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(3) 24 maggio 2021 – Giornata Europea dei Parchi IL SILENZIO ASSORDANTE SUL PARCO REGIONALE SIRENTE VELINO, 21 maggio Giornata Europea Rete Natura 2000, 22 maggio Gionata Mondiale Biodiversità, 18-24 maggio Settimana della Natura

(3) 24 maggio 2021 – Giornata Europea dei Parchi
IL SILENZIO ASSORDANTE SUL PARCO REGIONALE SIRENTE VELINO
21 maggio – Giornata Europea Rete Natura 2000
22 maggio – Gionata Mondiale Biodiversità
18-24 maggio – Settimana della Natura

l’idea dei Parchi
In queste giornate di grande attenzione al binomio UOMO-AMBIENTE sottolineo che l’idea dei parchi ha un respiro profondo. In Italia iniziò ad affermarsi all’inizio del ‘900 sospinto dal movimento culturale pronto a tutelare le bellezze naturali. Azione che ha portato all’istituzione dei Parchi Nazionali del Gran Paradiso e d’Abruzzo, tra il 1922 e il 1923.

il respiro
Il respiro accomuna tutti. Gli atti respiratori uniscono persone, ambiente e natura.
La Giornata Europea dei Parchi del 24 maggio è dedicata al respiro e all’equilibrio fra l’uomo e la natura. Federparchi la celebra con IL RESPIRO DEI PARCHI, IL RESPIRO NEI PARCHI.

Abruzzo e Aree Protette
L’Abruzzo riunisce sistemi montuosi e costieri complessi, con territori, paesi ed ecosistemi singolari per elementi naturalistici, paesaggistici e culturali. Una realtà il cui valore è riconosciuto a livello nazionale ed europeo. Abruzzo Verde d’Europa.
L’Abruzzo risplende e respira per il valore culturale e ambientale. Significativa la presenza di Aree Protette con i 3 Parchi Nazionali (Abruzzo Lazio Molise – Maiella – Gran Sasso e Monti della Laga), il Parco Regionale Sirente-Velino, l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano e oltre trenta Riserve Naturali.

Eppure … nella Regione Verde d’Abruzzo, accade anche l’impensabile
La Regione Abruzzo ha deliberato una “Nuova disciplina del Parco Naturale Regionale Sirente Velino e revisione dei confini” riducendone la superficie.
Decisione settoriale e di retroguardia con un atteggiamento di superiorità e di divisione. Le argomentazioni addotte per questa riduzione sono strumentali e incoerenti. Si riferiscono a burocrazia e a carenze di gestione con il Parco commissariato. Il Governo Regionale si nasconde dietro il dito in quanto è la Regione che interviene su Presidente, Consiglio Direttivo, Piano del Parco e Regolamenti. Se la Gestione del Parco è carente la responsabilità è della Regione Abruzzo che non ha dato senso all’unico Parco Regionale presente (commissariato) e sfrontatamente prova a ribaltare situazioni volute che hanno alimentato visioni divergenti e conflittuali.

il problema è culturale e di visione
Si annunciano anni difficili, con crisi di emergenza sanitaria e climatica. La Regione Abruzzo preferisce dividere invece di aggregare. Non condivido queste scelte di settore che delineano una società che sembra di appartenenza a situazioni divisive. Pandemia e clima hanno tragicamente indicato la necessità di ritrovare l’equilibrio fra uomo e natura e consolidato il ruolo fondamentale che i Parchi possono svolgere su questo tema.

il silenzio assordante. Non esistono Parchi di serie A e Parchi di serie B
In questo delicato frangente è preoccupante e disarmante che La Regione Abruzzo abbia deciso  di ridurre il Parco evitando per l’organizzazione e il rilancio del Parco Sirente Velino la partecipazione al dialogo, dei 3 Parchi Nazionali presenti in Abruzzo. La nostra Regione vanta un secolo di gestione di territori e risorse con le finalità di un’Area Protetta che ha fatto la storia. Le buone pratiche del Parco Nazionale d’Abruzzo sono esempio imitato, condiviso dal Parco Nazionale della Maiella (appena identificato come Geoparco Unesco) e dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (singolarità d’Appennino dagli innumerevoli primati). ALLORA PERCHE’ NON ASCOLTARLI E COMPORRE UN REGIA REGIONALE SULLE AREE PROTETTE?

Rete Ecologica – Sinergia
L’ambiente è cosa seria. Territori e popolazioni non sono assoggettabili a umori locali e interessi di parte.
Appena qualche anno fa la Regione Abruzzo, accomunando giustamente il Sistema delle Aree Protette, affermava … “L’opportunità di lavorare in sinergia rappresenta un valore per gli Enti Parco, i quali nella condivisione colgono la preziosa occasione di dare giusta promozione a quella variegata offerta di turismo natura che dischiude i rispettivi territori, nel prezioso equilibrio tra ambienti incontaminati, fascino di culture, itinerari sportivi ed evasioni per tutti i gusti e tutte le esigenze, produzioni tipiche e generosa ospitalità.”

Cosa fare?
Prendere atto del madornale errore di valutazione e di decisione. Ridare al territorio del Parco quanto gli è stato tolto. Delineare una gestione del Parco Sirente Velino che sia strutturata in linea con il restante territorio montano d’Abruzzo in quanto non esistono Parchi di serie A e Parchi di serie B. Attuare un unico indirizzo politico ambientale che sia in linea con quanto previsto a livello europeo come Ripresa e Resilienza e come obiettivi di Agenda 2030 e della CETS. Comporre un Coordinamento Fedeparchi in Abruzzo.

Guardarsi attorno nella dimensione d’Appennino
La contigua Regione Lazio con la quale si condividono territori di confine è intervenuta con due provvedimenti su monti condivisi con l’Abruzzo che consolidano la funzione di territori e popolazioni in materia di Aree Protette, con i Comuni che chiedono di far parte dei Parchi.
Mi riferisco:

  1. PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO LAZIO E MOLISE (link). La Regione Lazio ha istituito l’Area Contigua del versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. È quanto previsto dalla delibera a firma dell’Assessore alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, approvata martedì 20 aprile dalla Giunta regionale.Le Aree Contigue presentano elementi ecologici funzionali e di continuità con il territorio del Parco;
  2. PARCO NATURALE REGIONALE MONTI SIMBRUINI (link). La Regione Lazio ha votato l’ampliamento del Parco. Istituzioni e Comunità locali del Parco continuino nel processo di ampia collaborazione che negli ultimi anni ha permesso di ripensare la politica di questo importantissimo territorio. N.B.: l’ampliamento del Parco dei Monti Simbruini segue l’ampliamento del Parco dell’Appia Antica e quello di Laurentino Acqua Cetosa.

Potenziare il Sistema interno delle Aree Protette
In Abruzzo è necessario adoperarsi per:

  1. l’istituzione del PARCO NAZIONALE DELLA COSTA TEATINA (sulla carta e che interessa la meravigliosa Costa dei Trabocchi);
  2. la nascita del PARCO REGIONALE DEI SIMBRUINI versante abruzzese (territori già inseriti come area SIC di Rete Natura 2000).

fare insieme
Tanto da fare insieme,  attenti a capitale “naturale” e capitale “culturale”. Le risorse gestite in modo funzionale producono redditi interessanti per le genti montane. L’uso durevole conserva l’integrità delle risorse e determina qualità dell’ambiente (e della vita) con ricadute economiche garantite e continue.

(1) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi.  Il Sistema delle Aree Protette è una realtà territoriale e sociale. Indispensabile renderlo sempre più operativo (articolo 13 maggio 2021)

(2) 24 maggio 2021 –  verso la Giornata Europea dei Parchi. A Castelli (TE) domenica 23 maggio per l’ambiente ripartendo dalla qualità del borgo “porta di accesso alla Montagna”.Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. (articolo 20 maggio 2021)

NO all’inquinamento – EVVIVA LA BORRACCIA – Liberi dalla plastica – CASTELLI (TE) TRA CERAMICA E MONTAGNA (articolo 25 dicembre 2020)

2021.05.20 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




(2) 24 maggio 2021 – Giornata Europea dei Parchi – A Castelli (TE) domenica 23 maggio per l’ambiente ripartendo dalla qualità del borgo “porta di accesso alla Montagna”. Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

(2) 24 maggio 2021 – Giornata Europea dei Parchi
A Castelli (TE) domenica 23 maggio per l’ambiente ripartendo dalla qualità del borgo “porta di accesso alla Montagna”.
Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Le parole guida della Giornata di domenica 23 maggio sono ECOLOGIA  ed EQUILIBRIO con le implicazioni positive che comportano nelle scelte a presidio di territorio, paesi e cultura. Appuntamento alle 8.45 a Piazza Roma.
Considerata l’istituzione del Ministero della Transizione Ecologica  e le necessità di Ripresa e Resilienza si attuano messaggi e slanci positivi.

L’inquinamento
L’inquinamento è un problema che ancora viene sottovalutato e i rifiuti vengono abbandonati nelle aree sosta, nelle zone di ricreazione, nelle scarpate e lungo i sentieri.

La “Giornata Ecologica” a Castelli è l’occasione per :
monitorare lo stato di salute di un territorio dall’emergenza inquinamento,
prendere consapevolezza della complessità dell’inquinamento di aria, acqua e suolo
consolidare il dialogo tra Comune, Associazioni, Gruppi e Pro Loco presenti
intervenire direttamente in ambiente con spirito di solidarietà e cittadinanza attiva
trasformare l’intervento di pulizia in durevole monito educativo e di sensibilizzazione ambientale
diffondere messaggi che portino a ridurre sia la produzione di rifiuti, sia l’abbandono dei rifiuti in ambiente, sia la raccolta differenziata (progetto Montagna Pulita)
garantire sicurezza ambientale e sanitaria.
promuovere una frequentazione turistica e sociale appagante

Castelli: porta di accesso alla Montagna
Ripartiamo quindi dai paesi e dalla partecipazione locale. Mi sento di ribadire che in questa fase di Ripresa e Resilienza il vero senso del cambiamento è in azioni pensate, progettate, gestite e successivamente implementate da e con le comunità locali. Si attiva un aperto dialogo interno per migliorare e innovare la comunicazione dei cambiamenti  sociali, sanitari e climatici per contribuire alla transizione necessaria.
Visione d’insieme e messaggi diffusi e recepiti. In questo scenario le Associazioni sono parti vitali del processo partecipato e segno della tenace ed appassionata presenza. sul territorio.

CULTURA DELL’AMBIENTE E PER L’AMBIENTE – GESTI INDIVIDUALI, EDUCATIVI E SIGNIFICATIVI 
Come Club Alpino Italiano Sezione di Castelli e Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” l’attenzione al Progetto “Montagna Pulita“. Un invito alla corretta frequentazione turistico-escursionistica con la riduzione dei rifiuti
EVVIVA LA BORRACCIA! liberi dalla plastica – – NO ALLA PLASTICA IN AMBIENTE
EVVIVA LA BORRACCIA è un impegno del Cai per ridurre l’uso di bottiglie di plastica in escursione e nelle attività didattiche.
NO ALLA PLASTICA IN AMBIENTE a questo invasivo, longevo e subdolo prodotto che è sempre più presente, si sminuzza, si frammenta, non si decompone e può finire anche negli alimenti. L’uso eccessivo della plastica si paga a caro prezzo e ne sanno qualcosa pesci e uccelli, con fotografie significative che hanno fatto il giro del mondo.


foto Marino Di Claudio

informazione, educazione e formazione ambientale
Importante l’opera di sensibilizzazione rivolta ai residenti ed a turisti poco attenti. La documentazione fotografica raccolta sarà utilizzata per iniziative didattico-informative e attività di comunicazione svolte nel Rifugio “Enrico Faiani“, a Scuola e in ambiente durante attività ed escursioni.
Si potrà continuare la “Giornata  Ecologica” proponendosi di trattare, in maniera divulgativa e interattiva i temi emergenti legati ai cambiamenti climatici prefiggendosi di affrontarli e risolverli in collaborazione con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e altri Enti, anche considerando i 17 Obiettivi di Agenda 2030.

Federparchi e Castelli
La Giornata Europea dei Parchi del 24 maggio abbraccia sistemi complessi, con territori, paesi ed ecosistemi ed è dedicata al respiro e all’equilibrio fra l’uomo e la natura
Federparchi la celebra con  IL RESPIRO DEI PARCHI, IL RESPIRO NEI PARCHI
La pandemia in atto ha tragicamente indicato la necessità di ritrovare l’equilibrio fra uomo e natura e il ruolo fondamentale che i parchi possono svolgere su questo tema.
Bosco e acqua sono grandi artefici per qualità della vita e respiro interiore.
Castelli con l’abbarbicato borgo, le frazioni diffuse e la boscosa cornice ambientale dominata dalla parete Nord del Monte Camicia offre il meglio per esperienze in ambiente, culturali e salutari.

NO all’inquinamento – EVVIVA LA BORRACCIA – Liberi dalla plastica – CASTELLI (TE) TRA CERAMICA E MONTAGNA (articolo 25 dicembre 2020)

(1) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi.  Il Sistema delle Aree Protette è una realtà territoriale e sociale. Indispensabile renderlo sempre più operativo (articolo 13 maggio 2021)

2021.05.20 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




(1) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi. Il Sistema delle Aree Protette è una realtà territoriale e sociale. Indispensabile renderlo sempre più operativo.

(1) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi.
Il Sistema delle Aree Protette è una realtà territoriale e sociale.
Indispensabile renderlo sempre più operativo.

Il Sistema delle Aree Protette sembrerebbe essere condizionato da una gerarchia che ha come primo riferimento i Parchi Nazionali di istituzione ministeriale. A seguire le altre Aree Protette regionali e il corteo di siti da Rete Natura 2000. Nella realtà pratica e quotidiana territori interessati e funzioni svolte riconoscono lo stesso valore culturale a Parchi, Riserve e Siti di istituzione nazionale, regionale, europea. In ambiente non esistono Aree Protette di serie A e Aree Protette di serie B. Comuni obiettivi ambientali e sociali, con i relativi servizi ecosistemici, chiedono un condiviso governo del territorio.

Coordinamento tra Aree Protette
A rendere tutto più operativo c’è il Coordinamento tra Aree Protette che consente di superare localismi e competizioni tra diversi soggetti politici (Presidenti e Consigli Direttivi), migliora lo scambio interno con le funzioni tecniche (Direttori e strutture operative), attua un dialogo efficace con Regioni, altri Enti locali e Associazioni.
A monte del funzionamento dei Parchi troviamo la scelta di Presidenti, Direttori e componenti Consigli Direttivi riferita a competenza e passione, ragioni  che sono diverse dall’appartenenza politica o di area.

gli effetti della pandemia
Questi ultimi due anni del 2020 e 2021 hanno evidenziato un’aumentata attenzione alla naturalità dei luoghi (in particolare quelli montani) alimentata dal binomio ambiente-salute, a seguito della pandemia. Il “liberi tutti” con il distanziamento sociale ha incentivato le attività in salubri ambienti all’aria aperta per ridurre le possibilità di contagio e potenziare le difese immunitarie. C’è stata una grande invasione di montagna. Mi chiedo però se a tanta “frequentazione” corrisponda una riconosciuta “considerazione” delle Aree Protette e della necessità di tutelare gli ambienti naturali.

adoperarsi affinché l’esigenza diventi consapevolezza
Il 24 maggio si celebra la Giornata Europea delle Aree Protette per ricordare l’istituzione del primo Parco del 1909 in Svezia. In Italia saliamo all’anno 1922 con l’istituzione gemella del Parco Nazionale del Gran Paradiso e del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Utilizziamo quindi prossima giornata del 24 maggio e quelle attorno, come occasione di riflessione. Ancor meglio se ci riferiamo alla Legge Quadro 394 del 1991 che celebra i 30 anni di attuazione.

Abruzzo e Aree Protette – Rete Ecologica
In Abruzzo la presenza di Aree Protette è rispondente al valore ambientale, con i 3 Parchi Nazionali (Abruzzo Lazio Molise – Maiella – Gran Sasso e Monti della Laga), il Parco Regionale Sirente-Velino, l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano e oltre trenta Riserve Naturali. In questo scenario mi piace riportare anche l’istituzione in itinere del Parco della Costa Teatina (quella della Costa dei trabocchi – le particolari macchine da pesca protese sul mare). Si compone in Abruzzo una Rete Ecologica di grande rispetto. Una Rete messa a dura prova dalla riduzione del Parco Regionale Sirente Velino, unico Parco della Regione Abruzzo, mai realmente reso operativo. Una scelta che taglia circa 8000 ettari nella Valle Subequana, nonostante la petizione e le proposte di promozione del Parco.

Abruzzo d’incanto: foreste vetuste
Per questo 24 maggio, alla ricerca dell’equilibrio UOMO NATURA, potremo avvicinare le meraviglie delle foreste vetuste d’Abruzzo, così come mostrate dal divulgatore Mario Tozzi lo scorso 8 maggio nella serata “Sapiens-un solo pianetaarticolo 2021.05.09 Scrigni di biodiversità, zone rifugio per orso, lupo e camoscio. In questi scenari si cammina incantati attraverso luoghi di fiaba protetti da giganteschi faggi antichi dalle forme che lasciano spazio all’immaginazione , sorgenti da rocce muschiate.
L’escursione ti prende e diventa narrazione sensoriale tra fragranze, fruscii e foglie in amore.

GIORNATA EUROPEA DEI PARCHI 24 maggio 2020  – CLUB ALPINO ITALIANO E MATTM: SENTIERO DEI PARCHI articolo 2020.05.24

2021.05.13 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO LAZIO E MOLISE  e SAPIENS – UN SOLO PIANETA, 8 maggio 2021 – RAI 3 – trasmissione televisiva di Mario Tozzi. UN ESEMPIO VINCENTE DI RIPRESA E RESILIENZA

PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO LAZIO E MOLISE  e SAPIENS – UN SOLO PIANETA
8 maggio 2021 – RAI 3 – trasmissione televisiva di Mario Tozzi
UN ESEMPIO VINCENTE DI RIPRESA E RESILIENZA

Grande emozione e meraviglia per aver visto gli ambienti del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise accompagnare la puntata di “sapiens-un solo pianeta” del divulgatore Mario Tozzi che ci ha illustrato lo stato di salute delle specie animali sulla Terra. Tema guida la “sesta estinzione” in atto della quale dovremmo prendere maggiore consapevolezza, trovandoci ora nell’antropocene.

specie reintrodotte
Si è parlato di quelle più a rischio che potrebbero scomparire nell’arco di anni, ma anche di quelle, come l’Orso Bruno Marsicano, il Camoscio d’Abruzzo e il Lupo, che, a un passo dalla scomparsa ora hanno ripopolato le montagne rifugio d’Abruzzo e oltre, guardando ai Sibillini.  Si tratta di riusciti progetti di reintroduzione che hanno preso il via dagli habitat naturali proprio nel Parco storico del centro Italia.

Con Federparchi, tre anni fa, il 9-10 maggio 2018 ci siamo ritrovati a Pescasseroli per dibattere su tema attuale: LA PRESENZA DEI GRANDI CARNIVORI TRA OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ.

progetto Camoscio d’Abruzzo
30 anni fa, nel 1991,  Club Alpino Italiano e Parco Nazionale d’Abruzzo dettero il via al Progetto Camoscio d’Abruzzo. Una storia che oggi vanta vicende, numeri e luoghi riconsegnati alla biodiversità.

Parco storico valore d’Appennino
Con orgoglio va fatto presente che il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise con le sue peculiarità faunistiche, vegetationali e geologiche ha saputo conservare e rilanciare l’eccezionale insieme di ambienti ricchi di storia naturale e umana. Con attenzione alla sostenibilità come riportato dal Presidente Giovanni Cannata. Luoghi e storie da scoprire e conoscere “in cammino sul Sentiero Italia Cai“. Qui troviamo solidi ambienti rupestri, boschi secolari con le famose e riconosciute “foreste vetuste” e torrenti cristallini che rinviano il gorgoglio dell’acqua. Affascinanti luoghi singolari che ospitano una straordinaria biodiversità con numerose specie uniche al mondo. Il Parco è un esempio vincente di Ripresa e Resilienza. Buona pratica da sostenere e da imitare.

una rete visibile e invisibile di relazioni
Tozzi ha fatto presente come le specie animali e vegetali formino una fitta rete, visibile e invisibile, di basilare importanza per l’equilibrio naturale complessivo della vita. Tutti abbiamo bisogno di tutti, compreso noi “sapiens” che non possiamo vivere soli, circondati unicamente da animali allevati e da piante coltivate.
Le spettacolari immagini che hanno accompagnato la serata hanno rappresentato i tre ecosistemi che caratterizzano questo lembo d’Appennino: il fiume torrentizio della Val Fondillo, simile per qualità e suggestione ai tanti altri fondovalle del Parco; il vetusto grande faggio plurisecolare, simbolo delle estese foreste vetuste del Parco e che mi ricordano il poster “il grande albero” – che ha campeggiato in camera nella mia infanzia, mentre garantisce riparo e cibo a tantissimi animali; le alte praterie e rupi con flora e fauna specializzata negli adattamenti.

100 anni del Parco
Iniziamo a preparare i festeggiamenti per i 100 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio Molise. Il 2022 sarà l’anno di questo grande e unico appuntamento che sarà ricordato insieme al Parco Nazionale del Gran Paradiso che vanta la stessa storicità. I Parchi stanno lavorando insieme. Una base avviata dai Presidenti Antonio Carrara (PNALM) ed Italo Cerise (PNGP). L’attuazione 2022  sarà invece a cura dei nuovi Presidenti Giovanni Cannata (PNALM) e chi sarà nominato nel PNGP.
Ho seguito nel 2019, 1-4 aprile, il VIAGGIO-STUDIO del Parco Nazionale del Gran Paradiso nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. In quella circostanza il Club Alpino Italiano ha favorito il processo di conoscenza e  integrazione tra Aree Protette simbolo della tutela delle “terre alte” nell’avvicinamento ai cento anni di istituzione. Di riferimento al gemellaggio è stato il Progetto di Educazione Ambientale Cai-Ministero Ambiente: H2O, RISORSA a 360° nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.

CAMOSCIO D’ABRUZZO  – sono trascorsi 30 anni dalla istituzione della Riserva Corno Grande di Pietracamela che ha dato il via al Progetto di reintroduzione sul Gran Sasso d’Italia (link articolo 28.02.2021)

2021.05.09 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




(2) ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA – ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA – 2.1 NECESSITA’ E PUNTI DI FORZA D’ABRUZZO – 2.2 SERVONO ATTIVITA’ DISTRIBUITE SUL TERRITORIO

(2) ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA – ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA
– 2.1 NECESSITA’ E PUNTI DI FORZA D’ABRUZZO
–  2.2 SERVONO ATTIVITA’ DISTRIBUITE SUL TERRITORIO
Si continua … e in questo secondo documento su “Abruzzo Regione verde e bianca” proseguono narrazione e argomentazione.

narrazione e argomentazione
Il Camoscio d’Abruzzo simbolo di ripresa e resilienza  – Ripartiamo dai paesi e dai sentieri, dalle genti e dalla mobilità dolce.

Bisogna evitare che l’Abruzzo si riempia di cantieri con pesanti conflitti. Le opere devono essere di visione e di sistema portando servizi e benefici duraturi. E’ necessario il coinvolgimento diretto dei cittadini tutti, con confronti documentati, aperti e democratici. Il PNRR con il suo corteo di soldi (la parte prestito va restituita) è un’occasione irripetibile.
disciplinari unitari
Dal punto di vista ambientale l’Abruzzo ha tre Parchi nazionali, un Parco regionale, un’Area marina protetta e un vario insieme di Riserve.  Inoltre in fieri il Parco della Costa Teatina. Ebbene è una realtà da mettere a sistema, con le risorse per il clima, la rete dei sentieri, la biodiversità, il turismo sostenibile e altro regolati da disciplinari unitari di intervento

la nuova sfida turistica
L’Abruzzo è Regione articolata per sistemi montuosi che si affacciano degradando sull’Adriatico e si saldano alle zone interne d’Appennino. Un insieme incomparabile di paesaggi e bellezza. Tra paesi pedemontani, montani e costieri si scopre una altrettanto varia successione di elementi culturali.
L’Abruzzo è invidiata nell’incontro di natura e cultura, in grado di vincere ogni sfida turistica.
Per questa Regione cuore d’Appennino due capisaldi.
– 1. UN’IMMAGINE FORTE E DI EFFICACE RICHIAMO
il Camoscio simbolo d’Abruzzo, delle sue montagne e non solo…
In Abruzzo è sopravvissuto alla grande il Camoscio (rupicapra pyrenaica ornata).
L’Abruzzo facciamolo presentare da questo splendido, agile e accattivante animale. Utilizziamolo come alfiere vincente per questo nuovo impegno di ripresa e resilienza.
Il Camoscio è l’esempio positivo e vitale di un animale che è riuscito a ripopolare tutte le montagne d’Abruzzo. Esule sui monti della Camosciara (dove era rimasto con pochi esmplari) è tornato sulla Maiella, sul Gran Sasso d’Italia, sul Sirente ed è in programma la reintroduzione sul Velino.
C’è già una possibile icona da utilizzare.E’ quella del Camoscio Carlino, il vagamondo umanizzato del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che agisce insieme al prof. Ovidio Verde. Questi due protagonisti hanno accompagnato i giovani alla scoperta di luoghi, storie e risorse (anche le Foreste Vetuste).
– 2. UNA DIFFUSA PRESENZA SUL TERRITORIO DI STORIE E GENTI
In Abruzzo abbiamo i borghi più belli d’Italia, paesi diffusi capillarmente nella fascia pedemontana e montana.
– I paesi porte di accesso alla Montagna  – Il Sentiero Verde dei Parchi d’Abruzzo
i paesi fulcro delle attività
Nodo delle scelte restano i paesi che rappresentano il fulcro di ogni attività (di accoglienza e produzione).Paesi collegati da un sistema di trasporti adeguato nei mezzi e nei passaggi così da garantire avvicinamenti sicuri e di accoglienza, soddisfacendo l’esigenza di attenzione sanitaria e di conoscenza.
Sentiero Verde dei Parchi d’Abruzzo
Il Sentiero Verde dei Parchi d’Abruzzo, con le sue 59 tappe tocca molti paesi. Il programma Sentiero Italia Cai è di esempio e li valorizza come cultura,accoglienza, percorrenza e tutela.
Ripartiamo dai sentieri e dai paesi che sono cataloghi di scoperta e conoscenza. Ecco la proposta di riscatto della periferia verso la città, della molteplicità dei luoghi nei confronti dei non luoghi.
PREPARARSI PER I 100 ANNI DELLA NASCITA DEL PARCO D’ABRUZZO
Evento epocale, riferimento per tutte le Aree Protette d’Abruzzo, d’Appennino e d’Italia
logo d’Abruzzo
– Iniziamo quindi da una maglietta con il Camoscio Carlino Vagamondo e il Sentiero Verde dei Parchi d’Abruzzo che comprende il Sentiero Italia Cai .
Il Sentiero Italia Cai ha un valore internazionale e va considerato con questo respiro, come mito destinato a non spegnersi, L’Abruzzo con le sue montagne e i suoi paesi può rappresentare un’eccellenza da visitare e scoprire.
Montagna Pulita – EVVIVA LA BORRACCIA Liberi dalla plastica
C’è poi il progetto Montagna Pulita con lo slogan Evviva la borraccia Liberi Dalla plastica.
Messaggio che sposa l’acqua con tutte le positive implicazioni dalla sorgente, alle fontane, agli acquedotti.
Acqua per tutti – Acqua di qualità
In tema di acqua non dimentichiamo l’acquifero del Gran Sasso d’Italia (che disseta 700.00 persone ed è a rischio inquinamento), altro simbolo di un impegno sociale , ambientale, culturale ed economico.

costruttori di futuro
L’attuale società ha bisogno di equilibri su ambiente e salute. Servono nuovi costruttori di futuro che si prendano cura dei beni di tutti.
La sfida è: governare e cambiare.
Il PNRR va orientato per ribaltare  settoriali visioni di parte.
NO DOCUMENTATO!!! AD ALCUNI  ATTUALI INTERVENTI DA NEXT GENERATION EU e ALTRI FONDI
– impianti Magnola -Ovindoli
– interventi di arroccamento sul Gran Sasso (versante teramano e altri possibili impatti)
– riduzione Parco Regionale Sirente Velino
– impianti Maiella
– altri impianti di  industria neve
– cabinovia Roccaraso verso Aremogna
– strada Altopiani Maggiori  – Scanno
– ferrovia veloce Pescara – Sulmona, (nello specifico del Monte Morrone e di altri significativi impatti
– cemento sulla Costa dei Trabocchi nel Parco Costa Teatina
Diamo invece credito ai 17 obiettivi Agenda 2030 e alla relazione sul Capitale Naturale.
Sosteniamo le iniziative di informazione, educazione e formazione ambientale.


2021.05.07 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




LEGGERE DOVE NON SI LEGGE è un esperimento di speranza (descrizione e video).

LEGGERE DOVE NON SI LEGGE (link)
è un esperimento di speranza (descrizione e 12 video)


video (link)
L’invito alla lettura del libro, dell’ambiente, delle genti
Da amante dell’ambiente mi seducono meraviglia e fascino dei piccoli borghi montani, molti dei quali in Abruzzo vivono nella terra di mezzo tra le alte vette e l’affaccio sulla costa. Tanti altri si perdono nelle valli e sugli altopiani che modellano le zone interne.

12 tra borghi e località
Le parole di Eugenio Di Donato e  le immagini di Gaia Russo Frattasi svelano frammenti di 12 tra borghi e località.
Questa prima volta tocca ad Arsita piccolo borgo nell’area interna della Valle del Fino. Arsita viene raggiunta da Castelli attraverso una strada interna, grande nel paesaggio, da migliorare nel fondo, che forse è consigliabile percorrere a dorso di mulo.

il progetto Leggere dove non si legge (link) porta il libro nelle piazze, nei lavatoi, nei bar, alle fontane. Là dove non te lo aspetti. Dove per abitudine e costume non siamo abituati a pensarlo. Come se il libro avesse dei posti specifici dove comparire e non si potesse leggere ovunque
Leggere dove non si legge rompe con la tradizione che confina il libro nelle librerie e nelle scuole. Che ne fa un soggetto per pochi, qualcosa per addetti ai lavori.
Pensa che il posto migliore per un libro siano le mani del lettore. Qualunque lettore. Di ogni ordine e grado, nazionalità, etnia, sesso, genere e religione…………………………….
Leggere dove non si legge è un viaggio in dodici puntante. Dodici tappe con il romanzo Sangue e Latte, l’editore El Doctor Sax, l’autore Eugenio Di Donato e la regista Gaia Russo Frattasi che vi racconterà con l’occhio della sua telecamera il territorio che abbiamo attraversato. Le strade divelte e i paesaggi mozzafiato, le case tagliate in due dal terremoto e i ponti puntellati, serpenti e mandrie che pascolano nella notte in un concerto di campanacci, i bar di paese e le fontane

La descrizione del tratto Castelli Arsita, realistica e imitativa  per me che lo conosco bene,  è in linea con le modalità espressive di Eugenio, dei paesi e dei monti che li incorniciano:
….Ho inteso la scrittura come uno strumento, un oggetto afferrabile che abbia le fattezze di un utensile in grado di stendere e plasmare il pensiero, che ne ridisegni l’estensione e ne muti l’immaginario.
Nel video la leggerezza dei frammenti, dei suoni, del dialetto. Strette vie che ci attendono. Tempo sospeso tra apparenza e nuovo futuro. Voci delle aree interne. Fiducia nella politica e nel BIM.
Ad Arsita anche una Sezione del Club Alpino Italiano, a presidio della Montagna.
Si legge, si parla. In cammino.

Prima Tappa, Arsita
Si parte da Castelli, in provincia di Teramo, dove faremo base per qualche giorno. Gaia non conosceva Castelli, non immaginava di trovare alle sue spalle una parete gigantesca e selvaggia
Mentre si guarda intorno stupita e meravigliata sulle labbra le affiora una parola primordiale.
«È preistorica» dice, senza staccare un attimo gli occhi dalle guglie che come pinne di un tirannosauro puntellano la cresta sommitale della parete. La parete è immensa, tutta spaccata, con il bosco e i prati che si arrampicano verticalissimi finché possono. Poi arriva lei, la roccia, e da quel punto della strada pare stia ancora emergendo. Sembra si muova.
«Credevo di conoscere l’Abruzzo» aggiunge e resta a bocca aperta.
Sorrido, la nord del monte Camicia ti stordisce, si impone potente e inaspettata, occupa tutto lo spazio. Sorrido di nuovo e le dico, «vedrai…», e non mi riferisco alle meraviglie paesaggistiche ma ai circa venti chilometri di strada dissestata che ci separano da Arsita. Tra Castelli, Befaro e Arsita il tempo si dilata. Succede qualcosa all’aria, e sebbene non ci sia nessun cartello a segnarne i confini tu lo «senti» che hai valicato una zona. Che non è come prima. Lo spazio ti avvolge, e ti tiene. Ti stringe così forte che avverti la sua morsa per giorni.
Valichiamo fossi, schiviamo anfratti e buche che paiono voragini, l’asfalto appare a tratti e quando c’è è divelto, spaccato dalle pioggia e dai cingoli dei trattori, forma dei denti che sono gradini. Proseguiamo a passo d’uomo, l’auto tocca, gratta, struscia ma procede. È l’ultima discesa, porta a un ponte sgarrupato con le ringhiere arrugginite e accartocciate, sembra ci sia passato sopra qualcosa di molto grosso, sotto scorre il Fino, il fiume che dà il nome alla vallata. Siamo ufficialmente nel comune di Arsita.

I progetti
Il progetto Leggeredove non si legge (link)è continuità espressiva e di speranza del progetto i corpi dicono (link) svelato nelle parole di oltre 700 persone impegnate a scrivere insieme qualcosa di nuovo che sarà riportato in una Mostra.

2021.05.05 e seguenti (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




(1) FUTURO D’ABRUZZO: ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA – ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA La catena per il FUTURO D’ABRUZZO: Cultura, Ambiente, Società, Pandemia, Economia

(1) FUTURO D’ABRUZZO: ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA – ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA
La catena per il FUTURO D’ABRUZZO: Cultura, Ambiente, Società, Pandemia, Economia


foto  Andrea Di Donato
– narrazione e argomentazione
In questa fase di perdurante confusione è necessaria una buona visione.
Proviamo a narrare e iniziamo ad argomentare.

– La cultura va ricostruita.
L’orizzonte è velato e la vastità ridotta.
La pandemia ben presente non finisce con il primo vaccino.
Il confronto con l’emergenza sanitaria sarà continuo.
La fragilità sociale si somma a quella ambientale ed economica.
Servono riforme che – come fanno i bambini, sappiano rovesciare questo mondo.

– Il messaggio – la visione – la traccia
Il messaggio proposto dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani unisce locale e globale e pone i seguenti capisaldi: persone in salute, pianeta in salute e società giusta per tutti.
Da questo messaggio si guarda al futuro e il Ministro indica il sentiero da percorrere. Si prende atto delle condizioni di partenza (punto A) e si fissano le condizioni che vogliamo all’arrivo (punto B).
Le condizioni alla partenza si monitorano nelle eccellenze e nelle criticità e quelle di arrivo sono definite dagli obiettivi posti dall’Europa e dalle Organizzazioni Internazionali.
Sembra tutto chiaro e condivisibile. Una traccia che l’Abruzzo è in grado di seguire.

– ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA è la condizione di partenza
– ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA è la condizione di arrivo
Al primo posto c’è quindi l’emergenza sanitaria, dalla quale dobbiamo necessariamente uscire. E’ essenziale concentrare tutti gli sforzi per superarla, potenziando il sistema sanitario regionale sanitario regionale e adottando tutte le misure di contenimento, personali e collettive.
Allo slogan Abruzzo Regione Verde d’Europa dobbiamo aggiungere Abruzzo Regione Bianca d’Europa.
Diventeremo così vincenti e accoglienti in tutti i campi: cultura, ambiente, società, pandemia ed economia.
Immaginate che ritorno economico per il turismo di questi luoghi con l’Abruzzo riconosciuto come Regione

– Abruzzo Regione BIANCA e VERDE
BIANCA dal punto di vista sanitario e VERDE per la qualità ambientale e di servizi annessi.
I turisti-escursionistici-visitatori, italiani e stranieri, ci sceglierebbero e verrebbero a trovarci a frotte, attratti da bellezza e sicurezza.

– Come raggiungere la condizione ABRUZZO REGIONE BIANCA D’EUROPA?
Bisogna riuscire a guardare lontano, capire bene dove intervenire, agire e superare ciò che è problematico.
Il territorio d’Abruzzo è vario e interessante, con situazioni diverse dalla costa alle montagne. Per lo più sono eccellenze: ambientali, culturali, enogastonomiche, di paesaggio, risorse naturali, artigianato e aree protette.

– Oltre i confini della politica
Superare scelte che non siano mascherate da altri interessi. Capire i confini attuali nei quali si muove la politica abruzzese.

– Economia diffusa
L’economia va rilanciata in modo capillare, diffusa nei paesi e nel territorio, recuperando e assegnando il giusto valore a qualità delle attività e delle produzioni. Evitiamo interventi settoriali e superati.

– Servizi adeguati a percorrenza e accoglienza
Servono servizi adeguati, iniziando dai trasporti, recuperando il senso e il piacere del viaggio che diventa occasione di scoperta e avvicinamento. Non sono le strade che penalizzano la frequentazione, ma le strade disastrate. Va riconquistata la qualità degli interventi sulle strade interne, quella qualità che, in Abruzzo, era fiore all’occhiello dell’ANAS della Provincia dell’Aquila. Miglioriamo quindi le strade e potenziamo i mezzi pubblici che le percorrono (imitiamo il modello Dolomiti, dove le curve certo non mancano, ma il fondo stradale è all’altezza). Ricordo con nostalgia il tratto ferroviario (ora dismesso!!!) dai 348 m di Sulmona  ai 1268 m di Rivisondoli-Pescocostanzo,  per Roccaraso fino a Castel di Sangro. Salire sul treno era ogni volta una meraviglia. Affacciati da un balcone in movimento sulla Valle Peligna, inerpicandosi tra gallerie e viadotti, rapiti da paesi e paesaggi del Parco Nazionale della Maiella. Un percorso da fare invidia con l’uscita d’effetto nella Riserva Naturale Quarti di S.Chiara, sull’inghiottitoio Capo La Vera (stazione di Palena). Subito dopo si dispiegano gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo in ambienti ampi, aperti e coltivati, circondati da invitanti rilievi montuosi. Luoghi spettacolari da film e pensate che la stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, (1268 m) è la più in quota dopo quella del Brennero. Il tratto ferroviario si ripercorre solo come treno storico e ha preso il nome di“Transiberiana d’Italia”.

– dal locale al globale 
Le scelte della Regione dei prossimi anni con NEXT GENERATION EU e PNRR devono inquadrare il futuro locale, da inserire in Appennino, in Italia, nel Pianeta.

– orizzonte lungo
Siamo in Montagna, in alto e dovremmo riuscire a veder lontano. L’orizzonte deve essere lungo guardando ad Agenda 2030 e oltre, al 2050.

– scelte che varranno per i nostri figli
Molte delle scelte saranno di rapido effetto (nell’arco di qualche decina di anni) e ricadranno sui ragazzi di oggi con ripercussioni anche a fine secolo.
Considerando la vulnerabilità del territorio lo dobbiamo proteggere, per migliorare le eccellenze e garantire risorse nel tempo.

2021.04.30 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




ABRUZZO – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – ombre lunghe

ABRUZZO – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) –
ombre lunghe

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è una straordinaria e irripetibile occasione per il necessario cambio di rotta con il programma integrato Next Generation EU .
– La Transizione Ecologica non è un processo semplice e chiede attenzione e formazione adeguate. Il cambio di modello con trasformazione comporta processi profondi di rimozione che non possono accogliere tutto e accontentare tutti.
– Il processo, orientato con chiarezza a raggiungere gli obiettivi certi dell’Agenda 2030, può essere anche graduale e compensativo per attività mature e obsolete.

Abruzzo prossimo: strategie del decennio 2021-2030
Seguendo il lavori della Regione Abruzzo con il documento Abruzzo prossimo e PNRR (con 74 schede progetto) trovo che siamo ben lontani dal Programma Next Generation EU
Il capitale naturale garantisce che la ripresa sia duratura. Il 37% delle risorse sono da dedicare alla biodiversità, ad azioni per il clima e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Manca una strategia in questa direzione.
– Non capisco come venga garantita la quota del 37% del Piano da dedicare ad azioni per il clima e la biodiversità (foreste vetuste, camoscio d’Abruzzo, orso bruno marsicano, servizi ecosistemici, inquinamento ...).
– La ripresa deve essere sostenibile e inclusiva promuovendo la transizione verde, coerente con gli obiettivi del Green deal europeo tale che ogni riforma e investimento incluso nel PNRR rispetti il principio del non nuocere all’ambiente
– Non vedo come il piano affronti le disparità tra territori, il divario urbano/rurale e le disuguaglianze tra i diversi gruppi sociali.


Sentiero Verde dei Parchi d’Abruzzo

dove sono le Aree protette d’Abruzzo?
La Regione Abruzzo vanta 3 Parchi nazionali : Abruzzo Lazio Molise, Maiella, Gran Sasso e Monti della Laga , il Parco regionale Sirente-Velino,l’Area marina Torre del Cerrano, Riserve statali e regionali, Siti Rete Natura 2000. Un sistema che merita un’attenzione dedicata e in questo singolare quadro va considerato il “sospeso”  Parco nazionale della Costa Teatina.
Tra gli obiettivi concreti e misurabili per la conservazione della biodiversità, ci devono essere l’implementazione del Sistema delle Aree Protette e il ripristino degli ecosistemi naturali come l’acquifero del Gran Sasso d’Italia.


foto Luigi Pomponi

politiche per la prossima generazione e diritti sociali – istruzione, formazione, ricerca e cultura
Inoltre va anche spiegato come il piano promuova le politiche per la prima infanzia, per l’educazione e le competenze,  la riqualificazione professionale, l’occupazione e l’equità intergenerazionale, e come fare in modo che gli effetti del Covid-19 non si ripercuotano nel tempo sulle future generazioni.

sinergia e durata
È indispensabile istituire efficaci meccanismi di coordinamento prima della progettazione e dell’attuazione delle riforme e degli investimenti.
Gli strumenti a supporto della ripresa economica è necessario agiscano in sinergia, in un sistema che richiede pianificazione d’insieme, valutazioni di impatto e monitoraggio periodico.

portale Regione Abruzzo – leggere per capire
Al link sul portale di Regione Abruzzo http://www.regione.abruzzo.it/piano-nazionale-diripresa-e-resilienza-pnrr c’è la pagina che introduce al documento consegnato al Governo “L’Abruzzo e il PNRR. Il contributo della Regione al rilancio del paese”, con altri documenti nazionali ed europei utili per capire.

2021.04.14 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai  Castelli e Teramo – CD Federparchi




CAPITALE NATURALE IN ITALIA 2021 – Pubblicato il QUARTO RAPPORTO SUL SUO STATO – “Vivere in Armonia con la Natura” dal 2020 al 2050

CAPITALE NATURALE IN ITALIA 2021 – Pubblicato il QUARTO RAPPORTO SUL SUO STATO
 “Vivere in Armonia con la Natura” dal 2020 al 2050

Il Rapporto è articolato, il programma interessante e di visione ed è stato predisposto tra novembre 2020 e marzo 2021.
– QUARTO RAPPORTO SULLO STATO DEL CAPITALE NATURALE IN ITALIA 2021 (scarica pdf)
– ALLEGATI QUARTO RAPPORTO (scarica pdf)

LE QUATTRO GRANDI PIETRE ANGOLARI DELL’EDIFICIO CI SONO
(1) Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e Green Deal europeo
Il capitale naturale garantisce che la ripresa sia duratura. La necessità di preservare e ripristinare il capitale naturale è chiaramente espressa dall’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e dal Green Deal europeo
(2) Next Generation EU e PNRR Italia
Il Next Generation EU è un programma integrato. Prende forma attraverso un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il 37% delle risorse sono da dedicare alla biodiversità, ad azioni per il clima e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
(3) Strategia europea per la biodiversità al 2030 e Strategia “Farm to Fork”
La filiera agroalimentare è importante nel sistema economico e sociale. La Strategia europea per la biodiversità al 2030 e la Strategia “Farm to Fork” sono i nuovi impegni comunitari per una migliore sostenibilità ecologica di tutta la filiera agroalimentare.
(4) 2021-2030 – decennio delle Nazioni Unite sull’“Ecosystem Restoration”
La nostra deve essere la prima generazione capace di lasciare i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato.
Il PNRR è una straordinaria e irripetibile occasione per il necessario cambio di rotta.
Le soluzioni siano basate sugli insegnamenti natura e si realizzino funzionali infrastrutture verdi con il ripristino degli ambienti terrestri e marini

azioni prioritarie del PNRR
Un Paese più sicuro, con una burocrazia più snella, in salute e prospero
Il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani indica alcune priorità nel PNRR:

  • pianificazione delle risorse
  • monitoraggio del capitale naturale
  • riconnessione degli ecosistemi
  • stop al consumo di suolo
  • programmi per i parchi e il mare
  • economia circolare
  • turismo verde
  • infrastrutture idriche e gestione dell’acqua
  • decarbonizzazione
  • riforestazione
  • miglioramento delle aree fluviali
  • recupero delle aree degradate
  • mobilità urbana

Nella filosofia d’insieme del Rapporto:

  • sviluppare un piano strategico globale post-2020 ambizioso, in linea con la Visione 2050 della Convenzione “Vivere in Armonia con la Natura”, giuridicamente vincolante in termini di reporting, review e strumenti per la sua attuazione;
  • contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU;
  • sostenere la convenzione di Rio e gli altri trattati e accordi internazionali che hanno un nesso con la biodiversità, tra cui l’Accordo di Parigi, approvato nell’ambito della Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici e il Sendai Framework per la riduzione dei rischi legati ai disastri naturali

AREE PROTETTE
L’area di lavoro comprende sia gli obiettivi e le priorità definiti per il sistema delle Aree Protette Nazionali terrestri e marine, che quelli indicati per la Rete Natura 2000, presentando i risultati conseguiti.
Aree Protette Nazionali
Attualmente sono state istituite 843 aree protette terrestri, di cui alcune con una parte a mare, suddivise in: 25 Parchi Nazionali, 148 Riserve Naturali Statali, 134 Parchi Naturali Regionali, 365 Riserve Naturali Regionali e 171 altre Aree Protette di diverse classificazioni e denominazioni (MATTM, 2021).
Rete Natura 2000
La rete Natura 2000 è costituita in Italia da 2.625 siti tra SIC-ZSC e ZPS (dati MATTM aggiornati all’aprile 2020). Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone Speciali di Conservazione (ZSC), Zone di Protezione Speciale (ZPS)

Ambiente: presentato il quarto Rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia (link sito Ministero)

2021.04.14 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai  – CD Federparchi




NEXT GENERATION EU – IL PESO DELLE PAROLE – sostenibilità – transizione ecologica – la circolarità riguarda tutti

NEXT GENERATION EU –
IL PESO DELLE PAROLE – sostenibilità – transizione ecologica –
la circolarità riguarda tutti
E’ una fase storica nella quale non solo sta cambiando il clima della Terra, ma è cambiato anche il clima di tutta la società e questo anche prima del coronavirus.


foto da “icorpidicono”

le parole
– L’abusata parola sostenibilità con al fianco la recente transizione ecologica,  sono diventate corredo di progetti spalmati di verde da cui il rischio (elevato) di far passare, più facilmente di prima, scempi e perdite che saranno a carico dell’ambiente e delle prossime generazioni. Troviamo anche le parole ripresa (più comprensibile), resilienza (parola presa in prestito dalla fisica e che conosceremo meglio dopo) e circolare per un’economia  su un apparente circuito virtuoso, individuale e collettivo, indicato come oculato, senza sprechi e impatti.

– NEXT GENERATION EU
L’Europa ha varato un  maxi-intervento da 750 miliardi di euro finalizzato a rilanciare una situazione europea  insabbiata dalla emergenza sanitaria.
La situazione d’insieme coinvolge ambiente, società, economia, cultura e istituzioni.
All’Italia è stata messa a disposizione la quota di 209 miliardi di euro, il 27,86 % dell’intero importo.
30 aprile 2021: termine entro il quale gli stati che compongono l’Europa dovranno aver inviato alla Commissione il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR
PNRR -: documento che raccoglie e illustra nel dettaglio le azioni che si vogliono realizzare con il denaro messo a disposizione da Bruxelles. Ci sono diversi ambiti di intervento tra i quali digitalizzazione, rafforzamento del sistema sanitario, transizione ecologica, economia circolare.
– A seguire le valutazioni EU sulla validità del PNRR e delle strategie dei vari governi nazionali. Superato positivamente questo filtro il Consiglio UE approva l’intervento.
– luglio 2021: saranno erogati  all’Italia  27,17 miliardi di euro, prima parte di fondi pari al 13%  del totale.

ATTENZIONE si tratta di un impegno economico che pesa sul futuro
L’attuale critica situazione d’insieme (che, come detto, coinvolge ambiente, società, economia, cultura e istituzioni ) va compresa bene in quanto la somma di 750 miliardi messa a disposizione è parte prestito (360 miliardi da restituire con un tasso di interesse) e parte sovvenzione (390 miliardi che devono rispettare determinati criteri di assegnazione).

risorse a disposizione
Abbiamo purtroppo la (pericolosa per ambiente, clima e benessere) sommatoria di fondi diversi, con importi notevoli e tutti da investire
Ai Programmi nazionali si aggiungono:
– PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza
– Politica di coesione europea
– PAC, Politica agricola comune
– CTE, Cooperazione Territoriale Europea
– inoltre c’è il PIANO SUD – Fondo sviluppo e coesione

I Fondi si sovrappongono tra loro
Per i Fondi strutturali e il Fondo sviluppo e coesione l’80% va al Mezzogiorno, così come almeno la metà del PNRR. E evidente la necessità di investire nel migliore dei modi.

la catena del futuro:  investimenti – sostenibilità – resilienza
La somma messa a disposizione, se spesa male, inciderà pesantemente sui bilanci nazionali dei prossimi anni con criticità sociali ed economiche improponibili.
C’è necessità di proporre investimenti che sappiano aggregare per favorire la ripresa (recovery) con le necessarie riforme di gestione che aumentino la sostenibilità delle economie dei singoli stati nell’ambito di una comune visione europea, rendendo gli sati più resilienti* ai cambiamenti che incombono negli anni di ripresa dalla crisi del Covid.

culturale – sociale – economica
Ogni scelta è prima di tutto culturale, rivolta al sociale, corretta nell’uso e nella distribuzione delle risorse naturali, con attività socioeconomiche eque e sostenibili.


foto Vittorino Di Luca

diamo voce al valore storico, culturale, ambientale, paesaggistico del territorio
E’ una fase storica nella quale non solo sta cambiando il clima della Terra, ma è cambiato anche il clima di tutta la società e questo anche prima del coronavirus. Ripensiamo quindi come stiamo al mondo e guardiamo con occhio più critico e attento le nostre scelte di consumo.

*resilienza
Il termine resilienza  ho avuto modo di incontrarlo in fisica studiando la proprietà che hanno i materiali di resistere alle sollecitazioni senza rompersi. Il comportamento che mi ha sempre affascinato è quello elastico. Un materiale sottoposto a sollecitazione (forza) subisce una deformazione ma, cessata la sollecitazione (forza) applicata, il materiale riesce a riassumere con rapidità le dimensioni originali.
In natura un sistema ecologico subisce sollecitazioni ed ecco che l’ecologia definisce la resilienza come  “la rapidità con cui una comunità (o un sistema ecologico) ritorna al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione – naturale o antropica, che l’ha allontanata da quello stato“.

Con altra prospettiva la resilienza può essere interpretata anche come l’attitudine di un sistema a non cambiare (funzione statica e quindi non evolutiva). Mi sento però di considerare l’uso della parola resilienza come aspettativa a conservare uno stato naturale qualitativamente elevato (considerando gli attuali e crescenti livelli d’inquinamento, la perdita di biodiversità e il consumo di suolo e di risorse naturali).


foto Luigi Pomponi

resilienza e limite
Prendiamo consapevolezza che il concetto di resilienza comporta il concetto di limite. Una sollecitazione (perturbazione) che supera il limite di resilienza comporta che il sistema non riassume le condizioni iniziali, ma resta deformato (nel caso di un materiale) o non è più in grado di autodepurarsi o rigenerarsi (nel caso di un sistema ecologico).

2021.04.09 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi