1

PAESAGGIO: PATRIMONIO DELLE FUTURE GENERAZIONI – 14 marzo 2024, Giornata Nazionale

PAESAGGIO: patrimonio delle future generazioni

foto: archivio Di Donato

14 marzo 2024 – Giornata Nazionale del Paesaggio

Giornata Nazionale del Paesaggio – 14 marzo 2024

Domani si celebra la Giornata Nazionale del Paesaggio.

Si svolge dal 2017, promossa dal Ministero della Cultura per diffondere la cultura del paesaggio e sensibilizzare i cittadini sui temi della salvaguardia del territorio e della sostenibilità ambientale.

In programma attività diverse sul tema: esplorative, laboratoriali, di avvicinamento, lettura, osservazione, interpretazione, contemplazione…

Leggere

foto: archivio Di Donato

Da bravo camminatore consiglio di avventurarsi nella lettura del paesaggio percorrendo un sentiero di montagna. Con il Progetto del Cai “guardarsi attorno” si svela l’ambiente naturale attorno a noi e si leggono anche i segni della presenza dell’uomo.

Linguaggi

piani in successione ed elementi del paesaggio

Percorrendo un sentiero, iniziando l’esperienza camminatoria da un piccolo paese, passo dopo passo si svela l’intreccio oramai inscindibile tra natura, cultura e storia dei luoghi attraversati, presenti con il loro linguaggio identitario. Cambiando sentiero i temi restano gli stessi, ma linguaggio e narrazione sono diversi.
Di Regione in Regione si conosce così la meraviglia della lunga Italia, dello spazio in cui viviamo.

Salendo

foto: archivio Di Donato

Salendo il paesaggio con i suoi elementi naturali e antropici si offre a noi attraverso i sensi, mentre siamo positivamente avvolti dall’ambiente e ne percepiamo le misteriose relazioni, anche quelle che non riusciamo a vedere tra fattori abiotici e biotici, sotto i nostri piedi (geologia) e tra gli elementi che osserviamo: sole, aria, acqua, suolo e ciò che accoglie.

video panoramico (link) archivio Di Donato

La Costituzione

La tutela del patrimonio culturale, costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici è affidata allo Stato dall’art. 9 della Costituzione italiana:

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Tutela attiva ed escursionismo educante

La nostra azione quotidiana si prende cura dei territori e delle genti che vi abitano. Non si limita all’importante funzione di riconoscere, salvaguardare e recuperare i valori naturali e antropici presenti, ma è attenta a consegnare alle generazioni future la cultura di un uso consapevole del territorio.

Attraverso questa lungimirante azione si esprime l’Escursionismo educante.

Pianificazione Paesaggistica

foto: archivio Di Donato

Il Codice dei Beni culturali (d.lgs. n. 42/2004) è il principale riferimento legislativo che attribuisce allo Stato – attraverso il Ministero della Cultura – e alle Regioni la funzione di garanti della tutela del paesaggio.

Art. 131, comma 6, Codice dei Beni culturali: “Lo Stato, le Regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché tutti i soggetti che, nell’esercizio di pubbliche funzioni, intervengono sul territorio nazionale, informano la loro attività ai principi di uso consapevole del territorio e di salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e di realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati e coerenti, rispondenti a criteri di qualità e sostenibilità

Paesaggio vulnerabile

Il paesaggio è un contesto vulnerabile ed è risorsa non rinnovabile. Ne sappiamo qualcosa nel caso del rapporto tra energie rinnovabili e paesaggio e – recentissimo, l’impatto determinato dal danno paesaggistico con l’abbattimento dei larici a Cortina, per fare spazio a una inconciliabile pista da bob. In questa circostanza una trasformazione che non ha fondamenti economici e sociali, ma solo costi futuri per la collettività e un inaccettabile uso iniziale di nostri fondi pubblici.

foto: archivio Di Donato

Altri stimoli analitici e propositivi

Il paesaggio come strumento e oggetto di cura. Più lo conosciamo, ce ne interessiamo e più stiamo bene

La salvaguardia del paesaggio tra passato e futuro. Complessa la lettura del paesaggio, evidente la fragilità dei territori per rischi naturali e antropici, innovativa l’attività di tutela.

Gli Archivi di Stato con i documenti cartografici. Una miniera tutta da scoprire con mappe dei territori che ci consegnano una splendida e puntuale rappresentazione del paesaggio, con gli insediamenti, le produzioni, i servizi. Tutto rigorosamente abilmente disegnato.

foto: archivio Di Donato

Per scoprire gli eventi promossi dai luoghi della cultura (link al Ministero della Cultura)

PRECEDENTE ARTICOLO

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

– Cai Teramo (link sito)

Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.03.13 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ).
Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi.
Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




II EDIZIONE “PREMIO ERMINIO SIPARI 2024” – PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE, scadenza: 30 aprile 2024

II EDIZIONE “PREMIO ERMINIO SIPARI 2024” – PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE

Scadenza: 30 aprile 2024

Ancora una manciata di giorni per partecipare al Premio Sipari, giunto alla II Edizione 2024.

Essere divulgatori

E’ importante rendersi conto che ci muoviamo nel campo della divulgazione naturalistica e scientifica e della conservazione e gestione della natura. Possiamo porre domande, cambiare le nostre abitudini di consumo e provare a ridurre la nostra impronta ecologica. Come solido riferimento abbiamo la storica esperienza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e di suoi fondatori.

Fondazione Erminio e Zel Sipari Onlus

Dettagli e moduli di adesione nel sito della Fondazione Sipari – http://www.fondazionesipari.it/

Impegno e passione

Il Premio riconosce l’impegno di studiosi che abbiano sviluppato ricerche originali e di giovani studenti che in modo altrettanto originale abbiano dato forma a un elaborato, liberamente espresso, come precisato di seguito, su paesaggio, aree protette, tutela dell’ambiente o sviluppo sostenibile.

Ermino Sipari e il Parco Nazionale

La Fondazione Erminio e Zel Sipari Onlus propone il Concorso per assegnare il “Premio Erminio Sipari” 2024, in memoria del fondatore del Parco Nazionale d’Abruzzo, oggi Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, prima area protetta d’Italia (insieme al Parco Nazionale del Gran Paradiso).

La scadenza

Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 23:00 del giorno 30 aprile 2024; verranno ammesse alla selezione rispettivamente (per ogni categoria) le prime 20, 20 e 30 opere ricevute. La premiazione è prevista il 7 settembre 2024 presso Palazzo Sipari a Pescasseroli.

Tre le Sezioni

La prima dedicata all’autore di un’opera a stampa di recente pubblicazione che meglio rappresenta i valori che ispirarono la creazione della prima area protetta italiana. Senza dimenticare, il premio riservato ai laureati e ai dottori di ricerca di qualsiasi Università, italiana, che abbiano discusso una tesi di laurea o di dottorato negli Anni Accademici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023, sulla storia del territorio, sull’ecologia e sulle componenti ambientali del Parco.

Libertà espressiva

Ampia libertà espressiva viene riconosciuta alla sezione “Giovani, ambiente e sviluppo sostenibile”, riservata agli studenti delle ultime due classi delle scuole secondarie di secondo grado dell’Anno Scolastico 2023-2024, che potranno liberare la fantasia nel produrre un elaborato (es. testo narrativo, testo musicale, progetti, prototipi, videoclip, reels, podcast) sul paesaggio, sulle aree protette, sulla tutela dell’ambiente o sullo sviluppo sostenibile.

I premi

Il valore totale dei premi è pari a 2300 euro. Il vincitore del premio della prima sezione riceverà un importo di 1000 euro, il vincitore del premio della seconda sezione un importo di 800 euro e il vincitore del premio della terza sezione un importo di 500 euro.

ORSO e Ombrello: 2023

Nella terza Sezione 2023 La classe dell’Istituto reatino è stata valutata favorevolmente per il “Progetto O.R.S.O.”, dai contenuti innovativi e tecnologicamente avanzati nella realizzazione di un prototipo per il monitoraggio non invasivo dell’orso bruno marsicano, quelle del Liceo di Popoli sono state premiate per la storia “La vita in un ombrello”, sulla convivenza tra uomo e orso attraverso la voce narrante di “Juan Carrito”, nato da “Amarena. Purtroppo in quei giorni erano entrambi sotto i riflettori per la loro terribile prematura scomparsa.

I Giovani

Ho seguito le fasi del Premio Sipari 2023 e posso affermare che il vero riconosciuto e duraturo Premio è l’aver partecipato mettendosi in gioco, crescendo in consapevolezza sulle attuali problematiche ambientali, cercando di trovare soluzioni. E’ stato appassionate ascoltare le esposizioni delle classi vincitrici (Popoli, PE e Fara Sabina, RI) che trasudavano di conoscenza, apprezzamento e cura dell’ambiente. Ho visto la consapevolezza come comunità e di come si possa positivamente influenzare l’ambiente.

Fontana San Rocco 2023

I festeggiamenti 2023 sono proseguiti all’esterno, alla Fontana di San Rocco, luogo simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, nel 101° anniversario della inaugurazione 9 settembre 1922 – 9 settembre 1923. Nella roccia, a ricordo del famoso evento, resiste una lapide corrosa dal tempo, con la scritta:
Il Parco nazionale d’Abruzzo sorto per la protezione delle silvane bellezze e dei tesori della natura qui inaugurato il IX Sett. MCMXXII.

I lavori svolti e illustrati dagli studenti esprimono la ricerca della realtà vista con occhi giovani.
E la Scuola aiuta a farlo con ogni mezzo.

Foto – Archivio Di Donato

Locandina del Concorso

Bando completo del Concorso (link al pdf)

—————–

VINCITORI DELLA 1° EDIZIONE – 2023

Sezione I – PREMIO ERMINIO SIPARI “OPERA A STAMPA”
Vincitore: La flora vascolare nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise di Fabrizio Bartolucci e Fabio Conti

Sezione III – PREMIO ERMINIO SIPARI “GIOVANI, AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE”:
Vincitori ex aequo:
– Progetto ORSO” della classe IV B dell’ITT STATISTA ALDO MORO di Fara Sabina (RI)
– LA VITA IN UN OMBRELLO, gruppo della classe IV A, IV B e V A del Liceo Scientifico di Popoli (PE)

PRECEDENTE ARTICOLO

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

– Cai Teramo (link sito)

Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.02.18 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ).
Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi.
Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




GHIACCIAI E NEVI PERENNI – a rischio per il cambiamento climatico

GHIACCIAI E NEVI PERENNI

A rischio per il cambiamento climatico

I ghiacciai e le nevi perenni sono icona dell’alta montagna. Ambienti severi che affascinano, preludio a cicli dinamici e alla vita. Da sempre luoghi di studio e di scoperte scientifiche, frequentati con cautela, oggi frontiera della crisi climatica.

Panoramica che dal Dosson di Genova a sx, l’Adamello con Pian di neve al centro e la fronte del Mandrone che va verso la Val Genova a destra
Foto Cristian Ferrari

La magia H2O

È rapida la loro mutazione, con il cambio di stato di aggregazione da solido a liquido. La molecola è sempre la stessa H2O, ma gli effetti su paesaggio ed equilibri completamente diversi.

Lo scioglimento dei ghiacciai, con la loro progressiva e accelerata riduzione, è tra più i rilevanti indicatori del riscaldamento globale e segno dell’attuale crisi climatica.

Serve equilibrio

Si scombinano così importanti equilibri e dalle alte vette si avvertono le ripercussioni in fondovalle e nei fiumi, con pesanti effetti su condizioni meteorologiche, siccità, produzioni e qualità della vita.

La Voce dei Ghiacciai

Oggi, sabato 17 febbraio, a Edolo l’anteprima del documentario “La voce del ghiacciai”, scritto e diretto da Giacomo Andalò in collaborazione con il Servizio Glaciologico Lombardo, con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Europea e il patrocinio del Comune di Edolo, di Unimont e del Parco Regionale dell’Adamello.

…attenti ad ascoltare…mentre scompaiono, in fratture, blocchi e ruscelli.
Purtroppo si tratta di una criticità che si associa a desertificazione e perdita di biodiversità.

YouTube “Jackanda

Edolo è lontana, ma Il documentario uscirà domenica 25 febbraio sul canale YouTube “Jackanda”. E così potremo visionarlo.

I Rifugi

Il Cai è preoccupato da tutto questo rapido cambiamento e segue con attenzione quanto accade in montagna. I rifugi, tra le molte funzioni hanno assunto anche quella di “sentinelle del clima”.  Ospitano stazioni meteo sulle Alpi e in Appennino che monitorano i locali parametri ambientali per concorrere a descrivere il carattere evolutivo dei processi meteorologici.

Nasce così una rete di Rifugi Cai e di Osservatori climatici CNR che percorre tutta la penisola, dalle Alpi al Mediterraneo.

Un’unica Terra

La crisi climatica riguarda tutti, nessuno escluso e così i rifugi, ospitali strutture nate per l’alpinismo, l’escursionismo e l’informazione ambientale, alle funzioni sociali e culturali hanno aggiunto quelle scientifiche a presidio della montagna.

Sentinelle del Clima

Prossimi incontri Cai in Appennino, 9 marzo e sulle Alpi, 23 marzo sono dedicati a presentare questo nuovo impegno con raccolta dati per la successiva descrezione statistica.

Ghiacciaio del Calderone

Tornando all’altra montagna il pensiero sorvola il tenace Ghiacciaio del Calderone (link articolo) e quello che ne resta, considerando la sua meridionale posizione, incastonato e protetto tra le tre vette del Corno Grande.

Ghiacciaio del Calderone – foto Luigi Pomponi

Rifugio Enrico Faiani

Tra i Rifugi Cai che vedo come possibile nuova “sentinella del clima” c’è quello intitolato a “Enrico Faiani“, della Sezione Cai di Castelli.

Posto a 1000 m di quota, nel bosco e affacciato sulla valle verso l’Adriatico, ha alle spalle la Parete Nord del Monte Camicia. Una posizione ideale per misurare flussi tra mare e montagna e cogliere la variabilità di questo microclima, condizionato dal manto arboreo e dalla rapida verticalità delle pendici montane.

Rifugio Enrico Faiani – foto Francesca Di Gabriele

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Ci troviamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che promuove iniziative di Educazione Ambientale con il progetto Parco in Aula.

L’Educazione Ambientale

Il Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai di Castelli e Teramo propone percorsi di avvicinamento all’ambiente e nell’anno scolastico 2023/24 dalle Scuole è stato scelto quello relativo al “Rifugio Enrico Faiani“, insieme a “Acqua Fonte di Vita” e “Sapori e Saperi della Montagna“.

Con alunne ed alunni si delineano paesaggi di interesse ambientale, storico e rurale con il clima che, insieme alle caratteristiche fisiche del territorio, determina il tipo di vita animale e vegetale, gli insediamenti e le attività dell’uomo.

Tutto è attaccato

Gli argomenti sono collegati e utilizzeranno anche i dati raccolti dai rifugi “Sentinella del Clima”

Con gli alunni e le alunne dalle storie raccontate alle storie vissute.
In un mondo che cambia troppo rapidamente

Parchi e Ghiacciai

Parchi e Ghiacciai convivono ed è quindi importante che il Sistema delle Aree Protette si prenda cura di questi potenti e vitali testimoni del paesaggio montano, in riduzione e a rischio scomparsa.

PRECEDENTE ARTICOLO

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

– Cai Teramo (link sito)

Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.02.17 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ).
Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi.
Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




LA MONTAGNA UNISCE: ripensiamo l’autonomia “differenziata” delle Regioni

LA MONTAGNA UNISCE

Ripensiamo l’autonomia “differenziata” delle Regioni

Escursione Campotosto Frattoli, Cai Teramo – foto Luigi De Angelis

L’italiano è una lingua straordinaria e mi affascina sempre la sua complessità.

