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I GIOVANI SI CONFRONTANO SUL FUTURO DELL’ITALIA ALLA LUCE DEL NEXT GENERATION EU – IL PNRR D’ITALIA

– I giovani si confrontano sul futuro dell’Italia alla luce del Next generation Eu
– Il PNRR d’Italia

10 febbraio 2021, alle ore 15:30

il futuro è dei giovani, ma quanto i giovani potranno contare e quanto saranno ascoltati?

link  articolo ASviS: I giovani si confrontano sul futuro dell’Italia alla luce del Next generation Eu

Si terrà mercoledì 10 febbraio 2021, online alle ore 15:30, l’evento “Vogliamo decidere sul nostro futuro! I giovani valutano i piani italiani per il Next generation Eu” promosso dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile ASviS, per favorire un momento di ascolto e confronto pubblico tra le giovani generazioni su quale futuro disegnare per il Paese con il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Il Programma Next generation Eu è dell’Unione europea. E’ stato definito e varato per combattere le conseguenze della pandemia da Covid-19 e per rendere attività e scelte dell’Unione più eco-sostenibili, resilienti, eque e giuste.

L’Italia –  il maggiore beneficiario di tali risorse europee – deve predisporre entro aprile il proprio PNRR secondo le linee secondo le linee guida emanate dalla Commissione europea.

link al PNRR d’Italia approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2021

Tutti, considerando i tanti interessi per queste ingenti risorse economiche, siamo chiamati a informarci e concorrere alla stesura del PNRR.

diamo voce ai giovani e ascoltiamoli
In questa fase di possibili osservazioni, è opportuno dare voce alle aspirazioni e alle proposte delle giovani generazioni, sulle quali ricadrebbero scelte approssimative, di settore e sbagliate. In questa ottica di giustizia intergenerazionale si pone Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, assunta dall’Unione europea come riferimento di ogni politica.

Appuntamento al 10 febbraio 2021 – 15:30
Sarà possibile seguire l’evento su asvis.it e sulla pagina Facebook dell’ASviS.

Scarica il programma ASviS evento giovani

Piano nazionale di ripresa e resilienza
– In primo luogo, vogliamo un Paese moderno, innovativo dotato di una pubblica amministrazione efficiente e moderna, in cui possano operare imprese innovative e sempre più competitive, un Paese con infrastrutture sicure, tecnologicamente all’avanguardia, che sfruttino tutte le potenzialità offerte dalla rivoluzione digitale.

– In secondo luogo, vogliamo un Paese più verde, con sistemi di produzione e trasporto dell’energia compatibili con gli obiettivi di riduzione dei gas clima alteranti e più resiliente rispetto agli eventi climatici estremi.

– Infine, vogliamo un Paese più coeso, più attento al benessere dei cittadini, sia nei grandi centri urbani, sia nei borghi sia nelle tante, troppe “periferie” d’Italia. Non si può tollerare l’aumento disuguaglianze di genere, nella società, tra regioni e territori, indotto da politiche passate errate, che non hanno saputo frenare una dinamica dannosa per la crescita economica e per la tenuta del tessuto sociale. Nessuno deve essere lasciato solo.

 articolo: Ambiente e sviluppo, i giovani si confrontano sul piano italiano per il Next Generation EU Lo Scarpone on line – Notiziario del Club Alpino Italiano, 5 febbraio 2021

2021.02.04 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi – Gruppo di lavoro ASviS su Agenda 2030




LA SFIDA DI “NEXT GENERATION EU” – Le strade in montagna ci sono: servono servizi e accoglienza

LA SFIDA DI “NEXT GENERATION EU” – località Prati di Tivo, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Le Associazioni ambientaliste  in Provincia di Teramo si prendono cura della Montagna

Le strade in montagna ci sono: servono servizi e accoglienza

Il CAI – Club Alpino Italiano (Sezione di Castelli, Sezione di Isola del Gran Sasso, Sottosezione di Pietracamela, Sezione di Teramo), Mountain Wilderness Abruzzo e WWF Teramo intervengono congiuntamente – comunicato del 18 gennaio 2021, sulle recenti proposte per i Prati di Tivo, località montana  nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

18 gennaio 2021
COMUNICATO STAMPA INTERASSOCIATIVO
Fondi da Next Generation EU
Dai cassetti di Comuni e Provincia escono fuori tutti i progetti più stravaganti degli ultimi 30 anni per raggiungere i Prati di Tivo
È questo che vogliamo lasciare alle prossime generazioni?

Infrastrutturazione pesante
L’attenzione è su interventi di infrastrutturazione che non direi proprio di mobilità sostenibile.
Tra i progetti un trenino a cremagliera con partenza da Forca di Valle di Isola del Gran Sasso, una strada panoramica dall’uscita autostradale di Colledara e perfino una cabinovia o funivia da Montorio al Vomano.

Quale visione? Non è ordinaria amministrazione
Si ripropongono progetti sepolti in cassetti che sembravano chiusi per sempre. Ed è questa la nota più dolente, in quanto il fatto che, dalle attuali amministrazioni, riemergono situazioni obsolete e superate denota quanto poco si conosca e si abbia a cuore non solo la montagna, ma gli ambienti in genere. In queste circostanze non si tratta di ordinaria amministrazione.

Next Generation EU – Laudato SI’
Lo strumento per la ripartenza e la resilienza dell’Unione Europea è, non a caso, denominato  Next Generation EU  e guarda al futuro con l’obiettivo di aiutare gli Stati membri ad affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia, garantendo nel contempo che l’economia avvii le transizioni verde e digitale e diventi più sostenibile. Il tutto guardando alle future generazioni a cui dovremmo lasciare un mondo più sano perché, come ha detto Papa Francesco, è un’illusione credere di poter restare sani in un Pianeta malato.

