La “rivoluzione del camminare”, in silenzio nella bellezza
CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS
La “rivoluzione del camminare” in silenzio nella bellezza
In questo periodo di “riavvicinamento alla Montagna e di cambiamento” ci attende la “rivoluzione del camminare”, che, insieme all’accoglienza, diventa strategia futura per le “Terre Alte”. Nella ricerca di spazi naturali, ampi e salutari, la rinnovata frequentazione ridurrà isolamento e spopolamento. Avremo necessità di attività agricole, turistiche e di servizi che siano durevoli, di qualità e rispettosi delle indicazioni sanitarie e della qualità ambientale. E per questo approfittiamo del tempo recuperato, per dare senso e corpo a progetti nati dal territorio, dalle sue esigenze e dai valori.
In questa fase, tra cambiamento climatico e pandemia, che vuole definire frequentazione, pianificazione, tutela e diffusione di una efficace cultura della Montagna si pongono due questioni: quale può essere il ruolo del Club Alpino Italiano nell’ambito della strategia d’Europa per le zone di Montagna? e quale sostegno la strategia d’Europa può apportare all’azione del Club Alpino Italiano per accrescere cultura e riconoscimento della Montagna?
Alla prima questione il Cai ha risposto prontamente ed efficacemente intervenendo con un impegno economico di 1.500.000 euro sia a favore di chi vive in montagna, sia dei servizi messi a disposizione con rifugi, sentieri e Sezioni a presidio dei territori. Con i primi 500.000 euro sono state donate 51 Panda all’ANPAS e destinate alle zone montane. In questo modo viene facilitata l’assistenza sanitaria a domicilio dei volontari dell’ANPAS, anche per anziani e disabili che vivono in montagna, colmando un disagio presente e uno squilibrio cche era a favore della città.
Il restante 1.000.000 di euro vuole contribuire a colmare le difficoltà che incontreranno rifugi e Sezioni nello svolgimento delle previste attività sociali in Montagna. Su base nazionale sono presenti 498 Sezioni Cai, con 794 rifugi e bivacchi.
Il Cai si pone il problema di come si riaprirà la Montagna, nei paesi, sui sentieri e nei rifugi che diventeranno degli osservati speciali. Nell’estate 2020 i Rifugi sicuramente potranno dare da mangiare agli escursionisti e agli alpinisti, offrendo anche accoglienza, garantendo sanificazione e distanza di sicurezza, riducendo drasticamente i posti letto. Il Cai sostiene il ruolo del rifugio a presidio del territorio e dei frequentatori, ma come facilmente intuibile tutto sarà più difficile. Per questo il Cai auspica progetti concreti, fondi e attenzione da parte dei Parchi, delle Regioni e dello Stato in quanto, con grande probabilità, molti rifugi resteranno chiusi, e quelli aperti avranno degli incassi ridotti, a fronte di spese fisse di gestione e manutenzione. Una soluzione di particolare accoglienza potrebbero essere le tende portate e piantate in prossimità del Rifugio che garantirebbe servizi igienici e vitto. Si lavora anche su un kit di sanificazione e di verifica sanitaria. Insomma non si può stare fermi alla finestra e il 1.000.000 di euro vuole essere un volano per Rifugi e Sezioni, in attesa di attenzioni altre.
La ricerca di spazi aperti e salubri potrà avvicinare turisti ed escursionisti, a migliaia, verso paesi e valli delle Alpi e dell’Appennino dove la percorrenza dei sentieri porterà alla silenziosa “rivoluzione del camminare”. Il Presidente Generale Cai, Vincenzo Torti, rivolgendosi al Presidente del Consiglio, ha chiesto di confermare la possibilità di poter intervenire prontamente per la manutenzione dei sentieri e della segnaletica. Il Cai pensa a una Rete di Sentieri, innervata sul Sentiero Italia Cai, da tenere pulita e praticabile. I sentieri messi in sicurezza dei sentieri sono infrastruttura strategica per la montagna e la sua frequentazione, occasione economica e sociale per le “terre alte” e i suoi abitanti, di crescita personale e di comunità, buona pratica per Parchi e altre Aree Protette..
Ci si prepara quindi per l’Estate 2020, ma lo sguardo è già al 2021 per dare concretezza ad azioni già avviate e rinviate, come lo svolgimento del Convegno Cai dal titolo ‘Dalla montagna ideale alla montagna reale’. Un incontro nazionale e internazionale di studio e visione su cultura, vicende e futuro della Montagna. C’è poi da completare l’esperienza straordinaria del Sentiero Italia Cai, tracciato lieve e presente, che unisce, attraversa Regioni e incontra Aree Protette, essenziale al camminare salutare, di scoperta e conoscenza. Con i suoi 7000 km si snoda tra colline e montagne, perso nel verde dei prati, nel solco delle valli, affacciato sui paesi, bianco delle vette, slanciato nell’azzurro del cielo. Luoghi di emozioni per giovani, famiglie e mondo della Scuola. La “rivoluzione del camminare” ripensa il modo di andare in montagna, con la sobrietà per i rifugi l’eccellenza del paesaggio, la consapevolezza nel limite delle risorse, la ricerca della bellezza.
Il 2020 vorremmo ricordato per l’Italia unita nelle “terre alte” dal camminare, dall’accoglienza e dalla solidarietà.
(filidido)
4 maggio 2020