Il peso delle parole resta però chiaro e quando inciampo sull’aggettivo “differenziata” mi viene spontaneo pensare a un’azione che separa, distingue, diversifica, allontana.

Sarà che c’è la necessità di effettuare la raccolta “differenziata” dei rifiuti, dal concetto oramai chiaro a tutti, ma quando sento l’espressione autonomia “differenziata” delle Regioni immagino contenitori diversi e non so se la mia Regione, l’Abruzzo, andrà messa come carta, vetro o plastica. Forse, considerando l’esteso sistema delle Aree protette e la presenza del mare, andrà a finire nell’umido.

Che se ne dica, con l’autonomia differenziata” vedo la separazione delle Regioni e un loro diverso smaltimento.
C’è però chi pensa di poter indirizzare come vuole il senso delle parole affermando con voli pindarici, che ci si differenzia tra Regioni senza differenziarci tra Regioni. La coperta è risicata e i nodi vengono al pettine.

Il vero volano per ripresa e ripartenza è invece l’unione, animata da entusiasmo e partecipazione. Penso a un fil rouge (non tanto invisibile e sottile, ma concreto e presente come il tracciato escursionistico Sentiero Italia Cai) che unisce il Nord e il Sud dell’Italia attraverso un’azione condivisa con le nuove generazioni, realmente coinvolte nel segno del cambiamento e della transizione.

La pandemia, nell’ambito della sanità, ha evidenziato la fragilità di un servizio sanitario spezzettato. Lo stesso dicasi per l’istruzione, la mobilità, il lavoro, il commercio.

Sarà la scelta di essermi dedicato all’insegnamento e quella di essere stato volontario nel Club Alpino Italiano; sarà che ho percorso l’Italia in lungo in largo, ma come unica vera risposta vedo un sistema unitario ed efficace che colmi le attuali differenze e con modalità di reciproco sostegno garantisca livelli conformi ai servizi essenziali e, in cordata come si fa in montagna, raggiunga obiettivi comuni.
È quello che accade in fisica con il principio dei vasi comunicanti, con il liquido interno che ovunque raggiunge la stessa quota.

La presenza delle Regioni, che conoscono territori e specificità, va ricondotta a criteri di “mirata gestione locale” nell’ambito di una “amministrazione statale” di indirizzo e garante del progresso e dei diritti costituzionali per cittadine e cittadini.

Ci si muove uniti come un treno, diversi nei vagoni per la molteplicità di situazioni culturali, naturalistiche e paesaggistiche che, fortunatamente, l’Italia offre, ma tutti con la stessa velocità.

La Montagna unisce è questo lo slogan espresso nel 2013 dalle celebrazioni dei 150 anni di storia del Club Alpino Italiano, ripreso nel 2015 a Firenze dal 100° Congresso sul volontariato e continuato nel 2023 nel 101° Congresso, che si è confrontato con l’era del cambiamento climatico.

Prendiamo quindi esempio dalle “terre alte” e dai montanari per il ruolo svolto e che continuano a svolgere; le prime per i globali benefici ecosistemici e gli altri per il comune presidio dei territori e il forte senso identitario.

Escursione Campotosto Frattoli, Cai Teramo – foto Luigi De Angelis

La Montagna unisce realmente e idealmente luoghi e persone, donne e uomini, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, esperti e inesperti, giovani con disabilità o disagi sociali ad altri giovani. È un eccezionale luogo di incontro e confronto. Tutto questo è possibile perché in Montagna consapevolezza, rispetto, condivisione e solidarietà sono nutrienti fondamentali.

La Montagna è un solido esempio unitario vincente, articolato e virtuoso.

Escursione Campotosto Frattoli, Cai Teramo – foto Luigi De Angelis

PRECEDENTE ARTICOLO

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

– Cai Teramo (link sito)

Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.02.12 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ).
Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi.
Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




24 gennaio 2024- GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE

24 gennaio 2024 – GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE

Tra i significati dell’educazione c’è di promuovere attenzione a cultura, sostenibilità e pace.

EDUCAZIONE suona come parola magica in grado di aprire più porte.

Ambiente, scienza e società

Per proteggere territori e persone, insieme alla capacità di riuscire a destreggiarsi negli iter amministrativi e burocratici, sono determinanti la consapevolezza del fine ambientale, per la migliore qualità di vita futura e del fine sociale con ricerca, incontro, pace e armonia, individuale e collettiva.

La GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE del prossimo 24 gennaio affida il ruolo chiave proprio all’educazione alla pace e al progresso sostenibile.

ONU

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite guarda con attenzione all’istruzione riconoscendola quale valida opportunità per “educare ai valori”, costruire una efficace e duratura visione di mondo e di futuro.

Per molti nel mondo l’EDUCAZIONE è una chimera, non avendo accesso all’ISTRUZIONE.

Policrisi

Termine terribile che descrive la presenza contemporanea di più crisi: da quella climatica alla perdita della biodiversità, alla guerra in Ucraina e alla strage senza fine, di civili nella Striscia di Gaza, alle disuguaglianze crescenti, al controllo e sfruttamento delle risorse.

Cittadinanza globale

Tra gli obiettivi del CEA “gli aquilotti” riuscire a dialogare con le giovani generazioni, ascoltandole e condividendo gli strumenti per comprendere gli attuali fenomeni complessi che segnano il nostro tempo. Educhiamo alla lettura.

Insieme per unire

Localmente in Abruzzo si può iniziare dal capire quanto sia “inopportuna” la scelta di “cancellare” la Riserva Regionale del Borsacchio e quanto sia invece “fondamentale” la scelta di “unire” Parchi Nazionali e Parchi Regionali.

A livello nazionale i temi sono tanti. Tra i più assurdi quello di insistere nella realizzazione di una pista da bob a Cortina (sconsigliata per motivi più che concreti), utilizzando risorse statali (quindi nostre, malamente spese).

https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio/le-associazioni-di-protezione-ambientale-confermano-la-loro-ferma-opposizione-alla-pista-da-bob-di-cortina/

UNESCO

Il 24 gennaio l’UNESCO organizzerà una formazione online per migliaia di insegnanti di tutto il mondo sulla decostruzione dell’incitamento all’odio, che fornirà loro gli strumenti per individuare, affrontare e prevenire meglio questi episodi.

PRECEDENTE ARTICOLO

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

– Cai Teramo (link sito)

Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.01.19 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO (2) – Il giorno dopo la Manifestazione di venerdì 12 gennaio 2024

RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO (2)

foto Cai Teramo

Il giorno dopo la Manifestazione di venerdì 12 gennaio 2024

Continua la raccolta delle firme on line (link)

La forza del singolo

La forza del singolo diventa collettività. È quello che accade quando ci si ritrova insieme a manifestare. Ci si incontra ci si conosce e si scopre che si è in tanti ad avere la stessa idea di futuro.

foto Cai Teramo

Roseto degli Abruzzi

Il fiume Tordino a nord e il fiume Vomano a sud ne delimitano l’affaccio sul mare, che si valuta dalle colline che dominano l’intero paesaggio comunale. Ed è questo uno dei valori della Riserva Regionale del Borsacchio.

foto Cai Teramo

Venerdì 12 gennaio 2024

Grande adesione di cittadini attenti, sensibili e interessati che hanno partecipato e tanti quelli che l’hanno sostenuta a distanza. I temi fondanti riescono ad aggregare superando settoriali interessi economici, politici, o di altra, a volte oscura, derivazione.

Comitato di Giuristi

Un Comitato nazionale di giuristi è intervenuto sul caso della Riserva Regionale del Borsacchio mettendo a disposizione un documento per avviare una iniziativa di riflessione e discussione scientifica.

Il Comitato è composto da Giampiero di Plinio, Rettore Università Telematica “Leonardo da Vinci”, dai docenti Gianluca Bellomo dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Luisa Cassetti dell’Università degli Studi di Perugia, Marta Ferrara, Mario Fiorillo e Romano Orrù dell’Università degli Studi di Teramo, Alberto Lucarelli dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, Fabrizio Politi dell’Università degli Studi di L’Aquila, Marcello Salerno dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari.

Università dell’Aquila

Considerazioni che si aggiungono a quelle dell’Università dell’Aquila, sempre sulla questione Riserva del Borsacchio, come esempio di incontro tra scienza, ambiente e coscienza (documento presente nell’articolo di ieri -link).

I firmatari Università dell’Aquila: Paola D’Alessandro (docente di Zoologia), Anna Rita Frattaroli (docente di Botanica), Maurizio Biondi (docente di Zoologia), Enrico Lunghi (ricercatore in Zoologia), Mattia Iannella (ricercatore in Zoologia), Daniele Salvi (docente di Zoologia), Francesco Cerasoli (ricercatore in Ecologia), Michele Di Musciano (ricercatore in Botanica), Diana Maria Paola Galassi (docente di Zoologia), Maria Maddalena Del Gallo (docente di Microbiologia Agraria e Ambientale), Mirco Iotti (docente di Botanica), Gianluca Ferrini (docente di Geologia), Marika Pellegrini (ricercatrice in Microbiologia Agraria), Antonio Di Sabatino (ricercatore in Ecologia), Simone Fattorini (docente di Ecologia), Marco Leonardi (ricercatore in Botanica), Loretta Giuseppina Pace (ricercatrice in Botanica), Antonio Moretti (docente di Geologia), Marco Patacci (ricercatore in Geologia).

foto Cai Teramo

Riflessione e discussione

Si chiede di sedersi attorno a un tavolo e di trattare l’argomento con responsabilità e trasparenza, avviando una fase di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dall’incoerenza di questa situazione, indaghi e delinei i principi di diritto, sicuramente sovraregionale, della protezione naturalistica come azione scientificamente fondata di tutela integrale.

Si chiede di ricercare soluzioni condivise in un’ottica di leale collaborazione e pieno rispetto istituzionale.

Si chiede di comporre un Sistema di Aree Protette Nazionali e Regionali d’Abruzzo per conservare e tutelare il grande patrimonio di biodiversità che, meravigliosamente, racchiude montagne, fiumi, laghi, coste, aree umide. Abbiamo gli strumenti e l’esperienza centenaria per tutelare la biodiversità favorendo, attraverso il ruolo centrale dei Comuni, forme di economia sostenibili e di valorizzazione delle tradizioni locali.

Sei perplessità

La decisione del Consiglio Regionale d’Abruzzo suscita più di una perplessità di ordine giuridico. Nel documento di avvio della riflessione se ne segnalano sei tra quelle principali – link)

Il Comitato interviene sulla “Riserva Naturale del Borsacchio , il cui perimetro, come è noto, è stato drasticamente ridotto da oltre 1100 ettari a meno di 25 ettari con un sicuramente discutibile emendamento alla legge finanziaria della Regione Abruzzo, al di fuori delle procedure di garanzia e di tutela che le fonti giuridiche superiori, interne e sovranazionali, prevedono per ogni intervento sulle Aree Naturali Protette.

I firmatari hanno pensato questo documento non tanto come un appello, e assolutamente non come presa di posizione pI firmatari hanno pensato questo documento non tanto come un appello, e assolutamente non come presa di posizione politica o di merito, ma come l’avvio di una iniziativa di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dall’abnorme caso, indaghi e delinei i principi di diritto, sicuramente sovraregionale, della protezione naturalistica come azione scientificamente fondata di tutela integrale della Natura e del patrimonio naturale, e, come tale, sottratta agli interessi economici, politici, o di altra, a volte oscura, derivazione. Borsacchio è una piccolissima riserva, ma crea un caso che può diventare un pericoloso precedente per l’apertura di una stagione di caccia alla Natura in grande stile.

Nel dettaglio il Comitato spiega che: “Sei ragioni giuridiche per riflettere sulla riperimetrazione ex lege in senso riduttivo della riserva regionale guidata “Borsacchio” Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha ridotto in modo drammatico – da 1110 a 24.7 ettari – l’estensione della riserva naturale regionale guidata Borsacchio, che insiste sul comune di Roseto degli Abruzzi. Ecco un riepilogo delle informazioni a oggi disponibili: La modifica è stata varata di notte, sotto forma di emendamento inserito nella legge regionale di stabilità per il 2024 (progetto di legge n. 379/2023. L’emendamento recante “modifiche all’art. 69, comma 2, della legge regionale 8 febbraio 2005, n. 6” è stato presentato in assemblea senza essere dunque adeguatamente discusso in seno alla commissione consiliare competente. Le conseguenze. L’esclusione di una estesa porzione di territorio dalla riserva regionale consentirà lo svolgimento di interventi che la norma istitutiva del Borsacchio vieta in modo espresso (art. 69, comma 19, l. r. n. 6 del 2005) proprio a protezione degli elementi naturalistici presenti sul territorio. Le attività d’ora in poi legittime vanno dalla costruzione di nuovi edifici all’apertura di strade, passando per il danneggiamento, la raccolta delle specie vegetali spontanee e l’introduzione di specie non autoctone. Le criticità.

La decisione del Consiglio regionale suscita più di una perplessità di ordine giuridico. Ci limitiamo a segnalarne sei tra quelle principali.

-La prima: le modalità e le tempistiche quanto meno discutibili adottate dalla maggioranza consiliare appaiono prive delle garanzie minime di trasparenza e democraticità che dovrebbero caratterizzare tutti i processi decisionali.

-La seconda: la decisione del Consiglio di limitare l’estensione della riserva costituisce un atto unilaterale, che la Regione ha assunto in carenza di un preventivo confronto con gli enti locali. Questo modus operandi appare illegittimo, in quanto contrario ai principi che ispirano la legge quadro n. 394 del 1991 sulle aree naturali protette, che costituisce parametro normativo interposto in quanto espressione della competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali (art. 117, comma 2, lett. s)) non derogabile in peius dalle Regioni. La terza: l’inserimento di una norma dai “potenti” effetti naturalistici all’interno della legge di stabilità, che ha invece natura finanziaria per l’ordinamento regionale, inficia l’articolato complessivo del vizio di eterogeneità sostanziale. Si è insomma molto lontani da una “buona legge”, come confermano i costanti richiami del Presidente della Repubblica e della Corte costituzionale al rispetto del requisito di omogeneità normativa, che il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha evidentemente ignorato.

-La quarta: al tempo della semplificazione normativa e dello snellimento dei processi amministrativi, il Consiglio regionale con un solo emendamento notturno vanifica 18 anni di sforzi, anche economici, necessari alla redazione del Piano di assetto naturalistico (Pan) della riserva, che a gennaio 2024 sarebbe giunto ad approvazione e che è, a oggi, evidentemente inutilizzabile.

-La quinta: la riperimetrazione dell’area del Borsacchio, comprimendo la vocazione naturalistica di una parte del territorio abruzzese, è costituzionalmente illegittima, in quanto contrasta in modo evidente con gli obblighi di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni, che la nostra Costituzione impone a tutte le articolazioni della Repubblica, comprese quelle di livello regionale (art. 9, comma 2, Cost.).

-La sesta: le modifiche all’art. 69, comma 2, della l. r. n. 6/2005, appaiono in contrasto con il diritto europeo (art. 117, comma 1, Cost.) e, segnatamente, con la proposta di regolamento Nature Restoration Law (COM(2022)304) sul ripristino degli ecosistemi, che è in corso di adozione nel quadro della strategia europea di biodiversità per il 2030 e del Green Deal. Il legislatore regionale sembra infatti andare in direzione opposta rispetto alle indicazioni di potenziamento e ripristino degli ecosistemi contenute nella proposta di regolamento.

