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NO A MEZZI MOTORIZZATI SUI SENTIERI!

NO A MEZZI MOTORIZZATI SUI SENTIERI!

Il “sentiero” non è una strada

il “sentiero” è un tracciato in ambiente. La sua naturale origine è dovuta al calpestio continuo e prolungato dell’uomo e di animali che lo percorrono per motivi diversi. Dalla presenza del sentiero nasce l’Escursionismo, con lo zaino in spalla.

Un messaggio chiaro e una richiesta di buon senso, comprensibile a tutti soprattutto in quanto i sentieri, le mulattiere e i percorsi parafuoco non sono strade

Chiara e forte l’azione di cittadine e cittadini dell’Umbria sensibili e consapevoli. Hanno manifestato per evitare che i mezzi a motore possano “scorazzare” liberamente sui sentieri.

Cai nazionale e Cai regionale

Bene ha fatto il Cai nazionale a sostenere la manifestazione a Perugia (la frequentazione rispettosa e sostenibile dei sentieri è tema centrale nazionale e l’emendamento dell’Umbria è un pericoloso esempio di deriva).

Bene ha fatto il Cai Umbria ad animare l’importante giornata del 3 febbraio a Perugia davanti alla sede del Consiglio Regionale (si tratta di una chiara azione d’Appennino, attenta a presente e futuro della Montagna).

Il ruolo dei Presidenti Cai

Il Presidente Generale Cai Antonio Montani sottolinea l’assurdità e l’anacronismo dell’emendamento alla legge regionale approvato lo scorso 20 dicembre dalla Regione Umbria.

Il Presidente Regionale CAI Umbria Gian Luca Angeli si pone a difesa dell’ambiente, delle montagne e delle persone che vi abitano, promuovendo un coordinato e aperto dialogo trasversale tra Istituzioni, Enti e Associazioni.

No ai mezzi a motore sui sentieri: Considerazioni di Gian Luca Angeli, Presidente del Cai Umbria (link facebook)

Il fatto contestato

Il fatto è che dal 1 gennaio 2024 nella Regione Umbria, realtà d’Appennino, Cuore Verde d’Italia, i sentieri, la cui vocazione è escursionistica e di avvicinamento tranquillo all’ambiente, sono aperti a rombanti mezzi a motore.

Perché???

A me sembra una scelta decisamente illogica, ma se qualcuno non solo l’ha pensata, ma addirittura l’ha decisa con legge regionale, allora diventa decisamente importante poterne parlare.

Non si tratta di una competizione tra escursionisti, cacciatori, endoristi, bensì del riconosciuto valore dei sentieri, di attenzione all’ambiente naturale montano e ai suoi abitanti, di attenzione, da cittadini consapevoli, ad aspetti che hanno implicazioni dirette ed indirette su salute, qualità della vita, giovani, economia e società.

Responsabilità

Nel momento in cui una persona, uomo o donna, viene eletto a ricoprire l’incarico di amministrare beni della collettività, si assume la grande responsabilità della migliore gestione dei beni affidati e del loro valore.

Costituzione e dialogo (prima di decidere)

Alla luce dei recenti indirizzi costituzionali che con l’art.9 hanno ampliato la sfera di attenzione e indirizzo in materia di ambiente, ci si aspetta dall’amministratore (pro tempore) la fase di approfondimento, partecipazione e condivisione, prima delle decisioni.

La volontà espressa da cittadine e cittadini

Nel momento in cui si arriva a manifestare è evidente che qualcosa a monte è mancato da parte di chi amministra, nella visione e nell’incontro.

A manifestare non c’è infatti solo il Club Alpino italiano (indiscussa voce di Montagna), ma un corteo di altre Associazioni e professionisti, a garanzia delle loro affermazioni per le palesi contraddizioni, ambientali e socioeconomiche, poste dall’emendamento.

La voce dei Comuni

Inoltre sarà molto importante ascoltare anche la voce dei Comuni, considerando che, a mio avviso, non essendo il sentiero una strada, eventuali cartelli di accesso andrebbero posti, dopo attenta valutazione, solo sui tracciati ritenuti anche diversamente percorribili.

Hanno aderito

Oltre al Cai alla manifestazione hanno aderito: Agesci, Aigae, All Mountain Foligno, Collegio Regionale Guide Cicloescursionismo, Csen, Epic, Fai, Fiab Perugia, Fie, Fugs (Speleologia), Gusta Trevi, Italia Nostra, La Rampicorno, Lagap, Legambiente, Natura Avventura, Natural Slow Life, Orme-Camminare Liberi, Pale Guerro Hero, Pedale Spellano, Sentieri Partigiani Terni, Subasio, Umbria Green Holidays, Wwf.

foto Archivio Di Donato

La via dell’acqua

L’altro ieri, il giorno dopo la manifestazione a Perugia, ero in montagna percorrendo un sentiero tematico “la via dell’Acqua” e mentre camminavo accompagnato dal brioso ruscellare del torrente, dal tranquillo e sorridente incontro con tanti camminatori di ogni età (molti i giovani), pensavo ai tanti impatti che un mezzo a motore avrebbe causato.
Sui sentieri non possono convivere mezzi a motore e persone in cammino.

La Montagna è per tutti

Inoltre, guardavo e pensavo alla Montagna: grande e accogliente, per tutti. Si deve solo desiderare percorrerla e per questo ci sono i sentieri, con la relativa segnaletica escursionistica dal segnavia rosso/bianco/rosso, della quale il Cai cura la manutenzione, attraverso un riconosciuto abaco nazionale.
I sentieri non sono ambiente per mezzi a motore, per la velocità e il rombo. Per questo vi sono altri luoghi, dedicati.  
La Montagna, per le diverse implicazioni socio-ambientali che comporta, va preservata dall’impatto di ogni genere di mezzo a motore: quad, fuoristrada e moto, dalle motoslitte all’eliturismo.

Comunicare diversamente

Il dialogo è fondamentale e lo scontro sempre negativo. E’ opportuno comunicare diversamente, anche dal basso, con un’azione culturale che porti al confronto e alla discussione. Più empatia per riflettere insieme attraverso l’educazione, la bellezza, l’arte e la musica.

La Natura è grande Artista con linguaggi e voci dell’ambiente che diventano toni e timbri che giungono al cuore.

foto Archivio Di Donato

In Abruzzo

C’è necessità di dialogo e incontro tra Regioni, Comuni, Aree Protette, Rete Natura 2000, per un riconosciuto valore d’Appennino, con la generosità dei benefici ecosistemici e le potenzialità d’insieme della Montagna.

Segnalo la presa di posizione del GR Cai Abruzzo e del GR Cai Marche, su impegno delle Sezioni Cai di Teramo e di Ascoli  Piceno, che considerano negativamente il transito di motoslitte nei mesi invernali in località Lago dell’Orso – Comune di Rocca Santa Maria e si mettono a disposizione per soluzioni alternative. Ci troviamo nei territori del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

lettera dei Gruppi Regionali Cai Abruzzo e Marche (link)

https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio/no-ai-mezzi-a-motore-sui-sentieri-umbri-il-cai-centrale-appoggia-la-manifestazione-di-perugia/

https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio/no-ai-mezzi-a-motore-sui-sentieri-umbri-il-cai-centrale-appoggia-la-manifestazione-di-perugia/

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
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Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.02.05 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




Giornata mondiale zone umide 2024, l’importanza per il benessere umano

Giornata mondiale zone umide 2024, l’importanza per il benessere umano

“Zone umide e benessere umano” – 2 febbraio 2024

Il tema scelto per il 2024 è “Zone umide e benessere umano”.

