l’uso meccanico e circoscritto degli impianti di risalita, dei luoghi ristretti dove si pratica lo sci da discesa, delle proposte che favoriscono assembramenti.
Stiamo invece parlando di escursionisti a piedi, con le ciaspole o sci da fondo, di alpinisti e scialpinisti, che si distribuiscono su ampie superfici con conseguente diminuzione della pressione antropica sui luoghi, contenendo così naturalmente e saggiamente, le possibilità di contagio.

E’ NECESSARIO CHE IL LEGISLATORE CONOSCA E VIVA LA MONTAGNA – le proposte del Cai al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora
Certo gli impegni dei parlamentari sono molteplici e in questo periodo l’affanno è grande ed è per questo che il Cai si mette a disposizione, con la propria esperienza, nazionale e locale. In attesa di poter svolgere escursioni mirate alla migliore conoscenza diretta della montagna e delle sue molte.potenzialità.
Il Presidente generale Cai, Vincenzo Torti …«Auspichiamo una legislazione che guardi all’esigenza di sicurezza e tutela delle persone, senza per questo imporre ingiustificate limitazioni alla libertà individuale e oneri immotivati».
La mirata lettera del Presidente Torti è stata indirizzata al Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora e al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Stefano Bonaccini, nonché alle competenti Commissioni di Senato e Camera.
Alla lettera  sono allegate le osservazioni e le proposte di modifica dello schema di decreto legislativo (attuativo della legge delega n. 86/2019 di riforma dello sport) Misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali”.

DIVERSIFICARE GLI INVESTIMENTI
Nella visione d’insieme della Montagna il Cai propone di pianificare e diversificare gli investimenti, orientandosi verso una nuova economia montana che valorizzi turismo lento, tradizioni locali, artigianato, agricoltura, frequentazione delle aree protette e forme di ospitalità diffusa.
Sono da superare la monocultura dello sci da discesa, l’ampliamento dei comprensori sciistici e la realizzazione di nuovi impianti.

NEXT GENERATION EU
E’ necessario utilizzare le risorse economiche a disposizione dal piano Next Generation EU adottando misure che facilitino la transizione dell’attuale sistema produttivo verso un modello realmente eco-sostenibile.
Il complesso processo che ci attende interesserà aspetti che, insieme al lavoro, riguarderanno il vivere quotidiano, con salute e benessere. Le risorse, sebbene fondamentali, dovranno essere accompagnate da competenze in grado di leggere e gestire i nuovi approcci, indurre le nuove azioni e i nuovi comportamenti.
Di riferimento Agenda 2030, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  (PNRR) e i materiali ASviS.

PPRECISA POSIZIONE UFFICIALE DEL CAI SU CAMBIAMENTI CLIMATICI, NEVE E INDUSTRIA DELLO SCI
Il futuro della montagna passa dal superamento della monocultura dello sci alpino
Per inerzia e interessi settoriali si continua a insistere con finanziamenti pubblici a sostegno degli impianti di risalita.
Come evidenziato dall’emergenza climatica e sanitaria la dipendenza dal solo turismo sciistico rende fragile la montagna.
Osservati speciali i progetti del Terminillo, sulle montagne d’Abruzzo (Velino-Sirente, Maiella, Gran Sasso), a Corno alle Scale , Monte Acuto, il collegamento Cervinia-Val d’Ayas per il Vallone delle Cime Bianche, Alpe Devero, i lavori per le nuove piste di Cortina in vista di Mondiali e Olimpiadi, ecc..

DOCUMENTO DEL CAI su cambiamenti climatici, neve e industria dello sci
Il documento del Club Alpino Italiano, elaborato dalla Commissione Tutela Ambiente Montano e fatto proprio dalla Presidenza Generale e dal Comitato Direttivo Centrale, è stato approvato all’unanimità il 21 novembre 2020 dal Comitato Centrale di indirizzo e controllo.
E’ stata svolta una puntuale analisi riguardante non solo l’ambiente, ma anche l’economia dello sci da discesa in Italia, nell’arco alpino e nei Paesi europei.
Attraverso il tema neve ed emergenza climatica, il Cai guarda oltre, con i 17 obiettivi di Agenda 2030, e delinea un credibile scenario futuro delle Terre Alte, ambientale, sociale, economico e culturale, per territori e popolazioni.