– Eppure opzioni di mobilità dolce sono possibili
… Perché, invece di pensare a progetti fuori scala, non ci si preoccupa di sistemare strade e parcheggi esistenti che, una volta migliorati, potrebbero tranquillamente reggere gli attuali e i futuri flussi turistici?
– Superare la monocultura dello sci alpino
… Perché non si fanno investimenti sulla riconversione dei Prati di Tivo per superare il turismo legato allo sci da discesa che ha assorbito decine di milioni di euro di fondi pubblici senza che si trovasse un solo imprenditore intenzionato ad investirci?
– Centri montani minori – porte di accesso alla montagna
… Perché non si punta a rivitalizzare i piccoli centri montani, ricreandovi servizi, ormai quasi del tutto scomparsi, e anche con investimenti a sostegno all’agricoltura e della riforestazione in chiave idrogeologica e climatica?
 – La Montagna è bella in ogni stagione
… Perché non si prova a destagionalizzare l’offerta dei Prati di Tivo puntando su un turismo verde e recuperando antichi percorsi che accolgano i sempre maggiori flussi di turisti e residenti desiderosi di vivere esperienze a piedi o in bicicletta in natura senza stravolgerla?

– Da paese a paese – Ampliamo l’area di interesse –  Rete di sentieri per un’escursionismo naturalistico, culturale e gastronomico.  
… Si potrebbe, connettere la rete sentieristica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con i centri di fondo valle, come Montorio al Vomano e lo stesso Capoluogo teramano, mediante il recupero di percorsi adatti anche ad un uso ciclo pedonale ed equituristico, conferendo a questi centri il ruolo di porte delle attività turistiche nel Parco e collegandoli sinergicamente con quelli più interni in una rete condivisa di servizi e attività turistiche sostenibili che potrebbero costituire il vero motore della ripresa economica di queste aree.

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – Strategia Europea sulla Biodiversità 2030  Contrasto al cambiamento climatico – Parchi in Rete
Ci troviamo in area protetta nazionale, in un ambiente dall’elevato valore naturalistico e paesaggistico, con un’importanza storica, culturale e geologica unica. Va quindi considerato prioritario quanto previsto nella Strategia Europea sulla Biodiversità 2030 che comporta anche il raggiungimento dell’obiettivo prioritario del contrasto al cambiamento climatico, attraverso la riduzione della perdita di biodiversità. Il Sistema delle Aree Protette ha esperienza su questi temi, nella redazione del Piano del Parco e dei Piani pluriennali socio-economici, interessando sia il bene naturale, sia il bene che culturale.


Il Centro, 24 dicembre 2021: intervento di Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Scienza e Ambiente – PartecipazioneInformazione, educazione e formazione
La complessità ambientale è crescente e le problematiche, antiche e nuove, si affrontano e si risolvono con esperienza, ricerca, tecnica, studio e capacità. Indispensabile la sinergia tra attori diversi, coniugando competenze diverse, riuscendo a lavorare insieme per la salvaguardia ambientale. In questo ambito è importante l’impegno delle Associazioni e dei portatori di interesse utilizzando il dialogo culturale, tecnico scientifico e la partecipazione. Determinanti informazione, educazione e formazione orientati alla eco-sostenibilità.

Ripartenza e Resilienza – Agenda 2030  – Benessere sociale
Per attenuare le conseguenze planetarie da Covid e l’emergenza climatica sono necessari interventi  globali significativi e congiunti fissati con gli obiettivi Agenda 2030. Le scelte non possono esser più di retroguardia, ma l’asticella va alzata, con il livello della pianificazione e delle norme per superare criticità e disuguaglianze in atto. La resilienza, ovvero la capacità di resistere a sollecitazioni e stress, cresce in ambienti sani dove l’economia è parte di un’ottica verde e di neutralità climatica. La pandemia e l’indotta crisi economica, invece di avvicinare le disuguaglianze sta accentuando, in ogni nazione, la forbice  tra ricchi e poveri. Il Goal 10 dell’Agenda 2030 punta a ridurre le disuguaglianze tra i Paesi e al loro interno. In una situazione di neutralità economica migliorano qualità della vita e benessere.

LEGGE 30 dicembre 2020, n. 178. Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
La Legge nazionale prevede l’accelerazione e l’attuazione di investimenti per far fronte al problema del dissesto idrogeologico e misure per potenziare il sistema nazionale delle aree protette. Le proposte di infrastrutturazione pesante in programma . evidente maldestra forzatura dei finanziamenti NEXT GENERATION EU”, non sono in linea con le prospettive nazionali e determinerebbero un sicuro incremento del dissesto geologico con i conseguenti danni ambientali e oneri di manutenzione e ripristino.

Occasione di riscatto e riconoscimento   – Servizi ecosistemici –  Oltre l’ordinaria amministrazione
Per realizzare gli obiettivi preposti tutta l’Italia dovrebbe diventare laboratorio pratico per assi, misure e azioni. Nello specifico della montagna è l’occasione di riscatto e riconoscimento … che fa star bene le persone. La pandemia ha evidenziato l’appetibilità del territorio montano, merito delle particolari caratteristiche espresse dalla  qualità ambientale. Ci sono poi i servizi ecosistemici che garantiscono risorse primarie di qualità e incontaminate. Si tratta ora di definire governo e gestione adatti all’attuale contesto, che ne considerino forza e fragilità con un necessario quadro normativo che, in regine di economia verde, vada oltre l’ordinaria amministrazione.

2021.01.25 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




PARCHI IN RETE E CLUB ALPINO ITALIANO – I 30 ANNI DELLA LEGGE QUADRO 394/91

PARCHI IN RETE E CLUB ALPINO ITALIANO – I 30 ANNI DELLA LEGGE QUADRO 394/91

– PARCHI RISORSA DEL FUTURO
Le Aree Protette, presenti in ogni Regione d’Italia, sono una importante struttura territoriale per finalità e azioni. Il singolo territorio protetto accresce il suo valore se messo a sistema con altri territori protetti. Dopo i primi 4 Parchi nazionali storici – Gran Paradiso (1922), d’Abruzzo (1922), Circeo (1934) e Stelvio (1935), la LQ 394 del 6 dicembre 1991 ha provveduto all’istituzione di nuove aree nazionali protette (diventate complessivamente 25), al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata,  conservazione e gestione del patrimonio naturale d’Italia. Nel 1997,  Roma 25-28 settembre, a cura del Ministero dell’Ambiente, si è svolta  la 1^ Conferenza Nazionale AREE NATURALI PROTETTE Parchi ricchezza italiana. 

– PARCHI IN RETE
Con le Aree Protette in rete, il sistema PARCHI IN RETE riuscirà ad esprimere tutta la sua efficacia: – per la conservazione della natura, – per la promozione sociale ed economica delle comunità locali e  – per la migliore risposta all’attuale emergenza sanitaria e climatica.

– RETE NATURA 2000 – SISTEMA NAZIONALE DELLE AREE NATURALI PROTETTE
Integrato con RETE NATURA 2000 si riuscirebbe a realizzare il generale SISTEMA NAZIONALE DELLE AREE NATURALI PROTETTE, obiettivo e finalità della legge 394/91, della quale si celebrano i 30 anni.

– meno 55% di CO2
11 dicembre 2020 — ci sono voluti  mesi di assidua campagna per il clima, affinché i i capi di Stato e di Governo dell’UE riuniti in Consiglio,  trovassero l’Accordo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra (emissioni di CO2, anidride carbonica), almeno del 55% nei prossimi dieci anni (obiettivo 2030), rispetto allo scenario di riferimento del 1990.

–  SONO TRASCORSI 5 ANNI DA PARIGI
L’Accordo UE è stato preso alla vigilia del quinto anniversario dello storico Accordo di Parigi del 12 dicembre 2015.
L’obiettivo centrale dell’Accordo di Parigi è rafforzare la risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico mantenendo l’aumento della temperatura globale ben al di sotto di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali e proseguire gli sforzi per limitare ulteriormente l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius.

– NEXT GENERATION
Le azioni europee con i finanziamenti NEXT GENERATION, aggiunti alle linee nazionali, possono favorire la promozione di azioni coordinate tra il sistema dei parchi, ministeri, regioni, enti locali e associazioni. Scelte in grado di orientare l’uso eco-sostenibile delle risorse naturali nelle realtà montane di Alpi e Appennino. Attraverso i corridoi ecologici si costruisce il complesso di relazioni anche con gli altri territori connessi.

– NUOVA ECONOMIA e NUOVA SOCIALITA’
Nell’attuale situazione, va posta attenzione alle proposte di impiego delle risorse economiche europee, nazionali e regionali da next generation e da altre linee di finanziamento che non riconoscano centralità all’AMBIENTE. Ci si deve preparare a utilizzare mezzi, strumenti e nuovi investimenti, dall’Europa e dal Governo, per la ripresa dal Coronavirus (Covid 19), che siano in linea con gli obiettivi del “patto verde d’Europa” per contrastare anche la crisi climatica, a difesa dell’ambiente e stimolare una crescita sociale ed economica “verde”.

– VIA – VAS – VINCA
Diffidiamo dal riconoscere accettabili scorciatoie che vogliono evitare le valutazioni previste per i progetti, come VIA (valutazione impatto ambientale, VAS (valutazione ambientale strategica), VINCA (valutazione di incidenza ambientale). Le Valutazioni Ambientali sono a garanzia del corretto uso delle risorse naturali da utilizzare in modo durevole e non sfruttate in modo irreversibile. Si tratta di procedure fondamentali, da velocizzare nello svolgimento, ma non da aggirare o annullare.

– RAPPORTO ASVIS 2020 – AGENDA 2030
Attuali e centrali le indicazioni sulla eco-sostenibilità  del recente RAPPORTO ASVIS 2020, in linea con gli obiettivi AGENDA 2030. Si presentano: situazione di fatto,  evoluzione e proposte, indicando gli ambiti in cui bisogna intervenire per garantire la eco-sostenibilità economica, sociale, culturale e ambientale del nostro agire.

– AMBIENTE NATURALE E SALUTE
La Giornata Europea dei Parchi, dello scorso 24 maggio 2020 ha avuto un elevato valore simbolico e pratico, con l’attualità  del titolo  dato: “la Natura, un bene prezioso per la nostra salute”, fisica e mentale (Parchi sani, persone sane).

– SENTIERO DEI PARCHI – SENTIERO ITALIA CAI
E’ in realizzazione un itinerario escursionistico che interesserà tutti i 25 Parchi nazionali del nostro Paese, e avrà come spina dorsale l’attuale Sentiero Italia CAI che interessa anche 37 Parchi regionali e 17 Riserve. Un progetto di frequentazione consapevole così da garantire conoscenza e conservazione. Saranno determinanti manutenzione e potenziamento delle reti sentieristiche nelle aree protette.

– MONTAGNA AL CENTRO – Bidecalogo Cai
La montagna al centro, riconosciuta come risorsa strategica e complessa è in grado di accomunare politiche diverse tra tutela, tradizione e innovazione, con gli abitanti, vecchi e nuovi, protagonisti del cambiamento.

2021-01-02 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




AMBIENTE, SALUTE e MONTAGNATERAPIA

AMBIENTE, SALUTE e MONTAGNATERAPIA

– L’AMBIENTE È UN BENE COLLETTIVO, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ E RESPONSABILITÀ DI TUTTI

– LA TUTELA COSTITUZIONALE DEL DIRITTO ALLA SALUTE

L’esperienza del coronavirus e la visione d’insieme che una pandemia presenta, avvicinano all’interesse per la politica locale e territoriale, recuperando il senso di ciò che è pubblico e che è importante per ogni cittadino. Quanto l’ambiente aiuta e decide la nostra salute? L’ambiente è  indispensabile per qualità della vita e benessere. L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio dell’umanità e responsabilità di tutti.

Ci si deve preparare a utilizzare gli strumenti e i nuovi investimenti, dal Governo e dall’Europa, per la ripresa dal Coronavirus (Covid 19), che siano in linea con gli obiettivi del “patto verde d’Europa” per contrastare la crisi climatica, a difesa dell’ambiente e stimolino una crescita economica “verde”. C’è necessità di attenzione al sistema sanitario e produttivo, all’educazione scolastica e alla tutela del “patrimonio naturale”. La tutela costituzionale del diritto alla salute e all’istruzione.

E’ quindi Il momento è giusto per promuovere momenti di riflessione sul tema AMBIENTE, SALUTE e MONTAGNATERAPIA coinvolgendo esperti di settore e il Club Alpino Italiano con le Commissioni Tutela Ambiente Montano e Medica e le altre secondo specificità. Insieme per considerare, monitorare e approfondire le attuali situazioni ambientali e sociali e le trasformazioni (notevoli) in atto relative alla pandemia e alle implicazioni che ne derivano per il futuro dell’umanità.

