UN’AZIONE COORDINATA E CONTINUA DEL CLUB ALPINO ITALIANO PER MONTAGNA E MONTANARI in periodo di pandemia
UN’AZIONE COORDINATA E CONTINUA DEL CLUB ALPINO ITALIANO PER MONTAGNA E MONTANARI
in periodo di pandemia:
dicembre 2020 – gennaio 2021
Il Cai è per una libera, ma attenta, frequentazione della montagna, nel rispetto delle norme governative di contenimento del covid 19, da adottare nei comportamenti individuali e collettivi.
Chi va in montagna è consapevole di quanto sia importante frequentare bene gli ambienti naturali, per il potenziamento delle difese immunitarie, attenti agli incontri, migliorando così qualità della salute e benessere.
La montagna c’è ed è vasta, in grado di accogliere tanti, distribuiti e senza assembramenti.
DPCM del 14.01.2021 – quesito posto al Presidente del Consiglio dei Ministri , Giuseppe Conte
Preso atto del contenuto del Dpcm del 14.01.2021 la Presidenza generale del Club alpino italiano ha inoltrato, al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, un quesito per ottenere con urgenza un chiarimento che possa permettere ai propri iscritti di svolgere le attività che sono espressamente consentite dal decreto, fugando ogni possibile dubbio interpretativo.
PREVENZIONE da parte del CNSAS e del CAI – nella libera , ma responsabile, frequentazione della montagna – progetto “Sicuri in montagna”
Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico e Club Alpino Italiano, considerano con attenzione la variabile “rischio”- assolutamente da ridurre e quasi annullare. Invitano alla responsabilità e a scegliere una montagna che sia praticabile in sicurezza.
Alpi e Appennino sono pieni di luoghi appaganti e salutari, in grado di offrire esperienze coinvolgenti e meno pericolose.
16 gennaio 2021 Video informativo del CNSAS e del CAI, di prevenzione agli incidenti in montagna
L’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto “Sicuri in montagna”, dedicato quest’anno ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario italiano.
GLI SPAZI APERTI
La montagna va conosciuta per i suoi spazi aperti, le ampie distese, i boschi, i luoghi meno noti ma altrettanto in grado di stupire, i tanti paesi e frazioni che punteggiano le pendici, a metà tra valli e monti.
La frequentazione della montagna e delle aree protette, come luogo di vacanza, di ricreazione, di conoscenza e del tempo libero, non va confusa con l’uso meccanico e circoscritto degli impianti di risalita, dei luoghi ristretti dove si pratica lo sci da discesa, delle proposte che favoriscono assembramenti.
Stiamo invece parlando di escursionisti a piedi, con le ciaspole o sci da fondo, di alpinisti e scialpinisti, che si distribuiscono su ampie superfici con conseguente diminuzione della pressione antropica sui luoghi, contenendo così naturalmente e saggiamente, le possibilità di contagio.
E’ NECESSARIO CHE IL LEGISLATORE CONOSCA E VIVA LA MONTAGNA – le proposte del Cai al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora
Certo gli impegni dei parlamentari sono molteplici e in questo periodo l’affanno è grande ed è per questo che il Cai si mette a disposizione, con la propria esperienza, nazionale e locale. In attesa di poter svolgere escursioni mirate alla migliore conoscenza diretta della montagna e delle sue molte.potenzialità.
Il Presidente generale Cai, Vincenzo Torti …«Auspichiamo una legislazione che guardi all’esigenza di sicurezza e tutela delle persone, senza per questo imporre ingiustificate limitazioni alla libertà individuale e oneri immotivati».
La mirata lettera del Presidente Torti è stata indirizzata al Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora e al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Stefano Bonaccini, nonché alle competenti Commissioni di Senato e Camera.
Alla lettera sono allegate le osservazioni e le proposte di modifica dello schema di decreto legislativo (attuativo della legge delega n. 86/2019 di riforma dello sport) Misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali”.
DIVERSIFICARE GLI INVESTIMENTI
Nella visione d’insieme della Montagna il Cai propone di pianificare e diversificare gli investimenti, orientandosi verso una nuova economia montana che valorizzi turismo lento, tradizioni locali, artigianato, agricoltura, frequentazione delle aree protette e forme di ospitalità diffusa.
Sono da superare la monocultura dello sci da discesa, l’ampliamento dei comprensori sciistici e la realizzazione di nuovi impianti.
NEXT GENERATION EU
E’ necessario utilizzare le risorse economiche a disposizione dal piano Next Generation EU adottando misure che facilitino la transizione dell’attuale sistema produttivo verso un modello realmente eco-sostenibile.
Il complesso processo che ci attende interesserà aspetti che, insieme al lavoro, riguarderanno il vivere quotidiano, con salute e benessere. Le risorse, sebbene fondamentali, dovranno essere accompagnate da competenze in grado di leggere e gestire i nuovi approcci, indurre le nuove azioni e i nuovi comportamenti.
Di riferimento Agenda 2030, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e i materiali ASviS.
PPRECISA POSIZIONE UFFICIALE DEL CAI SU CAMBIAMENTI CLIMATICI, NEVE E INDUSTRIA DELLO SCI
Il futuro della montagna passa dal superamento della monocultura dello sci alpino
Per inerzia e interessi settoriali si continua a insistere con finanziamenti pubblici a sostegno degli impianti di risalita.
Come evidenziato dall’emergenza climatica e sanitaria la dipendenza dal solo turismo sciistico rende fragile la montagna.
Osservati speciali i progetti del Terminillo, sulle montagne d’Abruzzo (Velino-Sirente, Maiella, Gran Sasso), a Corno alle Scale , Monte Acuto, il collegamento Cervinia-Val d’Ayas per il Vallone delle Cime Bianche, Alpe Devero, i lavori per le nuove piste di Cortina in vista di Mondiali e Olimpiadi, ecc..
DOCUMENTO DEL CAI su cambiamenti climatici, neve e industria dello sci
Il documento del Club Alpino Italiano, elaborato dalla Commissione Tutela Ambiente Montano e fatto proprio dalla Presidenza Generale e dal Comitato Direttivo Centrale, è stato approvato all’unanimità il 21 novembre 2020 dal Comitato Centrale di indirizzo e controllo.
E’ stata svolta una puntuale analisi riguardante non solo l’ambiente, ma anche l’economia dello sci da discesa in Italia, nell’arco alpino e nei Paesi europei.
Attraverso il tema neve ed emergenza climatica, il Cai guarda oltre, con i 17 obiettivi di Agenda 2030, e delinea un credibile scenario futuro delle Terre Alte, ambientale, sociale, economico e culturale, per territori e popolazioni.
BIDECALOGO CAI
testo Quaderno Cai-Tam n°8
Il recente documento approvato, su neve e industria dello sci, è un naturale perfezionamento delle indicazioni contenute nel Bidecalogo Cai che, nel tracciare le linee di indirizzo e di autoregolamentazione in materia di ambiente e tutela del paesaggio, al punto 4 sul turismo in montagna riporta: ”Il CAI è di norma contrario alla realizzazione di nuove infrastrutture, nuovi impianti di ampliamento di quelli esistenti, in particolare nelle Aree Protette e nei Siti Natura 2000”.
IMPIANTI SCIISTICI ABBANDONATI
Tra le Alpi e l’Appennino si trovano 312 impianti obsoleti e abbandonati. Si tratta di evidenti detrattori ambientali che devono essere rimossi (da chi li ha realizzati), provvedendo alle necessarie opere di bonifica per il ripristino ambientale.
2021.01.18 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi