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Dichiarati inagibili i bivacchi montani del Club Alpino Italiano, in quanto spazi esigui e non sanificati

CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS

Dichiarati inagibili i bivacchi montani del Club Alpino Italiano, in quanto spazi esigui e non sanificati

Il Club Alpino Italiano, con una decisione sofferta ha dichiarato inagibili i bivacchi, per contenere la diffusione del coronavirus, in quanto, non essendo gestiti, non possono essere sanificati. I bivacchi sono spesso collocati ad alta quota in posizioni difficili da raggiungere e frequentati da alpinisti ed escursionisti esperti. Giacomo Benedetti, presidente della Commissione Centrale Rifugi e Opere Alpine del Club Alpino Italiano, nel comunicare la inagibilità fa però presente che i Bivacchi non verranno chiusi, in quanto rappresentano un appoggio per escursionisti ed alpinisti, a disposizione per estrema necessità. In questo caso saranno i frequentatori che si assumeranno il rischio di eventuali contagi, considerando le ridotte dimensioni dei Bivacchi e l’assenza di controlli.

Le Sezioni Cai tutte sono chiamate a diffondere questa informazione e le Sezioni Cai proprietarie dei bivacchi provvederanno a stampare il cartello informativo da apporre nell’ingresso delle strutture o all’inizio dei sentieri per i bivacchi posti ad alta quota.

In ogni caso si chiede che altre associazioni, enti locali, Parchi, operatori turistici e professionisti diffondano questo messaggio, affinché si possa raggiungere e informare ogni possibile utente.

L’attenzione del Cai alla salute dell’uomo, invitandolo a vivere l’ambiente con prudenza, e alla tutela del patrimonio naturale, in quanto risorsa insostituibile, è un modo per aiutare l’Italia a superare le attuali crisi (climatica e da pandemia) e prepararla per un futuro ecosostenibile a zero impatti.

 (filidido)

8 maggio 2020

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