BIDECALOGO CAI
testo Quaderno Cai-Tam n°8

Il recente documento approvato, su neve e industria dello sci, è un naturale perfezionamento delle indicazioni contenute nel Bidecalogo Cai che, nel tracciare le linee di indirizzo e di autoregolamentazione in materia di ambiente e tutela del paesaggio, al punto 4 sul turismo in montagna riporta: ”Il CAI è di norma contrario alla realizzazione di nuove infrastrutture, nuovi impianti di ampliamento di quelli esistenti, in particolare nelle Aree Protette e nei Siti Natura 2000”.

IMPIANTI SCIISTICI ABBANDONATI
Tra le Alpi e l’Appennino si trovano 312 impianti obsoleti e abbandonati. Si tratta di evidenti detrattori ambientali che devono essere rimossi (da chi li ha realizzati), provvedendo alle necessarie opere di bonifica per il ripristino ambientale.

2021.01.18 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




CAI SI STAMPI – Montagne 360, Lo Scarpone on-line e altro …

CAI SI STAMPI – Montagne 360,  Lo Scarpone on-line e altro…

Il Club Alpino Italiano pubblica in formato cartaceo La Rivista, diventata da gennaio 2012 mensile,  Montagne 360 e in formato elettronico Lo Scarpone on-line.

Il panorama editoriale del Cai è ampio, diffuso in ogni Sezione, con materiali diversi. Una particolare attenzione viene data alle Biblioteche del Cai (nazionale e sezionali) organizzate con mirato coordinamento

Trarremo liberamente spunti di rilessione e documenti dagli importanti mezzi informativi nazionali e da altre iniziative ediitoriali in ambito Cai.. Per finalità informative, educative e formative.

– 7 febbraio 2021 –LEGGERE e ASCOLTARE – CLUB ALPINO ITALIANO e UNIVERSITA’ – premio Fabio Favaretto, 5 febbraio 2021 – premio Andrea Tomei, 9 dicembre 2020 articolo Montagna e Parchi

– 2 febbraio 2021 – OGGI È LA 50 a EDIZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE –  Lo Scarpone on line – Notiziario del Club Alpino Italiano

– 27 gennaio 2021 – PER UN NUOVO TURISMO MONTANO AI PRATI DI TIVO –   Lo Scarpone on line – Notiziario del Club Alpino Italiano

– 15 gennaio 2021 – VALORE APPENNINO – “Elogio della neve sul Gran Sasso imbiancato”da Montagne – 360 , gennaio 2021

– 13 gennaio 2021 – NATURA FONTE DI VITA da  Montagne 360, gennaio 2021

 

 

 

 

Sono consultabili anche i vecchi numeri de Lo Scarpone (fino dicembre 2011) e de La Rivista (fino a novembre/dicembre 2011)

Montagne 360°

Lo Scarpone on-line

Lo Scarpone (vecchi numeri)

La Rivista (vecchi numeri)

2021-01-16 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




VALORE APPENNINO  – “Elogio della neve sul Gran Sasso imbiancato”, da Montagne 360 – gennaio 2021

VALORE APPENNINO  – “Elogio della neve – sul Gran Sasso imbiancato”
Montagne 360 – gennaio 2021

“Elogio della neve – itinerari nella montagna imbiancata”. Titola così il numero di gennaio di Montagne 360, la rivista del Club Alpino Italiano nata nel 1882 (giunta, con questo di gennaio 2021, al 100° numero presente in edicola, a disposizione di tutti dal 2012).

Gran Sasso d’Italia
Campeggia in copertina una invitante immagine innevata del Gran Sasso d’Italia, di Luca Mazzoleni, gestore del rifugio Carlo Franchetti, del Cai Roma (ci troviamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga).

Elogio della montagna.
L’elogio della neve, di questa grande risorsa della natura che è parte del ciclo dell’acqua, diventa “Elogio della montagna” dove la bianca coltre si forma e si deposita.

Rispettiamo la fauna
Le pagine illustrate della Rivista del Cai sono un invito a vivere la montagna e a conoscerla sempre meglio.
In questa fase da pandemia, la montagna è stata frequentata, spesso eccessivamente e senza autoregole. Per il futuro va riscoperta e apprezzata per le sue qualità ambientali e i servizi ecosistemici che garantiscono salute e benessere.

L’altra neve
L’Appennino offre buone opportunità per esperienze a piedi,  di appaganti escursioni anche con le ciaspole o sci da fondo. Sono tanti i borghi in ambienti montani con itinerari che si prestano per pianori, dislivelli e pendenze. Troviamo quindi “l’altra neve”, quella lontana dagli impianti di risalita, quella che ci aiuta a riscoprire il senso del silenzio, del guardarsi attorno, del paesaggio che muta il nostro camminare, stimolando curiosità ed emozione (una riflessione sul ruolo dell’altra neve è proposta da più anni dal Parco Nazionale della Maiella, con un programma di più appuntamenti sugli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, Montagne 360 – febbraio 2017 pagg.19-25). In ambienti ovattati ci si muove in tranquillità, senza spaventare e stressare gli animali del bosco, che in questo periodo dell’anno risentono particolarmente delle tante difficoltà date dall’inverno: negli spostamenti meno agevoli, nel maggiore consumo di energia, nella più faticosa ricerca del cibo, nel freddo.

La Montagna c’è. Per tutti.
La si può quindi frequentare in libertà, senza particolari divieti, ma con un personale cambio di mentalità che riduca significativamente l’impatto della nostra presenza, così da non lasciare vistose e durature tracce del nostro passaggio. Per migliorare i nostri comportamenti, il Club Alpino Italiano tratterà questo argomento in un convegno organizzato dalla Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano.

In Appennino, Luca Mazzoleni
Tornando in Appennino e sul Gran Sasso d’Italia, Luca Mazzoleni (pagg. 30-34) ci descrive 2 itinerari invernali alla vetta occidentale del Corno Grande la più alta d’Appennino con i suoi 2914 metri. Si tratta chiaramente di itinerari impegnativi che evidenziano vigore e potenza del Gran Sasso d’Italia con tutte le insidie che si incontrano d’inverno per il pericolo di valanghe, le difficoltà nel superare tratti ghiacciati, le basse temperature, il possibile repentino cambio meteo. Per queste attività sono indispensabili competenza, esperienza, attenzione alle previsioni meteo e tanto buon senso.

Editoriale del Presidente Torti
Ci attende il futuro. Dall’editoriale  di Vincenzo Torti, Presidente generale Cai … il 2021 presenta pagine da scrivere insieme, raccolti attorno alla nostra Associazione che costruisce un punto fermo di umanità e progettualità, di rispetto e attenzione …
Nella Rivista altri articoli di neve: in Alta Badia, sul Grappa, sui confini del Friuli sulle Alpi Carniche e Giulie, presentati dalla sinfonia del silenzio.

Turismo educante
La Montagna ha bisogno di visitatori preparati e consapevoli, per una frequentazione eco-sostenibile, matrice di un “turismo educante” che, attraverso la cultura,diventi comunità radicata, favorisca nuova occupazione e assicuri una durevole crescita sociale ed economica.

2021-01-15 (filidido)  Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




NATURA FONTE DI VITA – da Montagne 360, gennaio 2021

 Dalla lettura l’arte di ascoltare e comprendere

NATURA FONTE DI VITA – da Montagne 360, gennaio 2021

4 libri, 4 modi diversi di percepire il territorio.

Un invito alla lettura, in questo particolare momento che ci vede costretti a casa, con spostamenti limitati.

Leggiamo di natura, fatti, esperienze e buone pratiche che ci parlano di vita reale.

Mi interessa l’ambiente, che si abbina sempre più a salute e benessere. La Montagna c’è e offre luoghi ancora ad elevata naturalità, dove poter rigenerare  corpo e mente.

E allora, appena possibile, approfittiamone. Si può andare in sicurezza, lungo sentieri ben segnati e ben descritti, nel rispetto delle regole della pandemia e delle esigenze di flora, fauna e paesaggio.

Intanto, in attesa di poterlo fare liberamente leggiamo.

LA MONTAGNA E’ …

La Montagna è … realtà complessa. Nel Congresso Cai Tam di Fermo, del 20 e 21 ottobre 2018, abbiamo considerato alcuni aspetti, cercando di evidenziare specificità e valori. Si tratta però di un territorio denso di racconti, visioni, interessi, avventure e storie che si intrecciano. Non semplice da interpretare e capire. E così ci vengono in aiuto i libri, che ci fanno incontrare esperienze e indicano la traccia da seguire.

Le pagine sfogliate “da seduti”, sono una panoramica  che, attraverso la Montagna scritta, ci riporta alla nostra casa primigenia, interiore; invita alla conoscenza/scoperta degli effettivi ritmi circadiani della natura, dei brandelli di luoghi ancora selvaggi, di wilderness.

In Appennino l’intreccio tra vita dell’uomo e attività in ambiente è forte e lo ritroviamo nei tanti insediamenti in quota, nei terreni coltivati, nei paesi sparsi, segnati spesso dall’abbandono. La natura disegna monti che si inseguono, dolci e aspri, lungo tutta una infinita dorsale, incredibilmente affacciata su mari, aperta da valli e segnata dai corsi d’acqua. Una realtà speciale, della quale prendersi cura con convinzione e capacità riscoprendo, da viandante, il vocio  nelle  nicchie di antiche arti e lo stormire di paesaggi naturali.

– In cammino, con bambine e bambini, dagli occhi sgranati, catturati da fantasia pura e libere emozioni.

– La nostra “cura” del futuro, con saperi e comportamenti, è racchiusa nella “cultura” .

Buona lettura!!!

MONTAGNE 360 –  La rivista del Club Alpino Italiano dal 1882 – gennaio 2021 (pagg.78 e 79)

2021-01-13 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




PARCHI IN RETE E CLUB ALPINO ITALIANO – I 30 ANNI DELLA LEGGE QUADRO 394/91

PARCHI IN RETE E CLUB ALPINO ITALIANO – I 30 ANNI DELLA LEGGE QUADRO 394/91

– PARCHI RISORSA DEL FUTURO
Le Aree Protette, presenti in ogni Regione d’Italia, sono una importante struttura territoriale per finalità e azioni. Il singolo territorio protetto accresce il suo valore se messo a sistema con altri territori protetti. Dopo i primi 4 Parchi nazionali storici – Gran Paradiso (1922), d’Abruzzo (1922), Circeo (1934) e Stelvio (1935), la LQ 394 del 6 dicembre 1991 ha provveduto all’istituzione di nuove aree nazionali protette (diventate complessivamente 25), al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata,  conservazione e gestione del patrimonio naturale d’Italia. Nel 1997,  Roma 25-28 settembre, a cura del Ministero dell’Ambiente, si è svolta  la 1^ Conferenza Nazionale AREE NATURALI PROTETTE Parchi ricchezza italiana. 

– PARCHI IN RETE
Con le Aree Protette in rete, il sistema PARCHI IN RETE riuscirà ad esprimere tutta la sua efficacia: – per la conservazione della natura, – per la promozione sociale ed economica delle comunità locali e  – per la migliore risposta all’attuale emergenza sanitaria e climatica.

– RETE NATURA 2000 – SISTEMA NAZIONALE DELLE AREE NATURALI PROTETTE
Integrato con RETE NATURA 2000 si riuscirebbe a realizzare il generale SISTEMA NAZIONALE DELLE AREE NATURALI PROTETTE, obiettivo e finalità della legge 394/91, della quale si celebrano i 30 anni.

– meno 55% di CO2
11 dicembre 2020 — ci sono voluti  mesi di assidua campagna per il clima, affinché i i capi di Stato e di Governo dell’UE riuniti in Consiglio,  trovassero l’Accordo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra (emissioni di CO2, anidride carbonica), almeno del 55% nei prossimi dieci anni (obiettivo 2030), rispetto allo scenario di riferimento del 1990.

–  SONO TRASCORSI 5 ANNI DA PARIGI
L’Accordo UE è stato preso alla vigilia del quinto anniversario dello storico Accordo di Parigi del 12 dicembre 2015.
L’obiettivo centrale dell’Accordo di Parigi è rafforzare la risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico mantenendo l’aumento della temperatura globale ben al di sotto di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali e proseguire gli sforzi per limitare ulteriormente l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius.

– NEXT GENERATION
Le azioni europee con i finanziamenti NEXT GENERATION, aggiunti alle linee nazionali, possono favorire la promozione di azioni coordinate tra il sistema dei parchi, ministeri, regioni, enti locali e associazioni. Scelte in grado di orientare l’uso eco-sostenibile delle risorse naturali nelle realtà montane di Alpi e Appennino. Attraverso i corridoi ecologici si costruisce il complesso di relazioni anche con gli altri territori connessi.

– NUOVA ECONOMIA e NUOVA SOCIALITA’
Nell’attuale situazione, va posta attenzione alle proposte di impiego delle risorse economiche europee, nazionali e regionali da next generation e da altre linee di finanziamento che non riconoscano centralità all’AMBIENTE. Ci si deve preparare a utilizzare mezzi, strumenti e nuovi investimenti, dall’Europa e dal Governo, per la ripresa dal Coronavirus (Covid 19), che siano in linea con gli obiettivi del “patto verde d’Europa” per contrastare anche la crisi climatica, a difesa dell’ambiente e stimolare una crescita sociale ed economica “verde”.

– VIA – VAS – VINCA
Diffidiamo dal riconoscere accettabili scorciatoie che vogliono evitare le valutazioni previste per i progetti, come VIA (valutazione impatto ambientale, VAS (valutazione ambientale strategica), VINCA (valutazione di incidenza ambientale). Le Valutazioni Ambientali sono a garanzia del corretto uso delle risorse naturali da utilizzare in modo durevole e non sfruttate in modo irreversibile. Si tratta di procedure fondamentali, da velocizzare nello svolgimento, ma non da aggirare o annullare.

– RAPPORTO ASVIS 2020 – AGENDA 2030
Attuali e centrali le indicazioni sulla eco-sostenibilità  del recente RAPPORTO ASVIS 2020, in linea con gli obiettivi AGENDA 2030. Si presentano: situazione di fatto,  evoluzione e proposte, indicando gli ambiti in cui bisogna intervenire per garantire la eco-sostenibilità economica, sociale, culturale e ambientale del nostro agire.

– AMBIENTE NATURALE E SALUTE
La Giornata Europea dei Parchi, dello scorso 24 maggio 2020 ha avuto un elevato valore simbolico e pratico, con l’attualità  del titolo  dato: “la Natura, un bene prezioso per la nostra salute”, fisica e mentale (Parchi sani, persone sane).

– SENTIERO DEI PARCHI – SENTIERO ITALIA CAI
E’ in realizzazione un itinerario escursionistico che interesserà tutti i 25 Parchi nazionali del nostro Paese, e avrà come spina dorsale l’attuale Sentiero Italia CAI che interessa anche 37 Parchi regionali e 17 Riserve. Un progetto di frequentazione consapevole così da garantire conoscenza e conservazione. Saranno determinanti manutenzione e potenziamento delle reti sentieristiche nelle aree protette.

– MONTAGNA AL CENTRO – Bidecalogo Cai
La montagna al centro, riconosciuta come risorsa strategica e complessa è in grado di accomunare politiche diverse tra tutela, tradizione e innovazione, con gli abitanti, vecchi e nuovi, protagonisti del cambiamento.

2021-01-02 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) dal 21 al 29 novembre 2020 – Le “3R”: riduzione, riuso e riciclo.

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) dal 21 al 29 novembre 2020
Le “3R”: riduzione, riuso e riciclo.

Tra i vari appuntamenti europei di sensibilizzazione ambientale ricorre,dal 21 al 29 novembre 2020, la settimana della Riduzione dei Rifiuti , con questi ultimi sempre più realtà globale, invasiva e duratura (la longevità dei rifiuti).

L’inquinamento è tema, purtroppo di grande attualità e rilevanza, di non semplice soluzione.
In grave evidenza l’inquinamento da plastiche che troviamo un po’ ovunque, in forma estesa come isole e montagne di rifiuti, ma anche come microplastiche, diffuse in aria, acqua e suolo, (rilevate sia in vetta alle montagne , sia nella profondità degli oceani, anche nella Fossa delle Marianne) entrate nella catena alimentare, presenti anche nel cibo che mangiamo, con sicure dannose conseguenze ancora non quantificabili. Dal 1 gennaio 2021, secondo le direttive della UE sarà vietato l’uso di determinati prodotti di plastica monouso (come bicchieri, posate e stoviglie) che più inquinano e che dovranno essere sostituiti da materiali biodegradabili o compostabili.

Con il Progetto Montagna Pulita del Cai c’è l’impegno a riportare i Rifiuti a valle evitando di abbandonarli in Montagna.
C’è poi lo slogan “Evviva la borraccia – liberi dalla plastica” con l’invito, nelle escursioni e nelle ascensioni, all’utilizzo della borraccia invece della bottiglietta di plastica. Si tratta di scegliere oggetti riutilizzabili al posto degli usa e getta.
Il Rifugio diventa “libero dalla plastica” adottando modalità preventive nella gestione, frutto di studi mirati e di una mirata campagna comunicativa.
Altro passaggio significativo è quello di Differenziare i Rifiuti distribuendoli separatamente negli appositi raccoglitori.

Rifiuti Invisibili
Ma c’è un passaggio a monte che, diverso dal corretto e costante conferimento dei Rifiuti, è prioritario ed è la più generale attenzione alla Riduzione dei Rifiuti. Si tratta di adottare scelte di produzione e di acquisto che già in queste fasi iniziali agiscano come fattore di Riduzione dei Rifiuti.
Tra le diverse caratterizzazioni del Rifiuto c’è la definizione di Rifiuto Invisibile o poco percepito. Infatti non sappiamo quanto rifiuto venga da una produzione, ma diventa rilevante conoscerlo. Per fare un esempio: fabbricare e far arrivare in negozio o a casa, uno smartphone che pesa meno di 200 grammi comporta la produzione di ben 86 chilogrammi di rifiuti (dato riportato nel sito https://ewwr.eu). Quotidianamente però abbiamo a che fare con incarti, imballaggi, buste varie che accompagnano ogni nostro acquisto e che, invadenti di fatto, ci ritroviamo in casa.
N.B.: La locandina che promuove l’edizione SERR 2020 riporta un carico aggiuntivo alla nostra massa di ben altri 1200 kg di Rifiuti Invisibili.

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) è un’iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti nel corso di una sola settimana nel mese di novembre.
La SERR nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea. Gli Stati membri devono perseguire quanto indicato, anche alla luce delle disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE).

La SERR è una campagna di comunicazione ambientale che intende promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.
Prevenire i rifiuti diventa quindi lo scopo di ogni azione della SERR coinvolgendo ogni attore della società – compresi i singoli cittadini – come soggetto attivo e creativo in grado di contribuire a ridurre i rifiuti in prima persona e a comunicare questo messaggio d’azione agli altri.

Si fa riferimento alle note “3R”: riduzione, riuso e riciclo. Gerarchia non casuale, ma strategica in quanto la riduzione dei rifiuti è sempre la prima priorità. Ridurre significa riuscire a intervenire alla fonte, sia nella produzione, sia nell’acquisto. La seconda azione è nel riuso di ciò che abbiamo acquistato (come nel caso della borraccia). Il riuso comporta attenzione nella scelta iniziale del prodotto così da prevederne la durata. Infine, la terza priorità è il riciclo dei materiali, con la corretta differenziazione, tale da consentirne successive lavorazioni (da rifiuto a risorsa).

link alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR)

2020-11-26 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi

 




L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Rapporto ASVIS 2020 – Verso l’Agenda 2030

Rapporto ASVIS 2020 – Verso l’Agenda 2030

Nel 2015 (settembre) i governi di 193 Paesi, membri dell’ONU, hanno sottoscritto L’Agenda 2030, che definisce i 17 Obiettivi comuni per lo Sviluppo Sostenibile.

Lo stato di salute di ambiente, società, economia e cultura va monitorato. A questo proposito l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ASviS (della quale fa parte anche il Club Alpino Italiano) ha stilato il Rapporto 2020 che analizza lo stato dell’Italia nell’attuazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 e presenta un insieme di proposte, evidenziando gli ambiti in cui è necessario intervenire.

La crisi sanitaria a seguito del coronavirus ha reso ancor più ripido il percorso verso l’Agenda 2030 dell’Onu.

