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LA MONTAGNA AL CENTRO DI ATTENZIONE? Costituzione, disegno di legge, green communities, ASviS, SNAI, SNAMI, Villaggi degli alpinisti …

LA MONTAGNA AL CENTRO DI ATTENZIONE?Costituzione, disegno di legge, green communities, ASviS, SNAI, SNAMI, Villaggi degli alpinisti …

Gran Sasso d’Italia – foto Francesca Di Gabriele

In questo periodo sembra esserci molto attenzione nei confronti della Montagna.
Nell’arco di alcuni mesi ci sono stati più documenti e impegni a favore delle terre alte.

Costituzione, Disegno di Legge sulla Montagna, finanziamenti da PNRR, ASviS e le Strategie Nazionali SNAI e SNAMI, i Villaggi degli alpinisti
Può essere sicuramente un dato positivo ma va capito bene e accompagnato, affinché non siano interventi di facciata, spalmati di verde.

Maiella – foto Pierluigi Valerio

La Montagna è vulnerabile

La Montagna è realtà vulnerabile. In piena crisi climatica, insieme alle difficoltà di chi vive in montagna e alla carenza dei servizi, vanno considerati i limiti delle risorse e dell’ambiente. Per le Terre Alte si coniugano insieme le necessità quotidiane e la visione di futuro.

Pandemia, crisi climatica, spopolamento, diseguaglianze sociali impongono un processo evolutivo che riconosca il nuovo nella relazione tra la comunità territoriale e l’ambiente che la circonda (identificate ultimamente come green communities).

Tre temi portanti

Dalla frequentazione nei Gruppi di lavoro ASvis mi concentro su tre temi portanti del cambiamento.
La riduzione del consumo di suolo in quanto risorsa naturale non rinnovabile essenziale ai fini dell’equilibrio ambientale, per i servizi ecosistemici che coinvolgono interessi plurimi in più ambiti sociali e collettivi, estesi e intergenerazionali.
La tutela paesistico ambientale considerata su tutto il territorio nazionale, con la cura del paesaggio che interessa anche gli ambiti degradati da recuperare rimuovendo detrattori ambientali. Di riferimento la Convenzione europea del paesaggio (espressione di qualità della vita) che combina la gestione del territorio all’apporto delle popolazioni introducendo il concetto di ecosistema.
L’educazione ambientale orientata alla sostenibilità che. attraverso informazione, educazione e formazione, superi la visione meramente antropocentrica e intervenga qualitativamente negli ambienti dove l’uomo ha deciso di vivere e conservi la Natura nel rispetto della biodiversità, degli ecosistemi e dei cicli bio-geochimici della materia che sono alla base della vita.

Altopiani Maggiori – foto Di Donato

1. Disegno di Legge sulla Montagna

I nostri legislatori discutono del Disegno di Legge sulla Montagna tra analisi e prospettive future.
Si tratta di “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane” con misure per favorire ripresa di territori in grado di diventare sempre più una risorsa per il Paese.
Il documento è articolato e ha spunti interessanti. Importante vigilare affinchè ci sia un’attenzione diffusa, evitando che, dietro le indicate finalità d’insieme di rilancio della montagna, trovino spazio finanziamenti a progetti come le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina.

Castelli – foto Francesca Di Gabriele

2. green communities: stanziate le prime risorse PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza

La Montagna è presente nel PNRR con il finanziamento delle green communities che assolvono a due diverse funzioni: da una parte rinforzare i rapporti tra aree montane e rurali in vista della maggiore tutela e valorizzazione di beni comuni di generale fruibilità, dall’altra innescare un virtuoso rapporto sussidiario di scambio con le realtà urbane”

Quanti fondi?
Dei fondi del PNRR ne sono stati destinati 135 milioni. Somma che servirà a finanziare 33 “Green Communities” che intendono usare in modo equilibrato ed ecosostenibile le risorse principali di cui dispongono.

Le prime 3 Comunità

  • La Green Community “La Montagna del latte” nell’Unione montana dell’Appennino Reggiano (Emilia Romagna)
  • La Green Community “Terre del Monviso” (Piemonte)
  • La Green Community Parco Regionale Sirente Velino” (Abruzzo).
Aggiornamento Cai – foto Marco Siano

PARCO REGIONALE SIRENTE VELINO

Il progetto Green community “Parco Regionale Sirente Velino” PREVEDE:
– il miglioramento nella governance dei processi di gestione delle risorse naturali, finalizzata a modelli di sostenibilità competitiva per lo sviluppo del territorio attraverso la creazione di un distretto turistico;
– il sostegno all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio;
– la creazione di una rete di mobilità sostenibile con snodi, aree di scambio
– sistemi di gestione del patrimonio agro-forestale, con modelli di implementazione della cattura del carbonio e gestione dei relativi crediti ambientali.

Camosci d’Abruzzo

Ci troviamo in un Parco
E’ chiaro il riferimento del legislatore all’Area Protetta e sarà necessario combinare tutela e biodiversità con le attività economiche compatibili: agro-zootecniche-forestali e artigianato con produzioni tipiche e di qualità, accoglienza e turismo lento e multimodale. Non potranno essere risorse per bacini sciistici e impianti di risalita.
L’occasione che ci si presenta è unica per il progresso sociale di paesi, cittadine e cittadini in armonia con economia e natura. Il nuovo indica forme di produzione e consumo nelle quali le comunità locali sono protagoniste, consapevoli del valore di un’area protetta e delle proprie specificità territoriali da conservare.

Barrea – foto Di Donato

3. Documento AsVIS
Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile   gennaio 2022

Aree interne e Montagna

In Italia, e in Europa, non si può affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 senza occuparsi di aree interne e montagna, poiché è in queste realtà – fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo – che si gioca il futuro della conservazione e rigenerazione di biodiversità del nostro continente.

foto Pierluigi Valerio

4. La Strategia Nazionale per le Aree Interne – SNAI

Ministero per il sud e la coesione territoriale (link)

… La Strategia per le Aree Interne 2014-2020, dotata di 279 milioni di euro, è parte delle politiche di coesione europee, introdotta per ridurre i crescenti divari tra territori, interessa il 60% del territorio e un quarto della popolazione. Essa identifica i Comuni interessati in base alla lontananza dai servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti) e include le aree intermedie, periferiche e ultraperiferiche, in gran parte montane e collinari.

… La Strategia nazionale ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità (cittadinanza) e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato).

Rivisondoli – foto Di Donato

5. La Strategia nazionale per la montagna italiana – SNAMI

Il Ministero per gli Affari regionali e le autonomie, attraverso la Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (SNAMI), individua le linee strategiche per la crescita e lo sviluppo economico e sociale, l’accessibilità dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali, il godimento effettivo dei diritti fondamentali della persona nei territori montani.

La SNAMI verrà finanziata grazie al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) – in cui confluiscono le risorse del Fondo nazionale per la montagna e del Fondo integrativo per i Comuni montani – per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023.

Misure

Il disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo dei seguenti punti:
– sanità di montagna;
– scuole di montagna;
– servizi di telefonia mobile e accesso a internet;
– incentivi agli imprenditori agricoli e forestali;
– misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani”;
– misura “Io resto in montagna”;

Altopiani Maggiori d’Abruzzo – foto Di Donato

6. Dal Villaggio degli alpinisti ai Paesi d’Appennino

Il paese di Paularo in Friuli Venezia Giulia è stato riconosciuto Villaggio degli alpinisti. E così entrato nella rete dei luoghi (il sesto in Italia) dove uomo e natura si incontrano in armonia. Sono forti il rispetto della biodiversità e della cultura, dove la tradizione è la base dell’innovazione per il risparmio, la conservazione, il contenimento della crisi climatica. Ci si prende cura dell’ambiente e si guarda alla qualità della vita.

Adesso sarà la volta dei Paesi d’Appennino
L’essere montanari si identifica nello stile di vita che segue il ritmo delle stagioni, l’abile gesto di operose mani nei tanti mestieri, i sapori nelle luci di montagne che si incontrano con il mare, offrendo autenticità che invita e promuove un turismo consapevole e responsabile.

Orso Bruno Marsicano

7. Costituzione d’Italia

Ultima considerazione (non la meno importante) è quella della Costituzione con i suoi articoli e le recenti integrazioni dell’8 febbraio 2022 in materia di pianificazione, ambiente, tutela, salute, economia:

Articolo 9 che rientra tra i principi fondamentali ed è diventato di tre commi, con particolare attenzione al concetto di tutela.
1.            La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica
2.            Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
3.            Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali

Articolo 41
1.            L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente.
2.            La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

Articolo 44, comma 2 – La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.

Gran Sasso d’Italia – foto Pierluigi Valerio

BUONA MONTAGNA a tutti!
Cai Castelli (link)
Cai Teramo (link)

2022.04.05 pubblicato

(filidido)
Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.