1

INTESE tra Club Alpino Italiano e Parchi

INTESE tra Club Alpino Italiano e Parchi

Il Sistema delle Aree Protette è una realtà che interessa gran parte delle montagne d’Italia. Il Cai sottoscrive intese con le Aree protette e condivide programmi e realizzazioni. La prima intesa con il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e, a seguire, le intese sono diventate 15, interessando gran parte del territorio montano protetto. Alle intese nazionali si aggiungono quelle regionali per comporre un interessante scenario operativo vario ed articolato. I campi di attività previsti nelle intese abbracciano interessi a 360° tra tutela, ricerca, sensibilizzazione e fruizione.

Di riferimento per le Aree protette sono anche le intese per l’armonizzazione della segnaletica sottoscritta con Federparchi e quella per la tutela degli ambienti carsici sottoscritta con SSI e Federparchi.

Importante è la conoscenza e la scoperta d’insieme del territorio montano con l’attraversamento delle montagne ed il loro collegamento grazie ad una efficace proposta escursionistica. La proposta “in cammino nei parchi” realizzata nel mese di maggio di ogni anno con la “giornata nazionale dei sentieri” promuove la tematizzazione dei sentieri e l’avvicinamento sensoriale alla montagna.

Le esperienze in ambiente promosse dal Cai si traducono sempre in messaggi semplici ed efficaci, in grado di vivere tranquille e sicure giornate in montagna, con positive modalità indotte su ogni altro ecosistema, compreso quello urbano e dei paesi.

Il Cai ha sottoscritte n.15 intese Cai Parchi Nazionali, iniziando con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi nel 1997 e l’ultima con il Parco Nazionale del Gran Paradiso, nel 2018

INTESE CAI PARCHI NAZIONALI (anno di prima firma)

(filidido)

 




Rete Natura 2000

Rete Natura 2000

Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la protezione della natura tenendo anche “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (Art. 2). Soggetti privati possono essere proprietari dei siti Natura 2000, assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico

In Italia, i SIC, le ZSC e le ZPS coprono complessivamente circa il 19% del territorio terrestre nazionale e quasi il 4% di quello marino.

 

Direttiva Habitat CEE

1992_direttiva_92_43_cee_habitat.pdf

Direttiva Ucelli CEE

2009_direttiva_09_147_cee_uccelli.pdf

(filidido)

 

 

 




Acquifero del Gran Sasso d’Italia

Acquifero del Gran Sasso d’Italia

Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel profondo delle rocce del Gran Sasso d’Italia si celano i cameroni del Laboratorio di Fisica Nucleare e le due canne del tunnel autostradale lunghe ben 10 km. Tutto attorno a queste opere dell’uomo c’è tanta ottima e preziosa acqua potabile che disseta circa 700.000 persone delle Province di Teramo L’Aquila e Pescara. L’acqua del Gran Sasso è stata incredibilmente captata senza nessuna impermeabilizzazione dalle possibili contaminazioni, sia dal Laboratorio, sia dalla sede autostradale. Gravi sono state superficialità e incompetenza nel realizzare queste opere nell’acquifero del Gran Sasso, con captazione e drenaggio non protetti. Tant’è che inquinamenti, gravi e ripetuti, ci sono stati, sia con sversamenti di sostanze dal Laboratorio, sia per lavori dell’autostrada.  In quel periodo di facili realizzazioni fortunatamente Club Alpino Italiano e altre associazioni ambientaliste riuscirono a impedire che si realizzasse addirittura un terzo tunnel autostradale che avrebbe ulteriormente compromesso una situazione già fortemente segnata.

La questione tutela dell’acquifero del Gran Sasso è annosa, ancora aperta e impegnativa nelle indispensabili soluzioni. Per la complessità della situazione sarà importante confrontarsi sullo stato dell’arte e decidere sulle problematiche ambientali, economiche e sociali, collegate alla messa in sicurezza dell’acqua e alla gestione di questo bene insostituibile alla vita. Tema rilevante in questa crescente situazione di crisi climatica e pandemia da coronavirus nella quale l’acqua svolgerà un ruolo sempre più determinante. Quanto costerà alla collettività conservare in sicurezza i grandi viadotti dell’autostrada presenti sul versante aquilano e teramano? E più in generale tutti quelli realizzati con tanta superficialità ovunque dalla costa alla montagna?

Comunicati stampa dell’osservatorio indipendente “Acqua del Gran Sasso”

 

pdf 2 gennaio 2021- Comunicato Stampa – Bilancio sociale 2020

2019

pdf 12 settembre 2019 – Comunicato Stampa – Acqua Gran Sasso

pdf 7 GIUGNO 2019 – Comunicato stampa

pdf 3 giugno 2019 – COMUNICATO STAMPA

pdf 30 maggio 2019 – Comunicato – Acqua del Gran Sasso

pdf 13 maggio 2019 – LA SICUREZZA DELL’ACQUA DEL GRAN SASSO

pdf 4 maggio 2019 – Comunicato stampa – Emergenza acqua del Gran Sasso

2018

pdf 25 luglio 2018 – Comunicato stampa

pdf 27 giugno 2018 – Comunicato stampa

pdf 23 giugno 2018 – Comunicato stampa

pdf 22 giugno 2018 – Comunicato stampa

pdf 22 giugno 2018 – Locandina Acqua del Gran Sasso

pdf Comunicato stampa 6 giugno 2018

pdf Comunicato stampa 18 maggio 2018 – Incremento tumori: serve chiarezza.

pdf Comunicato stampa 8 maggio 2018 – Acquifero del Gran Sasso d’Italia: un anno fa la provincia di Teramo restò senz’acqua L’Osservatorio “festeggia” con torta e candelina un anno senza sicurezza.

(filidido)




FASE 2… adesso la sfida diventa impegnativa.