Quanto è importante il “benessere umano” e quanto sono importanti le “zone umide”?

La correlazione è fortissima. Le zone umide regolano il ciclo dell’acqua, immagazzinandola nelle piogge abbondanti e restituendola quando serve, filtrano gli inquinanti e quelle “interne”, forniscono acqua potabile e pulita. Ne derivano immediatamente le positive implicazioni sul “benessere umano”.

Parco Regionale del Fiume Sile – Archivio Di Donato

Non solo l’uomo

In questi vulnerabili habitat troviamo uccelli acquatici, anfibi, pesci, piante, mammiferi e invertebrati con tanti insetti. Un meraviglioso insieme di flora e fauna.

Mi piacciono …

Le “zone umide” sono un ambiente di transizione. Un luogo “di mezzo” tra terra e acqua, con alterne e stagionali vicende tra questi due elementi, mai vincitori, che si incontrano e si sovrappongono. Sarà che sono abituato a percorrerle essendo nato negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, dove pantani e zone allagate si incontrano e attraversano anche in piena estate. Sarà che l’acqua mi piace, anche quando la sento sotto gli scarponi.

Mi piacciono le voci dell’ambiente e tra queste il ritmico “ciac-ciac” e risucchio nell’acquitrino, un po’ come mi lascio prendere dal rumore delle foglie secche sotto le scarpe, o dalla neve appena crostosa che si apre al mio passaggio. Mi piace lasciarmi andare, anche se i piedi si bagnano, e “riconnetermi” con la Natura in ogni possibile circostanza … (il benessere che provo è notevole e per questo lo consiglio a tutti).

Altopiani Maggiori d’Abruzzo – Archivio Di Donato

Purtroppo …

L’attuale situazione di crisi climatica, con degrado e stress idrico condiziona le “zone umide” essendo tra gli ecosistemi ad elevato degrado e a fortissima riduzione e scomparsa nel mondo

L’Italia

Il nostro “bel paese” è tra quelli dove è più estesa la scomparsa di “zone umide”.

Purtroppo …

Non si vedono interventi di tutela e ripristino di questi delicati ecosistemi. Siamo fermi a uno striminzito elenco.

Zone umide

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica riporta l’Elenco delle zone umide d’Italia.

Convenzione di Ramsar = 57

Le zone umide d’importanza internazionale riconosciute ed inserite nell’elenco della Convenzione di Ramsar per l’Italia sono ad oggi solo 57, distribuite in 15 Regioni, per un totale di 73.982 ettari.

Ancora in attesa +9

Benchè emanati, i Decreti Ministeriali per l’istituzione di ulteriore 9 aree umide sono fermi, ed è ancora in corso la procedura per il loro riconoscimento internazionale (la pagina ministeriale è la stessa dell’articolo “Montagna e Parchi” del 2023 – Giornata mondiale zone umide)

Pantani di Accumoli

Un’area SIC di Rete Natura 2000, lungo il Sentiero Italia Cai, accessibile agli escursionisti. Una zona incastonata tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La Regione Lazio intendeva stravolgerla con una struttura ricettiva in quota. Ci siamo opposti, con argomentazioni convincenti di buon senso e logica, ma non so come sia andata a finire.

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2024.02.02 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




24 gennaio 2024- GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE

24 gennaio 2024 – GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE

Tra i significati dell’educazione c’è di promuovere attenzione a cultura, sostenibilità e pace.

EDUCAZIONE suona come parola magica in grado di aprire più porte.

Ambiente, scienza e società

Per proteggere territori e persone, insieme alla capacità di riuscire a destreggiarsi negli iter amministrativi e burocratici, sono determinanti la consapevolezza del fine ambientale, per la migliore qualità di vita futura e del fine sociale con ricerca, incontro, pace e armonia, individuale e collettiva.

La GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE del prossimo 24 gennaio affida il ruolo chiave proprio all’educazione alla pace e al progresso sostenibile.

ONU

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite guarda con attenzione all’istruzione riconoscendola quale valida opportunità per “educare ai valori”, costruire una efficace e duratura visione di mondo e di futuro.

Per molti nel mondo l’EDUCAZIONE è una chimera, non avendo accesso all’ISTRUZIONE.

Policrisi

Termine terribile che descrive la presenza contemporanea di più crisi: da quella climatica alla perdita della biodiversità, alla guerra in Ucraina e alla strage senza fine, di civili nella Striscia di Gaza, alle disuguaglianze crescenti, al controllo e sfruttamento delle risorse.

Cittadinanza globale

Tra gli obiettivi del CEA “gli aquilotti” riuscire a dialogare con le giovani generazioni, ascoltandole e condividendo gli strumenti per comprendere gli attuali fenomeni complessi che segnano il nostro tempo. Educhiamo alla lettura.

Insieme per unire

Localmente in Abruzzo si può iniziare dal capire quanto sia “inopportuna” la scelta di “cancellare” la Riserva Regionale del Borsacchio e quanto sia invece “fondamentale” la scelta di “unire” Parchi Nazionali e Parchi Regionali.

A livello nazionale i temi sono tanti. Tra i più assurdi quello di insistere nella realizzazione di una pista da bob a Cortina (sconsigliata per motivi più che concreti), utilizzando risorse statali (quindi nostre, malamente spese).

https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio/le-associazioni-di-protezione-ambientale-confermano-la-loro-ferma-opposizione-alla-pista-da-bob-di-cortina/

UNESCO

Il 24 gennaio l’UNESCO organizzerà una formazione online per migliaia di insegnanti di tutto il mondo sulla decostruzione dell’incitamento all’odio, che fornirà loro gli strumenti per individuare, affrontare e prevenire meglio questi episodi.

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2024.01.19 pubblicato 

(filidido)
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Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
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RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO in ABRUZZO – venerdì 12 gennaio 2024

RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO – venerdì 12 gennaio 2024

La Riserva Regionale del Borsacchio è diventata un simbolo di riscatto delle aree protette, della natura, della biodiversità e della sostenibilità.

OGGI: venerdì 12 gennaio 2024 (tutti insieme a Roseto degli Abruzzi)

LA TUTELA È UNA SCELTA SERIA FRUTTO DI RESPONSABILITÀ, CONSAPEVOLEZZA, COERENZA E TRASPARENZA.

LA COSTITUZIONE, GLI OBIETTIVI AGENDA 2030 E L’IMPEGNO PER IL CLIMA SONO LA NOSTRA GUIDA.

Valore del bene

Non è accettabile che ci sia chi all’improvviso pretende di azzerare valore e finalità di un bene, imponendo che 1100 ettari di territorio tutelato diventino 24 ettari. Tutto questo deciso in Consiglio regionale, con il buio delle tenebre, come dei cospiratori.

Da cittadini consapevoli ci opponiamo a questo modo di fare e di essere.

L’Abruzzo

L’Abruzzo racchiude ambienti eccezionali dalle sabbiose zone costiere, alle sommitali zone montane. Orgoglio e vanto di cittadini attenti alle basilari regole democratiche e che guardano al futuro nel rispetto della Costituzione, della tutela del bene e della qualità della vita.

Aree Protette Nazionali e Regionali

Il particolare Patrimonio Naturale insieme all’altrettanto Patrimonio Culturale d’Abruzzo ha portato all’istituzione di un singolare sistema di Aree Protette Nazionali e Regionali, con benefici ecosistemici per tutti, unici e irripetibili.

È questo il punto di partenza per creare un valore riconosciuto e riconoscibile, di qualità nella tutela, nelle produzioni e nell’offerta.

Club Alpino Italiano – Abruzzo

Il Cai Abruzzo con le Sezioni Cai, insieme alle altre Associazione Ambientaliste, sostiene valore e ruolo delle Aree Protette.

QUELLO AMBIENTALE È INNANZITUTTO UN IMPEGNO PER UNIRE LE FORZE, CONDIVIDERE ESPERIENZE E CONOSCENZE, SCEGLIERE IL MEGLIO SECONDO SCIENZA E COSCIENZA, ABITARE IL NOSTRO UNICO PIANETA, NEL SEGNO DI UNA RITROVATA CONVIVENZA PACIFICA.

Segnalo l’intervento dell’Università dell’Aquila sulla questione Riserva del Borsacchio, come esempio di incontro tra scienza, ambiente e coscienza.

 “Come docenti, ricercatrici e ricercatori di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila esprimiamo profonda preoccupazione per la recente decisione del Consiglio Regionale abruzzese di riperimetrare, attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità regionale presentato da 5 consiglieri di maggioranza ed approvato nella seduta del 29 dicembre scorso, la Riserva Naturale del Borsacchio, ricadente nel Comune di Roseto degli Abruzzi nel teramano”.

Lo si legge in una nota dei docenti e ricercatori di scienze ambientali dell’Ateneo aquilano all’assessore regionale Emanuele Imprudente e al comune di Roseto. “La preoccupazione deriva dal fatto che il drastico taglio dell’area inclusa nella suddetta Riserva, che passa da oltre 1100 ettari ad appena 24.7, è stato effettuato senza alcuna preventiva valutazione di natura tecnico-scientifica che ne corroborasse la necessità e l’opportunità, anche in relazione agli impatti sugli obiettivi di tutela della biodiversità nazionali e comunitari e previsti dal quadro di riferimento globale dell’Agenda 2030 dell’ONU”.

“La nuova perimetrazione esclude dalla Riserva tutta la fascia collinare retrostante la fascia costiera. La fascia collinare, pur essendo in buona parte utilizzata a fini agricoli (seminativi, oliveti e vigneti), include anche habitat di elevato valore ecologico e di interesse comunitario, come riportato nella Carta della Natura redatta dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA), tra cui i boschi ripariali a pioppi (codice habitat 44.61) e roveti (codice habitat 31.8A). Notevolmente diversificata è inoltre la fauna che caratterizza tale fascia collinare, anche in questo caso con la presenza di specie tutelate a livello nazionale o comunitario tra le quali, a mero titolo esemplificativo, si possono citare il rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e l’istrice (Hystrix cristata) tra i Mammiferi, la natrice tassellata (Natrix tessellata) e il colubro liscio (Coronella austriaca) tra i Rettili, il tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e il Rospo smeraldino (Bufotes viridis balearicus) tra gli Anfibi, il falco pellegrino (Falco peregrinus) tra gli Uccelli, il coleottero scarabeide Protaetia speciosissima tra gli Insetti (inserito nella Lista rossa del Comitato italiano dell’International Union for Conservation of Nature)”.

“La nuova perimetrazione include esclusivamente la fascia litoranea compresa tra gli urbanizzati di Roseto degli Abruzzi e Cologna Spiaggia, che rappresenta un’importante area di nidificazione del fratino (Charadrius alexandrinus), specie ornitica riportata come ‘Minacciata’ (EN) nella rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN), e ospita numerose piante caratteristiche degli habitat dunali e retrodunali come il giglio di mare (Pancratium maritimum), l’euforbia marittima (Euphorbia paralias) e la gramigna delle spiagge (Thinopyrum junceum). Non da ultimo, sono da ricordare le recenti frequentazioni da parte di esemplari della tartaruga marina Caretta caretta, che hanno portato anche a fenomeni di nidificazione sulle spiagge della Riserva”.

“Tuttavia, la riperimetrazione, sebbene mantenga i vincoli di tutela in questa fascia costiera, potrebbe compromettere gravemente la funzionalità ecologica di questi ecosistemi costieri privandoli di un’importante area buffer e di connettività ecologica rappresentata dalla fascia collinare retrostante.  Un ulteriore punto, che è importante rilevare, riguarda gli aspetti geologici: buona parte della fascia collinare, inclusa nella Riserva fino allo scorso dicembre, presenta aree argillose ad accelerata erosione; i vincoli alle tipologie di attività agricole e manifatturiere che ivi si possono svolgere, legati proprio alla presenza della Riserva, hanno la funzione di contribuire, verosimilmente, ad evitare un’erosione ancor più marcata, quale potrebbe derivare da un uso del suolo legato ad un’agricoltura intensiva o all’espansione edilizia”.

“La comunità scientifica internazionale ha dimostrato che le aree protette attuali non sono sufficienti ad arrestare il drammatico declino della biodiversità e dei relativi servizi ecosistemici di cui l’umanità beneficia (ad es. suolo fertile, depurazione di acqua ed aria, riciclo dei nutrienti). In particolare, la quindicesima Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (COP XV) delle Nazioni Unite tenutasi a Montreal nel dicembre 2022 ha elaborato un “Quadro globale per la biodiversità post-2020” , tra i cui capisaldi troviamo la necessità di garantire la sussistenza di una rete internazionale ed integrata di aree protette che, coprendo almeno il 30% della superficie globale, riesca a preservare efficacemente la biodiversità. In questo contesto, qualsiasi decisione in merito a riperimetrazioni di aree protette esistenti dovrebbe a maggior ragione essere preceduta da un’appropriata analisi scientifica dei costi e dei benefici dell’operazione stessa, non solo in termini locali ma anche in termini di rete integrata, nazionale e internazionale, di aree protette finalizzata alla conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici”.

“Le Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila rimangono a disposizione per adoperare le proprie competenze tecnico-scientifiche multi-settoriali (zoologia, botanica, micologia, ecologia, geologia, microbiologia agraria ed ambientale) nell’assistere l’amministrazione regionale e le amministrazioni locali abruzzesi, nella pianificazione e gestione del sistema di aree protette regionali mediante scelte corroborate da solide evidenze scientifiche, che permettano uno sviluppo economico in equilibrio con i delicati ecosistemi che la nostra Regione ospita. Nel caso specifico del recente taglio alla Riserva del Borsacchio, ci auguriamo che il Consiglio regionale torni sui suoi passi e avvii una fase di consultazione con tutti i portatori di interesse per valutare attentamente se, e in quale misura, sia realmente opportuno ridimensionare quest’area protetta”.

I firmatari: Paola D’Alessandro (docente di Zoologia)  Anna Rita Frattaroli (docente di Botanica)  Maurizio Biondi (docente di Zoologia)  Enrico Lunghi (ricercatore in Zoologia)  Mattia Iannella (ricercatore in Zoologia)  Daniele Salvi (docente di Zoologia)  Francesco Cerasoli (ricercatore in Ecologia)  Michele Di Musciano (ricercatore in Botanica) Diana Maria Paola Galassi (docente di Zoologia)  Maria Maddalena Del Gallo (docente di Microbiologia Agraria e Ambientale)  Mirco Iotti (docente di Botanica)  Gianluca Ferrini (docente di Geologia) Marika Pellegrini (ricercatrice in Microbiologia Agraria)  Antonio Di Sabatino (ricercatore in Ecologia)  Simone Fattorini (docente di Ecologia)  Marco Leonardi (ricercatore in Botanica)  Loretta Giuseppina Pace (ricercatrice in Botanica) Antonio Moretti (docente di Geologia) Marco Patacci (ricercatore in Geologia).

In atto un appello con raccolta firme ed è possibile aderire anche online

𝗥𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗔 𝗙𝗜𝗥𝗠𝗘 𝗢𝗡𝗟𝗜𝗡𝗘!

E’ possibile firmare online la petizione contro il taglio della Riserva Borsacchio compilando il modulo presente in fondo alla pagina web: 
https://www.guidedellariservaborsacchio.it/no-al-taglio-della-riserva-borsacchio/

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2024.01.12 pubblicato 

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CLUB ALPINO ITALIANO- ESCURSIONE INVERNALE NOTTURNA AL FONDO DELLA SALSA, martedì 26 dicembre 2023

CLUB ALPINO ITALIANO- ESCURSIONE INVERNALE NOTTURNA AL FONDO DELLA SALSA

martedì 26 dicembre 2023.

26 dicembre 2023

La Sezione Cai Castelli rinnova l’annuale appuntamento dal piccolo e suggestivo paese, fatto di case abbarbicate su corsi d’acqua, allo spettacolare ambiente montano del Fondo della Salsa.

“Il Fondo della Salsa, piede della Parete Nord del Monte Camicia, è conca di strapiombi, dirupi, rocce, ghiaccio e neve.

Riuniti e attoniti accogliamo il boato invernale che morde il silenzio.

Nel riverbero bianco del fuoco il tempo misura la vita che scorre.”

(filidido)

Nel ricordo di…

Ci si ritrova a Castelli, alle ore 13:30. L’escursione per ricordare gli alpinisti Piergiorgio De Paulis, Enrico Faiani, Francesco Carta e i tanti che la Montagna ha chiamato. Con il percorso nel bosco si scopre la suggestione dello splendido, ampio e innevato anfiteatro naturale sormontato dalla precipite parete.

Nel segno della PACE

Nell’augurare BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO, nel celebrare la Santa Messa, si irradia un pensiero di PACE che riesca a porre fine alle terribili e guerre in atto, con l’assurda uccisione di bambine, bambini e donne. Continua la strage di civili: morti e distruzioni inaccettabili.
Nei programmi delle Sezione Cai Castelli la realizzazione del “Sentiero della Pace”.

foto Marino Di Claudio

Rifugio Cai ENRICO FAIANI

Al termine dell’escursione la sosta al Rifugio Cai ENRICO FAIANI, CASA DELLA MONTAGNA e SEDE SEZIONALE Cai Castelli.

Il Rifugio, che ospita il Cea “gli aquilotti, presidia la Montagna: luogo privilegiato per accoglienza, informazione ed educazione ambientale. Ci troviamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

foto Antonio Simonetti

In Montagna con il Cai

Sicurezza, simpatia e amore per una Montagna che sia viva per natura e cultura. Scoprire l’importanza dei piccoli paesi montani, la qualità dei benefici ecosistemici e le regole per frequentare in sicurezza la montagna d’inverno.

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Carta di Pescasseroli

La necessità di una comunicazione ambientale che sia accurata, equilibrata, proattiva e responsabile.

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– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

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2023.12.20 pubblicato 

(filidido)
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Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
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11 dicembre 2023 – Giornata Internazionale della Montagna, subito dopo, 16 dicembre a Carrara …

11 dicembre 2023 – Giornata Internazionale della Montagna

Per il futuro delle montagne abbiamo un appuntamento imperdibile.

Tutti insieme l’11 dicembre per celebrare la “Giornata Internazionale della Montagna”.

SUBITO DOPO

Il 16 dicembre 2023 a Carrara per la salvaguardia delle Alpi Apuane: LE MONTAGNE NON RICRESCONO.

Dal 2003

Il 2002 è stato l’Anno Internazionale della Montagna e l’anno dopo, nel 2003 è stata istituita la Giornata Internazionale della Montagna dell’11 dicembre.

La Montagna è…

La Montagna è importante per la salute del pianeta, per i benefici ecosistemici, per il benessere delle persone, per la molteplicità delle culture

La giornata dell’11 dicembre evidenzia valori ambientali e invita a conoscere meglio le “terre alte”.

101° Congresso del Cai a Roma

Sono ancora intriso dai messaggi del 101° Congresso del Cai a Roma, dello scorso 25 e 26 novembre che ha trattato temi diversi legati alla Montagna e ai suoi abitanti, indicando una prospettiva di possibile futuro. Le attività escursionistiche e alpinistiche, il consumo di suolo, la perdita di biodiversità, la crisi climatica, la tenace vita nei piccoli paesi montani, le implicazioni sociali ed economiche, la politica delle alleanze e di leggi dedicate, sono stati alcuni dei temi trattati e ripresi nelle tesi e negli interventi

Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi a Torino

E’ un luogo simbolo del Cai e della Montagna. I materiali presenti documentano e ci raccontano l’alpinismo nelle sue varie manifestazioni, gli aspetti naturalistico-ambientali della montagna, quelli culturali e delle tradizioni. Voluto dal Cai nel 1874 presso i locali dell’ex convento dei Cappuccini. Con il Museo troviamo un Centro di documentazione, una Cineteca storica e sempre delle Mostre. Insomma tutto ciò che ci serve per avvicinare la Montagna e scoprirne i suoi segreti

FERMIAMO LA DEVASTAZIONE

link al sito

Ripristinare gli ecosistemi montani

Ripristinare gli ecosistemi montani è il tema scelto dalla FAO per celebrare l’11 dicembre 2023, con l’intento di includere pienamente le montagne nell’iniziativa del Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino degli ecosistemi 2021-2030.

Diverse sono le iniziative sul territorio italiano organizzate per celebrare questo memorabile lunedì 11 dicembre 2023.

sabato 16 dicembre 2023

A Carrara, il 16 dicembre, un convegno e una manifestazione nazionale per salvare le Alpi Apuane: LE MONTAGNE NON RICRESCONO.

Dal confronto di decine di associazioni, comitati e movimenti del territorio apuano nasce un appello alla mobilitazione per contrastare l’assalto alle Alpi Apuane e a tutte le montagne.

ALPI APUANE – IL SENSO DELL’ECCESSO

Quello che purtroppo osservo quando sono al cospetto delle Alpi Apuane è il senso dell’eccesso.

Eppure all’inizio c’è la meraviglia per quel chiarore lontano luminescente che appare e fa pensare alla neve, anche in piena estate.

Dalla meraviglia alla incredulità il passaggio è di quelli che ti si legge subito sul viso. Come quando passi dallo stupore allo spavento

NO! NON È NEVE!

Più ti avvicini e più scopri strane geometrie. I fianchi delle montagne, da morbidi e tondeggianti, sono diventati alti gradoni spigolosi. Dove c’era roccia ora ci sono innaturali vuoti.

Il bianco è quello della roccia messa a nudo.

Estrarre, tagliare e trasportare. Sempre più e sempre più velocemente e non per finalità artistiche, di pregio, di arredo o piastrelle. Il materiale si preleva in quanto carbonato di calcio utilizzato per molteplici altri scopi.

L’eccesso diventa irreversibile danno ambientale

La risposta a questo crescente scempio è solo culturale per scegliere di cavare il giusto, a vantaggio della collettività e non chi si arricchisce.

