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Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024: 7-23 maggio 2024

Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024: 7-23 maggio 2024

8^ edizione

Agenda 2030

L’Agenda 2030 delle Nazioni unite indica un percorso chiaro nel raggiungimento della sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024: 7-23 maggio 2024

Il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024, promosso da ASviS, si svolge in un momento cruciale e delicato. La transizione ecologica e digitale, la riduzione delle disuguaglianze, il rafforzamento della competitività, il potenziamento della coesione sociale sono obiettivi per tutti i Paesi del mondo, ma specialmente per il nostro paese, l’Italia, che appare fuori linea rispetto a quanto necessario per raggiungere il traguardo dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.

EVENTO DI APERTURA a Ivrea – 7 maggio 2024

Martedì 7 maggio 2024 – Auditorium Officina H, Ivrea – h. 10:00
GUARDARE AL FUTURO PER CAMBIARE IL PRESENTE:
le imprese e la finanza davanti alla sfida della sostenibilità

diretta streaming

L’evento verrà trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina sito ASviS, sulla pagina Facebook dell’ASviS e sul canale YouTube dell’ASviS.

Rapporto AsVis 2023

Il Rapporto ASviS 2023 è documento ricco di contenuti e spunti utili per comprendere il percorso fin qui realizzato, dove ci troviamo e cosa manca per arrivare alle scadenze fissate in sede ONU.

Lo trovi alla pagina sito ASviS (link)

CALENDARIO NAZIONALE DI APPUNTAMENTI FESTIVAL SVILUPPO SOSTENIBILE

7 maggio, a Ivrea, ci sarà l’evento di apertura per portare avanti una riflessione sul ruolo che il settore privato deve svolgere nel favorire la transizione verso la sostenibilità, per illustrare gli ostacoli principali e individuare soluzioni concrete di integrazione;

9-10-11 maggio, a Torino, nell’ambito del Salone del Libro si discuterà del contributo della cultura nel dibattito sulla sostenibilità;

14-15 maggio, a Bologna, per approfondire i temi della transizione ecologica, con particolare attenzione al ruolo delle città;

17 maggio, a Milano, l’evento sarà dedicato al ruolo dei territori per l’implementazione della strategia nazionale di sviluppo sostenibile;

21 maggio, a Palermo, si terrà un focus sui temi sociali;

23 maggio, a Roma, ci sarà la chiusura istituzionale.

17 giorni per 17 obiettivi

Il Festival si svolge su tutto il territorio nazionale nell’arco di 17 giorni, (tanti quanti sono gli Obiettivi Agenda 2030), per coinvolgere e sensibilizzare fasce sempre più ampie della popolazione sui temi dello sviluppo sostenibile Tutti potremo partecipare direttamente o seguire convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari e molto altro ancora per dare voce alla società italiana. Il Cai sarà presente con più iniziative.

Costituzione

Sono stati modificati l’articolo 9 e 41 della Costituzione con nuova attenzione e sensibilità all’ambiente e alle future generazioni che vanno coerentemente riportati su tutto il sistema normativo.

Se diffondiamo la cultura della sostenibilità realizziamo il cambiamento culturale e politico che consentirà all’Italia di attuare i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.


PRECEDENTE ARTICOLO

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

– Cai Teramo (link sito)

Programma 2024 Cai Teramo (link)

Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.05.06 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ).
Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi.
Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




COP 28 – vertice mondiale negli Emirati Arabi, 2023

COP 28 – vertice mondiale negli Emirati Arabi
30 novembre – 12 dicembre 2023

Cos’è la COP?

Si riunisce la COP 28 (link) il cui acronimo sta per Conferenza delle Parti, ovvero i Paesi firmatari della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) link. Nel 1992 i paesi hanno aderito a un trattato internazionale sul Clima entrato in vigore nel 1994, composto da 197 “parti” (196 paesi e Unione Europea). Questa del 2023 è la 28esima edizione che raggrupperà le “parti” a Dubai.

Accordi insufficienti

Le COP precedenti hanno visto “accordi insufficienti”, che non hanno accelerato l’azione verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (link) (COP21 del 2015) e della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.

Le attuali evidenti contraddizioni

Vorrei sbagliarmi, ma purtroppo è facile rilevare evidenti contraddizioni. Se l’obiettivo è la decarbonizzazione non so cosa possiamo aspettarci se gli Emirati Arabi, che ospitano la COP 28, fondano la loro economia proprio sui combustibili fossili.

Il termometro sale

Gli indicatori scientifici indicano scenari futuri con temperature ben più elevate oltre le soglie di sicurezza e persistono (si accentuano) fake news di disinformazione sul cambiamento climatico.
Si tratta invece di convincere e alimentare una tensione globale verso la neutralità climatica.

Anno più caldo

I dati misurati indicano il 2023 come l’anno più caldo mai registrato. Ci sono quindi ragioni specifiche per cui la COP 28, rispetto alle precedenti, è di particolare importanza. Gli scienziati richiamano all’indispensabile attenzione e alla verifica dei percorsi per raggiungere gli obiettivi.

Si sciolgono i ghiacci

L’emergenza climatica causa lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento dei mari, un pianeta più caldo e un clima più estremo. Le lacune ci sono e dovrebbero essere definite strategie da mettere in pratica, tali da garantire maggiori risultati.

Poteri e interessi forti

Ci sono poteri e interessi forti che condizionano le scelte e la democrazia non trova qui terreno fertile e neppure si pone attenzione alle generazioni future.

La conseguenza è che sono incredibilmente rallentati i progressi verso efficaci politiche climatiche.

Restare fermi, mentre i cambiamenti climatici incalzano, sarà causa di sofferenze e vittime.

Sono trascorsi 30 anni

Sono trascorsi 30 anni dai primi appelli, ma le politiche climatiche non sono riconosciute democratiche e di diritto e il tentativo di giungere ad accordo tra le “parti” per la mitigazione e l’adattamento mostra evidenti ombre.

Così sicuramente non andrà bene!
Come riusciremo a dimezzare le emissioni globali di gas serra entro il 2030, raggiungendo così l’obiettivo fissato dallo storico Accordo di Parigi?

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.11.29 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Giornata mondiale dell’acqua 2023, 22 marzo – accelerazione

Giornata mondiale dell’acqua 2023, 22 marzodobbiamo accelerare

Acqua … il bene più antico e prezioso.

Crisi idrica e igienico-sanitaria

Accelerazione. E’ questa la parola guida della Giornata Mondiale dell’Acqua 2023.
Dobbiamo essere più rapidi nel cambiamento per superare le crisi attuali. Emergenza idrica ed igienico sanitaria sono una delle ombre del futuro.
Ambiente e Salute: importante Obiettivo di Sviluppo Globale per il 2030 è garantire acqua e servizi igienici per tutti.

Ci troviamo in una realtà planetaria di policrisi?

foto Di Donato

Ciclo dell’acqua

Il vitale e ritmato ciclo dell’acqua presenta oggi problematiche diverse che incidono a livello locale e planetario su benessere e qualità della vita.

Fame, salute, dissesti e disastri, agricoltura e industria, istruzione e lavoro, uguaglianza di genere e diritti, energia e tutela, consumo, demografia e sprechi. Tutto è collegato e compromette il progresso.

Le riserve idriche si riducono, gli agricoltori si allarmano e sono a rischio le produzioni.

Tutto attaccato

La storia di una goccia d’acqua ci indica che in natura è “tutto attaccato” tra acqua, suolo e aria. L’acqua dalle sorgenti di montagna ne percorre i fianchi, passa attraverso le fontane, gli acquedotti, per poi tornare via fiume al mare e riniziare il viaggio, questa volta nell’aria per ridepositarsi sulle montagne e così riemergere come sorgente.

Il Grande Po

E’ sufficiente fermarsi a osservare il grande Po per rendersi conto di quanto sia rimpicciolito (i dati urlano il 73% della riduzione della portata nelle sezioni a monte) e che dire del Lago di Garda e degli altri fiumi, tutti saliti alle cronache.

Siccità

L’Italia ne soffre e gli italiani subiscono gravi carenze di acqua, in quantità e qualità.
Ce lo dice il CNR che la quantità di neve sulle grandi Alpi si è dimezzata.
Che i fiumi siano in secca si vede.

Ma che neve è?

Quando il 90% della neve utilizzata negli impianti sciistici è artificiale a tutti dovrebbe venire qualche dubbio sulla bontà della scelta.
Eppure si insiste con impianti e la insostenibile produzione di innevamento artificiale e si insiste anche con la richiesta di nuove funivie di collegamento tra valli e con la pista da bob a Cortina.

https://www.loscarpone.cai.it/basta-nuovi-impianti/

I giovani

Lo sostengono anche loro a gran voce. Hanno il diritto di farlo e di manifestarlo. Sono loro che dovranno confrontarsi con crisi climatica, crisi energetica, inflazione, disuguaglianze.

https://www.loscarpone.cai.it/apuane-montagne-acqua/

I Ghiacciai

Ascoltiamo il lamento dei ghiacciai. Sono avamposti particolarmente esposti al cambiamento climatico.
I Rifugi di Montagna sono “sentinelle del clima” in sofferenza per mancanza d’acqua.
Tutto è prezioso e il mio pensiero va all’acqua del Gran Sasso d’Italia e all’autostrada che incredibilmente vi nuota dentro, insieme al sotterraneo Laboratorio di Fisica.

allarme dei gestori rifugi – articolo maggio 2022. Come sarà nel 2023?
La Capanna Gniffetti, 3647 m – alla testata del bacino glaciale del Lys, posta sul ghiacciaio del Garstlet

Conferenza mondiale dell’acqua

Si terrà a New York tra il 22 e il 24 di marzo. Gli esperti dell’ONU allarmano che stiamo andando verso la crisi idrica totale  e sul clima siamo già oltre il limite. Si profila uno squilibrio fortissimo sul pianeta tra bisogni di acqua dolce e disponibilità.
La domanda di risorse idriche secondo il dossier sarà più alta del 40% entro la fine del decennio, cioè per il 2030.
Si va quindi verso lo scenario di una crisi senza precedenti legata agli usi industriali eccessivi agli sprechi di acqua e all’inquinamento.

42 litri di acqua

Se il 42% è la percentuale di perdite idriche totali della nostra rete nazionale di distribuzione dell’acqua vuol dire che su ogni 100 litri immessi nel sistema, ben 42 non sono da noi utilizzati.

PS: Se il 42% vi sembra poco allora immaginate di uscire da casa con 100 euro e al momento dell’acquisto ve ne ritrovate in tasca solo 58 euro, avendone persi 42 per strada. Come vi regolereste? Sicuramente ricucendo la tasca bucata.

Costituzione e Presidente della Repubblica

La Costituzione resta inascoltata e inascoltato resta il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che recentemente in Kenya è intervenuto all’Università di Nairobi con un discorso sui cambiamenti climatici la tutela dell’ambiente è stata affrontata per troppo tempo in modo inadeguato, le conseguenze dell’innalzamento medio delle temperature sono gravi e ben documentate, si avvertono ovunque. Il problema è planetario

Il 21 marzo è la Giornata internazionale delle Foreste sul tema “Foreste e salute

Acqua e Foreste: dai manti forestali alle risorse idriche un indissolubile legame di interazioni e utili scambi.

I manti forestali sono i polmoni del mondo che puliscono l’aria (contrasto all’inquinamento), riducono il riscaldamento del Pianeta (contrasto alla crisi climatica), forniscono servizi ecosistemici (determinanti per la qualità della vita), sono scrigno di biodiversità e interagiscono con il ciclo dell’acqua (simbiosi mutualistica).

Alto Mare

Come abbiamo già affermato nella Terra tutto è attaccato. Il 5 marzo 2023 è stato firmato un trattato storico sull’Alto Mare, un accordo ONU per la protezione delle acque di mare che occupano circa due terzi dell’oceano che è al di fuori delle giurisdizioni nazionali.

Il Trattato sull’Alto Mare favorirà il raggiungimento degli obiettivi 2030 nel Quadro Globale per la Biodiversità che impegna i Paesi a proteggere e a conservare almeno il 30 % degli oceani e a garantire il ripristino del 30 % delle aree degradate.

link pagina ASviS

Obiettivo 15 dell’Agenda 2030

Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e invertire il degrado dei suoli e fermare la perdita di biodiversità.

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
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Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.03.21 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Congresso Federparchi a Roma, 25 e 26 gennaio 2023

Congresso Federparchi a Roma, 25 e 26 gennaio 2023

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo e approvato il documento politico di indirizzo.

Parchi e Agenda 2030

Le aree naturali protette protagoniste dell’Agenda 2030 per la sostenibilità e la tutela degli ecosistemi, questo il fulcro di lavori.

Ampio e articolato il confronto sulle analisi dell’attuale fase e sulla strategia per i prossimi quattro anni per la Federazione delle aree naturali protette.

Le due giornate Federparchi

Sono state due intense giornate di confronto che hanno ripercorso le Cinque parole chiave: Pianeta, Persone, Pace, Prosperità e Partnership quali indicatori della stretta relazione tra tutela della biodiversità e progresso di comunità, con le aree protette modelli di riferimento per scelte sostenibili che salvaguardino gli habitat, offrano benessere e contribuiscano al superamento dell’attuale crisi climatica.

Quale futuro per Federparchi?

I lavori sono terminati con gli interventi dei consiglieri nella discussione generale sui temi posti dal documento congressuale.

All’unanimità è stato approvato il documento politico. Con cinque astenuti è stato eletto il nuovo Consiglio direttivo il cui primo impegno sarà l’elezione del nuovo presidente e degli organismi esecutivi.

CONSIGLIO DIRETTIVO Federparchi

Il Consiglio Direttivo Federparchi è composto da: n.23 eletti dalla X Assemblea Federparchi (26 gennaio 2023), 1 rappresentante UNCEM e 1 rappresentante ANCI e 15 Coordinatori territoriali in rappresentanza delle 20 Regioni d’Italia (al momento ne risultano nominati solamente 7, in rappresentanza di 8 Regioni).

  1. Agostino Agostinelli, esperto in gestione delle Aree protette,
  2. Lidia Bai, Presidente Parco Colline Metallifere,
  3. Giuseppe Barra, Presidente Parco regionale Campo dei Fiori,
  4. Donatella Bianchi, Presidente Parco nazionale Area marina protetta Cinque Terre,
  5. Daniele Buschiazzo, Presidente Parco regionale Beigua,
  6. Cristina Chiappa, Presidente Parco del Ticino Lombardo,
  7. Francesco D’Amore, Presidente Parco regionale Sirente Velino,
  8. Annalisa Di Lenardo, Presidente Parco regionale Prealpi Giulie,
  9. Walter Ferrazza, Presidente Parco regionale Adamello Brenta,
  10. Salvatore Gabriele, Presidente Parco nazionale Pantelleria,
  11. Moreno Gasparini, Presidente Parco regionale Delta Po Veneto,
  12. Rocky Malatesta, Presidente Area marina protetta Torre Guaceto,
  13. Aida Morelli, Presidente Delta Po Emilia Romagna,
  14. Domenico Pappaterra, Presidente Parco nazionale Pollino,
  15. Simone Rusci, Presidente Parco regionale Maremma,
  16. Luca Santini, Presidente Parco nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna,
  17. Luigi Spadone, Presidente Parco nazionale Val Grande,
  18. Andrea Spaterna, Presidente Parco nazionale Sibillini,
  19. Francesco Tarantini, Presidente Parco nazionale Alta Murgia,
  20. Marco Katzemberger, Esperto in Gestione delle Aree protette,
  21. Carmela Vaccaro, Associazione ambientalista CAI
  22. Gaetano Benedetto, Associazione ambientalista WWF
  23. Antonio Nicoletti, Associazione ambientalista Legambiente
    UNCEM e ANCI
  24. Ennio Vigne, Rappresentante UNCEM
  25. Antonio Di Santo, Rappresentante ANCI
    Coordinatori Territoriali (15)
  26. Roberto Costa, Coordinamento Territoriale Liguria – Parco Naturale Regionale dell’Antola
  27. Marzio Marzorati, Coordinamento Territoriale Lombardia – Parco Nord Milano
  28. Santina Grande, Coordinamento Territoriale Veneto – Parco Regionale del Fiume Sile
  29. Sandro Ceccoli, Coordinamento Territoriale Emilia-Romagna – Ente di gestione per Parchi e Biodiversità Emilia Orientale
  30. Daniele Silvetti, Coordinamento Territoriale Marche-Umbria – Parco Naturale Regionale del Conero
  31. Maurizio Gubbiotti, Coordinamento territoriale Lazio – RomaNatura
  32. Antonio Briscione, Coordinamento Territoriale Campania – Riserve Naturali Foce Sele–Tanagro e Monti Eremita-Marzano
  33. Piemonte – Valle d’Aosta: Coordinatore da nominare
  34. Friuli Venezia Giulia – Trentino Altro Adige: Coordinatore da nominare
  35. Toscana: Coordinatore da nominare
  36. Abruzzo – Molise: Coordinatore da nominare
  37. Puglia: Coordinatore da nominare
  38. Calabria – Basilicata: Coordinatore da nominare
  39. Sicilia: Coordinatore da nominare
  40. Sardegna: Coordinatore da nominare

L’importante Consiglio Direttivo Federparchi è al momento incompleto in quanto all’appello mancano 8 Coordinatori territoriali relativi a 12 Regioni. Tra le priorità quella di completare il quadro d’insieme per raccogliere nel migliore dei modi le istanze locali.

Altre nomine Federparchi

ORGANO DI CONTROLLO Federparchi
Giuseppe Signoriello 

COLLEGIO DEI PROBIVIRI Federparchi

  1. Andrea  Beltrame, Parco Naturale delle Prealpi Giulie
  2. Alessandro Bignotti, Parco Regionale Oglio Sud
  3. Italo Cerise, Parco Nazionale Gran Paradiso

Passaggio di consegne

A Roma il passaggio di consegne CAI-Federparchi da Filippo Di Donato a Carmela Vaccaro.

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento

Invitiamo tutti a vivere esperienze in Montagna senza lasciare traccia del proprio passaggio. È sempre più importante produrre meno rifiuti possibile e in ogni caso riportarli sempre a valle e differenziarli.
Facciamo nostro il Progetto Cai: Evviva la borraccia-liberi dalla plastica.

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
– Cai Teramo (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.02.04  pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




-4, verso 11 dicembre 2022: Calendario Sezione Cai Teramo

Verso 11 dicembre 2022: Calendario Sezione Cai Teramo
Un insieme di immagini che raccontano la Montagna nelle stagioni e nelle emozioni
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA

La Sezione Cai di Teramo è presente e attiva in Montagna e celebra continuamente il valore delle Montagne con esperienze diverse: escursionistiche, alpinistiche e speleologiche che sanno coinvolgere giovani e donne.

-4 giorni: mentre ci si avvicina a domenica 11 dicembre.

Ogni occasione è importante per ricordare l’importante appuntamento della GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA.
Un appuntamento che anticipa anche gli ultimi giorni del 2022 ANNO INTERNAZIONALE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA MONTAGNA, voluto dall’ONU, 20 anni dopo IL 2002 ANNO INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA.

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Nell’Appennino centrale, il Parco si estende su 150.000 ettari e comprende territori di tre Regioni (Abruzzo Lazio e Marche) 5 province (L’Aquila Teramo Pescara Rieti ed Ascoli Piceno) e ben 44 comuni. Nata nel 1991 è diventata operativa nel 1995.  Vi troviamo ambienti paesaggistici da primato con le biancheggianti rocce del Gran Sasso d’Italia e dei Monti Gemelli e le scure ed erodibili arenarie, marne e argille dei Monti della Laga, regno delle acque superficiali.

I Monti della Laga sono tenera singolarità naturalistica tra il calcare del Gran Sasso d’Italia, dei Monti Gemelli e dei Monti Sibillini.

L’acqua tormenta la superficie, ruscella veloce e si snoda in profondità.

La Montagna raccontata e vissuta con passione.

UNA FOTO SALVERÀ L’AMBIENTE

Pizzo di Moscio è meta ambita e panoramica,  estiva e invernale. Si staglia nitido, superata la fascia boscata dal Ceppo.

Tanti i modi per prendersi dura della Montagna

Appena qualche giorno fa il 26 di novembre a Teramo la Commissione Regionale TAM Abruzzo insieme alla Sezione Cai di Teramo ha organizzato la Giornata di Studio:
DAL GHIACCIAIO DEL CALDERONE ALL’IDROLOGIA DEL GRAN SASSO D’ITALIA link articolo www.filippodidonato.it

PRENDERSI CURA DELL’AMBIENTE

L’ambiente, elemento di vita, inclusione e cittadinanza, c’è così come lo vediamo e continuerà a esserci solo se ne avremo cura e se saremo tutti attenti.

2022 Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna

– 5 giorni: mentre ci si avvicina a domenica 11 dicembre (link articolo Montagna e Parchi).

Montagna Pulita

Vivere un’esperienza in montagna senza lasciare traccia del proprio passaggio. Importante produrre meno rifiuti possibile e in ogni caso riportarli sempre a casa e differenziarli.
Progetto Cai: Evviva la borraccia-liberi dalla plastica.

Iscriversi al Club Alpino Italiano (link) è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link)

2022.12.07 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




-5, verso 11 dicembre 2022: Giornata Internazionale della Montagna

Verso 11 dicembre 2022: Giornata Internazionale della Montagna

Ci avviciniamo a grandi passi a domenica 11 dicembre (mancano 5 giorni).
Un appuntamento che anticipa anche gli ultimi giorni del 2022 ANNO INTERNAZIONALE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA MONTAGNA, voluto dall’ONU, 20 anni dopo IL 2002 ANNO INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA.

E’ tempo di bilanci su quanto accaduto e fatto nel 2022. Ciò che resta del mese ci proietta verso l’inverno e deve aiutarci a superare le richieste di interventi settoriali dovuti alla monocultura dello sci. Si insiste con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina (e già questo binomio è un assurdo linguistico-geografico). Pandemia, crisi climatica, crisi energetica, inflazione sono lì a testimoniare che i grandi eventi sportivi non sono sostenibili (di fatto non lo sono mai stati), ancor meno considerando l’investimento energetico per tutto il sistema dei bacini sciistici e quello di acqua necessario per l’innevamento artificiale. Emblematico il caso contestato della pista di bob a Cortina. Eppure si insiste, sulle Alpi e in Appennino. Oltre 100 sono i progetti per nuovi impianti e ampliamenti in bacini sciistici su ambienti tutelati da aree protette e Rete Natura 2000.

La Costituzione Italiana esprime principi fondamentali che non possono essere indeboliti dai mutamenti politici della società; sono universali e non destinati a garantire tutela solo ai garantiti.

Disuguaglianze e interessi settoriali non sono ammissibili.

In realtà abbiamo bisogno di investimenti nella Sanità pubblica e nell’Istruzione che dobbiamo far tornare pubblica; nella mobilità dolce. Ambiente è Salute con funzionali Servizi Ecosistemici, qualità del lavoro e qualità della vita.
Il Turismo diventa responsabile ed ecosostenibile a difesa dell’integrità della montagna, della sua naturalità e del paesaggio.

E poi iniziamo a conoscere e apprezzare meglio l’acqua, risorsa insostituibile alla vita, prima che siccità e inquinamento ce la rendano introvabile. Acqua, aria e suolo sono interconnessi.
DAL GHIACCIAIO DEL CALDERONE ALL’IDROLOGIA DEL GRAN SASSO D’ITALIA link articolo www.filippodidonato.it

Il messaggio della Montagna, Prendersi cura della Casa Comune (link articolo www.cai.it) seguendo gli insegnamenti dell’Enciclica di Papa Francesco Laudato Sì.

PRENDERSI CURA DELL’AMBIENTE

L’ambiente, elemento di vita, inclusione e cittadinanza, c’è così come lo vediamo e continuerà a esserci solo se ne avremo cura e se saremo tutti attenti.

UNA FOTO SALVERÀ L’AMBIENTE

2022 Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna

Montagna Pulita

Vivere un’esperienza in montagna senza lasciare traccia del proprio passaggio. Importante produrre meno rifiuti possibile e in ogni caso riportarli sempre a casa e differenziarli.
Progetto Cai: Evviva la borraccia-liberi dalla plastica.

Iscriversi al Club Alpino Italiano (link) è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
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2022.12.06  pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




5 giugno 2022 – Giornata Mondiale dell’Ambiente – 50a edizione – UNA SOLA TERRA

5 giugno 2022 – Giornata Mondiale dell’Ambiente – 50a edizione
UNA SOLA TERRA

Only One Earth

50 anni fa, nel 1972 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituì l’annuale Giornata Mondiale dell’Ambiente. Il lungimirante slogan scelto ci ricorda che abbiamo a disposizione Only One Earth (una sola ed unica Terra)
Il 5 giugno si ripete quindi l’appuntamento che invita tutti noi a “prenderci cura dell’unica casa che abbiamo” e con la quale, seppur inconsapevoli, viaggiamo nello spazio.

foto Di Donato

prenderci cura della Terra

In questa sorta di navicella, così grande e altrettanto piccola e finita, siamo in tanti a consumare, inquinare e distruggere. La biodiversità è a rischio come la qualità di aria, acqua e suolo. La crisi climatica è in atto e sta a noi promuovere uno stile di vita sostenibile e a ridotto impatto ambientale, così da contrastare ogni crisi e preservare le risorse

Agenda 2030

Sempre più accentuati sono i richiami sulla necessità di vivere in modo sostenibile, in armonia con la natura, in una società che sia equa e inclusiva, così come indicato dagli obiettivi dell’Agenda 2030 (dalla quale ci separano solo 8 anni)

1972-2022: 50 anni a disposizione

L’inizio in Svezia con la 1a Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente, svolta a Stoccolma dal 5 al 16 giugno 1972. Nacque allora la Giornata Mondiale dell’Ambiente e fu adottata una dichiarazione basata su 26 principi cardine.

Tutto era stato già indicato per transizione ecologica e sostenibilità.

Rileggiamo con attenzione i principi del 1972 sui diritti dell’ambiente e sulle responsabilità dell’uomo per la sua salvaguardia. Tutto era stato già indicato per transizione ecologica e sostenibilità.

Sono trascorsi 50 anni dagli impegni assunti ed è certo che se fossero stati collettivamente rispettati non ci troveremmo nell’attuale situazione di crisi climatica, energetica, ambientale, sociale e di guerra.

Adesso siamo a rincorrere la sostenibilità e ci affidiamo all’Agenda 2030 con gli obiettivi dell’ONU.

5 giugno 2022 – nella Giornata dell’Ambiente: Family Cai tra speleologia e transumanza

In questo periodo dalle molte incertezze mi piace pensare a bambine, bambine e ai loro genitori in ambiente e invito a partecipare alle giornate Family Cai (link all’articolo Montagne e Parchi)

foto Di Donato

Dichiarazione di Stoccolma del 1972 nella 1a Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente

lucida, di visione e spessore, significativa, attuale e potente

I 26 PRINCIPI

1. L’uomo ha un diritto fondamentale alla libertà, all’eguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti, in un ambiente che gli consenta di vivere nella dignità e nel benessere, ed è altamente responsabile della protezione e del miglioramento dell’ambiente davanti alle generazioni future. Per questo le politiche che promuovono e perpetuano l’apartheid, la segregazione razziale, la discriminazione, il colonialismo ed altre forme di oppressione e di dominanza straniera, vanno condannate ed eliminate.

2. Le risorse naturali della Terra, ivi incluse l’aria, l’acqua, la flora, la fauna e particolarmente il sistema ecologico naturale, devono essere salvaguardate a beneficio delle generazioni presenti e future, mediante una programmazione accurata o una appropriata amministrazione.

3. La capacità della Terra di produrre risorse naturali rinnovabili deve essere mantenuta e, ove ciò sia possibile, ripristinata e migliorata.

4. L’uomo ha la responsabilità specifica di salvaguardare e amministrare saggiamente la vita selvaggia e il suo habitat, messi ora in pericolo dalla combinazione di fattori avversi. La conservazione della natura, ivi compresa la vita selvaggia, deve perciò avere particolare considerazione nella pianificazione dello sviluppo economico.

5. Le risorse non rinnovabili della Terra devono essere utilizzate in modo da evitarne l’esaurimento futuro e da assicurare che i benefici del loro sfruttamento siano condivisi da tutta l’umanità.

6. Gli scarichi di sostanze tossiche o di altre sostanze in quantità e in concentrazioni di cui la natura non possa neutralizzare gli effetti, devono essere arrestati per evitare che gli ecosistemi ne ritraggano danni gravi o irreparabili. La giusta lotta di tutti i Paesi contro l’inquinamento deve essere appoggiata.

7. Gli Stati devono prendere tutte le misure possibili per prevenire l’inquinamento dei mari con sostanze che possano mettere a repentaglio la salute umana, danneggiare le risorse organiche marine, distruggere valori estetici o disturbare altri usi legittimi dei mari.

8. Lo sviluppo economico e sociale è il solo modo per assicurare all’uomo un ambiente di vita e di lavoro favorevole e per creare sulla Terra le conduzioni necessarie al miglioramento del tenore di vita.

9. Le deficienze ambientali dovute alle condizioni di sottosviluppo ed ai disastri naturali pongono gravi problemi e possono essere colmate, accelerando lo sviluppo mediante il trasferimento di congrue risorse finanziarie e l’assistenza tecnica, quando richiesta, in aggiunta agli sforzi compiuti da Paesi in via di sviluppo stessi.

10. Per i Paesi in via di sviluppo, la stabilità dei prezzi, adeguati guadagni per i beni di prima necessità e materie prime, sono essenziali ai fini della tutela dell’ambiente, poiché i fattori economici devono essere presi in considerazione, così come i processi ecologici.

11. Le politiche ecologiche di tutti gli Stati devono tendere ad elevare il potenziale attuale e futuro di progresso dei Paesi in via di dì sviluppo, invece di compromettere o impedire il raggiungimento di un tenore di vita migliore per tutti. Gli Stati e le organizzazioni internazionali dovranno accordarsi nel modo più adeguato per far fronte alle eventuali conseguenze economiche e internazionali delle misure ecologiche.

12. Si dovranno mettere a disposizione risorse atte a conservare e migliorare l’ambiente, tenendo particolarmente conto dei bisogni specifici dei Paesi in via di sviluppo, dei costi che essi incontreranno introducendo la tutela dell’ambiente nel proprio programma di sviluppo e della necessità di fornire loro, se ne fanno richiesta, aiuti internazionale di ordine tecnico e finanziario a tale scopo.

13. Per una più razionale amministrazione delle risorse e migliorare così l’ambiente, gli Stati dovranno adottare nel pianificare lo sviluppo misure integrate e coordinate, tali da assicurare che detto sviluppo sia compatibile con la necessità di proteggere e migliorare l’ambiente umano a beneficio delle loro popolazioni.

14. La pianificazione razionale è uno strumento essenziale per conciliare gli imperativi dello sviluppo con quelli della partecipazione e del miglioramento dell’ambiente.

15. Nella pianificazione edile e urbana occorre evitare gli effetti negativi sull’ambiente, ricavandone i massimi vantaggi sociali, economici ed ecologici per tutti. In considerazione di ciò, i progetti destinati a favorire il colonialismo e la dominazione razziale devono essere abbandonati.

16. Nelle regioni in cui il tasso di crescita della popolazione o la sua concentrazione eccessiva rischia di avere un’influenza dannosa sull’ambiente o sullo sviluppo, ed in quelle in cui la scarsa densità di popolazione impedisca il miglioramento dell’ambiente e freni lo sviluppo, si dovranno adottare misure di politica demografica che, rispettando i diritti fondamentali dell’uomo, siano giudicati appropriati dai governi interessati.

17. Appropriate istituzioni nazionali devono assumersi il compito di pianificare, amministrare e controllare le risorse ambientali dei rispettivi Paesi, al fine di migliorare l’ambiente.

18. Allo scopo di incoraggiare lo sviluppo economico e sociale, la scienza e la tecnologia devono essere impiegate per identificare, evitare e controllare i pericoli ecologici e per risolvere i problemi ambientali ai fini del bene comune dell’umanità.

19. L’educazione sui problemi ambientali, svolta sia fra le giovani generazioni sia fra gli adulti, dando la dovuta considerazione ai meno abbienti, è essenziale per ampliare la base di un’opinione informativa e per inculcare negli individui, nelle società e nelle collettività il senso di responsabilità per la protezione e il miglioramento dell’ambiente nella sua piena dimensione umana. E’ altresì essenziale che i mezzi di comunicazione di massa evitino di contribuire al deterioramento dell’ambiente. Al contrario, essi devono diffondere informazioni educative sulla necessità di proteggere e migliorare l’ambiente, in modo da mettere in grado l’uomo di evolversi e progredire sotto ogni aspetto.

20. La ricerca scientifica e lo sviluppo, visti nel contesto dei problemi ecologici nazionali o multinazionali, devono essere incoraggiati in tutti i Paesi, specialmente in quelli in via di sviluppo. A questo riguardo, deve essere appoggiato e incoraggiato il libero scambio delle informazioni scientifiche e delle esperienze, per facilitare la soluzione dei problemi ecologici. Inoltre, occorre che le tecnologie ambientali siano rese disponibili per i Paesi in via di sviluppo in termini tali da incoraggiare la loro larga diffusione, senza costituire per detti Paesi un onere economico.

21. La Carta delle Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale riconoscono agli Stati il diritto sovrano di sfruttare le risorse in loro possesso, secondo le loro politiche ambientali, ed il dovere di impedire che le attività svolte entro la propria giurisdizione o sotto il proprio controllo non arrechino danni all’ambiente di altri Stati o a zone situate al di fuori dei limiti della loro giurisdizione nazionale.

22. Gli Stati devono collaborare al perfezionamento del codice di diritto internazionale per quanto concerne la responsabilità e la riparazione dei danni causati all’ambiente in zone al di fuori delle rispettive giurisdizioni a causa di attività svolte entro la giurisdizione dei singoli Stati o sotto il loro controllo.

23. Senza trascurare i principi generali concordati dalle organizzazioni internazionali o le disposizioni e i livelli minimi stabiliti con norme nazionali, sarà essenziale considerare in ogni caso i sistemi di valutazione prevalenti in ciascuno Stato, ad evitare l’applicazione di norme valide per i Paesi più avanzati, ma che possono essere inadatte o comportare notevoli disagi sociali per i Paesi in via di sviluppo.

24. La cooperazione per mezzo di accordi internazionali o in altra forma è importante per impedire, eliminare o ridurre e controllare efficacemente gli effetti nocivi arrecati all’ambiente da attività svolte in ogni campo, tenendo particolarmente conto della sovranità e degli interessi di tutti gli Stati.

25. Gli Stati devono garantire alle organizzazioni internazionali una funzione coordinatrice, efficace e dinamica per la protezione e il miglioramento dell’ambiente.

26. L’uomo e il suo ambiente devono essere preservati dagli effetti delle armi nucleari e di tutti gli altri mezzi di distruzione di massa. Gli Stati devono sforzarsi di giungere sollecitamente ad un accordo, nei relativi organismi internazionali, sulla eliminazione e la completa distruzione di tali armi.

foto Di Donato

Carta per l’educazione alla Biodiversità

Sottoscritta da Ministero dell’Istruzione e Ministero della Transizione Ecologica e presentata lo scorso 19 maggio 2022. (Carta biodiversità link al pdf)

Linee guida e impegni contenuti nella Carta per l’educazione alla Biodiversità:

1. Promuovere percorsi trasformativi che favoriscano conoscenza, competenza e comportamenti responsabili e virtuosi per costruire una società attenta alle esigenze dell’ambiente e della biodiversità

2. Diffondere una cultura della biodiversità che promuova i diritti ecologici di tutti gli esseri viventi, in stretto legame con i principi di sostenibilità, equità, accessibilità, inclusione, prosperità e pace

3. Diffondere le conoscenze degli equilibri complessi del pianeta Terra, della biosfera e dei suoi ecosistemi, dei servizi eco sistemici e del capitale naturale come elementi essenziali per lo sviluppo sostenibile

4. Trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza che le risorse del pianeta sono limitate, abbandonando la cultura dello scarto e dello spreco a vantaggio della cultura del risparmio, del riuso e del riciclo

5. Perseguire comportamenti e consumi eco-sostenibili in grado di soddisfare le esigenze della collettività senza alterare gli equilibri della natura, ad esempio riducendo il consumo dei prodotti di plastica monouso

6. Costruire il senso di legalità maturando la consapevolezza del legame imprescindibile fra le persone e la cura del Pianeta

7. Continuare a sensibilizzare gli alunni e gli studenti sui temi della relazione tra crisi climatica e perdita della biodiversità, partendo dai temi della raccolta differenziata, dell’inquinamento nelle città, dell’uso di energie rinnovabili, della mobilità sostenibile, nel quadro dei relativi Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e di quelli della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

8. Diffondere sempre più il valore della biodiversità, della tutela e conservazione del territorio, del mare e del patrimonio naturale e culturale, anche attraverso le significative esperienze di rete tra le aree protette nazionali, europee ed internazionali

9. Agire in modo sistemico sui temi dell’educazione ambientale, attivando collaborazioni per coinvolgere le istituzioni, gli enti locali, le aree protette e tutti i soggetti della comunità educativa e sociale nei progetti scolastici

10. Facilitare e accrescere l’accesso ai dati e alle informazioni sui temi ambientali al fine di assicurare che la conoscenza di alunni e studenti sia basata su solide evidenze tecniche e scientifiche, anche con l’uso delle nuove tecnologie

11. Far conoscere la bioeconomia (agricoltura, silvicoltura, pesca, produzione alimentare, bioenergia e bioprodotti) e il sistema dell’economia circolare, insegnando a costruire i mestieri, i servizi e le imprese del futuro a zero emissioni, circolari e rigenerative, nel rispetto del valore delle tradizioni identitarie.

GIORNATA MONDIALE dell’AMBIENTE – 5 giugno 2020 – “È il momento per la Natura” link articolo Montagna e Parchi

BUONA MONTAGNA a tutti!
Cai Castelli (link)
Cai Teramo (link)

2022.06.04 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




LA MONTAGNA AL CENTRO DI ATTENZIONE? Costituzione, disegno di legge, green communities, ASviS, SNAI, SNAMI, Villaggi degli alpinisti …

LA MONTAGNA AL CENTRO DI ATTENZIONE?Costituzione, disegno di legge, green communities, ASviS, SNAI, SNAMI, Villaggi degli alpinisti …

Gran Sasso d’Italia – foto Francesca Di Gabriele

In questo periodo sembra esserci molto attenzione nei confronti della Montagna.
Nell’arco di alcuni mesi ci sono stati più documenti e impegni a favore delle terre alte.

Costituzione, Disegno di Legge sulla Montagna, finanziamenti da PNRR, ASviS e le Strategie Nazionali SNAI e SNAMI, i Villaggi degli alpinisti
Può essere sicuramente un dato positivo ma va capito bene e accompagnato, affinché non siano interventi di facciata, spalmati di verde.

Maiella – foto Pierluigi Valerio

La Montagna è vulnerabile

La Montagna è realtà vulnerabile. In piena crisi climatica, insieme alle difficoltà di chi vive in montagna e alla carenza dei servizi, vanno considerati i limiti delle risorse e dell’ambiente. Per le Terre Alte si coniugano insieme le necessità quotidiane e la visione di futuro.

Pandemia, crisi climatica, spopolamento, diseguaglianze sociali impongono un processo evolutivo che riconosca il nuovo nella relazione tra la comunità territoriale e l’ambiente che la circonda (identificate ultimamente come green communities).

Tre temi portanti

Dalla frequentazione nei Gruppi di lavoro ASvis mi concentro su tre temi portanti del cambiamento.
La riduzione del consumo di suolo in quanto risorsa naturale non rinnovabile essenziale ai fini dell’equilibrio ambientale, per i servizi ecosistemici che coinvolgono interessi plurimi in più ambiti sociali e collettivi, estesi e intergenerazionali.
La tutela paesistico ambientale considerata su tutto il territorio nazionale, con la cura del paesaggio che interessa anche gli ambiti degradati da recuperare rimuovendo detrattori ambientali. Di riferimento la Convenzione europea del paesaggio (espressione di qualità della vita) che combina la gestione del territorio all’apporto delle popolazioni introducendo il concetto di ecosistema.
L’educazione ambientale orientata alla sostenibilità che. attraverso informazione, educazione e formazione, superi la visione meramente antropocentrica e intervenga qualitativamente negli ambienti dove l’uomo ha deciso di vivere e conservi la Natura nel rispetto della biodiversità, degli ecosistemi e dei cicli bio-geochimici della materia che sono alla base della vita.

Altopiani Maggiori – foto Di Donato

1. Disegno di Legge sulla Montagna

I nostri legislatori discutono del Disegno di Legge sulla Montagna tra analisi e prospettive future.
Si tratta di “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane” con misure per favorire ripresa di territori in grado di diventare sempre più una risorsa per il Paese.
Il documento è articolato e ha spunti interessanti. Importante vigilare affinchè ci sia un’attenzione diffusa, evitando che, dietro le indicate finalità d’insieme di rilancio della montagna, trovino spazio finanziamenti a progetti come le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina.

Castelli – foto Francesca Di Gabriele

2. green communities: stanziate le prime risorse PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza

La Montagna è presente nel PNRR con il finanziamento delle green communities che assolvono a due diverse funzioni: da una parte rinforzare i rapporti tra aree montane e rurali in vista della maggiore tutela e valorizzazione di beni comuni di generale fruibilità, dall’altra innescare un virtuoso rapporto sussidiario di scambio con le realtà urbane”

Quanti fondi?
Dei fondi del PNRR ne sono stati destinati 135 milioni. Somma che servirà a finanziare 33 “Green Communities” che intendono usare in modo equilibrato ed ecosostenibile le risorse principali di cui dispongono.

Le prime 3 Comunità

  • La Green Community “La Montagna del latte” nell’Unione montana dell’Appennino Reggiano (Emilia Romagna)
  • La Green Community “Terre del Monviso” (Piemonte)
  • La Green Community Parco Regionale Sirente Velino” (Abruzzo).
Aggiornamento Cai – foto Marco Siano

PARCO REGIONALE SIRENTE VELINO

Il progetto Green community “Parco Regionale Sirente Velino” PREVEDE:
– il miglioramento nella governance dei processi di gestione delle risorse naturali, finalizzata a modelli di sostenibilità competitiva per lo sviluppo del territorio attraverso la creazione di un distretto turistico;
– il sostegno all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio;
– la creazione di una rete di mobilità sostenibile con snodi, aree di scambio
– sistemi di gestione del patrimonio agro-forestale, con modelli di implementazione della cattura del carbonio e gestione dei relativi crediti ambientali.

Camosci d’Abruzzo

Ci troviamo in un Parco
E’ chiaro il riferimento del legislatore all’Area Protetta e sarà necessario combinare tutela e biodiversità con le attività economiche compatibili: agro-zootecniche-forestali e artigianato con produzioni tipiche e di qualità, accoglienza e turismo lento e multimodale. Non potranno essere risorse per bacini sciistici e impianti di risalita.
L’occasione che ci si presenta è unica per il progresso sociale di paesi, cittadine e cittadini in armonia con economia e natura. Il nuovo indica forme di produzione e consumo nelle quali le comunità locali sono protagoniste, consapevoli del valore di un’area protetta e delle proprie specificità territoriali da conservare.

Barrea – foto Di Donato

3. Documento AsVIS
Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile   gennaio 2022

Aree interne e Montagna

In Italia, e in Europa, non si può affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 senza occuparsi di aree interne e montagna, poiché è in queste realtà – fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo – che si gioca il futuro della conservazione e rigenerazione di biodiversità del nostro continente.

foto Pierluigi Valerio

4. La Strategia Nazionale per le Aree Interne – SNAI

Ministero per il sud e la coesione territoriale (link)

… La Strategia per le Aree Interne 2014-2020, dotata di 279 milioni di euro, è parte delle politiche di coesione europee, introdotta per ridurre i crescenti divari tra territori, interessa il 60% del territorio e un quarto della popolazione. Essa identifica i Comuni interessati in base alla lontananza dai servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti) e include le aree intermedie, periferiche e ultraperiferiche, in gran parte montane e collinari.

… La Strategia nazionale ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità (cittadinanza) e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato).

Rivisondoli – foto Di Donato

5. La Strategia nazionale per la montagna italiana – SNAMI

Il Ministero per gli Affari regionali e le autonomie, attraverso la Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (SNAMI), individua le linee strategiche per la crescita e lo sviluppo economico e sociale, l’accessibilità dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali, il godimento effettivo dei diritti fondamentali della persona nei territori montani.

La SNAMI verrà finanziata grazie al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) – in cui confluiscono le risorse del Fondo nazionale per la montagna e del Fondo integrativo per i Comuni montani – per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023.

Misure

Il disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo dei seguenti punti:
– sanità di montagna;
– scuole di montagna;
– servizi di telefonia mobile e accesso a internet;
– incentivi agli imprenditori agricoli e forestali;
– misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani”;
– misura “Io resto in montagna”;

Altopiani Maggiori d’Abruzzo – foto Di Donato

6. Dal Villaggio degli alpinisti ai Paesi d’Appennino

Il paese di Paularo in Friuli Venezia Giulia è stato riconosciuto Villaggio degli alpinisti. E così entrato nella rete dei luoghi (il sesto in Italia) dove uomo e natura si incontrano in armonia. Sono forti il rispetto della biodiversità e della cultura, dove la tradizione è la base dell’innovazione per il risparmio, la conservazione, il contenimento della crisi climatica. Ci si prende cura dell’ambiente e si guarda alla qualità della vita.

Adesso sarà la volta dei Paesi d’Appennino
L’essere montanari si identifica nello stile di vita che segue il ritmo delle stagioni, l’abile gesto di operose mani nei tanti mestieri, i sapori nelle luci di montagne che si incontrano con il mare, offrendo autenticità che invita e promuove un turismo consapevole e responsabile.

Orso Bruno Marsicano

7. Costituzione d’Italia

Ultima considerazione (non la meno importante) è quella della Costituzione con i suoi articoli e le recenti integrazioni dell’8 febbraio 2022 in materia di pianificazione, ambiente, tutela, salute, economia:

Articolo 9 che rientra tra i principi fondamentali ed è diventato di tre commi, con particolare attenzione al concetto di tutela.
1.            La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica
2.            Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
3.            Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali

Articolo 41
1.            L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente.
2.            La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

Articolo 44, comma 2 – La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.

Gran Sasso d’Italia – foto Pierluigi Valerio

BUONA MONTAGNA a tutti!
Cai Castelli (link)
Cai Teramo (link)

2022.04.05 pubblicato

(filidido)
Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




SICCITA’ NELLA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA – 22 marzo 2022. La storia dell’acqua è storia dei luoghi e della civiltà umana.

SICCITA’ NELLA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA – 22 marzo 2022.
La storia dell’acqua è storia dei luoghi e della civiltà umana.

Crisi climatica

L’acqua è diventata inquieta a causa del riscaldamento climatico che ne modifica la regolarità del ciclo.
A tratti presente e aggressiva (troppa acqua e alluvioni) a tratti sempre più lunghi elusiva e nascosta (poca acqua e siccità).

Invasi artificiali

Per utilizzarla in modi diversi l’acqua dei fiumi e stata imbrigliata è trattenuta da invasi artificiali, (costruiti per garantire presenza di acqua anche quando non piove e i torrenti di montagna sono in secca).
La crisi climatica sta alterando le condizioni di stabilità alle quali (cultura occidentale) eravamo abituati tanto da arrivare a considerare come dato certo che l’acqua dei rubinetti fosse inesauribile.

Acqua di montagna

Nei piccoli paesi montani l’acqua c’è sempre stata abbondante, fresca e saporosa, generosamente offerta da sorgenti diffuse. Da meno giovane ricordo anche l’arrivo dell’acqua nelle abitazioni del mio paese, (anche se prima dei rubinetti in casa l’acqua era abbondante nelle fontane che ornavano, gorgoglianti, strade e piazze).

Siccità

In questo periodo dell’anno la siccità è palpabile nel nord dell’Italia con il livello dei fiumi al minimo (critica ed emblematica la situazione del Po lungo tutta l’asta fluviale, nella pianura padana e nella foce dove la risalita del cuneo salino avviene per circa 10-15 km con tutte le incidenze negative sull’agricoltura e non solo).

nella norma
siccità al 20 marzo 2022

Lago del Corlo

Per capire e vedere direttamente la situazione dell’acqua ho raggiunto un piccolo lago artificiale del Bellunese, vicino Feltre (sede del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi) e devo dire che la situazione rilevata è veramente impressionante con le ripide rive scoperte e i pedalò appesi sulle sponde.
Il Lago di Arsiè, detto anche Lago del Corlo è formato da uno sbarramento del Torrente Cismon ed è percorribile una piacevole escursione lungolago di circa 3 h.

Fontane compagne di escursione

Dopo il lago la riflessione sull’acqua continua e questa volta (prendendo spunto dalla conferenza di Teramo su fonti e fontane) riporto una serie di foto di fontane diverse (che arricchiscono la storia dei luoghi, insieme a lavatoi e abbeveratoi) poste su bivi, crocevia, piazzette e piazze. Alcune presenti solo come silenti testimoni.

Rapporto IPCC

Ci attendono: carenza di piogge, livelli dei fiumi al minimo, campagne assetate ed eventi meteorologici estremi.
Temi affrontati anche dal Rapporto appena pubblicato dal Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), in relazione a impatti, adattamento e vulnerabilità legati ai cambiamenti climatici.
Uno dei temi chiave del Rapporto è la siccità in crescita, che sui territori condiziona società, economia, ambiente, gestione, infrastrutture, produzione e popolazione.

articolo Montagna e Parchi del 7 marzo 2022 (link)RAPPORTO IPCC 2022 – CHE COSA ACCADE AL CLIMA?

parte bassa centro lago scoperta e alla destra del campanile si vedono i pedalò

Qualità dell’acqua

L’acqua diminuisce e con essa diminuisce la naturale capacità autodepurativa. Gli inquinanti invece non diminuiscono, giungono lo stesso e sarà importante capire cosa accade alla qualità dell’acqua di falda in presenza di contaminanti come pesticidi e batteri.

L’acqua al centro

Il dibattito sull’acqua e sulla gestione delle risorse idriche è crescente, ma non centrale. Eppure siamo in piena Transizione Ecologica. Le politiche nazionali e internazionali intervengono con obiettivi significati ma il traguardo resta sempre lontano. Confido in Agenda 2030, ma ricordo l’impegno planetario “Acqua fonte di vita” che, nel decennio internazionale d’azione 2005-2015, si proponeva di dimezzare nel mondo il numero di persone prive di accesso all’acqua. Agenda 2030 e l’obiettivo 6: la riflessione sull’acqua contribuirsce al raggiungimento dell’obiettivo ACQUA PULITA E SERVIZI IGIENICO-SANITARI (link ad ASviS) che mira a garantire acqua potabile e servizi igienici sicuri per tutti. Con visione d’insieme si considerano la gestione sostenibile delle risorse idriche, delle acque reflue e degli ecosistemi, con funzioni e valori e amplificati riconoscendo l’importanza di un ambiente sano e vivibile.

BUONA MONTAGNA a tutti!
Cai Castelli (link)
Cai Teramo (link)

2022.03.22 pubblicato nella Giornata Mondiale dell’Acqua 2022

(filidido)
Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




RAPPORTO IPCC 2022 DELL’ONU – CHE COSA ACCADE AL CLIMA?

RAPPORTO IPCC 2022 – CHE COSA ACCADE AL CLIMA?

il peso delle parole

La parola “rapporto” ha un peso notevole per la molteplicità di significati e valori che essa stessa racchiude.
Nel caso dell’ultimo “rapporto IPCC 2022” i diversi significati si amalgamano, risuonano e compongono una risposta chiara e amplificata che è impossibile non ascoltare in quanto si tratta di ciò che accadrà alla Terra e, conseguentemente, a tutti noi che ci viviamo sopra.

L’ULTIMO RAPPORTO IPCC SUL CLIMA (link al sito in italiano)

Conoscenza, studio e confronto costruttivo sono alla base di ogni decisione che voglia essere efficace e duratura. E’ determinante sapere del cambiamento climatico e dei conseguenti impatti, delle vulnerabilità presenti e delle indispensabili azioni di adattamento. Altrettanto determinate è la risposta internazionale all’appello della natura e del pianeta.

art.9 Costituzione italiana

LA FORMAZIONE DEI DECISORI
Il rapporto chiama anche a rapporto.

Non è semplicemente un gioco di parole, ma rinvia alla necessità che i decisori sappiano e si informino (anzi dovrebbero già assumere ruoli da preparati). Il rapporto IPCC è importante come strumento informativo e formativo per riuscire a dare risposte giuste al superamento delle difficoltà attuali riuscendo così a prevenire quelle future. Come si interverrà con il PNRR e le altre forme di finanziamento, sempre nel rispetto delle norme della Costituzione?

foto Luigi Pomponi

LA TERRA BRUCIA

E’ questa l’espressione associata al riscaldamento globale e alla crisi climatica. Oggi la nostra Terra brucia anche per la guerra in Ucraina (le guerre nel mondo) ed è inaccettabile. E’ inconcepibile non rendersi conto delle terribili conseguenze da azioni contro umanità e ambiente.

LE NAZIONI UNITE DICONO CHE…

Il “rapporto” è stato elaborato da 270 climatologi provenienti da 67 nazioni diverse e quindi da una notevole differenziata base scientifica e territoriale. Le affermazioni finali sono il frutto di confronti tra diverse culture e visioni basate su una condivisa risposta scientifica e sociale. L’andamento del riscaldamento è allarmante, è in accelerazione e incide significativamente sugli ecosistemi, sulle attività e sulla qualità della vita nostra e di ogni altra specie vivente

IL MEDITERRANEO

Il cambiamento climatico si presenta più rapido del previsto e i rischi si accentuano più in fretta diventando più gravi (crisi climatica). L’Europa meridionale risente di questo cambio climatico e il Mediterraneo è tra le aree più vulnerabili. L’Italia è esposta con ricadute sulla produzione agricola colpita da caldo e siccità, con le risorse idriche sempre più scarse e la probabilità che aumentino le inondazioni. Ci sarà un depauperamento degli ecosistemi con perdita di biodiversità e produzioni. Le coste saranno minacciate dall’innalzamento del mare. Con la crisi climatica (e si aggiunge una non risolta situazione sanitaria) ne risentirà anche il turismo, volano economico d’Italia. Potrà forse salvarci Agenda 2030?

Cascata della Morricana, foto Luigi Pomponi

ATTUALIZZIAMO QUANTO FINORA SCRITTO

IN ITALIA 2021-2022

Stagione particolare con un inverno per le Alpi più che altro primaverile. In questi giorni anche neve ma in Appennino, con abbondanti quantità in provincia di Teramo, come dalle immagini dai Presidenti delle Sezioni Cai di Teramo e Castelli.

Rifugio Enrico Faiani – Cai Castelli, foto Antonio Simonetti

CHE EFFETTI?

Le previsioni indicano che al Nord la siccità rimarrà (problema grave). La portata del Po e la risorsa idrica nevosa sulle Alpi occidentali sono ai minimi (dato Arpa Piemonte). La ridotta spinta del Po comporta la risalita del cuneo salino (acqua salata di mare dannosa per le coltivazioni, che si mischia all’acqua dolce fino a 10-15 km dalla costa adriatica).

BIODIVERSITA’ IN ITALIA – RAPPORTO 2011-2020 (link)
Prendersi cura della biodiversità (ricchezza di vita nel nostro unico limitato pianeta) è una valida priorità.

L’Europa vede nella Biodiversità uno dei pilastri del Green Deal (Patto Verde d’Europa per raggiungere la neutralità climatica il 2050, quindi con attività che non abbiano impatto sul clima).
L’Italia si è dotata di una Strategia Nazionale per la Biodiversità già dal 2010.
12 maggio 2021, La Conferenza Stato Regioni fa proprio il Rapporto 2011-2020 con la strategia 2030.

CONCLUDO CON L’ACCORDO DI PARIGI del 2015
auspicato, voluto, da sostenere, da confermare e da raggiungere

Le Nazioni del mondo hanno preso l’impegno (conferenza di Parigi sul clima – COP21, nel dicembre 2015link al testo in italiano) di limitare il riscaldamento globale. La temperatura della Terra non deve superare 1,5°C per ridurre in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici.

Sito ufficiale del rapporto IPCC (in inglese)

IPCC Italia – 6° rapporto di valutazione

Climate Change 2022: Impatti, adattamento e vulnerabilità

BUONA MONTAGNA a tutti! Cai Castelli (link)Cai Teramo (link)

2022.03.07

(filidido)
Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.