Per queste ed altre ragioni, nell’invitare il decisore regionale a riconsiderare la problematica e auspicabilmente e a valutare percorsi alternativi e legittimi, desideriamo – invitando all’adesione tutti gli studiosi interessati – avviare una iniziativa di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dal caso di specie, indaghi e delinei i principi di diritto interno e sovranazionale, che legittimano in senso procedurale e sostanziale ogni intervento sul sistema delle aree naturali protette, come azione scientificamente fondata di tutela il più possibile integrale dei frammenti di patrimonio naturale che ancora resistono all’intervento umano, tenendo anche conto che se Borsacchio è una piccolissima riserva, è ragionevole la preoccupazione che possa diventare un pericoloso precedente. In questa prospettiva, l’iniziativa ha anche il senso di offrire sia alle comunità e associazioni interessate che ai Pubblici Poteri i risultati dell’approfondimento scientifico, anche per contribuire alla ricerca di possibili e ulteriori soluzioni tecniche, in un’ottica di leale collaborazione e pieno rispetto istituzionale”

PRECEDENTE ARTICOLO

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

– Cai Teramo (link sito)

Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.01.13 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO in ABRUZZO – venerdì 12 gennaio 2024

RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO – venerdì 12 gennaio 2024

La Riserva Regionale del Borsacchio è diventata un simbolo di riscatto delle aree protette, della natura, della biodiversità e della sostenibilità.

OGGI: venerdì 12 gennaio 2024 (tutti insieme a Roseto degli Abruzzi)

LA TUTELA È UNA SCELTA SERIA FRUTTO DI RESPONSABILITÀ, CONSAPEVOLEZZA, COERENZA E TRASPARENZA.

LA COSTITUZIONE, GLI OBIETTIVI AGENDA 2030 E L’IMPEGNO PER IL CLIMA SONO LA NOSTRA GUIDA.

Valore del bene

Non è accettabile che ci sia chi all’improvviso pretende di azzerare valore e finalità di un bene, imponendo che 1100 ettari di territorio tutelato diventino 24 ettari. Tutto questo deciso in Consiglio regionale, con il buio delle tenebre, come dei cospiratori.

Da cittadini consapevoli ci opponiamo a questo modo di fare e di essere.

L’Abruzzo

L’Abruzzo racchiude ambienti eccezionali dalle sabbiose zone costiere, alle sommitali zone montane. Orgoglio e vanto di cittadini attenti alle basilari regole democratiche e che guardano al futuro nel rispetto della Costituzione, della tutela del bene e della qualità della vita.

Aree Protette Nazionali e Regionali

Il particolare Patrimonio Naturale insieme all’altrettanto Patrimonio Culturale d’Abruzzo ha portato all’istituzione di un singolare sistema di Aree Protette Nazionali e Regionali, con benefici ecosistemici per tutti, unici e irripetibili.

È questo il punto di partenza per creare un valore riconosciuto e riconoscibile, di qualità nella tutela, nelle produzioni e nell’offerta.

Club Alpino Italiano – Abruzzo

Il Cai Abruzzo con le Sezioni Cai, insieme alle altre Associazione Ambientaliste, sostiene valore e ruolo delle Aree Protette.

QUELLO AMBIENTALE È INNANZITUTTO UN IMPEGNO PER UNIRE LE FORZE, CONDIVIDERE ESPERIENZE E CONOSCENZE, SCEGLIERE IL MEGLIO SECONDO SCIENZA E COSCIENZA, ABITARE IL NOSTRO UNICO PIANETA, NEL SEGNO DI UNA RITROVATA CONVIVENZA PACIFICA.

Segnalo l’intervento dell’Università dell’Aquila sulla questione Riserva del Borsacchio, come esempio di incontro tra scienza, ambiente e coscienza.

 “Come docenti, ricercatrici e ricercatori di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila esprimiamo profonda preoccupazione per la recente decisione del Consiglio Regionale abruzzese di riperimetrare, attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità regionale presentato da 5 consiglieri di maggioranza ed approvato nella seduta del 29 dicembre scorso, la Riserva Naturale del Borsacchio, ricadente nel Comune di Roseto degli Abruzzi nel teramano”.

Lo si legge in una nota dei docenti e ricercatori di scienze ambientali dell’Ateneo aquilano all’assessore regionale Emanuele Imprudente e al comune di Roseto. “La preoccupazione deriva dal fatto che il drastico taglio dell’area inclusa nella suddetta Riserva, che passa da oltre 1100 ettari ad appena 24.7, è stato effettuato senza alcuna preventiva valutazione di natura tecnico-scientifica che ne corroborasse la necessità e l’opportunità, anche in relazione agli impatti sugli obiettivi di tutela della biodiversità nazionali e comunitari e previsti dal quadro di riferimento globale dell’Agenda 2030 dell’ONU”.

“La nuova perimetrazione esclude dalla Riserva tutta la fascia collinare retrostante la fascia costiera. La fascia collinare, pur essendo in buona parte utilizzata a fini agricoli (seminativi, oliveti e vigneti), include anche habitat di elevato valore ecologico e di interesse comunitario, come riportato nella Carta della Natura redatta dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA), tra cui i boschi ripariali a pioppi (codice habitat 44.61) e roveti (codice habitat 31.8A). Notevolmente diversificata è inoltre la fauna che caratterizza tale fascia collinare, anche in questo caso con la presenza di specie tutelate a livello nazionale o comunitario tra le quali, a mero titolo esemplificativo, si possono citare il rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e l’istrice (Hystrix cristata) tra i Mammiferi, la natrice tassellata (Natrix tessellata) e il colubro liscio (Coronella austriaca) tra i Rettili, il tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e il Rospo smeraldino (Bufotes viridis balearicus) tra gli Anfibi, il falco pellegrino (Falco peregrinus) tra gli Uccelli, il coleottero scarabeide Protaetia speciosissima tra gli Insetti (inserito nella Lista rossa del Comitato italiano dell’International Union for Conservation of Nature)”.

“La nuova perimetrazione include esclusivamente la fascia litoranea compresa tra gli urbanizzati di Roseto degli Abruzzi e Cologna Spiaggia, che rappresenta un’importante area di nidificazione del fratino (Charadrius alexandrinus), specie ornitica riportata come ‘Minacciata’ (EN) nella rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN), e ospita numerose piante caratteristiche degli habitat dunali e retrodunali come il giglio di mare (Pancratium maritimum), l’euforbia marittima (Euphorbia paralias) e la gramigna delle spiagge (Thinopyrum junceum). Non da ultimo, sono da ricordare le recenti frequentazioni da parte di esemplari della tartaruga marina Caretta caretta, che hanno portato anche a fenomeni di nidificazione sulle spiagge della Riserva”.

“Tuttavia, la riperimetrazione, sebbene mantenga i vincoli di tutela in questa fascia costiera, potrebbe compromettere gravemente la funzionalità ecologica di questi ecosistemi costieri privandoli di un’importante area buffer e di connettività ecologica rappresentata dalla fascia collinare retrostante.  Un ulteriore punto, che è importante rilevare, riguarda gli aspetti geologici: buona parte della fascia collinare, inclusa nella Riserva fino allo scorso dicembre, presenta aree argillose ad accelerata erosione; i vincoli alle tipologie di attività agricole e manifatturiere che ivi si possono svolgere, legati proprio alla presenza della Riserva, hanno la funzione di contribuire, verosimilmente, ad evitare un’erosione ancor più marcata, quale potrebbe derivare da un uso del suolo legato ad un’agricoltura intensiva o all’espansione edilizia”.