ALPI APUANE: MERAVIGLIA D’ITALIA

Le Alpi Apuane sono tra i luoghi più belli d’Italia. Inserite nell’Appennino si distinguono per l’aspra morfologia dai versanti alti ed inclinati, le valli incise, i profondi abissi e le cavità. Clima e posizione geografica determinano ambienti vari ricchi per flora e fauna. Ci troviamo nel regno del marmo che ha reso famosi questi luoghi nelle testimonianze storiche e culturali. Oggi però le cave segnano irreversibilmente questi territori e sono il problema ambientale più rilevante.

LE CRITICITA’ – IL FUTURO è nelle mani dei GIOVANI

Difficile gestire la compatibilità delle attività estrattive con i fini di tutela e salvaguardia dell’area protetta. Le cave sono la causa di deturpazione paesaggistica e degrado ambientale, ci sono cave sopra i 1.200 metri che è il limite altitudinale per gli interventi in Appennino e inoltre molte si sviluppano in galleria. E’ ingente la quantità di materiali estratti con l’inquinamento delle falde acquifere e quello dato dal traffico di mezzi pesanti.

TOSCANA, AREE PROTETTE, PAESAGGIO

La Toscana è Regione di Aree Protette con 3 Parchi Nazionali e la presenza di Parchi Regionali a sottolineare il valore d’insieme di luoghi e popolazioni tra natura e cultura. A sostegno di questi territori si fa appello alla Costituzione e alla Repubblica che tutela il paesaggio. Ed ecco che il paesaggio assume un valore inteso nella sua accezione più ampia, come paesaggio emozionale, culturale tale da definire il senso identitario non limitato alla sola percezione panoramica.

PIZZONE II

L’impegno Cai c’è per contrastare l’assalto a tutte le montagne. Come altro esempio simbolo evidenzio quelle del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, minacciate dal Progetto enel “PIZZONE II”, posto opportunamente all’attenzione del 101° Congresso Cai dalla Sezione Cai di Castel di Sangro.

PROGETTO ENEL “PIZZONE II”: DETERMINAZIONI DELLA COMUNITÀ DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE (link alla pagina del Parco)

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.12.09 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Il CONGRESSO PALINDROMO DEL CAI – IL 101°

Il CONGRESSO PALINDROMO DEL CAI – IL 101°

Palindromo

Abbiamo un Congresso Cai “palindromo” e, attingendo al greco, è ben augurante per il significato “che può essere percorso in entrambi i sensi” e quindi utile come un sentiero. Inoltre la parola “percorso” rinvia al verbo camminare con tutte le positive implicazioni del sapersi orientare e dell’Escursionismo, che è una delle principali pratiche in ambiente del Club Alpino Italiano.

Appuntamento nazionale

I Congressi Cai sono straordinari appuntamenti nazionali e il Cai ne ha già inanellati 100.

In questo novembre 2023 siamo oramai vicinissimi alle giornate del 101° Congresso a Roma, 25 e 26 novembre, che si preannuncia come imperdibile evento.

La preparazione

Personalmente sono rimasto colpito dalla fase preparatoria e da quello che si è detto lo scorso 12 ottobre 2023, nel presentare e documentare quanto svolto per questo 101° Congresso, con lucide argomentazioni dai tre tavoli di lavoro su “sostenibilità ambientale”, “sostenibilità sociale” e “sostenibilità economica”. Da osservatore ho colto messaggi coerenti con la mia linea di comportamento che guarda alla responsabilità nelle scelte, alla trasparenza nell’esecuzione e ai fatti come conseguenza. Tutto bene ed è lodevole e importante il lavoro della nostra grande associazione ambientalista, del Club Alpino Italiano che si mette in discussione e guarda il futuro basando la sua azione su Costituzione e Agenda 2030.

Ma saremo ascoltati?

Il Cai ha una lungimirante capacità di visione e di previsione (e lo ha dimostrato nel tempo), ma la cosiddetta “transizione ecologica” mi sembra purtroppo un obiettivo perso sull’orizzonte, sostenuto da tante parole, così come alcuni obiettivi internazionali, europei e nazionali …

Quale Congresso?

Il senso di un Congresso è quello di riuscire a realizzare una fotografia quanto più vicina alla realtà della situazione attuale (principio di realtà su ambiente, economia, società, istituzioni e volontariato) e dettare linee guida comportamentali per il futuro. Prospettiva non semplice, volendo restare con i piedi per terra, considerando che ci si rivolge contemporaneamente sia a un consistente e diversificato corpo sociale (346.045 socie e soci tesserati nel 2023), sia a una realtà istituzionale che possiamo individuare in buona parte distratta e lontana da questi temi.

Montagna e Montanità

Noi potremmo, per gli argomenti di nostra pertinenza, concentrarci sull’attuale situazione di “policrisi” e rispondere con l’insieme dei “benefici” offerti dai “polisemi” dati da “montagna” e “montanità“. Di riferimento, tra i molti argomenti Cai, gli studi “Terre Alte“, la storia del “Sentiero Italia Cai”, la capillare presenza sul territorio di “Rifugi” e “Sezioni“, la diffusa “Rete Escursionistica Italiana“, le significative intese con i “Parchi, Federparchi e il Sistema delle Aree Protette“, il proficuo dialogo con i “Comuni“, reale presidio territoriale.

Il concreto e distribuito impegno del Cai non si esaurisce con questo primo elenco.

Biblioteca Sezione Cai L’Aquila

INVENTARIO DELLE AREE MONTANE DA PROTEGGERE e LA MONTAGNA CAMBIATA

Pubblicazione edita a cura del Club Alpino Italiano e di Italia Nostra. Consegnata nel 1974 all’allora Presidente della Repubblica, on.le Giovanni Leone dal Presidente Generale Cai, sen. Giovanni Spagnolli. Si tratta di un’opera di particolare valore tecnico e scientifico, unica nel suo genere in quanto contiene un’analisi accurata delle varie zone montane da tutelare, con un ricco corredo di dati, di indicazioni quantitative e qualitative, di parametri di diversi valori ambientali. Tutto quanto necessario per porre alle autorità competenti solidi elementi per eseguire interventi concreti.

Un elaborato del Cai da recuperare qualitativamente per la sua unicità storica e da attualizzare quantitativamente nel prendersi cura della montagna (da affiancare ai più recenti 150 casi censiti nel 2013). Diventa così un reale studio su LA MONTAGNA CAMBIATA.

Biblioteca Sezione Cai L’Aquila

DOCUMENTI CAI – dal 1974

Ci sono poi i documenti Cai, dallo Statuto agli ultimi di posizionamento. Sono tanti e può essere utile ripercorrerli iniziando dal 1974 con l’appuntamento internazionale Cai-UICN “l’avvenire delle Alpi” e il relativo piano di azione, ancora di una sconvolgente attualità (per me è stato di forte impatto, nell’anno della mia laurea in Fisica, aggiunto al successivo “I limiti dello sviluppo”, Club di Roma, Rapporto MIT, 1975… ed è nata così la passione per il Cai, tra scienza e ambiente, alimentata dal mio piccolo e arroccato paese di montagna, affacciato su luminosi altopiani).

Quella che però va considerata pietra miliare del Cai è il “Bidecalogo del 1981“. Un documento straordinario per quei tempi, da incorniciare e conservare gelosamente come monito all’attuale situazione. Documento antesignano, nato e voluto quando tante attuali associazioni ambientaliste ancora non c’erano. Un’icona che fotografa un preciso periodo storico, ambientale e culturale e testimonia un mirato, attento e propositivo impegno del Cai.

Il Bidecalogo Cai non va sminuito ritenendolo superato. Va lasciato e raccontato così com’è, con orgoglio e soddisfazione, immagine e impegno del Cai nel tempo.

NUOVE NORME

Cosa diversa sono le norme rivolte alle Sezioni, che possono essere emanate dal Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo, attualizzando temi e contenuti. Non è modificando costantemente il Bidecalogo che riusciremo a stare al passo con i tempi, ma crescendo nella presenza e nel legame con i territori, dando sempre più voce a Sezioni e Coordinamenti.

I CONGRESSI

Ci sono poi i Congressi precedenti e anche questi, a mio avviso, andrebbero considerati raccogliendo gli spunti interessanti e soprattutto i risultati che ne sono derivati. Senza andare molto lontano proviamo a guardare al 100° Congresso Cai di Firenze del 2015 e ai suoi argomenti di riflessione su volontariato e attualità delle proposte del Cai. L’interrogativo di 8 anni fa rivolgendosi ai giovani che risposta ha avuto? E che dire della “CHARTA” di VERONA (1990)”. Documento finale del 94° Congresso del Club Alpino Italiano?

La Storia del Cai, il valore dei Soci

E anche oggi, nel 2023, è fondamentale considerare come solida base la nostra ricca storia di sodalizio, con il percorso che ci ha portato a essere come siamo e come riusciamo a guardare al “possibile domani“, nell’attuale fluida realtà sociale e ambientale, nel profondo e veloce cambiamento (seppur prevedibile e previsto) al quale siamo sottoposti e che le zone montane, vivono come prima linea con gli abitanti le “terre alte” che, seppur tenaci, ne subiscono gli effetti.

Il passato è prologo

Noi del Cai abbiamo un passato invidiabile, seppur poco conosciuto (e lo sa anche Shakespeare). Nel mio zaino c’è un qualcosa raccolto e custodito da tutti i Presidenti Generali Cai. E mi limito a quelli che ho avuto modo di incontrare tutti personalmente, potendone apprezzare le diverse qualità che compongono un mosaico virtuoso. Noi possiamo ricostruire una traccia visibile e interpretabile della loro storia, che è poi la storia del Cai. Ogni Presidente è stato prima di tutto un socio, ha seguito un suo percorso formativo con una personale esperienza riportata nella sua Presidenza. Immaginiamo di mettere insieme le pillole di qualità (e non sono poche) di: Giovanni Spagnolli, Giacomo Priotto, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Gabriele Bianchi, Annibale Salsa, Umberto Martini, Vincenzo Torti, affidate ad Antonio Montani: equivale mettere in campo una ineguagliabile squadra di uomini, di personaggi di alto spessore.

Ma cosa fare di tutto questo? – libriamo l’aquila e incontriamo il Presidente

Attraverso queste nostre personalità, collegate ai documenti ed eventi prodotti nel tempo, possiamo ricostruire una traccia visibile e interpretabile della loro storia, che è poi la storia del Cai. Con questa traccia visibile e questi uomini scanditi nel tempo, a tutela della montagna e dei suoi abitanti possiamo chiedere di essere ascoltati e quale miglior possibile ascoltatore del Presidente della Repubblica, on.le Sergio Mattarella. Chiedendo un’audizione e riuscendo a presentare il Cai con la sua storia e le tesi congressuali, si chiuderebbe un anello avviato con il Presidente on.le Giovanni Leone, sempre attenti alle “aree montane da proteggere”. Così da poter presentare insieme, sia la storia del Cai (qualità culturale), sia la struttura del Cai (quantità operativa) con i quasi 350.000 Soci e le oltre 1200 tra Rifugi, altre strutture ricettive e Sezioni, con gli 80.000 km di sentieri gestiti e tanto altro ancora, come riunito nel Bilancio Sociale.

Dare voce alle “Terre Alte”

Conseguentemente si riesce a dare voce alla montagna e ai suoi abitanti, consapevoli delle migliori scelte da adottare e da far adottare per i diritti delle giovani generazioni, i diritti dell’ambiente e delle aree interne pedemontana e montane.

Studiare la mobilità

La montagna non va impoverita con la fuga di abitanti, l’abbandono e lo spopolamento. Così come c’è una fuga di cervelli dall’Italia verso l’estero, allo stesso modo c’è una fuga di persone dalla montagna verso le città. Quali concrete strategie adottare che sostengano la presenza di uomini e donne nelle “terre alte”? Approfondiamo lo studio dei flussi e dei movimenti delle persone da una regione all’altra, da un territorio all’altro, con le conseguenti motivazioni.

Benefici Ecosistemici

Con sempre maggiore frequenza nei convegni si discute di ecosistemi e dei benefici indotti. E’ per questo che utilizzo l’espressione “benefici ecosistemici” riconoscendo la generosità della natura nel dare, piuttosto che classificarla come natura servizievole. La ringrazio per le risorse messe a disposizione, per cibo, aria, acqua e suolo, per come strategicamente regola i planetari cicli vitali, per come promuove i diffusi valori culturali dell’umanità. Alla stessa stregua assegno peso alle espressioni “patrimonio culturale” e “patrimonio ambientale”, confinando ad altro momento la parola “capitale”.

Benefici ambientali e sociali che in molti casi, soprattutto in montagna e nelle aree naturali, abbondano senza essere adeguatamente riconosciuti. Dovrebbero invece diventare opportunità per nuove professionalità, con ritorni economici, a vantaggio dell’ambiente e dei paesi a rischio spopolamento e spaesamento. Servono insieme Scienza-Ambiente per studi e ricerche del Cai: dai ghiacciai, all’acqua, al dissesto, al consumo di suolo e alla perdita di biodiversità. Partire dalla consapevolezza degli impatti e dei rischi dovuti a crisi climatica e demografica.

APPENNINO

Uno dei nodi sul futuro della montagna è quello di Appennino. Una realtà varia che merita ulteriore attenzione quando ci spostiamo al Centro e al Sud Italia, alla stregua delle isole maggiori, di Sicilia e Sardegna. Il manifesto ASviS per il meridione evidenzia, in 10 punti, nodi cruciali per questi territori. Nodi nei quali il Cai può essere fondamentale per ogni scelta di progresso. Notevole il patrimonio di Parchi nazionali, i siti UNESCO, i beni archeologici e architettonici. A questi si aggiungono marchi e produzioni di qualità enogastronomica. L’Escursionismo educante ed esperienziale è volano per l’avvicinamento di turisti/escursionisti/viaggiatori che ascoltano, osservano e diventano interpreti ambientali.

Sono molte Regioni (già Convegno CMI) che, in ambito Cai, vanno considerate per territori e culture di interesse e non per numero di soci. L’incremento di tesserati va misurato in senso relativo e non assoluto.

Ripartire dai Comuni

Avviare un’azione coordinata e concreta che veda direttamente coinvolti i Comuni sostenendo i bisogni delle comunità e dei cittadini. Da questa collaborazione locale e mirata discenderanno progetti in ambito montano, con le positive implicazioni di gestione. Le possibili attività con i Comuni, in quanto realtà territoriali aggreganti, favoriranno la partecipazione di ogni portatore di interesse, di giovani e donne, dei gestori delle aree protette, del mondo accademico e scientifico, degli operatori culturali e turistici.

Si innescano percorsi virtuosi e circolari, durevoli nel tempo, con il Cai mediatore culturale di questo processo.

La montagna nell’era del cambiamento climatico (link al sito)

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
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Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.11.15 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




CASTAGNATA CON LE SEZIONI CAI DI CASTELLI E TERAMO – domenica 12 novembre 2023

CASTAGNATA CON LE SEZIONI CAI DI CASTELLI E TERAMO – domenica 12 novembre 2023

Appuntamento alle 8,30 a Castelli per la visita al Museo delle Ceramiche e poi lungo il Sentiero Italia Cai fino al Rifugio Enrico Faiani per un gustoso “pranzo intersezionale”, ai piedi della Parete Nord del Monte Camicia. Domenica 12 novembre 2023.

Colori e sapori d’Autunno

Una giornata autunnale, tra colori e sapori, percorrendo un Sentiero affacciato su panorami dalle eccezionali pareti. Un territorio da scoprire e vivere, iniziando da Castelli, singolare paese abbarbicato alla montagna.

Le grandi pareti

Osserveremo il Gran Sasso d’Italia nel suo poderoso sviluppo paesaggistico e alpinistico, dal Corno Grande, lungo la dorsale montuosa percorsa dal Sentiero del Centenario con i Monti Brancastello, Prena e Camicia, fino all’ineguagliabile sagoma del Dente del Lupo.

Ceramica, roccia, acqua e legno.

Il dislivello consente anche di apprezzare direttamente il diverso cromatismo del fogliame, mentre i colori sgargianti risaltano sulla lucentezza delle pareti.

Ceramica, roccia, acqua e legno. Un insieme che svela i benefici della Montagna.

Sezioni Cai di Castelli e Teramo

L’esperienza è intersezionale per quel positivo scambio tra Sezioni che caratterizza il modo di essere e di agire del Cai. Le Sezioni Cai condividono le attività e ricordo anche la altrettanto riuscita esperienza del 15 ottobre al Rifugio D’Arcangelo della Sezione Cai di Isola del Gran Sasso.

Rifugio Enrico Faiani

Una struttura Cai di montagna che sempre più è conosciuta e apprezzata per l’accoglienza. La posizione strategica lo rende osservatorio privilegiato della Montagna, con la sua candidatura a diventare “sentinella del clima”. Inserito nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ne diventa un presidio informativo su cultura e natura. E’ anche sede del Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” che propone esperienze didattiche diverse e tra queste la  conoscenza del Rifugio e dell’ambiente circostante.

Si guarda ai giovani, al futuro del Cai

Prevista anche un’attività ricreativa per bambine e bambini con i loro genitori

Castagnata

Tra gli elementi aggreganti di questo periodo c’è il frutto dei castagneti. Ci piace andarlo a raccogliere quando maturo cade a terra. Con cautela prendiamo l’involucro spinoso che lo protegge e ne estraiamo il bruno e lucido frutto. Questo particolare e saporito frutto, castagna e marrone, attraversa e unisce le zone montane dell’Appennino e delle Alpi, con interessanti varietà riconosciute IGP e DOP. Nel Parco è presente sul Gran Sasso e, in grande quantità sulla Laga.

Recentemente come Cai siamo stati in Convegno nel Parco Regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano, dove è ampiamente presente la Castagna di Roccamonfina registrata IGP nel 2022.

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.11.08 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




SPAZI RITROVATI DELLA LAGA

SPAZI RITROVATI DELLA LAGA – Padula di Cortino

Camminare in libertà

La montagna l’ho sempre vissuta come un incredibile spazio di libertà, raggiungibile grazie a un mezzo che tutti abbiamo: le nostre gambe.
Gli spazi aperti sono affascinanti e invitano a fantasticare e riflettere.

Come la montagna, è anche il mare a sedurmi per estensione e colori. Meraviglia liquida che avvolge le terre emerse. Ma andare per mare è possibile solo con una imbarcazione, che sia o un piccolo guscio o una più imponente nave. Da soli, con le nostre forze e il nostro corpo non è possibile.

In montagna invece è diverso. Dipende proprio da noi, mettere le gambe in spalla, e avventurarsi alla scoperta di spazi estesi.

Oggi ci sono i sentieri che ci aiutano a realizzare questo nostro desiderio in ragionevole sicurezza e tranquillità. Rispettando norme di buon senso e di precauzione, è possibile seguire la maggior parte dei percorsi segnati e descritti dal Club Alpino Italiano.

La montagna è salute

La montagna è salute. Non è uno slogan bensì una verità, vera da sempre. Ce lo ha fortemente ricordato il covid, facendocela toccare con mano. E così per un anno in tanti a frequentare la montagna e a goderne dei benefici.
Purtroppo siamo anche molto bravi a dimenticare e farci riassorbire da una vita sedentaria. Siamo tornati pigri e abitudinari. Gli spazi aperti sono ridiventati lontani, e così rinunciamo a colori, odori e sapori. Sono tanti i linguaggi dell’ambiente per noi, sui sentieri da percorrere senza auricolari, attenti a percepirli e raccoglierli.

Cascate e Boschi

Ieri siamo partiti in escursione da Padula di Cortino, piccolo nucleo abitato, praticamente unito a Macchiatornella. Si tratta di due paesi attestati sul fondo di una singolare valle dove prende vita il fiume Tordino.  Case nate dall’arenaria che forgia i Monti della Laga. Colore su colore. Acqua e alberi circondano tutto e risalgono incise pendici montane. Uno sforzo portato fino ai prati aperti che proseguono e si uniscono alla sinuosa linea delle vette sommitali.

Un paesaggio naturale ed umano che ci svela grandi patrimoni ambientali e sociali.

Non è un caso se questo territorio è stato ricompreso dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nel Distretto Ambientale Turistico e Culturale “CASCATE E BOSCHI”.

Ebbene, in escursione da Padula, dopo aver raggiunto il vicino abitato di Macchiatornella, ci siamo diretti verso il Monte Bilanciere.

SPAZI RITROVATI DELLA LAGA

E’ questo è il nome dell’Associazione che, insieme al Club Alpino Italiano, Sezioni Cai di Teramo e Ascoli Piceno, ha promosso due giornate di pubblica e partecipata riflessione sullo stato di fatto e sul futuro della Montagna (ospiti del ristorante Gorzano), accompagnate da altrettanti escursioni. Temi guida dell’appuntamento: Sostenibilità, Territori e Comunità “minori” in tempi di cambiamenti socio-economici e climatici.

21 ottobre 2023

La giornata di ieri (21 ottobre) è stata intensa e proficua con un’appagante escursione ad anello, che possiamo anche provare a descrivere nelle suggestioni evocate. Ma in realtà è solo una narrazione parziale perché il tutto è soggettivo e l’esperienza in ambiente è sempre speciale. Come poter descrivere il paesaggio che si coglie salendo al Monte Bilanciere? Abbiamo raggiunto uno speciale punto di osservazione, crocevia di sentieri, che consente di osservare l’arco formato dalle vette del Parco, dai Monti Gemelli, a seguire tutta la sinuosa cresta dei Monti della Laga, continuando per le verticalità segmentate del Gran Sasso d’Italia. Ci si affaccia poi sull’Adriatico per quell’abbraccio unico tra montagna e mare che solo l’Appennino sa regalarci.

Siamo stati accompagnati da Marino (figura simbolo del luogo) e Paola (affabile socia Cai che per vivere ha scelto Padula e gestisce il b&b Pappappero, posto tappa del Sentiero Italia Cai. Eh sì Padula e anche attraversata dal SICAI). Grande lavoro sui sentieri è stato svolto da Giorgio D’Egidio della SOSEC Cai Teramo, per recuperare e descrivere il percorso ad anello dell’escursione.

Sostenibilità da interpretare

Nel pomeriggio la Tavola rotonda condotta da Annarita Di Domenico (Associazione Spazi ritrovati della Laga) densa di interessanti contributi, trasversali con Sindaci, Università, operatori locali, Cai e WWF, portatori di interesse, giovani di Friday for Future.

In una realtà di policrisi la montagna è in grado di esprimersi attraverso racchiusi polisemi.

Sono intervenuti in successione:

Paola Casati – b&b Pappappero
Filippo Di Donato – Cai-Parchi e Aree Protette
Anna Ciammariconi – Università di Teramo
Marco Tiberi – Sindaco di Cortino
Lino Di Giuseppe – Sindaco di Rocca Santa Maria
Mauro Di Matteo – Agronomo
Fratelli Amari di Genziana Casamari
Giorgio Di Matteo di Capre Teramane
Davide Peluzzi –  Guida Ambientale
Gennaro Pirocchi – Cai Teramo
Federico Di Luciano – Friday for Future
Dante Caserta – WWF
Luigi Pomponi – Presidente Cai Teramo
Marcello Nardoni – Past Presidente Cai Ascoli Piceno

Patrimonio naturale e Patrimonio culturale

Puntuali gli obiettivi ed è di conforto e di speranza che siano dei giovani a volerli raggiungere attraverso matrici diverse, mentre tutto rapidamente cambia attorno a noi:

-Come riuscire a cambiare tenendo duro, conservando la natura selvaggia di luoghi espressione di cascate boschi?

-Come riuscire a cambiare conservando l’identità e la storia di una montagna colonizzata da punteggianti nuclei sparsi dove le attività e i lavori hanno animato Ie pendici montane?

-Come maturare la capacità di proporsi con valori e attività oltre i confini del singolo paese, dei territori montani?

-Come raccontare una società che cambia, utilizzando la montagna lente di ingrandimento che ci costringe a osservare attorno a noi e dentro di noi?

La qualità del vivere in montagna assolutamente non giustifica la mancanza di servizi primari dati da mobilità, istruzione, sanità e lavoro; non giustifica la mancanza del riconoscimento dei benefici ecosistemici offerti da territori ancora presidiati da tenaci abitanti.

Chi vive in montagna è consapevole delle fatiche che dovrà affrontare, temprato dalla dura quotidianità, ma non va lasciato solo e indietro.

Per la sceda tecnica dei percorsi visitare il sito Cai Teramo

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
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Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.10.22 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




PERCHÉ É IMPORTANTE CONTINUARE A FARLO!

PERCHÉ É IMPORTANTE CONTINUARE A FARLO!

@Di Donato

A Milano. Il brusio tiepido della città sale ed entra dalla finestra aperta, rotto dallo stridio di una frenata e dal ritmico picchiettio di un mezzo che avverte di essere in movimento.

Sul soffitto con le travi di legno, le ali spiegate di un Albatros invitano a volare alto. La casa è accogliente e le pareti slanciate ricevono volentieri aerei rami di piante che risalgono intrepide e disegnano sinuose lingue di verde.

Ma che ci faccio a Milano? Oggi parto!

Ieri sono stato alla Sede centrale del Club Alpino Italiano, via Errico Petrella 9. Una passione per la montagna che porto cucita sulla pelle. Un interesse per l’ambiente a 360 gradi. Sarà che sono nato a Rivisondoli, in un piccolo paese di montagna affacciato su accoglienti pianori, sarà che ho vissuto molto ad Ancona, sull’Adriatico con le vicine meraviglie del Conero, sarà che ho frequentato l’Università dell’Aquila, città montanara, eccellenza d’Appennino, saranno i miei studi con la laurea in Fisica, appassionante scienza senza fine. Ma l’interesse per ciò che è Natura esplode sempre continuamente dentro me.

Castelli

A Castelli, sotto la parete Nord del Monte Camicia, l’incontro con il Cai è stato fatale. Da socio fondatore di quella piccola Sezione ha preso il via un lungo percorso di impegno e risultati conseguiti e che sembravano certi. Una missiva indirizzata verso un possibile raggiungibile futuro migliore. Le cose però cambiano e non sempre in meglio.

E allora? E adesso? Mi guardo, quasi a non riconoscermi e mi interrogo sul futuro che lasceremo ai nostri figli.

Montagna e mare

Montagna e mare per me sono state due realtà fisse, solide, inattaccabili. Vastità e fisicità in comune. Da una parte ripidi e inaccessibili pareti e dall’altra rutilanti e vorticosi marosi.

Montagna e mare oggi sembrano essere grandi malati, segnati da sporcizia e inquinamento. Lo sfruttamento continuo ed eccessivo delle risorse naturali li sta riducendo in povertà.

Montagna e mare continuano ad esserci, ma non sono più gli stessi. Nelle vette scompaiono i ghiacciai e nell’acqua scompaiono i pesci. Gli ecosistemi non riescono più ad autorigenerarsi e impallidiscono.

La situazione è difficile. Lo vedo attorno a me, ma non sono solo io a dirlo. La voce è globale e planetaria. E così si fissano obiettivi e scadenze. Da quelli irrinunciabili del nuovo millennio, il 2000, scivolati al 2005, diventati del 2010 e a seguire del 2015 e poi i magnifici 17 obiettivi dell’Agenda 2030, con proiezioni al 2050.

Di questo passo non avremo più passo.

Eppure continuo ad agire, a presidiare e a lottare. Ma perché? Prima di tutto perché credo nel Club Alpino Italiano, la mia associazione che ama la montagna e vede lontano. Un mio buon riferimento formativo è stato nel 1974 il convegno internazionale “L’avvenire delle Alpi”. Un’analisi lucida e precisa del momento e delle prospettive. Vi invito a leggere il “piano d’azione”, indicato ben 50 anni fa.

Oggi noi abbiamo un esteso inquinamento industriale e agricolo, il consumo incontrollato delle risorse naturali e tanti scarichi urbani. Purtroppo a questi si aggiungono gli effetti meccanici sull’ambiente dovuti al consumo il suolo con le relative impermeabilizzazioni, la costruzione di strade, la cementificazione dei fiumi, spesso tombati, l’insistenza sugli impianti di risalita e l’innevamento artificiale e tanto altro ancora. Adesso poi sembrerebbe che il Governo abbia deliberato di cancellare il vincolo paesaggistico a tutela dei boschi. Paesaggio e bellezza sono due nostre ultime residue speranze, da riscoprire iniziando dai piccoli paesi di montagna.

L’impegno

Alla necessità di riuscire a convincere Governo e uomini di potere si sostituisce l’impegno a sensibilizzare e coinvolgere direttamente i cittadini. Ripartire dal basso, come nel caso dell’assurda pista da bob a Cortina d’Ampezzo, da oltre 120 milioni di euro. Insieme, in tanti per esigere che i partiti riescano a essere intransigenti nei confronti dei diritti delle generazioni future.

La Costituzione

Nell’art.9, troviamo la modifica della Costituzione, dell’8 febbraio 2022, dove il concetto di tutela si apre all’interesse delle future generazioni. E non è un accessorio, ma la rinnovata spinta che porta ad agire senza attendere la nuova catastrofe.
In gioco il valore della responsabilità, della trasparenza e quello della concretezza dei fatti.

Non sono più giovane e proprio per questo non accetto ci sia una terra disastrata da consegnare ai giovani.

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.10.19 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.