NON SO NÉ LEGGERE NÉ SCRIVERE – CAMBIARE SI PUÒ E SI DEVE.

FASE 2… adesso la sfida diventa impegnativa.

ALLORA …CAMBIAMO?

Carissimi tutti, in questo momento non è significativo che la “cosiddetta” riapertura avvenga un giorno prima o un giorno dopo, ma è importante come noi gestiremo questo momento di riavvio delle attività. Spero che lunedì 4 maggio 2020 non venga interpretato come un “liberi tutti”. Sarà importante vedere e capire come noi avremo interiorizzato questo evento planetario e i giorni trascorsi in “ritiro”.

Mi chiedo se le mascherine saranno realmente utilizzate correttamente, coprendo naso e bocca, oppure intese  vezzo e ornamento da portare come sciarpa sul pomo di Adamo oppure sul mento. Sarà importante vedere se ci sbracceremo per toccare le persone che incontriamo, con delle pacche sulle spalle presi da un forte senso di euforia e se supereremo, incuranti, la distanza di sicurezza indicata, il cosiddetto “distanziamento sociale”. Della FASE 2 temo l’euforia eccessiva e la superficialità, in strada, nei negozi e nelle sedi di lavoro, che potrebbero rapidamente annullare i risultati ottenuti in questi mesi di grande sacrificio. Il coronavirus mi risulta essere ancora lì presente e con le stesse modalità di diffusione. Servono intransigenza e perseveranza nell’applicare i protocolli di sicurezza. Diversamente, se non resteremo prudenti e attenti, cosa potrebbe impedire alle curve dei morti e dei contagiati di impennare nuovamente e SEMPRE PIÙ IN ALTO?

E, a cascata,  tutto sarebbe più devastante, per economia,salute e qualità di vita.

ALLORA …CAMBIAMO PRIORITA’ E SCELTE?

(filidido)

3 maggio 2020




C’era una volta il “Trekking Aprutino”

MONTAGNAePARCHI . ESCURSIONISMO #lemontagnesannoaspettare

– C’ERA UNA VOLTA IL “TREKKING APRUTINO”

Il  trekking Aprutino è un lungo itinerario escursionistico voluto dal Club Alpino Italiano Sezione di Teramo per celebrare il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Dopo alcune verifiche ricordo con piacere la simbolica edizione del 2002 “anno internazionale della montagna”, dal 31 luglio al 10 agosto, a piedi tra paesi, valli e monti con una bella esperienza escursionistica consigliata a Escursionisti Esperti che amano un’esperienza continuativa e impegnativa di più giorni. L’avvio sui Monti Gemelli,  per proseguire sui Monti della Laga e terminare sul Gran Sasso d’Italia. Da Ripe di Civitella del Tronto a Castelli una lunga cavalcata sui monti con 11 tappe di scoperta e conoscenza immersi in ambienti spettacolari pervasi dai segni della natura e della cultura.

L’idea è nata come atto d’amore nei confronti del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, galvanizzati dalla sua importante istituzione. Il tracciato si sviluppa tutto nella parte teramana del Parco, l’antico Aprutium , e la tracciatura fu condivisa anche con la Provincia di Teramo.

Siamo nel cuore dell’Appennino con il susseguirsi di sistemi montuosi che danno slancio alla penisola italiana. Giorno dopo giorno si snoda il susseguirsi di rilievi che modellano il territorio e si affacciano sulle vicine coste. Dalle gole selvagge, ai borghi diffusi nelle conche e su accoglienti rilievi,  nei boschi delle pendici e sulle aeree creste e sommità dove lo sguardo vola libero.  La meraviglia sa stupire e gli ecosistemi, ambienti e paesaggi si integrano a risorse e valori. Suggestiona camminare dove nasce l’acqua, la biodiversità è elevata, la cultura mostra testimonianze sedimentate come le rocce che le sorreggono ed è possibile ritemprare con facilità spirito e corpo. Tanta la bellezza della natura e quella dell’uomo con la presenza di fortezze, eremi, stazzi pastorali e itinerari della transumanza.

La nostra avventura inizia dall’abitato di Ripe di Civitella  fino a  Leofara (tappa Monti Gemelli), Pietralta di Valle Castellana , Stazzi della Morricana, La Fiumata, Sella Laga (tappe Monti della Laga), Nerito di Crognaleto, Rifugio del Monte, (Riserva Corno Grande di Pietracamela)  Prati di Tivo di Pietracamela, Campo Imperatore, Piano del Fiume, e termina nel borgo di Castelli, accolti dai soci della locale Sezione, con sosta al Rifugio Enrico Faiani (tappe Gran Sasso d’Italia).

Il tracciato, volutamente serpeggiante, utilizza sentieri esistenti, antiche vie di comunicazione e commercio, con numerosi saliscendi per abbracciare complessità e bellezza di questi luoghi. Tra le motivazioni del trekking il genuino slancio per offrire con un’esperienza diretta il perché di un Parco, di un’area protetta che abbraccia 150.000 ha di ambienti ai quali la Montagna da continuità, con relazioni determinate  proprio da differenti caratteri naturalistici e culturali  che sanno incontrarsi. “La Montagna unisce”, come ha recitato il Cai nel 2013, celebrando il 150° della fondazione.

UN ITINERARIO CHE IL CAI TERAMO PUO’ RIPROPORRE IN QUANTO OFFRE OCCASIONI “TERRE ALTE”, INCONTRO  IN QUOTA CON IL “CAMOSCIO D’ABRUZZO” E VIE DI FUGA PER RIDURNE LUNGHEZZA, DISLIVELLO E IMPEGNO.

(filidido)

30 marzo 2020

2002 Trekking Aprutino  locandina, Cai Teramo

2020.03.20 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi