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LEGGERE DOVE NON SI LEGGE è un esperimento di speranza (descrizione e video).

LEGGERE DOVE NON SI LEGGE (link)
è un esperimento di speranza (descrizione e 12 video)


video (link)
L’invito alla lettura del libro, dell’ambiente, delle genti
Da amante dell’ambiente mi seducono meraviglia e fascino dei piccoli borghi montani, molti dei quali in Abruzzo vivono nella terra di mezzo tra le alte vette e l’affaccio sulla costa. Tanti altri si perdono nelle valli e sugli altopiani che modellano le zone interne.

12 tra borghi e località
Le parole di Eugenio Di Donato e  le immagini di Gaia Russo Frattasi svelano frammenti di 12 tra borghi e località.
Questa prima volta tocca ad Arsita piccolo borgo nell’area interna della Valle del Fino. Arsita viene raggiunta da Castelli attraverso una strada interna, grande nel paesaggio, da migliorare nel fondo, che forse è consigliabile percorrere a dorso di mulo.

il progetto Leggere dove non si legge (link) porta il libro nelle piazze, nei lavatoi, nei bar, alle fontane. Là dove non te lo aspetti. Dove per abitudine e costume non siamo abituati a pensarlo. Come se il libro avesse dei posti specifici dove comparire e non si potesse leggere ovunque
Leggere dove non si legge rompe con la tradizione che confina il libro nelle librerie e nelle scuole. Che ne fa un soggetto per pochi, qualcosa per addetti ai lavori.
Pensa che il posto migliore per un libro siano le mani del lettore. Qualunque lettore. Di ogni ordine e grado, nazionalità, etnia, sesso, genere e religione…………………………….
Leggere dove non si legge è un viaggio in dodici puntante. Dodici tappe con il romanzo Sangue e Latte, l’editore El Doctor Sax, l’autore Eugenio Di Donato e la regista Gaia Russo Frattasi che vi racconterà con l’occhio della sua telecamera il territorio che abbiamo attraversato. Le strade divelte e i paesaggi mozzafiato, le case tagliate in due dal terremoto e i ponti puntellati, serpenti e mandrie che pascolano nella notte in un concerto di campanacci, i bar di paese e le fontane

La descrizione del tratto Castelli Arsita, realistica e imitativa  per me che lo conosco bene,  è in linea con le modalità espressive di Eugenio, dei paesi e dei monti che li incorniciano:
….Ho inteso la scrittura come uno strumento, un oggetto afferrabile che abbia le fattezze di un utensile in grado di stendere e plasmare il pensiero, che ne ridisegni l’estensione e ne muti l’immaginario.
Nel video la leggerezza dei frammenti, dei suoni, del dialetto. Strette vie che ci attendono. Tempo sospeso tra apparenza e nuovo futuro. Voci delle aree interne. Fiducia nella politica e nel BIM.
Ad Arsita anche una Sezione del Club Alpino Italiano, a presidio della Montagna.
Si legge, si parla. In cammino.

Prima Tappa, Arsita
Si parte da Castelli, in provincia di Teramo, dove faremo base per qualche giorno. Gaia non conosceva Castelli, non immaginava di trovare alle sue spalle una parete gigantesca e selvaggia
Mentre si guarda intorno stupita e meravigliata sulle labbra le affiora una parola primordiale.
«È preistorica» dice, senza staccare un attimo gli occhi dalle guglie che come pinne di un tirannosauro puntellano la cresta sommitale della parete. La parete è immensa, tutta spaccata, con il bosco e i prati che si arrampicano verticalissimi finché possono. Poi arriva lei, la roccia, e da quel punto della strada pare stia ancora emergendo. Sembra si muova.
«Credevo di conoscere l’Abruzzo» aggiunge e resta a bocca aperta.
Sorrido, la nord del monte Camicia ti stordisce, si impone potente e inaspettata, occupa tutto lo spazio. Sorrido di nuovo e le dico, «vedrai…», e non mi riferisco alle meraviglie paesaggistiche ma ai circa venti chilometri di strada dissestata che ci separano da Arsita. Tra Castelli, Befaro e Arsita il tempo si dilata. Succede qualcosa all’aria, e sebbene non ci sia nessun cartello a segnarne i confini tu lo «senti» che hai valicato una zona. Che non è come prima. Lo spazio ti avvolge, e ti tiene. Ti stringe così forte che avverti la sua morsa per giorni.
Valichiamo fossi, schiviamo anfratti e buche che paiono voragini, l’asfalto appare a tratti e quando c’è è divelto, spaccato dalle pioggia e dai cingoli dei trattori, forma dei denti che sono gradini. Proseguiamo a passo d’uomo, l’auto tocca, gratta, struscia ma procede. È l’ultima discesa, porta a un ponte sgarrupato con le ringhiere arrugginite e accartocciate, sembra ci sia passato sopra qualcosa di molto grosso, sotto scorre il Fino, il fiume che dà il nome alla vallata. Siamo ufficialmente nel comune di Arsita.

I progetti
Il progetto Leggeredove non si legge (link)è continuità espressiva e di speranza del progetto i corpi dicono (link) svelato nelle parole di oltre 700 persone impegnate a scrivere insieme qualcosa di nuovo che sarà riportato in una Mostra.

2021.05.05 e seguenti (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




(1) FUTURO D’ABRUZZO: ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA – ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA La catena per il FUTURO D’ABRUZZO: Cultura, Ambiente, Società, Pandemia, Economia

(1) FUTURO D’ABRUZZO: ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA – ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA
La catena per il FUTURO D’ABRUZZO: Cultura, Ambiente, Società, Pandemia, Economia


foto  Andrea Di Donato
– narrazione e argomentazione
In questa fase di perdurante confusione è necessaria una buona visione.
Proviamo a narrare e iniziamo ad argomentare.

– La cultura va ricostruita.
L’orizzonte è velato e la vastità ridotta.
La pandemia ben presente non finisce con il primo vaccino.
Il confronto con l’emergenza sanitaria sarà continuo.
La fragilità sociale si somma a quella ambientale ed economica.
Servono riforme che – come fanno i bambini, sappiano rovesciare questo mondo.

– Il messaggio – la visione – la traccia
Il messaggio proposto dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani unisce locale e globale e pone i seguenti capisaldi: persone in salute, pianeta in salute e società giusta per tutti.
Da questo messaggio si guarda al futuro e il Ministro indica il sentiero da percorrere. Si prende atto delle condizioni di partenza (punto A) e si fissano le condizioni che vogliamo all’arrivo (punto B).
Le condizioni alla partenza si monitorano nelle eccellenze e nelle criticità e quelle di arrivo sono definite dagli obiettivi posti dall’Europa e dalle Organizzazioni Internazionali.
Sembra tutto chiaro e condivisibile. Una traccia che l’Abruzzo è in grado di seguire.

– ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA è la condizione di partenza
– ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA è la condizione di arrivo
Al primo posto c’è quindi l’emergenza sanitaria, dalla quale dobbiamo necessariamente uscire. E’ essenziale concentrare tutti gli sforzi per superarla, potenziando il sistema sanitario regionale sanitario regionale e adottando tutte le misure di contenimento, personali e collettive.
Allo slogan Abruzzo Regione Verde d’Europa dobbiamo aggiungere Abruzzo Regione Bianca d’Europa.
Diventeremo così vincenti e accoglienti in tutti i campi: cultura, ambiente, società, pandemia ed economia.
Immaginate che ritorno economico per il turismo di questi luoghi con l’Abruzzo riconosciuto come Regione

– Abruzzo Regione BIANCA e VERDE
BIANCA dal punto di vista sanitario e VERDE per la qualità ambientale e di servizi annessi.
I turisti-escursionistici-visitatori, italiani e stranieri, ci sceglierebbero e verrebbero a trovarci a frotte, attratti da bellezza e sicurezza.

– Come raggiungere la condizione ABRUZZO REGIONE BIANCA D’EUROPA?
Bisogna riuscire a guardare lontano, capire bene dove intervenire, agire e superare ciò che è problematico.
Il territorio d’Abruzzo è vario e interessante, con situazioni diverse dalla costa alle montagne. Per lo più sono eccellenze: ambientali, culturali, enogastonomiche, di paesaggio, risorse naturali, artigianato e aree protette.

– Oltre i confini della politica
Superare scelte che non siano mascherate da altri interessi. Capire i confini attuali nei quali si muove la politica abruzzese.

– Economia diffusa
L’economia va rilanciata in modo capillare, diffusa nei paesi e nel territorio, recuperando e assegnando il giusto valore a qualità delle attività e delle produzioni. Evitiamo interventi settoriali e superati.

– Servizi adeguati a percorrenza e accoglienza
Servono servizi adeguati, iniziando dai trasporti, recuperando il senso e il piacere del viaggio che diventa occasione di scoperta e avvicinamento. Non sono le strade che penalizzano la frequentazione, ma le strade disastrate. Va riconquistata la qualità degli interventi sulle strade interne, quella qualità che, in Abruzzo, era fiore all’occhiello dell’ANAS della Provincia dell’Aquila. Miglioriamo quindi le strade e potenziamo i mezzi pubblici che le percorrono (imitiamo il modello Dolomiti, dove le curve certo non mancano, ma il fondo stradale è all’altezza). Ricordo con nostalgia il tratto ferroviario (ora dismesso!!!) dai 348 m di Sulmona  ai 1268 m di Rivisondoli-Pescocostanzo,  per Roccaraso fino a Castel di Sangro. Salire sul treno era ogni volta una meraviglia. Affacciati da un balcone in movimento sulla Valle Peligna, inerpicandosi tra gallerie e viadotti, rapiti da paesi e paesaggi del Parco Nazionale della Maiella. Un percorso da fare invidia con l’uscita d’effetto nella Riserva Naturale Quarti di S.Chiara, sull’inghiottitoio Capo La Vera (stazione di Palena). Subito dopo si dispiegano gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo in ambienti ampi, aperti e coltivati, circondati da invitanti rilievi montuosi. Luoghi spettacolari da film e pensate che la stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, (1268 m) è la più in quota dopo quella del Brennero. Il tratto ferroviario si ripercorre solo come treno storico e ha preso il nome di“Transiberiana d’Italia”.

– dal locale al globale 
Le scelte della Regione dei prossimi anni con NEXT GENERATION EU e PNRR devono inquadrare il futuro locale, da inserire in Appennino, in Italia, nel Pianeta.

– orizzonte lungo
Siamo in Montagna, in alto e dovremmo riuscire a veder lontano. L’orizzonte deve essere lungo guardando ad Agenda 2030 e oltre, al 2050.

– scelte che varranno per i nostri figli
Molte delle scelte saranno di rapido effetto (nell’arco di qualche decina di anni) e ricadranno sui ragazzi di oggi con ripercussioni anche a fine secolo.
Considerando la vulnerabilità del territorio lo dobbiamo proteggere, per migliorare le eccellenze e garantire risorse nel tempo.

2021.04.30 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA – 22 aprile 2021 – La Terra questa sconosciuta.

GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA – 22 aprile 2021
La Terra questa sconosciuta.

– Pensiamo di conoscerla e ci intromettiamo con estrema libertà, ma non è così.
Facciamo assegnamento nella scienza e nella tecnologia che consentono di misurarne confini e grandezze fisiche, con precisi valori numerici.
Lo sfruttamento delle risorse naturali, anche le più nascoste, è crescente, attingendo senza impedimenti.


foto Andrea Di Donato
– La Terra è invece un complesso organismo vivente che cerca di comunicare.
Con grandi telescopi siamo pronti a cogliere segnali dallo spazio e non ascoltiamo quanto viene detto da chi ci regala la vita.
Non cogliamo i segnali di pericolo inviati, l’essenza profonda di una realtà interconnessa e la sensibilità che esprime.
Purtroppo non siamo realmente assillati dalla minaccia climatica,  dal  surriscaldamento con la scomparsa e lo scioglimento dei ghiacciai,  dall’inquinamento con le tante sostanze non digeribili dall’ambiente tra le quali la plastica presente ovunque, massicciamente e come microplastiche, ancor meno siamo turbati dalla perdita di biodiversità.
C’è assuefazione anche al rischio da pandemia con il terribile corteo di ingiustificabili quotidiani decessi a tre cifre.