I dati provvisori disponibili per il 2020 mostrano un arretramento per nove Obiettivi (1, 2, 3, 4, 5, 8, 9, 10, 17), un miglioramento per tre (12, 13,16), mentre per i cinque rimanenti non è stato possibile valutare l’effetto della crisi. A 5 anni dalla firma dell’accordo diventa indispensabile orientarsi verso una transizione ecologica capace di generare nuova occupazione dalla quale, attraverso l’uso coerente delle risorse nazionali e dell’Unione Europea, ne derivi un progresso economico e sociale che riduca disuguaglianze, povertà, inquinamento, perdita di biodiversità e consumo di suolo. Ci si può preparare al meglio al programma europeo per la ripresa e la resilienza, migliorando le decisioni politiche.

Dobbiamo prendere consapevolezza che le crisi in atto, da pandemia e clima, hanno evidenziato limiti e vulnerabilità dell’attuale modello di sviluppo, perso nella ricerca di profitti crescenti, tale da “mettere da parte” e “colpevolmente ignorare” il legame esistente tra uso durevole delle risorse, condizioni dell’ambiente e qualità della nostra società.

Uno scenario che pone particolare attenzione al Sud e alle Aree Interne rivolto a giovani e territori,  con cambio di paradigma – modificando regole e prospettive – e azioni incrociate per potenziare gli elementi di connessione e inclusione, riducendo isolamento e spopolamento di aree del Mezzogiorno, superando criticità e bisogni.

Singolarmente, da consumatori più attenti, possiamo mutare costumi e preferenze, riconoscendo il valore di cicli produttivi basati sull’economia circolare, con produzioni a ridotto impatto ambientale.

Rapporto ASvis 2020

2020-11-03 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




Terre Alte, paesi e Cai – “Prendersi cura della montagna”

I paesi di montagna sono il luogo del ricordo per chi c’è vissuto, e del futuro per tutti. Ancor più adesso che c’è la pandemia.

Sono nato in un paese di montagna e questo lascia il segno. Negli occhi e nei pensieri restano indelebili le immagini dei colori e delle luci che inseguono le stagioni. La voce del vento che si insinua sibilante tra le strette vie con le case di pietra che abbracciano il monte. La neve che saliva a lambire le finestre dei primi piani e i mantelli a ruota per ripararsi. La libertà di esplorare luoghi che lasciavano spazio all’immaginazione. Il vociare delle genti chiamate ai tanti lavori, il tintinnio dei campanacci con le lunghe file delle mucche al rientro dai pascoli, i segni della transumanza sul tratturo Celano-Foggia. Questo è Rivisondoli, borgo d’Appennino a 1320 m., affacciato sugli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, regno dello spazio e del paesaggio, con estese e luminose praterie incastonate tra lo storico Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio,Molise e il Parco Nazionale della Majella. Posto tappa del “Sentiero Italia Cai”.

Tornare a Rivisondoli è un rito di riappacificazione. L’inquietudine  di questo periodo di emergenza si stempera spandendosi sull’altopiano, persa nel profilo di Monte Calvario, allontanata dai rintocchi delle campane della Chiesa madre di S.Nicola di Bari, dissolta alla luce del sole che tutto inonda.

La passione per la montagna è indubbia e prorompente e il Club Alpino Italiano sublima il sentire. Il Cai è una grande opportunità, consente di incontrare persone, di conoscere storie, condividere esperienze e la fatica di salire, scoprire luoghi diversi assimilati da essenze comuni, avvicinare pensieri e corpi, scandire le priorità.

La tutela dell’ambiente è la sfida cruciale del nostro tempo, intrecciata a salute e benessere. “Prendersi cura della montagna” è un imperativo per il Cai. Sono diversi i moniti autorevoli per questo impegno sociale oramai divenuto inderogabile, da papa Francesco con l’enciclica “Laudato Sì” al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle manifestazioni dei giovani con Greta e i Fridays For Future.

L’ambiente, ogni giorno più vulnerabile e meno resiliente, segnato dall’emergenza climatica, ha sempre più bisogno di cura da parte di tutti. Un impegno coerente e partecipato che coinvolga il mondo della cultura, dell’arte, dell’educazione, del racconto, del tempo libero, che abbia il respiro di 12 mesi, interessi direttamente i paesi, abbracci le città e diventi “buona pratica” esportabile. Un’azione Cai che non solo “mostri”, ma che “dimostri”.

2020-10-06 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi