DOCUMENTO DEL CAI su cambiamenti climatici, neve e industria dello sci – OLTRE L’INDUSTRIA DELLA NEVE …CI SONO: L’ALTRA NEVE E LA MONTAGNA

DOCUMENTO DEL CAI su cambiamenti climatici, neve e industria dello sci – OLTRE L’INDUSTRIA DELLA NEVE …CI SONO: L’ALTRA NEVE E LA MONTAGNA

2 Febbraio 2021 Agenda 2030 Aree Protette CAI Cea gli Aquilotti Curiosità Educazione Patrimonio Ambientale 0
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DOCUMENTO DEL CAI su cambiamenti climatici, neve e industria dello sci
OLTRE L’INDUSTRIA DELLA NEVE …CI SONO: L’ALTRA NEVE E LA MONTAGNA

– C’è necessità di un cambio di obiettivi e di direzione.
La Montagna, con le sue risorse (bene comune), è realtà complessa, in grado di rispondere a esigenze e sollecitazioni diverse. Così va vista e considerata, superando i limiti imposti da un’economia e distorta. La Montagna è un insostituibile patrimonio collettivo di risorse e benessere.
un uso diverso del denaro pubblico … di tutti noi
– La voce principale dell’economia montana, per interessi di settore, è stata progressivamente circoscritta all’industria dello sci alpino, con grandi opere, impianti di risalita sempre più in quota e sempre più estesi.
Si continua a proporre l’ampliamento di impianti energivori e costosi, sempre meno a misura di ambiente e persone.
Sono state progressivamente emarginate le altre attività sul territorio e nei paesi, più distribuite, meno impattanti e in grado di interessare giovani e famiglie.

documento per tutti
– Il Club Alpino Italiano, di fronte a una realtà in rapido cambiamento ed emergenza, mette a disposizione di tutti, una puntuale analisi riguardante l’ambiente montano e l’economia dello sci da discesa in Italia, nell’arco alpino e nei Paesi europei (Documento nazionale del Cai approvato il 21 novembre 2020).
– Attraverso il tema neve ed emergenza climatica, si guarda oltre, attenti ai 17 obiettivi di Agenda 2030 (che è un impegno, non di settore, non locale,ma planetario).
scenario futuro
Con coerenza e realismo si delinea un credibile scenario futuro delle Terre Alte, ambientale, sociale, economico e culturale, per territori e popolazioni.

RIPARTIAMO DAI PAESI
Esistono, sempre più diffusi, esempi positivi di una diversa e partecipata gestione delle risorse che hanno come nodo di partenza il centro montano minore , dal quale si irradiano le attività in ambiente (villaggi degli alpinisti – borghi più belli d’Italia – ripartiamo dai paesi). I borghi italiani, capillarmente presenti in montagna, sono in fase di rivalutazione, non solo come luoghi dove trascorrere le vacanze, ma come luoghi dove vivere.
servizi necessari
Servono quindi servizi necessari per cambio di residenza e lavoro. Investiamo allora ampiamente in infrastrutture tecnologiche, librerie ed edicole, prima sanità, scuola e istruzione, trasporti…
interventi a misura di giovani
Servono interventi a misura di giovani e famiglie che contrastino lo spopolamento e favoriscano la funzione di presidio del territorio.
comunità vivaci
L’insediamento in montagna ha radici antiche, ancorate a tradizioni e culture. Si tratta di comunità vivaci, pronte alla solidarietà e alle attività condivise, sotto il segno delle stagioni, del buon vivere in armonia.
Il Covid ha condizionato ovunque e anche nei paesi montani, ma la risposta è nella qualità ambientale presente e nella capacità di agire come comunità, con una forte carica di sostegno reciproco e resilienza. Sono presenti (e da incoraggiare) l’artigianato e le produzioni agro alimentari di qualità, la mobilità dolce dei percorsi ciclabili e dei sentieri, la lotta all’inquinamento e ai pesticidi (montagna pulita), la comunicazione intergenerazionale, la solidarietà interculturale…

OLTRE L’INDUSTRIA DELLA NEVE – LA RIVISTA MONTAGNE 360 del CLUB ALPINO ITALIANO – febbraio 2021
– L’emergenza climatica causa stagioni irriconoscibili e, conseguentemente, una montagna da ripensare nella gestione e frequentazione.
– Nelle pagine di Montagne360 di febbraio troviamo tanti spunti di riflessione che conducono alla necessità di interventi ecosostenibili e di respiro.
– Con visione d’insieme della Montagna il Cai propone di pianificare e diversificare gli investimenti, orientandosi verso una nuova economia montana che valorizzi turismo lento ed educante, tradizioni locali, artigianato, agricoltura, frequentazione delle aree protette e forme di ospitalità diffusa.
– Si tratta di coinvolgere e assistere i giovani su attività tradizionali animate da innovazione , con il riconoscimento di servizi ecosistemici, qualità della vita e benessere.

OSSERVATI SPECIALI
Osservati speciali i progetti del Terminillo (spaesamento e fermento per i nuovi impianti sciistici), sulle montagne d’Abruzzo (Velino-Sirente – C ai contrario alla riduzione del Parco regionale sirente velino, Maiella, Gran Sasso), a Corno alle Scale , Monte Acuto, il collegamento Cervinia-Val d’Ayas per il Vallone delle Cime Bianche – ultima vasta area dell’intera Val d’Ayas priva di piste da sci, impianti di risalita e strutture invasive, Alpe Devero – con una petizione che ha raggiunto 100.000 firme, i lavori per le nuove piste di Cortina in vista di Mondiali e Olimpiadi, ecc..

TERMINILLO, SPAESAMENTO E FERMENTO PER I NUOVI IMPIANTI SCIISTICI – Lo Scarpone on line del Cai, 14 gennaio 2021

CLUB ALPINO ITALIANO CONTRARIO RIDUZIONE DEL PARCO REGIONALE SIRENTE V ELINO Lo Scarpone on line del Cai, 8 dicembre 2020

NON SOLO SCI PER IL RILANCIO DEL CORNO ALLE SCALE – Lo Scarpone on line del Cai, 18 novembre 2020

ALPE DEVERO, UN PARADISO DA PRESERVARE E FREQUENTARE CORRETTAMENTE – Lo Scarpone on line del Cai, 25 gennaio 2021

MONDIALI E OLIMPIADI DI CORTINA, FORTE PREOCCUPAZIONE DEL CAI PER IL GRAVE IMPATTO AMBIENTALE DEI CANTIERI – sito Cai.it, 17 luglio 2020OMUNICATO E DOCUMENTO DEL CAI VENETO  – luglio

MONDIALI E OLIMPIADI DI CORTINA: CLUB ALPINO ITALIANO: CANTIERI A GRAVE IMPATTO AMBIENTALE – Montagna TV, 21 luglio 2020

COMUNICATO E DOCUMENTO DEL CAI VENETO PER CORTINA – luglio 2020

2021.02.02 (filidido) Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi

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