POLITICHE A LUNGO TERMINE Servono scelte politiche a medio e lungo termine, per affrontare e risolvere problemi che già coinvolgevano l’umanità e oggi hanno dimostrato la grande criticità delle interazioni tra l’uomo e l’ambiente. Prima della pandemia erano evidenti gli effetti determinati da grandi e medie industrie e la necessità  di intervenire in materia di inquinamento, consumo di suolo e cambiamento climatico. Sotto la lente anche allevamenti e agricoltura per giungere a un rapporto bilanciato tra alimentazione ideale alimentazione reale.

ARGOMENTI OGGETTO DI APPROFONDIMENTO (anche per un auspicabile Convegno)

Valore dell’Ambiente. Cogliere la serie di rapporti complessi e intricati (di difficile previsione) tra mondo animato e inanimato.  Tra tutti gli esseri viventi ci sono relazioni che sono in continua evoluzione e trasformazione. Tra scienza e tecnologia e beni ambientali e culturali

Montagne e Parchi. Il tema ambiente pone al centro la situazione delle montagne dei parchi e delle riserve naturali con una visione di insieme dalla costa e dal mare, con le funzioni ecosistemiche, iniziando dal bosco.

Territorio e salute. Va dato corpo alle leggi e alle disposizioni per la tutela del territorio in relazione alla salute.

Acque, luoghi e benessere. Sviluppare l’attuale concetto di benessere, l’incidenza dell’acqua alla vita e ambienti di mare e di montagna con le loro diversità climatiche

La tutela costituzionale del diritto alla salute. La Costituzione italiana riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto sociale fondamentale dell’individuo. Tema complesso trattato nell’art.32 e in altri passaggi della Costituzione.

Stato di salute e qualità della vita in rapporto alle condizioni ambientali. Le interazioni uomo-ambiente-uomo.   Purtroppo alla prevenzione in generale è a quella di tipo ambientale in particolare viene accordata poco attenzione.  Lo stato fisico, morale e sociale e le condizioni ottimali

Alimentazione. Cosa serve e quanto tra agricoltura e allevamento. La scienza dell’alimentazione per definire alimentazione ideale e quella reale. Animali e piante come indicatori biologici.

Popolazioni e malattie. Incognite e sfide del futuro.

Presidi ospedalieri. Dal diritto costituzionale alla salute per tutti i cittadini. Un sistema sanitario in grado di tutelare la salute privilegiando la prevenzione e l’educazione sanitaria

Lavoro e mantenimento della salute. Le indicazione della medicina del lavoro in quanto il lavoro va svolto in “sicurezza”  e non deve produrre effetti nocivi da rischi ambientali.

Grandi, medie e piccole industrie. L’incidenza della industrializzazione e della cementificazione del suolo. Le azioni a tutela dell’ambiente sono sempre successive alle opere e le norme emanate trovano difficoltà applicative per situazioni pregresse e complessità e costi degli interventi (contro inquinamento atmosferico, contaminazione di acque e suoli, a tutela degli alimenti … ).

Ambiente naturale e Ambiente sociale.  La Montagnaterapia e la positiva incidenza degli ambienti naturali, favoriscono incontro e aggregazione, qualità della vita, organizzazione del tempo libero e conspevolezza. La funzione dei servizi ecosistemici.

VELOCITÀ DEL CAMBIAMENTO. La pandemia ha accentuato la percezione della “velocità del cambiamento”, con valori e comportamenti che rischiano di essere superati ancora prima di conoscerli bene. Sta a noi non “annebbiare” questa percezione, risucchiati da una ribadita “normalità” condizionata da consolidati meccanismi economici e produttivi che spingono sul pedale del “consumismo”.

PRECAUZIONE e CURA. Seguiamo i principi di “precauzione” e di “cura” per trovare un “modello culturale e scientifico” che si adatti ai rapidi cambiamenti e sia in grado di elaborare efficacemente la gran massa di informazioni  (gestite da algoritmi) che ci giungono.

DEPRIVAZIONE SENSORIALE. In assenza di notizie certe e sperimentabili, il mondo televisivo e di internet rischia di diventare “rumore di fondo” con cittadini (e giovani) disorientati e sempre più assenti. Si affaccia la “sindrome da deprivazione sensoriale“, per cui tutto accade lontano, a tratti irreale. L’esperienza sensoriale è invece concretezza, contenuto e “segna” l’animo. Tutto questo nel caso del coronavirus è mancato, ridotto alle sole immagini televisive e del web. In molti si comportano con superficialità (rispetto delle norme, mascherina e distanza fisica), perché non hanno assistito all’evolvere della malattia, senza la possibilità di visitare i malati, di accompagnarne cure e sofferenze, di vedere i morti, di fare la veglia, di esserci al funerale e al cimitero.

2020-05-31 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




Club Alpino Italiano e Coronavirus: Rifugi Sicuri

I Rifugi Cai si stanno organizzando per contrastare il coronavirus. Niente letti a castello nelle camerate.

I Rifugi del Cai si stanno organizzando, ma sarà una stagione estiva molto complicata. I vertici nazionali del Cai ne sono consapevoli. I due fine settimana  dopo il  confinamento sono stati una preoccupante anteprima e così si teme che i prossimi afflussi diventino ingestibili.

“Moltissima gente a fronte di capacità di accoglienza più che dimezzata. Lo scorso fine settimana anche un sindaco di Montagna è stato costretto a fare il vigile per gestire le auto in arrivo”, commenta Giacomo Benedetti, presidente della Commissione centrale rifugi e opere alpine del CAI.

Il prossimo fine settimana, con il ponte del 2 giugno, sarà una prova generale, con diverse aperture programmate di numerose strutture. Diverse le azioni messe in campo, in due mesi di confronto e di strategie possibili, condivise anche con i gestori dei Rifugi.

Per i pasti varranno le norme dei ristoranti. Anche qui, un metro di distanza tra commensali. “Tutto sommato queste norme consentono di poter lavorare. Temevamo misure ben più restrittive. Ogni gestore del Rifugio potrà, in base alle sue necessità e possibilità, allestire delle tende o permettere agli escursionisti di montare la propria, in accordo con gli enti locali”, spiega ancora Benedetti.