– Un ridotto volume – la biosfera – la nostra unica casa
Tutti noi, flora e fauna, siamo racchiusi e viviamo nel volume compreso tra due sottili gusci protettivi che sono la crosta terrestre e l’atmosfera, ambedue labili.
Stiamo intervenendo pesantemente nel suolo, nell’acqua, nell’aria, nei cicli e nelle interazioni biologiche che garantiscono la sopravvivenza.
Siamo “ambiente alteranti” in questo stretto volume che non scambia materia con l’esterno,  dove generiamo impatti sempre più significativi.
– Resilienza e limite – prendersi cura della “casa comune”
L’attuale pandemia e la crescente emergenza sanitaria hanno introdotto i termini di resilienza e limite dei quali è indispensabile essere sempre più consapevoli.
La Terra è unica ed è compito di tutti prendersi cura della “casa comune”
– Tanto da fare
Tanto da dire, tanto da studiare.
Saranno determinanti le scelte di questo periodo con il PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da Next Generetion EU.

Argomenti di riferimento
Mi fa piacere riportare quattro diversi spunti di riflessione e approfondimento.

1. Le donne di Montagna ci sono
Le donne nel governo delle risorse possono (insieme ai giovani) rappresentare il nuovo che ancora deve prendere forma.  il completamento nella visione d’insieme. Ascoltiamole per condividere esperienze e completare la visione d’insieme.
Donne di montagna che difendono collettivamente la Terra – 22 aprile 2021 – Mountain Women of the World (link)
All’appuntamento transnazionale  interverrà Lorella Franceschini Vicepresidente generale del Cai interverrà
Il titolo scelto è illuminante We are Nature: Mountain Women Collectively Defending the Earth (“Siamo Natura: le donne di Montagna nella difesa collettiva di Madre Terra”) l’evento web si terrà dalle 15 alle 17 ora italiana.
Per partecipare al webinar occorre registrarsi (link)

2. Ambiente come valore – Parchi e Green List IUCN
L’Italia, terra di meraviglie e paesaggi vede riconosciuto il valore internazionale delle sue aree protette nella tutela e nella gestione dei territori affidati. I Parchi sono luoghi da frequentare, conoscere e apprezzare per le positive contaminazioni comportamentali da adottare ovunque.
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, le Foreste Casentinesi e Gran Paradiso nella Green List IUCN (link), certificazione mondiale di eccellenza per le aree protette.

Il riconoscimento internazionale rendiconta gli impegni nei quattro assi strategici definiti da: gestione, programmazione, amministrazione e risultati. In materia di  sostenibilità ci sono anche i passaggi che riguardano la partecipazione e la condivisione con comunità e territorio.


3. per saperne di più: il giorno dopo con Vivere l’Ambiente, venerdì 23 aprile
“Vivere L’Ambiente” è una meravigliosa avventura Cai-Tam iniziata nel lontano 1997, frutto della collaborazione di soci, Sezioni Cai e altre Associazioni. Anno dopo anno una incredibile e ininterrotta successione di temi ed escursioni hanno abbracciato un caleidoscopio di luoghi e argomenti tutti documentati nel sito “Vivere l’Ambiente” (link).
Il 25° ciclo di “Vivere l’ambiente” ha il  titolo “la bellezza è …

Nel 2021 continua la programmazione anche con interventi on line.
Designazioni Unesco e sviluppo sostenibile (link) sono il tema dell’appuntamento di venerdì 23 alle 20,45 con relatori dellUfficio Regionale Unesco per la Scienza e la Cultura in Europa. Per partecipare l’appuntamento  è sulla piattaforma Zoom (link).

4. l’amore per la Terra inizia dalle “api”, insetti a rischio …
Le api sono insetti affascinanti nell’organizzazione e utili nelle funzioni. Sono sedotto dalle api, dal loro riconoscibile ronzio, dalla continua operosità e dalla visione delle dorate bottinatrici mentre rientrano cariche e atterrano soddisfatte sul predellino dell’alveare. Sono stato apicultore, con l’esperienza interrotta dalla varroa, nell’impossibilità di gestirla quando ancora si interveniva con le strisce fumiganti e la sigillatura serale delle arnie. Ho la fortuna di avere amici che ancora mi consentono di avventurarmi tra i telaini, aguzzando la vista alla ricerca di covate fresche e della regina attorniata da fedeli operaie.
In Europa hanno preso forma movimenti cittadini che si oppongono ai pesticidi e al modello di agricoltura intensiva che altera l’ambiente e minaccia la biodiversità. Si lavora insieme per conciliare agricoltura, salute e biodiversità, perché la protezione delle persone, delle api e degli agricoltori vanno di pari passo.
La biodiversità, nostro preziosissimo capitale naturale, è minacciata come mai prima d’ora. Per questo motivo la Commissione Europea ha fissato, nel suo “Green Deal“, l‘obiettivo di ridurre l’uso dei pesticidi del 50%.
Per firmare la petizione ICE “Salviamo Api e Agricoltori” (link)

2021.04.21 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo – CD Federparchi




ABRUZZO – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – ombre lunghe

ABRUZZO – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) –
ombre lunghe

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è una straordinaria e irripetibile occasione per il necessario cambio di rotta con il programma integrato Next Generation EU .
– La Transizione Ecologica non è un processo semplice e chiede attenzione e formazione adeguate. Il cambio di modello con trasformazione comporta processi profondi di rimozione che non possono accogliere tutto e accontentare tutti.
– Il processo, orientato con chiarezza a raggiungere gli obiettivi certi dell’Agenda 2030, può essere anche graduale e compensativo per attività mature e obsolete.

Abruzzo prossimo: strategie del decennio 2021-2030
Seguendo il lavori della Regione Abruzzo con il documento Abruzzo prossimo e PNRR (con 74 schede progetto) trovo che siamo ben lontani dal Programma Next Generation EU
Il capitale naturale garantisce che la ripresa sia duratura. Il 37% delle risorse sono da dedicare alla biodiversità, ad azioni per il clima e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Manca una strategia in questa direzione.
– Non capisco come venga garantita la quota del 37% del Piano da dedicare ad azioni per il clima e la biodiversità (foreste vetuste, camoscio d’Abruzzo, orso bruno marsicano, servizi ecosistemici, inquinamento ...).
– La ripresa deve essere sostenibile e inclusiva promuovendo la transizione verde, coerente con gli obiettivi del Green deal europeo tale che ogni riforma e investimento incluso nel PNRR rispetti il principio del non nuocere all’ambiente
– Non vedo come il piano affronti le disparità tra territori, il divario urbano/rurale e le disuguaglianze tra i diversi gruppi sociali.


