SETTIMANA DELLA NATURA: 21 MAGGIO 2020, GIORNATA EUROPEA DELLA RETE NATURA 2000
SETTIMANA DELLA NATURA: 21 MAGGIO 2020
GIORNATA EUROPEA DELLA RETE NATURA 2000
Rete Natura 2000
(presentazione)
Al centro dell’attenzione la Rete Natura 2000 che è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una Rete Ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la protezione della natura tenendo anche “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (Art. 2). Soggetti privati possono essere proprietari dei siti Natura 2000, assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico
In Italia, i SIC, le ZSC e le ZPS coprono complessivamente circa il 19% del territorio terrestre nazionale e quasi il 4% di quello marino.
Nella giornata il Ministro Sergio Costa informerà sullo stato di fatto, sull’ampliamento della Rete Natura 2000 e sui numerosi progetti Life che consentono di proteggere e conoscere sempre meglio il nostro Paese.
Il Club Alpino Italiano – Commissione Centrale TAM ci ricorda che: … dovremo acquisire la consapevolezza di quanto lungimirante e strategica sia stata la decisione assunta dalla UE nel creare questo sistema di protezione di Specie (2000) e Habitat naturali (230 tipi). Il “complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente”, rappresenta l’obiettivo generale per il raggiungimento di uno stato di conservazione adeguato. Anche questo Sistema rappresenta un pilastro dello Sviluppo Sostenibile ponendosi l’obbiettivo di preservare e rendere disponibile per le generazioni future un Ambiente non ulteriormente compromesso.
Di chiaro riferimento è quanto riportato nel BIDECALOGO CAI che traccia le linee di indirizzo e di autoregolamentazione in materia di ambiente e tutela del paesaggio
PUNTO 1 – LA MONTAGNA E LE AREE PROTETTE
(sintesi) L’alta montagna ci offre ancora ambienti naturali non completamente antropizzati dove la conservazione e il ripristino della biodiversità rivestono una straordinaria importanza. In questo quadro è determinante il ruolo di aree protette, parchi, riserve naturali, SIC (Siti di Importanza Comunitaria), ZPS (Zone di Protezione Speciali) …. di cui il CAI è un convinto sostenitore. In particolare il CAI guarda alla Rete Ecologica e cerca forme di collaborazione che indirizzino la pianificazione e gestione territoriale alla tutela, alla conservazione dell’ambiente e alla ecosostenibilità sociale ed economica delle popolazioni locali. La visione è d’insieme e abbraccia montagne e mare, nella continuità di ecosistemi e culture, dando riscontro alle intese sottoscritte
Nel dettaglio:
LA NOSTRA POSIZIONE
Per il CAI è fondamentale la frequentazione, la conoscenza e lo studio della montagna in tutti i suoi aspetti sia naturali (flora, fauna, acque, rocce e ghiacciai) sia antropici (cultura, storia, risorse e attività delle Terre Alte).
Il CAI è convinto sostenitore della rete delle Aree Protette. Ritiene di fondamentale importanza che:
- il sistema delle stesse debba essere inteso, pianificato e sviluppato quale sistema di rete ecologica senza soluzione di continuità;
- la rete di Aree Protette, Parchi, SIC (Siti di Importanza Comunitaria), ZPS (Zone di Protezione Speciali) non debba subire alcuna riduzione di superficie;
- debba essere dedicata particolare attenzione ai corridoi ecologici, siano essi di primaria o secondaria importanza, onde evitare il formarsi di barriere antropiche che compromettano il collegamento territoriale tra le aree protette e il libero passaggio delle specie.
IL NOSTRO IMPEGNO
- coadiuvare ed integrare, per quanto necessario, iniziative di tutela delle zone montane di preminente interesse naturalistico, educativo, culturale, scientifico;
- promuovere studi e ricerche finalizzati alla conoscenza degli aspetti naturali e antropici, in particolare di quelli più delicati e a rischio;
- collaborare con centri di ricerca (per es. Comitato Glaciologico), Università e progetti scientifici;
- sollecitare gli Enti preposti a indirizzare la pianificazione territoriale, alla tutela e alla conservazione dell’ambiente in contrapposizione al suo sfruttamento e appoggiare proposte economiche ecocompatibili e sostenibili che permettano alle popolazioni di permanere nei territori di loro residenza;
- partecipare alla gestione dei Parchi e delle Aree Protette, quando lo sia previsto per le associazioni ambientaliste dalla legge istitutiva;
- ricercare forme di partecipazione diretta nella conduzione e gestione di territori particolarmente fragili e di Riserve Naturalistiche, SIC ecc.;
- sostenere ed estendere la sottoscrizione di convenzioni collaborative con la Federparchi e con singoli Parchi Nazionali e Regionali ed Aree Protette in genere
(filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo
Bidecalogo Cai testo: approvato nel 1981, rivisto nel 2013 (Quaderno Cai Tam n.8) – pdf
2 risposte
In piena sintonia la celebrazione della giornata europea della natura con il bidecalogo CAI, vera e propria linea guida dei comportamenti corretti nell’ambiente
Grazie Roberto, Il Bidecalogo, che nel 2021 compirà 40 anni, ha visto il Cai agire da antesignano nel cercare di definire linee di comportamento a favore di una Montagna che già allora mostrava il necessario bisogno di “cura”.