All’interno obbligo di mascherina, sia per gli ospiti che per il personale. Ma non a tavola, ovviamente.

Per quanto riguarda il pernottamento, le nuove norme impongono il distanziamento fra letti, nelle camerate, di un metro.

Verranno eliminati i letti a castello. La riduzione dei posti sarà circa del 50%.

In caso di pernottamento c’è una richiesta di contributo per le operazioni di sanificazione agli escursionisti: un euro per i soci, due per i non soci. E questa mi sembra una richiesta davvero minima considerando già la sola sanificazione dei bagni, a cui accedono anche quelli che non si fermano per la notte.

In programma anche la sanificazione degli ambienti e dei locali con ozono. Purtroppo, alla consegna ai rifugi di idonee apparecchiature, si contrappone una difficoltà di tipo burocratico “Sono in corso i test sul macchinario. Ma si dovrà poi procedere con procedure di appalto e questo allungherà inevitabilmente i tempi di consegna. Speriamo di farcela per la metà di giugno”. 

C’è anche un ulteriore aspetto da considerare. Nel caso dovesse presentarsi una persona con sintomi riconducibili al Covid-19 – febbre o tosse – questa dovrà essere isolata. “Ovviamente ciò che auspichiamo è che nessuno vada in montagna se non in perfetta salute. Ma i rifugi non possono respingere nessuno, per cui bisognerà pensare di garantire uno spazio destinato solo ai sospetti contagiati. Potrebbe essere il locale invernale, che però non tutti i rifugi hanno. Sarebbe meglio avere una “camera covid”, sperando che non ce ne sia mai bisogno”.

E’ INDISPENSABILE essere prudenti e consapevoli quando ci si ferma nei paesi e si percorrono i sentieri, ricordandosi  di prenotare e verificare la disponibilità dei Rifugi.

PIANO RIFUGIO SICURO: valgono sempre le 10 regole, di buon senso e precauzione, indicate dal Cai per il frequentatore.

2020-05-28 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




GIORNATA EUROPEA DEI PARCHI 24 maggio 2020 – CLUB ALPINO ITALIANO E MATTM: SENTIERO DER I PARCHI

GIORNATA EUROPEA DEI PARCHI 24 maggio 2020  – CLUB ALPINO ITALIANO E MATTM: SENTIERO DEI PARCHI

Al via il “Sentiero dei parchi”, in occasione della Giornata europea delle aree protette di domenica 24 maggio.

La Settimana della Natura 2020 si chiude con la Giornata Europea dei Parchi, un ritorno alla natura con il portale Le Meraviglie nei Parchi e l’iniziativa ‘Sentiero dei Parchi’ (realizzata in collaborazione con il CAI) e ‘Passaporto dei Parchi’.

Il 24 maggio, Giornata Europea dei Parchi, si celebra il primo Parco europeo, istituito nel 1909 in Svezia. L’appuntamento ha elevato valore simbolico e pratico, attuale nel titolo  dato per il 2020: “la Natura, un bene prezioso per la nostra salute”, tema che la pandemia ha sollevato prepotente. Siamo sempre più consapevoli che la qualità dell’ambiente è determinate per vivere esperienze all’aria aperta, salutari e rigeneranti.

Temi nobili e concreti che hanno portato il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Club alpino italiano a sottoscrivere sabato 23 maggio il Protocollo d’intesa che prevede una più intensa collaborazione per promuovere l’educazione e le tematiche ambientali. In particolare, l’accordo intende diffondere la cultura dell’ambiente, della biodiversità e della ecosostenibilità, e valorizzare i sentieri nelle aree protette, favorendo la frequentazione consapevole delle Terre alte e la realizzazione di quel percorso ecosostenibile che prenderà il nome di “Sentiero dei Parchi”, che sarà lanciato domani in occasione della Giornata europea dei Parchi.

Un itinerario escursionistico che toccherà tutti i 25 Parchi nazionali del nostro Paese, che avrà come spina dorsale l’attuale Sentiero Italia CAI – spiega il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa -. I parchi nazionali – continua il ministro – sono uno scrigno della natura: bisogna garantirne la conservazione, ma anche la frequentazione. L’attenzione riservata con la legge di bilancio – ben 35 milioni di euro nel periodo 2020-2033 – per la manutenzione e il potenziamento delle reti sentieristiche nelle aree protette insieme a questo accordo con il Cai sono segnali importanti di quanto ci stia a cuore il nostro inestimabile patrimonio di biodiversità e la sua valorizzazione in termini di turismo sostenibile, soprattutto in questo periodo di ripresa post-Covid nel quale tutti sentiamo il bisogno di stare più all’aria aperta. E per tutti i viaggiatori lungo il Sentiero dei Parchi creeremo anche un ‘passaporto’, un riconoscimento simbolico per gli escursionisti che attraverseranno il territorio di ciascun parco e per premiare quelli che saranno riusciti a completarlo facendo tappa in tutti e 25 i parchi nazionali “.

L’attuale Sentiero Italia CAI, lungo oltre 7000 km, collega tutte le regioni italiane lungo la dorsale appenninica e l’arco alpino, da Santa Teresa Gallura, nel nord della Sardegna, a Muggia, in provincia di Trieste. Un itinerario, che abbraccia tutto il Paese attraverso le montagne, e che attualmente attraversa già 16 dei 25 parchi nazionali e conta 85 tappe, su un totale di circa 400, comprese interamente o parzialmente all’interno dei loro confini.

Grazie all’accordo con il ministero è prevista la realizzazione di specifiche varianti, così da comprendere tutte le aree protette, in un percorso di visita eco-sostenibile che unisca parchi, riserve della biosfera, siti naturalistici Unesco e patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Obiettivo del progetto è rilanciare le aree protette come luoghi di conservazione e di gestione della natura, che consentono ai residenti la possibilità di realizzare filiere economiche sostenibili.

Credo che non ci fosse occasione migliore per festeggiare la Giornata europea dei Parchi – dichiara il presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti – , che non sottoscrivere un protocollo tra Club alpino italiano e ministero dell’Ambiente, frutto di un incontro con il ministro Sergio Costa, che ci ha segnalato e dimostrato la sua sensibilità e attenzione per unire tutti i parchi italiani in un unico sentiero. Muovendo dal Sentiero Italia CAI, che già abbraccia tutte le nostre regioni, raccorderemo, questa volta in un progetto che diverrà sicuramente realtà nel più breve tempo possibile, anche tutti i 25 parchi nazionali. Un’occasione in più da offrire a chi vuole vivere l’esperienza della natura in un modo guidato attraverso i sentieri che il Cai descrive e mantiene, e conseguentemente per promuovere ancora di più il nostro Paese. Grazie all’attenzione del ministero dell’Ambiente e a tutti coloro, in primis ai nostri volontari, che renderanno possibile l’attuazione di questo grande progetto“.

La rete sentieristica dei parchi nazionali valorizza il patrimonio naturalistico e culturale delle aree protette e promuove la tutela e il presidio dei territori. Il ministero dell’Ambiente è intervenuto negli ultimi anni in casi di particolare urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino di reti sentieristiche dissestate a seguito di eventi estremi che hanno causato gravi danni ai territori dei parchi. Da quest’anno, grazie allo stanziamento destinato al potenziamento delle infrastrutture verdi nelle aree naturali protette, assegnato dalla legge di bilancio al ministero per una somma complessiva di 35 milioni di euro da utilizzare tra il 2020 e il 2033, sarà possibile finanziare interventi di manutenzione e potenziamento delle reti sentieristiche nelle aree protette nazionali, così da rafforzare, attraverso la loro valorizzazione, l’identità e la cultura dei luoghi e sostenere l’economia locale e il turismo sostenibile.

Di riferimento saranno le iniziative proposte con la Giornata nazionale Cai Federparchi “in cammino nei Parchi” giunta alla 8^ edizione, avviata nel 2013 per festeggiare il 150° di fondazione del Cai.

La Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano, organo tecnico del CAI ci ricorda che … il Parco rappresenta l’elemento di sintesi di tutti quei concetti e principi che abbiamo sin qui espresso. Il Parco è luogo di conservazione e gestione della Natura, è luogo da cui trarre benessere psico-fisico e genera, se oculatamente gestito, economie di aggregazione a favore delle popolazioni residenti. Il Parco non vincola, conserva. Il Parco non vieta, invita a modificare i propri comportamenti. Il Parco porta a riflettere su se stessi e sul futuro. Il Parco parla nel silenzio della Natura; se lo si ascolta aiuta a vivere meglio e a pensare che ognuno è responsabile del futuro dei propri figli.

2020-05-24 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS: 53 AUTO PER LA MONTAGNA

CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS: 53 AUTO PER LA MONTAGNA

Il Club alpino italiano consegna 53 auto all’Anpas per assistere a domicilio nelle aree montane
Le prime dieci auto, per Lombardia e  Liguria sono state consegnate il 22 maggio dal Presidente generale del Cai VINCENZO Torti al Presidente di Anpas FABRIZIO Pregliasco

In questa fase, tra peggioramento climatico e pandemia, il Club alpino italiano sostiene la “tenuta” delle “terre alte” contro spopolamento e spaesamento. A sostegno della Montagna e dei suoi abitanti il Cai ha risposto in modo mirato ed efficace intervenendo con un impegno economico di 1.500.000 euro sia a favore di chi vive in montagna, sia dei servizi messi a disposizione con rifugi, sentieri e Sezioni a presidio dei territori. Con i primi 500.000 euro 53 Panda sono per i volontari dell’ANPAS e destinate alle zone montane. In questo modo viene facilitata l’assistenza sanitaria a domicilio dei volontari dell’ANPAS, anche per anziani e disabili che vivono in montagna, colmando un disagio presente e uno squilibrio  assistenziale che era a favore della città.

L’attenzione alla Montagna ha quindi molte facce e questa volta il Cai ha pensato alle “genti di Montagna”, che tenacemente resistono nelle “terre alte”.

Vicini alle montagne, noi ci siamo: è questa la frase riportata sulle 53 autovetture dal Cai ad Anpas per facilitare l’assistenza alle persone più a rischio di marginalità che vivono nelle comunità più isolate, in particolare quelle delle aree montane.

Le auto saranno destinate a tutte le regioni italiane. Ieri 22 maggio a Milano il presidente generale del Cai Vincenzo Torti ha consegnato al virologo Fabrizio Pregliasco, presidente nazionale di Anpas, le chiavi delle prime dieci auto, alla presenza del presidente di Anpas Lombardia Luca Puleo. Di queste prime auto, sei sono destinate alla Lombardia e quattro alla Liguria.

In particolare le sei “lombarde” saranno utilizzate nelle valli lecchesi e in Valtellina, nelle valli della province di Bergamo e di Brescia, nella zona di Cunardo (VA), in quella di Lanzo d’Intelvi (CO) e nell’area di Casalpusterlengo e Codogno (LO). Quest’ultima, anche se non si tratta di un’area montana, è stata scelta in quanto prima zona rossa del nostro Paese e per le sue specifiche necessità.

«Questa è una giornata davvero speciale per i soci del Club alpino italiano», ha affermato Vincenzo Torti. «L’amicizia che si è consolidata con Anpas e tutti i suoi volontari, nei giorni della realizzazione della Casa della montagna di Amatrice, trova oggi una nuova espressione. Loro porteranno l’assistenza domiciliare nelle valli collinari, alpine e appenniniche, dove è più difficile arrivare, garantendo la presenza accanto a persone anziane, malati e disabili. Il Cai è orgoglioso, attraverso questa donazione, di aver contribuito a qualcosa che, in un momento difficilissimo per tutto il Paese, potrà

raggiungere, grazie ad Anpas, le località che ci stanno a cuore: quelle delle montagne, dove ci sono popolazioni che richiedono e hanno diritto a una grande e particolare attenzione».

Anche Fabrizio Pregliasco ha mostrato una notevole soddisfazione: «oggi abbiamo vissuto un magnifico momento con gli amici del Cai. Un momento caratterizzato da una consegna che unisce, riunisce e consolida una grande amicizia tra due entità importanti del nostro Paese, caratterizzate da un volontariato socio-sanitario e un volontariato per l’ambiente e la qualità della vita. Un grazie a nome di tutti i nostri volontari ai nostri compagni di viaggio del Cai. Le parole scritte sulla livrea delle auto sono il messaggio che vogliamo portare in tutta Italia per continuare il nostro servizio sociale in questo momento difficile, che ha reso ancora più importante il volontariato e la cittadinanza attiva».

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2020-05-27 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS: 10 regole per chi frequenta i rifugi

CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS: 10 regole per chi frequenta i rifugi

RIFUGIO SICURO”. Dieci regole comportamentali del Club Alpino Italiano. Gli appassionati di montagna dovranno rispettarle per un ritorno alla frequentazione dei rifugi alpini e appenninici, nel rispetto di sé e degli altri, della responsabilità e dell’educazione.

Il Club alpino italiano, attraverso la Commissione centrale rifugi, ha elaborato il “Piano RIFUGIO SICURO”, mentre si attende la pubblicazione del nuovo DPCM sulle riaperture delle attività economiche del 18 maggio.

Il desiderio di Montagna sarà forte. Escursionisti, alpinisti, turisti e intere famiglie, riprenderanno a frequentare la Montagna con entusiasmo, passione e curiosità. A tutti questi e a chi occasionalmente dovesse avventurarsi sui sentieri si chiedono buon senso, rispetto delle norme e preparazione adeguata. Le necessarie limitazioni indotte dai protocolli sanitari per contenere la diffusione del coronavirus orienteranno la libera frequentazione della montagna. Cambieranno anche i modi per raggiungere il Rifugio che sarà vissuto con una socialità che imparerà a incontrarsi diversamente. La Montagna, con bellezza, paesaggi, flora e fauna, prati e boschi sarà sempre lì, pronta ad accoglierci e a migliorare stato di salute e difese immunitarie.

L’appello del Presidente generale del Cai Vincenzo Torti ricorda che “… responsabilità, autoregolamentazione e prudenza devono ispirare, ancora di più nell’attuale situazione, ogni frequentatore della montagna, e che,  il rispetto delle raccomandazioni per la corretta frequentazione dei rifugi potrà evitare il ritorno a una chiusura delle Terre Alte e a una limitazione delle possibilità di frequentarle“.

Di seguito le dieci regole di comportamento del Cai:

1 – Prenota il pernottamento in rifugio, quest’anno è obbligatorio!

2 – Prima di iniziare l’escursione, assicurati di essere in buona salute!

3 – Attendi all’esterno del rifugio le indicazioni del gestore!

4 – Consuma – meteo permettendo – bevande, caffè, torte e pasti veloci all’esterno del rifugio!

5 – Lascia il tuo zaino e la tua attrezzatura tecnica dove appositamente predisposto dal gestore!

6 – Assicurati di avere con te mascherina, guanti e igienizzante a base alcolica; utilizzali quando entri nel rifugio e comunque sempre quando non puoi rispettare la distanza di sicurezza!

7 – Porta con te il tuo sacco lenzuolo o il tuo sacco a pelo per pernottare al rifugio!

8 – Lavati spesso le mani ed utilizza i tuoi asciugamani personali!

9 – Ricorda che il gestore può sottoporti al controllo della temperatura e che, se superiore a 37,5°c, può vietarti l’ingresso al rifugio!

10 – Riporta i tuoi dispositivi individuali di protezione usati ed i tuoi rifiuti a valle.

Chi andrà in Montagna, dovrà prepararsi per essere più autonomo, consapevole di rischi e opportunità, pianificando l’escursione nei minimi dettagli, vivendo l’esperienza in ambiente con serenità, come opportunità rigenerante dopo la sosta forzata, rinviando le attività più impegnative così da evitare possibili  situazioni di difficoltà e pericolo.

LE MONTAGNE SANNO ATTENDERE

2020-05-17 (flidido) Cea “gli aquilotti” del Cai Abruzzo

2020.05 manifesto le 10 regole del Cai per chi frequenta i rifugi

2020.05 SLIDE: le 10 regole del Cai per chi frequenta i rifugi




Come diventerà la frequentazione della Montagna in presenza del COVID19? Raccomandazioni del Cai.

Come diventerà la frequentazione della Montagna in presenza del COVID19?

Il Club Alpino Italiano, nel momento in cui riprende gradualmente la frequentazione della Montagna, pone l’accento su prudenza e senso responsabilità.

Dal Club Alpino Italiano sono state predisposte raccomandazioni essenziali sintetizzate con pannello informativo.

Ogni appassionato di montagna è chiamato a fare la propria parte perché la ripresa delle attività non si trasformi in occasioni per la diffusione del contagio. Sono necessari una accentuata cautela e l’adozione di comportamenti responsabili, che innanzitutto significano rispetto del distanziamento fisico e svolgimento delle attività in maniera individuale o in compagnia delle persone conviventi.

Il Club alpino italiano ha predisposto le raccomandazioni essenziali rivolte non solo ai soci, ma a tutti i frequentatori delle terre alte. Il Documento è frutto di lavoro collegiale, avvalendosi delle diverse strutture per una valutazione d’insieme del Comitato Direttivo Centrale, del Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo, degli Organi Tecnici Centrali e delle Strutture Operative, ha quindi

RACCOMANDAZIONI DEL CLUB ALPINO ITALIANO

  1. Rispetta puntualmente le disposizioni adottate a livello nazionale e territoriale (regione e comune), con particolare riferimento alle limitazioni imposte e alla adozione di comportamenti come le distanze e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, a tutela tua e degli altri.
  2. Valuta correttamente le tue capacità e condizioni fisiche, oltre a quelle dei familiari che vengono con te, considerando gli effetti del lungo periodo di forzata inattività e scegliendo itinerari adeguati, preferibilmente al di sotto del tuo livello abituale; assumi diligentemente ogni più opportuna informazione sul percorso, sulle previsioni meteorologiche e sulla presenza di strutture di accoglienza aperte ed eventuale riparo.
  3. Considera le limitazioni territoriali ai trasferimenti come l’occasione per andare alla scoperta delle valli e dei borghi più vicini, uscendo dalla spirale abitudinaria di privilegiare in molti la stessa località, scoprendo così bellezze inaspettate e sempre rispettando la natura, evitando concentrazioni pericolose di persone e limitando gli spostamenti.
  4. Scegli un rifugio come meta, non per trovare in quota ricercatezze di pianura, quanto piuttosto una cortese accoglienza, consigli competenti e la sobria qualità di una ristorazione che esprima i sapori tradizionali di quella particolare zona di montagna; ricorda che il gestore del rifugio presidia un territorio prezioso e assicura i contatti per i soccorsi: collabora con lui e attieniti alle sue indicazioni per assicurare distanziamento e igiene; è importante la prenotazione.
  5. Evita le attività più impegnative e che richiedono l’uso di attrezzature alpinistiche in comune e distanze ravvicinate con altri: la pazienza di oggi renderà ancora più gratificanti queste attività in un futuro non lontano.
  6. Percorri con lentezza e prudenza l’itinerario che hai scelto, segui i sentieri segnalati e quando incontri altre persone mantieni la distanza e usa la mascherina.
  7. Ricorda che in caso di incidente l’eventuale soccorso, già impegnativo per i luoghi, è reso ulteriormente critico dalla necessità di proteggere chi viene soccorso e quanti soccorrono, dal pericolo di contagio da coronavirus: per questo mantieni alta e costante la tua attenzione, risveglia i sensi assopiti. Attiva la funzione “seguimi” della App GeoResQ dello smartphone, tenendolo silenziato e utilizzandolo solo per necessità.
  8. Considera sempre che i luoghi che per te sono occasione di svago e benessere, rappresentano la “casa” delle popolazioni che in quelle montagne vivono, contribuendo a mantenerle ospitali, e che il tuo comportamento influisce sulle loro condizioni di vita e di salute.

In questo momento di generale difficoltà il rispetto di queste raccomandazioni equivarrà ad attenzione per sé e per gli altri, oltre che per la Montagna e per chi vi abita.

La Montagna ha bisogno di tutti noi. Il periodo di “fermo” ha determinato il calo dell’inquinamento a livello mondiale e ha  evidenziato quanto le nostre attività incidano negativamente sulla qualità dell’ambiente e sulla salute dell’uomo.

Adesso tutti guardano e aspettano la ripresa che però pone grandi dubbi,  in quanto, a causa delle emergenze economiche provocate dalla pandemia, si corre il rischio  che le necessità ambientali vengano messe da parte. Ci si deve prendere cura della Montagna, dei suoi territori e degli abitanti che, pur in presenza di eccellenze, già prima della pandemia,  erano impegnati a contrastare spopolamento, spaesamento, consumo di suolo, difficoltà di avere infrastrutture esenziali e, nel caso d’Appennino, di subire i ritardi della ricostruzione.

13 maggio 2020

(filidido)




LA NATURA ABITA IN NOI Il paesaggio suscita emozioni

NON SO NÉ LEGGERE NÉ SCRIVERE – CAMBIARE SI PUÒ E SI DEVE.

LA NATURA ABITA IN NOI

Il paesaggio suscita emozioni lo evidenzia la Cipra International nel suo rapporto 2019.Si tratta di una importante considerazione che invita alla riscoperta del paesaggio e conferma la bontà dell’impegno del Club Alpino italiano e delle Aree Protette che promuovono l’avvicinamento escursionistico alla montagna “guardandosi attorno” per cogliere bellezza e qualità delle risorse naturali. La Montagna sa sempre stupire e l’invito del Cai è quello di ripetere lo stesso itinerario nelle stagioni, per apprezzare le diverse situazioni che la natura sa offrirci, con il panorama che cambia continuamente e alimenta altre sensazioni ed emozioni. Le attività all’aria aperta fanno bene all’umore, inoltre potenziano il sistema immunitario, aspetto non secondario in questa fase di ripresa dal fermo obbligatorio nelle case.

Notevole il beneficio psicofisico che si ottiene per tutti e lo dimostra la MONTAGNATERAPIA professata pienamente dal Cai. In Montagna si sta bene con se stessi e con gli altri e gli appuntamenti MONTAGNATERAPIA mettono insieme operatori sociosanitari e volontari del Cai. La Montagna offre ambienti naturali in grado di liberare sensazioni ed emozioni tali da migliorare stati di salute, aiutando a superare situazioni di isolamento, con costruttive esperienze di gruppo che interessano diverse aree di disagio o patologie. In Abruzzo, nel 2017, si è svolta una singolare esperienza da “0 a 3000” che, accogliendo un gruppo dalla Lombardia, ha interessato come strumento terapeutico, ambienti naturali dalle zone costiere a quelle montane (dall’Area Marina Torre del Cerrano al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga). Nel 2020 era in svolgimento un articolato programma di uscite curate dal Gruppo Montagnaterapia del Cai Abruzzo, temporaneamente interrotto dall’emergenza Coronavirus.

CAMMINARE PER CONOSCERE, CONOSCERE PER AMARE, AMARE PER TUTELARE

Apprezzare la bellezza e la qualità del paesaggio ci aiuta a conoscere l’ambiente e quindi a tutelarlo consapevolmente. Le escursioni accompagnate fanno conoscere, specialmente ai giovani, agli studenti delle scuole elementari e medie, il valore della biodiversità e dei segni della presenza dell’uomo, incontrando agricoltori e artigiani, fermandosi nei paesi e nei rifugi.In Montagna con Il Cai e con il Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo.

I giovani rappresentano il nostro futuro e istintivamente sono portati a comprendere e condividere le buone pratiche per la tutela dell’ambiente che portano a ridurre l’uso dei pesticidi e dei di diserbanti, a riconoscere il valore dei pascoli e delle foreste di montagna, delle torbiere, dell’acqua e delle sponde dei fiumi non cementificate. Azioni che contrastano inquinamento, cambiamento climatico e consumo del suolo, con comportamenti e scelte da fare propri anche nelle città, dove sembrerebbe più difficile adottarle. Ma l’emergenza del Coronavirus ci ha dimostrato che anche nelle città questo è possibile. LA NATURA ABITA IN NOI. Facciamo in modo di non dimenticarlo.

8 maggio 2020

(filidido)

2019 rapporto Cipra

2020.05.06 Il paesaggio suscita emozioni,  Lo Scarpone online