Sentiero Verde dei Parchi d’Abruzzo

dove sono le Aree protette d’Abruzzo?
La Regione Abruzzo vanta 3 Parchi nazionali : Abruzzo Lazio Molise, Maiella, Gran Sasso e Monti della Laga , il Parco regionale Sirente-Velino,l’Area marina Torre del Cerrano, Riserve statali e regionali, Siti Rete Natura 2000. Un sistema che merita un’attenzione dedicata e in questo singolare quadro va considerato il “sospeso”  Parco nazionale della Costa Teatina.
Tra gli obiettivi concreti e misurabili per la conservazione della biodiversità, ci devono essere l’implementazione del Sistema delle Aree Protette e il ripristino degli ecosistemi naturali come l’acquifero del Gran Sasso d’Italia.


foto Luigi Pomponi

politiche per la prossima generazione e diritti sociali – istruzione, formazione, ricerca e cultura
Inoltre va anche spiegato come il piano promuova le politiche per la prima infanzia, per l’educazione e le competenze,  la riqualificazione professionale, l’occupazione e l’equità intergenerazionale, e come fare in modo che gli effetti del Covid-19 non si ripercuotano nel tempo sulle future generazioni.

sinergia e durata
È indispensabile istituire efficaci meccanismi di coordinamento prima della progettazione e dell’attuazione delle riforme e degli investimenti.
Gli strumenti a supporto della ripresa economica è necessario agiscano in sinergia, in un sistema che richiede pianificazione d’insieme, valutazioni di impatto e monitoraggio periodico.

portale Regione Abruzzo – leggere per capire
Al link sul portale di Regione Abruzzo http://www.regione.abruzzo.it/piano-nazionale-diripresa-e-resilienza-pnrr c’è la pagina che introduce al documento consegnato al Governo “L’Abruzzo e il PNRR. Il contributo della Regione al rilancio del paese”, con altri documenti nazionali ed europei utili per capire.

2021.04.14 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai  Castelli e Teramo – CD Federparchi




CAPITALE NATURALE IN ITALIA 2021 – Pubblicato il QUARTO RAPPORTO SUL SUO STATO – “Vivere in Armonia con la Natura” dal 2020 al 2050

CAPITALE NATURALE IN ITALIA 2021 – Pubblicato il QUARTO RAPPORTO SUL SUO STATO
 “Vivere in Armonia con la Natura” dal 2020 al 2050

Il Rapporto è articolato, il programma interessante e di visione ed è stato predisposto tra novembre 2020 e marzo 2021.
– QUARTO RAPPORTO SULLO STATO DEL CAPITALE NATURALE IN ITALIA 2021 (scarica pdf)
– ALLEGATI QUARTO RAPPORTO (scarica pdf)

LE QUATTRO GRANDI PIETRE ANGOLARI DELL’EDIFICIO CI SONO
(1) Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e Green Deal europeo
Il capitale naturale garantisce che la ripresa sia duratura. La necessità di preservare e ripristinare il capitale naturale è chiaramente espressa dall’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e dal Green Deal europeo
(2) Next Generation EU e PNRR Italia
Il Next Generation EU è un programma integrato. Prende forma attraverso un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il 37% delle risorse sono da dedicare alla biodiversità, ad azioni per il clima e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
(3) Strategia europea per la biodiversità al 2030 e Strategia “Farm to Fork”
La filiera agroalimentare è importante nel sistema economico e sociale. La Strategia europea per la biodiversità al 2030 e la Strategia “Farm to Fork” sono i nuovi impegni comunitari per una migliore sostenibilità ecologica di tutta la filiera agroalimentare.
(4) 2021-2030 – decennio delle Nazioni Unite sull’“Ecosystem Restoration”
La nostra deve essere la prima generazione capace di lasciare i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato.
Il PNRR è una straordinaria e irripetibile occasione per il necessario cambio di rotta.
Le soluzioni siano basate sugli insegnamenti natura e si realizzino funzionali infrastrutture verdi con il ripristino degli ambienti terrestri e marini

azioni prioritarie del PNRR
Un Paese più sicuro, con una burocrazia più snella, in salute e prospero
Il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani indica alcune priorità nel PNRR:

  • pianificazione delle risorse
  • monitoraggio del capitale naturale
  • riconnessione degli ecosistemi
  • stop al consumo di suolo
  • programmi per i parchi e il mare
  • economia circolare
  • turismo verde
  • infrastrutture idriche e gestione dell’acqua
  • decarbonizzazione
  • riforestazione
  • miglioramento delle aree fluviali
  • recupero delle aree degradate
  • mobilità urbana

Nella filosofia d’insieme del Rapporto:

  • sviluppare un piano strategico globale post-2020 ambizioso, in linea con la Visione 2050 della Convenzione “Vivere in Armonia con la Natura”, giuridicamente vincolante in termini di reporting, review e strumenti per la sua attuazione;
  • contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU;
  • sostenere la convenzione di Rio e gli altri trattati e accordi internazionali che hanno un nesso con la biodiversità, tra cui l’Accordo di Parigi, approvato nell’ambito della Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici e il Sendai Framework per la riduzione dei rischi legati ai disastri naturali

AREE PROTETTE
L’area di lavoro comprende sia gli obiettivi e le priorità definiti per il sistema delle Aree Protette Nazionali terrestri e marine, che quelli indicati per la Rete Natura 2000, presentando i risultati conseguiti.
Aree Protette Nazionali
Attualmente sono state istituite 843 aree protette terrestri, di cui alcune con una parte a mare, suddivise in: 25 Parchi Nazionali, 148 Riserve Naturali Statali, 134 Parchi Naturali Regionali, 365 Riserve Naturali Regionali e 171 altre Aree Protette di diverse classificazioni e denominazioni (MATTM, 2021).
Rete Natura 2000
La rete Natura 2000 è costituita in Italia da 2.625 siti tra SIC-ZSC e ZPS (dati MATTM aggiornati all’aprile 2020). Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone Speciali di Conservazione (ZSC), Zone di Protezione Speciale (ZPS)

Ambiente: presentato il quarto Rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia (link sito Ministero)

2021.04.14 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai  – CD Federparchi




NEXT GENERATION EU – IL PESO DELLE PAROLE – sostenibilità – transizione ecologica – la circolarità riguarda tutti

NEXT GENERATION EU –
IL PESO DELLE PAROLE – sostenibilità – transizione ecologica –
la circolarità riguarda tutti
E’ una fase storica nella quale non solo sta cambiando il clima della Terra, ma è cambiato anche il clima di tutta la società e questo anche prima del coronavirus.


foto da “icorpidicono”

le parole
– L’abusata parola sostenibilità con al fianco la recente transizione ecologica,  sono diventate corredo di progetti spalmati di verde da cui il rischio (elevato) di far passare, più facilmente di prima, scempi e perdite che saranno a carico dell’ambiente e delle prossime generazioni. Troviamo anche le parole ripresa (più comprensibile), resilienza (parola presa in prestito dalla fisica e che conosceremo meglio dopo) e circolare per un’economia  su un apparente circuito virtuoso, individuale e collettivo, indicato come oculato, senza sprechi e impatti.

– NEXT GENERATION EU
L’Europa ha varato un  maxi-intervento da 750 miliardi di euro finalizzato a rilanciare una situazione europea  insabbiata dalla emergenza sanitaria.
La situazione d’insieme coinvolge ambiente, società, economia, cultura e istituzioni.
All’Italia è stata messa a disposizione la quota di 209 miliardi di euro, il 27,86 % dell’intero importo.
30 aprile 2021: termine entro il quale gli stati che compongono l’Europa dovranno aver inviato alla Commissione il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR
PNRR -: documento che raccoglie e illustra nel dettaglio le azioni che si vogliono realizzare con il denaro messo a disposizione da Bruxelles. Ci sono diversi ambiti di intervento tra i quali digitalizzazione, rafforzamento del sistema sanitario, transizione ecologica, economia circolare.
– A seguire le valutazioni EU sulla validità del PNRR e delle strategie dei vari governi nazionali. Superato positivamente questo filtro il Consiglio UE approva l’intervento.
– luglio 2021: saranno erogati  all’Italia  27,17 miliardi di euro, prima parte di fondi pari al 13%  del totale.

ATTENZIONE si tratta di un impegno economico che pesa sul futuro
L’attuale critica situazione d’insieme (che, come detto, coinvolge ambiente, società, economia, cultura e istituzioni ) va compresa bene in quanto la somma di 750 miliardi messa a disposizione è parte prestito (360 miliardi da restituire con un tasso di interesse) e parte sovvenzione (390 miliardi che devono rispettare determinati criteri di assegnazione).

risorse a disposizione
Abbiamo purtroppo la (pericolosa per ambiente, clima e benessere) sommatoria di fondi diversi, con importi notevoli e tutti da investire
Ai Programmi nazionali si aggiungono:
– PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza
– Politica di coesione europea
– PAC, Politica agricola comune
– CTE, Cooperazione Territoriale Europea
– inoltre c’è il PIANO SUD – Fondo sviluppo e coesione

I Fondi si sovrappongono tra loro
Per i Fondi strutturali e il Fondo sviluppo e coesione l’80% va al Mezzogiorno, così come almeno la metà del PNRR. E evidente la necessità di investire nel migliore dei modi.

la catena del futuro:  investimenti – sostenibilità – resilienza
La somma messa a disposizione, se spesa male, inciderà pesantemente sui bilanci nazionali dei prossimi anni con criticità sociali ed economiche improponibili.
C’è necessità di proporre investimenti che sappiano aggregare per favorire la ripresa (recovery) con le necessarie riforme di gestione che aumentino la sostenibilità delle economie dei singoli stati nell’ambito di una comune visione europea, rendendo gli sati più resilienti* ai cambiamenti che incombono negli anni di ripresa dalla crisi del Covid.

culturale – sociale – economica
Ogni scelta è prima di tutto culturale, rivolta al sociale, corretta nell’uso e nella distribuzione delle risorse naturali, con attività socioeconomiche eque e sostenibili.


foto Vittorino Di Luca

diamo voce al valore storico, culturale, ambientale, paesaggistico del territorio
E’ una fase storica nella quale non solo sta cambiando il clima della Terra, ma è cambiato anche il clima di tutta la società e questo anche prima del coronavirus. Ripensiamo quindi come stiamo al mondo e guardiamo con occhio più critico e attento le nostre scelte di consumo.

*resilienza
Il termine resilienza  ho avuto modo di incontrarlo in fisica studiando la proprietà che hanno i materiali di resistere alle sollecitazioni senza rompersi. Il comportamento che mi ha sempre affascinato è quello elastico. Un materiale sottoposto a sollecitazione (forza) subisce una deformazione ma, cessata la sollecitazione (forza) applicata, il materiale riesce a riassumere con rapidità le dimensioni originali.
In natura un sistema ecologico subisce sollecitazioni ed ecco che l’ecologia definisce la resilienza come  “la rapidità con cui una comunità (o un sistema ecologico) ritorna al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione – naturale o antropica, che l’ha allontanata da quello stato“.

Con altra prospettiva la resilienza può essere interpretata anche come l’attitudine di un sistema a non cambiare (funzione statica e quindi non evolutiva). Mi sento però di considerare l’uso della parola resilienza come aspettativa a conservare uno stato naturale qualitativamente elevato (considerando gli attuali e crescenti livelli d’inquinamento, la perdita di biodiversità e il consumo di suolo e di risorse naturali).


foto Luigi Pomponi

resilienza e limite
Prendiamo consapevolezza che il concetto di resilienza comporta il concetto di limite. Una sollecitazione (perturbazione) che supera il limite di resilienza comporta che il sistema non riassume le condizioni iniziali, ma resta deformato (nel caso di un materiale) o non è più in grado di autodepurarsi o rigenerarsi (nel caso di un sistema ecologico).

2021.04.09 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




Importanza della memoria – Emozione nel ricordo – Camoscio d’Abruzzo, terremoto e … …

Importanza della memoria
Emozione nel ricordo
Camoscio d’Abruzzo, terremoto e …

Molte delle cose che facciamo
Che pensiamo
Dipendono dal rapporto che abbiamo con la memoria
Eugenio Di Donato
– sangue e latte
i corpi dicono

la memoria – il ricordo
Il trascorrere degli anni regala il senso della memoria. Si fissano i fatti nel tempo e insieme a ciò che è stato, che è avvenuto emerge anche l’idea/la causa che ha indotto/originato l’evento citato.
Documentando la storia, da protagonista o da osservatore, si genera cultura e si offre preziosa conoscenza, per non dimenticare, per avere consapevolezza da dove veniamo, su ciò che è accaduto e per fare meglio.
Il sapere, un po’ come il guardarsi attorno in montagna, alimenta e aiuta la riflessione nelle scelte.
La memoria dei fatti è per tutti ed è storia. Ha la durata del tempo, è scandita dall’intelletto.
Il ricordo ha un’altra dimensione. Si fonde con la nostra intimità e con il vissuto di esperienze ed emozioni, con la capacità di leggere e interpretare attraverso i sensi, con il cuore e con la mente. E’ espressione di intensità e tremore.

la memoria – reintroduzione del Camoscio d’Abruzzo
La memoria mi riporta con dati certi al giorno nel quale furono reintrodotti i primi Camosci d’Abruzzo sul Gran Sasso d’Italia, a Campo Pericoli. Al numero dei Camosci giunti in elicottero dal Parco Nazionale d’Abruzzo, agli escursionisti saliti, al personale del Parco e del Comune di Pietracamela, ai soci Cai presenti. Tutto questo è documentabile e sono fatti scanditi nel tempo, sono frammenti certi per tutti e fanno parte del più articolato progetto di reintroduzione del Camoscio d’Abruzzo. Oggi i camosci sul Gran Sasso d’Italia sono diventati 1000. I numeri sono la misura di una positiva realtà, di un progetto andato a buon fine.
La storia ci dice da dove siamo partiti, dove ci troviamo e ci indica anche come continuare.
In questo caso la memoria è tale che la storia narrata attraverso quell’idea, quel progetto si spera possa ripetersi.

il ricordo – reintroduzione del Camoscio d’Abruzzo
Diversi i fotogrammi del ricordo, mentre salivo sul sentiero  da Prati di Tivo insieme a mio figlio Andrea appena decenne, con la luce negli occhi, speranzoso e curioso, a Campo Pericoli la sua immagine a cavallo controluce, in attesa, il rombo dell’elicottero, il timbro soffuso delle voci, gli animali giunti sopiti e l’attesa del risveglio, l’allungata disposizione dei presenti a V per indirizzare i disorientati camosci verso l’alto, indelebile l’immagine dell’agile acrobata delle rocce che, dopo un secolo di assenza, tornava a calpestare i tappeti erbosi del Gran Sasso d’Italia.

la memoria del terremoto
La memoria mi riporta al terremoto dell‘Aquila. Anche in questo caso la data è certa, come l’ora, come il numero delle vittime, appena ieri celebrate dai rintocchi della campana. Le macerie una massa terribile come i feriti e i senza tetto nel freddo della notte. A seguire lo spaesamento e, per tanti, l’abbandono. I numeri pesano come macigni e la realtà orribile per una  città di Montagna, tenacemente abbarbicata alla sua identità, nata dal senso positivo di aggregazione e inclusione.
In questo caso evento e numeri sono una inaccettabile realtà.
Il 6 aprile di ogni anno diventa una data della memoria per donne e uomini, affinché, adottando ogni genere di intervento preventivo, quella tragedia non abbia a ripetersi.
La storia ci dice da dove siamo partiti, quanto gravemente abbiamo ignorato i precedenti terremoti, dove ci troviamo e ci indica anche come continuare.
In questo caso la memoria è tale che la storia narrata attraverso il terremoto, evento naturale nella dorsale appenninica, ricorrente tra qualche generazione , non determini la perdita di altre vite umane.

il ricordo del terremoto
Anche in questo caso  il ricordo è personale. Strappato all’improvviso dal sonno nel cuore della notte, preso dall’innaturale movimento di mura, infissi, mobili e suppellettili. La preoccupazione per la famiglia, le braccia come rifugio per mio figlio Lorenzo tredicenne, incredulo per quel non ancora identificato e codificato terribile evento. I sensi all’erta per un avversario noto, del quale provi a intuire prima possibile effetto e percepirne la durata per decidere cosa meglio fare. La pelle sollevata dalla voce del terremoto che è forte, può cambiare nei toni ma è sempre lei, presente e mai sopita, per chi l’ha provata. La riconosci immediatamente mentre recuperi tutto l’avvenuto nel tempo. L’evento di Teramo si somma a quelli di Ancona, Castelli e Rivisondoli. Una ininterrotta catena di boati e sensi di vuoto. La resilienza messa a dura prova dal ripetersi, da intensità e incertezza indotte.
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il Giorno della Memoria
Il Giorno della Memoria è una testimonianza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Mia nonna Ida di Rivisondoli, fino all’ultimo istante di lucida vita, non ha mai rimosso tragedie e orrori dalla seconda guerra mondiale – come l’assurda strage di Pietransieri, l’eccidio nazista di 128 inermi persone nel bosco di Limmari, di cui 60 donne, 34 bambini al di sotto dei 10 anni, e molti anziani; un’eredità che conservo viva per contrastare disuguaglianze e ingiustizie di ogni genere.
«L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria». Primo Levi.

2021.04.07 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




Calendario fotografico Cai Teramo 2021 Una foto salverà l’ambiente? – marzo 2021 di Alessandro De Ruvo

Calendario fotografico Cai Teramo 2021
Una foto salverà l’ambiente? – marzo 2021 di Alessandro De Ruvo

Patrimonio della Natura
– La fotografia è un mezzo che documenta e racconta la Montagna. Le foto sono un potente strumento di avvicinamento, lettura e comprensione di ambiente e paesaggio.
– Abbiamo bisogno di racconti che sappiano risvegliare attenzione per un luogo, una storia, un episodio, alimentando interesse, curiosità e voglia di esserci.
– Il Cai di Teramo con il Calendario Fotografico presenta luoghi di Montagna e offre a tutti noi l’attimo secondo la sensibilità dell’autore
– Il mese di marzo mostra la foto Alessandro De Ruvo

Abbiamo chiesto ad Alessandro
Area Protetta
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Monte
Gran Sasso d’Italia
Luogo di scatto
Ai piedi del Brecciarone, enorme deposito detritico alla base della Valle del Venacquaro.
Sentiero
Itinerario classico dal paese di Intermesoli alla Valle del Venacquaro lungo il sentiero 144 del Parco.
Valle Venacquaro
E’ una Valle poco frequentata, posta tra il Monte Corvo e il Pizzo d’Intermesoli, che rivela uno delle zone più coinvolgenti e selvagge del Gran Sasso d’Italia.
Quando?
Scattata agli inizi della primavera, quando i contrasti termici e l’instabilità meteo sono ancora dominanti.
Perché?
La zona si presta a foto molto particolari, dal bosco vetusto di Fonte Novello si scorgono a sud-est i contrafforti dell’Intermesoli, mentre a ovest le dolci pareti del Monte Corvo, all’uscita del bosco appare la montagna nuda e aspra.
La nebbia
L’obiettivo era fotografare con la nebbia (prevista meteorologicamente) la zona dell’Intermesoli lungo la Valle del Venacquaro ancora fortemente innevata.
La fortuna c’è
La fortuna ha voluto che le occasioni nebbiose mi si presentassero fin da subito, e così è nato questo scatto.
La fotografia è bellezza – Il suolo è paesaggio
Zona e paesaggio molto selvaggi, devastati continuamente da valanghe, caratteristica che rende il luogo decisamente interessante a livello fotografico.

Una foto salverà l’ambiente?
Salverà l’Appennino?
– L’idea è di raccontare ogni mese la foto del Calendario della Sezione Cai di Teramo.
– La foto offre il senso del luogo e del momento visto dall’autore .
– Ci invita a ripercorrerlo.
– Ci troviamo in Appennino nella lunghissima spina dorsale che innerva il nostro paese.
– Territori e paesaggi diversi, dove la natura ha eretto montagne sottratte ai mari
– L’Abruzzo, terra di mezzo, esalta la realtà montana, con i paesi corona che la cingono.
– Le foto raccontano di culture e luoghi, speciali e unici, risorsa d’Italia
– L’Appennino è terra di Parchi ai quali chiedere il necessario impegno per mitigare la crisi climatica e chiudere la forbice delle disuguaglianze territoriali e sociali.

Per saperne di più sulla vita segreta del fotografo Alessandro De Ruvo ci sono i Monti della Laga
LAGALAND EXPERIENCE di Alessandro De Ruvo
Le foto di Alessandro De Ruvo ne mostrano la bellezza nascosta, cercata e raccolta in oltre 10 anni di esplorazione e appostamenti.

2021.03.24 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai – CD Federparchi




– DIFENDIAMO LE VALUTAZIONI AMBIENTALI  – Appello di 200 Associazioni – TUTTO È AMBIENTE – ATTENZIONE ALLE GRANDI OPERE PROPOSTE DA NEXT GENERATION EU

– DIFENDIAMO LE VALUTAZIONI AMBIENTALI  – Appello di 200 Associazioni
– Comunicato stampa del  4 marzo 2021 sulla Lettera Aperta  di 200 associazioni nazionali e locali
Una aperta richiesta di attenzione all’impatto delle grandi opere – Un richiamo a colmare le inadempienze sulle norme europee
– LETTERA APERTA DI 200 ASSOCIAZIONI/COMITATI SU VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA) E ALTRE VALUTAZIONI AMBIENTALI


Da 200 associazioni nazionali e locali lettera aperta a Governo, Parlamento e Commissione Europea su grandi opere e Valutazione di Impatto Ambientale.
La tutela di salute, clima, biodiversità e paesaggio è frutto di valutazioni ambientali di piani e progetti, svolte con rigore, trasparenza e partecipazione:
Tra le proposte la necessità che si dia significato all’inchiesta pubblica prevista dal Testo Unico dell’Ambiente
… Al fine di garantire l’effettiva informazione dei cittadini sui progetti che interessino il territorio di appartenenza, e le condizioni di vita relative, l’autorità competente, può disporre, provvedendo a darne adeguata pubblicità,  lo svolgimento di un’inchiesta pubblica, anche in considerazione della particolare rilevanza degli effetti ambientali, o dell’alto valore dell’opera, o comunque della possibilità che dalla realizzazione del progetto possa conseguire la riduzione significativa e/o irreversibile delle risorse naturali del territorio in riferimento agli equilibri degli ecosistemi di cui sono componenti …


-TUTTO È AMBIENTE – ATTENZIONE ALLE GRANDI OPERE PROPOSTE DA NEXT GENERATION EU
l’ambiente è …
– L’ambiente è determinante per salute, lavoro, istruzione e benessere.
– Ogni intervento va ben ponderato nella sostanza e verificato nell’impatto sull’ambiente. Soprattutto se si tratta di infrastrutture rilevanti che intervengono su beni comuni.
– Prendiamo consapevolezza che alcuni interventi comportano trasformazioni significative/irreversibili delle risorse naturali, con gravi guasti ambientali e perdita di funzioni ecosistemiche.
– Riconosciamo importanza e valore alla Rete Natura 2000 con le aree SIC, ZPS e ZSC di interesse comunitario e al – Sistema delle Aree Protette (che in Abruzzo, per l’insieme espresso da aree costiere e montane è eccellenza d’Italia)
– Guardiamo con diffidenza alle proposte di utilizzo delle risorse economiche europee, nazionali e regionali da Next Generation EU o da altre linee di finanziamento che non riconoscono centralità all’AMBIENTE,


in Abruzzo
Sono già diversi gli interventi critici, nella “Regione Verde d’Europa” con strade e altri interventi di arroccamento sul Gran Sasso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, strutture balneari sulla Costa dei Trabocchi-Parco Nazionale Costa Teatina, il tratto ferroviario Pescara Sulmona con galleria attraverso il Monte Morrone nel Parco Nazionale della Maiella, la strada Altopiano  delle cinque miglia Scanno sugli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, nell’area di influenza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la riduzione del Parco Regionale Sirente Velino per interventi di settore.
diffidiamo quindi da scorciatoie, nell’approvazione di progetti che vogliono evitare le Valutazioni Ambientali previste come VIA (valutazione impatto ambientale, VAS (valutazione ambientale strategica), VIncA (valutazione di incidenza ambientale), AIA (autorizzazione integrata ambientale) e chiedono di affievolirle del rigore con cui devono essere eseguite.
sono un baluardo
– Le Valutazioni Ambientali sono a garanzia del corretto uso delle risorse che deve essere in modo durevole e non irreversibile (sfruttamento). Si tratta di procedure fondamentali, da velocizzare nello svolgimento (ed è possibile adottando criteri precisi già in fase di presentazione), ma non da aggirare ed eliminare.
assumiamo personale dedicato
Per velocizzare le pratiche assumiamo più personale dedicato alle valutazioni. Le risorse economiche ci sono e utilizziamole con efficacia e coerenza. Crescono i posti di lavoro (ne abbiamo bisogno) e crescono le garanzie di qualità e benessere nel tempo (ne abbiamo bisogno).


avviamo efficaci momenti formativi in quanto …riguardo alle lungaggini apparenti, una parte importante dipende dalla presentazione di progetti sin dal principio “problematici”. Non tanto perché semplicemente di qualità inferiore alle attese, ma perché addirittura con importanti carenze strutturali, rispetto alle previsioni di legge ... Studi molto carenti non dovrebbero essere “riscritti” dall’Ente Valutatore o essere approvati con un eccessivo numero di prescrizioni, ma dovrebbero essere considerati irricevibili o determinare una Valutazione negativa  …


AMBIENTE e SALUTE: primo, prioritario valore  del quale abbiamo preso ulteriore consapevolezza con questa grave pandemia da coronavirus e varianti.
AMBIENTE e SALUTE sono inscindibili per qualità e benessere della vita e futuro delle prossime generazioni. E’ irrinunciabile il rispetto degli standard di qualità ambientale per aria, suoli e  acque
superficiali e sotterranee.

https://www.filippodidonato.it/ambiente-salute-e-montagnaterapia/

prevenire per le generazioni future
Ci si deve preparare a utilizzare utilmente ed efficacemente gli strumenti e i nuovi investimenti, dal Governo e dall’Europa, per la ripresa da Coronavirus (Covid 19 e varianti), che siano in linea con gli obiettivi del “patto verde d’Europa” per contrastare anche la crisi climatica, a difesa dell’ambiente e distribuire ricchezza sul territorio (evitando che si concentri nelle mani di pochi)- favorendo un reale e durevole progresso culturale, ambientale, sociale, economico “verde”.

2021.03.04 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai – CD Federparchi




CAI SULMONA – ASPETTANDO I CENT’ANNI CI VEDIAMO IL GIOVEDI’ AL CAI, ciclo di conferenze on-line dal 4 marzo 2021

CAI SULMONA – ASPETTANDO I CENT’ANNI CI VEDIAMO IL GIOVEDI’ AL CAI
ciclo di conferenze on-line dal 4 marzo 2021


Il Club Alpino Italiano nel presentare la Montagna si rivolge a tutti, escursionisti e alpinisti, particolarmente a giovani, famiglie, mondo della Scuola. Lo fa direttamente in ambiente e quando non è possibile (come in questa fase di emergenza sanitaria) si è adattato a utilizzare gli strumenti digitali.


In Montagna con il Cai, sicurezza, simpatia e amore per la natura”
Come Cai siamo esempio nazionale nel promuovere la frequentazione della Montagna, facendola conoscere, con le tante, diverse attività, tra etica, ambiente, tutela, tecnica e sicurezza.
Con questa nuova forma di avvicinamento alla montagna la Sezione Cai di Sulmona propone “i giovedì del Cai“. Serate di approfondimento che sono … una piccola anticipazione di ciò che possiamo solo intuire accadrà nel 2022 quando ci saranno i festeggiamenti per i 100 anni di fondazione di questa Sezione Cai che affonda le proprie radici nella feconda  Valle Peligna e si spinge in alto, fino a spaziare dalle massime altezze del Monte Amaro della Maiella, con il bivacco Pelino, nel Parco Nazionale della Maiella.


Appuntamento il giovedì alle ore 21.00, da marzo a maggio 2021 (per ora … ma ci attendono altre opportunità).
Gli incontri si avvarranno della piattaforma ZOOM messa a disposizione dalla Ditta Sintab di Sulmona.
Ecco i primi 11  appuntamenti fissati e c’è ampia scelta di temi secondo sensibilità e interesse. E’ come se fosse la parte teorica educativa e formativa di un “Corso di avvicinamento alla Montagna” tale da offrire occasioni di conoscenza e riflessione:

4 marzo: Fabrizio Pietrosanti – Istruttore Nazionale di Scialpinismo – “La pratica dello scialpinismo”

11 marzo: Massimo D’Alessandro – Tecnico AINEVA – “Neve e valanghe”

18 marzo: Catia Di Nisio – Geologa – “La forma delle montagne”

25 marzo: Giovanni Tarquini – Accompagnatore di Escursionismo – “La pratica dell’escursionismo”

8 aprile: Fiorenzo Spinosa – Dottore in Scienze Ambientali – “La vegetazione di montagna”

15 aprile: Luigi Iozzoli – Gruppo Grandi Carnivori CAI – “Il lupo e noi”

22 aprile: Gianluca Del Conte – Accompagnatore di Cicloescursionismo – “La pratica del cicloescursionismo”

29 aprile: Geppino Madrigale – Medico dello Sport – “L’allenamento in montagna”

6 maggio: Patrizia Tempesta – Dietista nutrizionista – “Alimentazione in montagna”

13 maggio: Luca Del Monaco – Fotografo – “La fotografia di montagna”

20 maggio: Marco Bettain – Medico – “La Montagnaterapia nel CAI”

Altre conferenze saranno comunicate in seguito.

è necessario registrarsi
Per partecipare è obbligatoria la registrazione, da effettuarsi al seguente link:
https://us02web.zoom.us/…/reg…/WN_bTkNB7PhTdytcpPtxFmZgA

Per supporto e chiarimenti è possibile inviare una mail a sezione@caisulmona.it


SOSTENIBILITA’ DOVE SEI?
Chiarire cosa sia la sostenibilità (parola abusata in ogni genere di progetto) non è semplice. Per dirigersi verso scelte sostenibili, quindi durevoli nel tempo, servono passaggi educativi e occasioni di (r)incontro con la natura.
Oggi c’è confusione nei termini (scompare il Ministero dell’Ambiente e appare il Ministero della Transizione Ecologica) e negli eventi (impensabile prevedere la situazione planetaria determinata dal coronavirus, obbligando a ripensare molto). Aspetti sociali, economici, ambientali e culturali sono in rapido cambiamento.
La Montagna è parte di questa realtà, con tenaci abitanti, servizi ecosistemici, qualità delle risorse e benessere.
Formare cittadini e soci capaci di interpretare e partecipare a questo processo di attenzione alla Montagna (parte di un sistema tutto concatenato) e a ciò che rappresenta come futuro possibile, rientra tra gli obiettivi di incontri e di altre iniziative che le numerose e attive Sezioni Cai sapranno proporre, aperte a ogni possibile collaborazione.

2021.03.02 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai – CD Federparchi