“La comunità scientifica internazionale ha dimostrato che le aree protette attuali non sono sufficienti ad arrestare il drammatico declino della biodiversità e dei relativi servizi ecosistemici di cui l’umanità beneficia (ad es. suolo fertile, depurazione di acqua ed aria, riciclo dei nutrienti). In particolare, la quindicesima Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (COP XV) delle Nazioni Unite tenutasi a Montreal nel dicembre 2022 ha elaborato un “Quadro globale per la biodiversità post-2020” , tra i cui capisaldi troviamo la necessità di garantire la sussistenza di una rete internazionale ed integrata di aree protette che, coprendo almeno il 30% della superficie globale, riesca a preservare efficacemente la biodiversità. In questo contesto, qualsiasi decisione in merito a riperimetrazioni di aree protette esistenti dovrebbe a maggior ragione essere preceduta da un’appropriata analisi scientifica dei costi e dei benefici dell’operazione stessa, non solo in termini locali ma anche in termini di rete integrata, nazionale e internazionale, di aree protette finalizzata alla conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici”.

“Le Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila rimangono a disposizione per adoperare le proprie competenze tecnico-scientifiche multi-settoriali (zoologia, botanica, micologia, ecologia, geologia, microbiologia agraria ed ambientale) nell’assistere l’amministrazione regionale e le amministrazioni locali abruzzesi, nella pianificazione e gestione del sistema di aree protette regionali mediante scelte corroborate da solide evidenze scientifiche, che permettano uno sviluppo economico in equilibrio con i delicati ecosistemi che la nostra Regione ospita. Nel caso specifico del recente taglio alla Riserva del Borsacchio, ci auguriamo che il Consiglio regionale torni sui suoi passi e avvii una fase di consultazione con tutti i portatori di interesse per valutare attentamente se, e in quale misura, sia realmente opportuno ridimensionare quest’area protetta”.

I firmatari: Paola D’Alessandro (docente di Zoologia)  Anna Rita Frattaroli (docente di Botanica)  Maurizio Biondi (docente di Zoologia)  Enrico Lunghi (ricercatore in Zoologia)  Mattia Iannella (ricercatore in Zoologia)  Daniele Salvi (docente di Zoologia)  Francesco Cerasoli (ricercatore in Ecologia)  Michele Di Musciano (ricercatore in Botanica) Diana Maria Paola Galassi (docente di Zoologia)  Maria Maddalena Del Gallo (docente di Microbiologia Agraria e Ambientale)  Mirco Iotti (docente di Botanica)  Gianluca Ferrini (docente di Geologia) Marika Pellegrini (ricercatrice in Microbiologia Agraria)  Antonio Di Sabatino (ricercatore in Ecologia)  Simone Fattorini (docente di Ecologia)  Marco Leonardi (ricercatore in Botanica)  Loretta Giuseppina Pace (ricercatrice in Botanica) Antonio Moretti (docente di Geologia) Marco Patacci (ricercatore in Geologia).

In atto un appello con raccolta firme ed è possibile aderire anche online

𝗥𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗔 𝗙𝗜𝗥𝗠𝗘 𝗢𝗡𝗟𝗜𝗡𝗘!

E’ possibile firmare online la petizione contro il taglio della Riserva Borsacchio compilando il modulo presente in fondo alla pagina web: 
https://www.guidedellariservaborsacchio.it/no-al-taglio-della-riserva-borsacchio/

PRECEDENTE ARTICOLO

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

– Cai Teramo (link sito)

Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.01.12 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




AUGURI CON I MAGNIFICI 7 PARCHI D’ITALIA

AUGURI CON I MAGNIFICI 7 PARCHI D’ITALIA

A TUTTI GLI UOMINI E LE DONNE DI BUONA VOLONTÀ AUGURO DI “COSTRUIRE SULLE RADICI” UN MONDO DI PACE.

Scienza e Ambiente

Credo fermamente che scienza e ambiente riescano a indirizzare il progresso sulla via verso la pace. Conoscenza e libertà come leve su montagne fulcro di questo indirizzo di amore e riconoscenza.

350 ANNI di Tutela Attiva

100 ANNI – Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

100 ANNI – Parco Nazionale del Gran Paradiso

30 ANNI – Parco Nazionale della Val Grande

30 ANNI – Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

30 ANNI – Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona Campigna

30 ANNI – Parco Nazionale dei Monti Sibillini

30 ANNI – Parco Nazionale del Pollino

LE BUONE PRATICHE DI MONTAGNA

Il senso migliore per raccogliere il momento celebrativo dei 350 anni di tutela della montagna e dei suoi abitanti è quello di apprendere dalle buone pratiche di equilibrio e rispetto, nelle Alpi e in Appennino.

Le Aree Protette sono laboratori che ci aiutano a sperimentare il futuro

Le attività nei Parchi sono dedicate ai giovani, pensate per educare alla frequentazione dei sentieri, alla sosta nei paesi e nei rifugi, per promuovere tematiche legate alla reale sostenibilità, alla tutela dell’ambiente e alla cittadinanza attiva.

PATRIMONIO NATURALE – PATRIMONIO CULTURALE

Il totale di 350 anni rappresenta un patrimonio ineguagliabile e inestimabile di storie e vicende d’Italia per la conservazione e il progresso. Patrimonio Naturale e Patrimonio Culturale indispensabili per l’attuale fase di Transizione Ecologica e degli obiettivi Agenda 2030. Le nostre secolari robuste radici, presenti nei tanti piccoli paesi montani, ci aiutano a contrastare crisi climatica ed emergenza sanitaria.

POSSIAMO INSIEME PER…

Insieme possiamo evitare spopolamento dei paesi, perdita d’identità e di biodiversità, consumo del suolo e il crescente diffuso spaesamento generazionale.

BUONA MONTAGNA IN QUESTE FESTE DI SPERANZA!

———————————————————-

DA LEGGERE

PRECEDENTE ARTICOLO

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.12.24 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




CARTA DI PESCASSEROLI, linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica

CARTA DI PESCASSEROLI, linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica
13 dicembre 2023, L’Aquila

L’ambiente è realtà complessa da comunicare e far conoscere in modo adeguato

Pescasseroli con il suo centenario Parco Nazionale sarà ricordata anche per questo importante documento etico dell’Ordine dei Giornalisti con le linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica. Carta di Pescasseroli (link)

Comunicare l’ambiente

L’interrogativo attuale è: come comunicare in modo efficace l’ambiente?

I Parchi baluardo

I Parchi e le altre Aree Protette sono interessati alla comunicazione ambientale per informare, chiunque viva e frequenti l’area protetta, su stato e qualità dell’ambiente, sugli impatti determinati da lavori e infrastrutture, sui benefici ecosistemici, così da indurre comportamenti virtuosi di minor impatto in grado di conservare e tutelare l’ambiente.

CARTA DI PESCASSEROLI: meritorio e puntuale documento dei giornalisti

In questo mese di dicembre 2023, che conclude la ricorrenza dei 100 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ecco che l’Ordine dei Giornalisti presenta la CARTA DI PESCASSEROLI con le linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica. Partendo dal piccolo paese montano d’Appennino, sede dello storico Parco, nasce un importante messaggio di attenzione e cura dell’ambiente … in un’epoca in cui il cambiamento climatico sta raggiungendo dimensioni allarmanti, il ruolo dei giornalisti nell’informazione e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica è centrale. Un ruolo che deve essere svolto con responsabilità, impegno e piena consapevolezza…

L’impegno dei Giornalisti

La Carta di Pescasseroli sarà presentata e firmata domani, mercoledì 13 dicembre all’Aquila nel corso della XXII edizione del Premio giornalistico intitolato a Guido Polidoro, con inizio alle ore 10.00, nella Sala conferenze di Palazzo dell’Emiciclo

Le linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica sono un impegno per territori e popolazioni sottoscritto dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, del Lazio e del Molise, nella persona dei Presidenti Stefano Pallotta, Guido D’Ubaldo, Vincenzo Cimino e confermato e accolto dal Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Giovanni Cannata.

La consapevolezza ambientale

Appena attenuato l’eco dell’11 dicembre con la Giornata Internazionale della Montagna ci piace leggere che … a partire da queste linee guida, i professionisti dell’informazione possono svolgere un ruolo importante nella diffusione della consapevolezza ambientale e nella creazione di un maggiore interesse e impegno per la sostenibilità …

ODG d’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE

La proposta etica dai Consigli degli Ordini regionali dell’Abruzzo, Lazio e Molise, approvata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, individua e suggerisce linee guida riassumibili nei punti cardinali: accuratezza, equilibrio, proattività, responsabilità.

La Costituzione

La forza del documento è nel richiamo alla Costituzione con l’art. 9 :“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

La trasversalità dell’ambiente

L’ambiente è un tema trasversale la cui tutela è attuale e nell’interesse delle future generazioni. Studio e tutela devono essere trattati e analizzati in modo sistemico, integrando la complessità della realtà che viviamo.
L’informazione, in questo campo di notevole interesse pubblico, deve esprimersi anche attraverso una chiave informativa-educativa.

Club Alpino Italiano

Soddisfazione per questo documento dell’Ordine dei Giornalisti, utile nell’applicazione del Protocollo di Collaborazione in essere tra Cai e Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e che favorirà la circolazione di idee, proposte ed iniziative. Efficace strumento comunicativo di riferimento per ogni altra Area Protetta d’Italia e per Federparchi.

Rapporto ASviS sui Territori 2023

Singolare e beneaugurante la coincidenza del 13 dicembre, con la presentazione a Roma del Rapporto ASviS sui Territori 2023, che analizza il posizionamento di regioni, province, città metropolitane, aree urbane e comuni rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda2030, interessando direttamente il Sistema delle Aree Protette. (link al sito ASviS)

La presentazione di domani si terrà nell’ambito della XXII edizione del Premio giornalistico intitolato a Guido Polidoro.

Ad aprire la giornata, dalle ore 10.00, gli interventi del vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Roberto Santangelo, del presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, del sindaco di Pescasseroli (L’Aquila) Giuseppe Sipari, del presidente di Fondazione Carispaq Domenico Taglieri, del responsabile Bper Banca, direzione territoriale centro-est, Giuseppe Marco Litta, del presidente della giuria del “Premio Polidoro” Walter Capezzali e del presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta.

Dalle 10,45 “Conversazione sul tema: Linee guida per l’informazione ambientale” con Daniele Cerrato, consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti; Guido D’Ubaldo, presidente Odg Lazio; Vincenzo Cimino, presidente Odg Molise; Nicola Marini, consigliere nazionale Odg; Oscar Buonamano, consigliere nazionale Odg; Giovanni Cannata, presidente Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise; coordina i lavori la giornalista Germana D’Orazio

Alle 11.45 è in programma la firma della Carta di Pescasseroli; alle 12 la consegna dei riconoscimenti per i giornalisti con 35 anni di iscrizione. Dalle 12.30 si svolgerà la cerimonia di premiazione dei vincitori della XXII edizione del premio giornalistico “Guido Polidoro”. 

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.12.12 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Il CONGRESSO PALINDROMO DEL CAI – IL 101°

Il CONGRESSO PALINDROMO DEL CAI – IL 101°

Palindromo

Abbiamo un Congresso Cai “palindromo” e, attingendo al greco, è ben augurante per il significato “che può essere percorso in entrambi i sensi” e quindi utile come un sentiero. Inoltre la parola “percorso” rinvia al verbo camminare con tutte le positive implicazioni del sapersi orientare e dell’Escursionismo, che è una delle principali pratiche in ambiente del Club Alpino Italiano.

Appuntamento nazionale

I Congressi Cai sono straordinari appuntamenti nazionali e il Cai ne ha già inanellati 100.

In questo novembre 2023 siamo oramai vicinissimi alle giornate del 101° Congresso a Roma, 25 e 26 novembre, che si preannuncia come imperdibile evento.

La preparazione

Personalmente sono rimasto colpito dalla fase preparatoria e da quello che si è detto lo scorso 12 ottobre 2023, nel presentare e documentare quanto svolto per questo 101° Congresso, con lucide argomentazioni dai tre tavoli di lavoro su “sostenibilità ambientale”, “sostenibilità sociale” e “sostenibilità economica”. Da osservatore ho colto messaggi coerenti con la mia linea di comportamento che guarda alla responsabilità nelle scelte, alla trasparenza nell’esecuzione e ai fatti come conseguenza. Tutto bene ed è lodevole e importante il lavoro della nostra grande associazione ambientalista, del Club Alpino Italiano che si mette in discussione e guarda il futuro basando la sua azione su Costituzione e Agenda 2030.

Ma saremo ascoltati?

Il Cai ha una lungimirante capacità di visione e di previsione (e lo ha dimostrato nel tempo), ma la cosiddetta “transizione ecologica” mi sembra purtroppo un obiettivo perso sull’orizzonte, sostenuto da tante parole, così come alcuni obiettivi internazionali, europei e nazionali …

Quale Congresso?

Il senso di un Congresso è quello di riuscire a realizzare una fotografia quanto più vicina alla realtà della situazione attuale (principio di realtà su ambiente, economia, società, istituzioni e volontariato) e dettare linee guida comportamentali per il futuro. Prospettiva non semplice, volendo restare con i piedi per terra, considerando che ci si rivolge contemporaneamente sia a un consistente e diversificato corpo sociale (346.045 socie e soci tesserati nel 2023), sia a una realtà istituzionale che possiamo individuare in buona parte distratta e lontana da questi temi.

Montagna e Montanità

Noi potremmo, per gli argomenti di nostra pertinenza, concentrarci sull’attuale situazione di “policrisi” e rispondere con l’insieme dei “benefici” offerti dai “polisemi” dati da “montagna” e “montanità“. Di riferimento, tra i molti argomenti Cai, gli studi “Terre Alte“, la storia del “Sentiero Italia Cai”, la capillare presenza sul territorio di “Rifugi” e “Sezioni“, la diffusa “Rete Escursionistica Italiana“, le significative intese con i “Parchi, Federparchi e il Sistema delle Aree Protette“, il proficuo dialogo con i “Comuni“, reale presidio territoriale.

Il concreto e distribuito impegno del Cai non si esaurisce con questo primo elenco.

Biblioteca Sezione Cai L’Aquila

INVENTARIO DELLE AREE MONTANE DA PROTEGGERE e LA MONTAGNA CAMBIATA

Pubblicazione edita a cura del Club Alpino Italiano e di Italia Nostra. Consegnata nel 1974 all’allora Presidente della Repubblica, on.le Giovanni Leone dal Presidente Generale Cai, sen. Giovanni Spagnolli. Si tratta di un’opera di particolare valore tecnico e scientifico, unica nel suo genere in quanto contiene un’analisi accurata delle varie zone montane da tutelare, con un ricco corredo di dati, di indicazioni quantitative e qualitative, di parametri di diversi valori ambientali. Tutto quanto necessario per porre alle autorità competenti solidi elementi per eseguire interventi concreti.

Un elaborato del Cai da recuperare qualitativamente per la sua unicità storica e da attualizzare quantitativamente nel prendersi cura della montagna (da affiancare ai più recenti 150 casi censiti nel 2013). Diventa così un reale studio su LA MONTAGNA CAMBIATA.

Biblioteca Sezione Cai L’Aquila

DOCUMENTI CAI – dal 1974

Ci sono poi i documenti Cai, dallo Statuto agli ultimi di posizionamento. Sono tanti e può essere utile ripercorrerli iniziando dal 1974 con l’appuntamento internazionale Cai-UICN “l’avvenire delle Alpi” e il relativo piano di azione, ancora di una sconvolgente attualità (per me è stato di forte impatto, nell’anno della mia laurea in Fisica, aggiunto al successivo “I limiti dello sviluppo”, Club di Roma, Rapporto MIT, 1975… ed è nata così la passione per il Cai, tra scienza e ambiente, alimentata dal mio piccolo e arroccato paese di montagna, affacciato su luminosi altopiani).

Quella che però va considerata pietra miliare del Cai è il “Bidecalogo del 1981“. Un documento straordinario per quei tempi, da incorniciare e conservare gelosamente come monito all’attuale situazione. Documento antesignano, nato e voluto quando tante attuali associazioni ambientaliste ancora non c’erano. Un’icona che fotografa un preciso periodo storico, ambientale e culturale e testimonia un mirato, attento e propositivo impegno del Cai.

Il Bidecalogo Cai non va sminuito ritenendolo superato. Va lasciato e raccontato così com’è, con orgoglio e soddisfazione, immagine e impegno del Cai nel tempo.

NUOVE NORME

Cosa diversa sono le norme rivolte alle Sezioni, che possono essere emanate dal Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo, attualizzando temi e contenuti. Non è modificando costantemente il Bidecalogo che riusciremo a stare al passo con i tempi, ma crescendo nella presenza e nel legame con i territori, dando sempre più voce a Sezioni e Coordinamenti.

I CONGRESSI

Ci sono poi i Congressi precedenti e anche questi, a mio avviso, andrebbero considerati raccogliendo gli spunti interessanti e soprattutto i risultati che ne sono derivati. Senza andare molto lontano proviamo a guardare al 100° Congresso Cai di Firenze del 2015 e ai suoi argomenti di riflessione su volontariato e attualità delle proposte del Cai. L’interrogativo di 8 anni fa rivolgendosi ai giovani che risposta ha avuto? E che dire della “CHARTA” di VERONA (1990)”. Documento finale del 94° Congresso del Club Alpino Italiano?

La Storia del Cai, il valore dei Soci

E anche oggi, nel 2023, è fondamentale considerare come solida base la nostra ricca storia di sodalizio, con il percorso che ci ha portato a essere come siamo e come riusciamo a guardare al “possibile domani“, nell’attuale fluida realtà sociale e ambientale, nel profondo e veloce cambiamento (seppur prevedibile e previsto) al quale siamo sottoposti e che le zone montane, vivono come prima linea con gli abitanti le “terre alte” che, seppur tenaci, ne subiscono gli effetti.

Il passato è prologo

Noi del Cai abbiamo un passato invidiabile, seppur poco conosciuto (e lo sa anche Shakespeare). Nel mio zaino c’è un qualcosa raccolto e custodito da tutti i Presidenti Generali Cai. E mi limito a quelli che ho avuto modo di incontrare tutti personalmente, potendone apprezzare le diverse qualità che compongono un mosaico virtuoso. Noi possiamo ricostruire una traccia visibile e interpretabile della loro storia, che è poi la storia del Cai. Ogni Presidente è stato prima di tutto un socio, ha seguito un suo percorso formativo con una personale esperienza riportata nella sua Presidenza. Immaginiamo di mettere insieme le pillole di qualità (e non sono poche) di: Giovanni Spagnolli, Giacomo Priotto, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Gabriele Bianchi, Annibale Salsa, Umberto Martini, Vincenzo Torti, affidate ad Antonio Montani: equivale mettere in campo una ineguagliabile squadra di uomini, di personaggi di alto spessore.

Ma cosa fare di tutto questo? – libriamo l’aquila e incontriamo il Presidente

Attraverso queste nostre personalità, collegate ai documenti ed eventi prodotti nel tempo, possiamo ricostruire una traccia visibile e interpretabile della loro storia, che è poi la storia del Cai. Con questa traccia visibile e questi uomini scanditi nel tempo, a tutela della montagna e dei suoi abitanti possiamo chiedere di essere ascoltati e quale miglior possibile ascoltatore del Presidente della Repubblica, on.le Sergio Mattarella. Chiedendo un’audizione e riuscendo a presentare il Cai con la sua storia e le tesi congressuali, si chiuderebbe un anello avviato con il Presidente on.le Giovanni Leone, sempre attenti alle “aree montane da proteggere”. Così da poter presentare insieme, sia la storia del Cai (qualità culturale), sia la struttura del Cai (quantità operativa) con i quasi 350.000 Soci e le oltre 1200 tra Rifugi, altre strutture ricettive e Sezioni, con gli 80.000 km di sentieri gestiti e tanto altro ancora, come riunito nel Bilancio Sociale.

Dare voce alle “Terre Alte”

Conseguentemente si riesce a dare voce alla montagna e ai suoi abitanti, consapevoli delle migliori scelte da adottare e da far adottare per i diritti delle giovani generazioni, i diritti dell’ambiente e delle aree interne pedemontana e montane.

Studiare la mobilità

La montagna non va impoverita con la fuga di abitanti, l’abbandono e lo spopolamento. Così come c’è una fuga di cervelli dall’Italia verso l’estero, allo stesso modo c’è una fuga di persone dalla montagna verso le città. Quali concrete strategie adottare che sostengano la presenza di uomini e donne nelle “terre alte”? Approfondiamo lo studio dei flussi e dei movimenti delle persone da una regione all’altra, da un territorio all’altro, con le conseguenti motivazioni.

Benefici Ecosistemici

Con sempre maggiore frequenza nei convegni si discute di ecosistemi e dei benefici indotti. E’ per questo che utilizzo l’espressione “benefici ecosistemici” riconoscendo la generosità della natura nel dare, piuttosto che classificarla come natura servizievole. La ringrazio per le risorse messe a disposizione, per cibo, aria, acqua e suolo, per come strategicamente regola i planetari cicli vitali, per come promuove i diffusi valori culturali dell’umanità. Alla stessa stregua assegno peso alle espressioni “patrimonio culturale” e “patrimonio ambientale”, confinando ad altro momento la parola “capitale”.

Benefici ambientali e sociali che in molti casi, soprattutto in montagna e nelle aree naturali, abbondano senza essere adeguatamente riconosciuti. Dovrebbero invece diventare opportunità per nuove professionalità, con ritorni economici, a vantaggio dell’ambiente e dei paesi a rischio spopolamento e spaesamento. Servono insieme Scienza-Ambiente per studi e ricerche del Cai: dai ghiacciai, all’acqua, al dissesto, al consumo di suolo e alla perdita di biodiversità. Partire dalla consapevolezza degli impatti e dei rischi dovuti a crisi climatica e demografica.

APPENNINO

Uno dei nodi sul futuro della montagna è quello di Appennino. Una realtà varia che merita ulteriore attenzione quando ci spostiamo al Centro e al Sud Italia, alla stregua delle isole maggiori, di Sicilia e Sardegna. Il manifesto ASviS per il meridione evidenzia, in 10 punti, nodi cruciali per questi territori. Nodi nei quali il Cai può essere fondamentale per ogni scelta di progresso. Notevole il patrimonio di Parchi nazionali, i siti UNESCO, i beni archeologici e architettonici. A questi si aggiungono marchi e produzioni di qualità enogastronomica. L’Escursionismo educante ed esperienziale è volano per l’avvicinamento di turisti/escursionisti/viaggiatori che ascoltano, osservano e diventano interpreti ambientali.

Sono molte Regioni (già Convegno CMI) che, in ambito Cai, vanno considerate per territori e culture di interesse e non per numero di soci. L’incremento di tesserati va misurato in senso relativo e non assoluto.

Ripartire dai Comuni

Avviare un’azione coordinata e concreta che veda direttamente coinvolti i Comuni sostenendo i bisogni delle comunità e dei cittadini. Da questa collaborazione locale e mirata discenderanno progetti in ambito montano, con le positive implicazioni di gestione. Le possibili attività con i Comuni, in quanto realtà territoriali aggreganti, favoriranno la partecipazione di ogni portatore di interesse, di giovani e donne, dei gestori delle aree protette, del mondo accademico e scientifico, degli operatori culturali e turistici.

Si innescano percorsi virtuosi e circolari, durevoli nel tempo, con il Cai mediatore culturale di questo processo.

La montagna nell’era del cambiamento climatico (link al sito)

————————————————————-

Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.11.15 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.