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RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO (2) – Il giorno dopo la Manifestazione di venerdì 12 gennaio 2024

RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO (2)

foto Cai Teramo

Il giorno dopo la Manifestazione di venerdì 12 gennaio 2024

Continua la raccolta delle firme on line (link)

La forza del singolo

La forza del singolo diventa collettività. È quello che accade quando ci si ritrova insieme a manifestare. Ci si incontra ci si conosce e si scopre che si è in tanti ad avere la stessa idea di futuro.

foto Cai Teramo

Roseto degli Abruzzi

Il fiume Tordino a nord e il fiume Vomano a sud ne delimitano l’affaccio sul mare, che si valuta dalle colline che dominano l’intero paesaggio comunale. Ed è questo uno dei valori della Riserva Regionale del Borsacchio.

foto Cai Teramo

Venerdì 12 gennaio 2024

Grande adesione di cittadini attenti, sensibili e interessati che hanno partecipato e tanti quelli che l’hanno sostenuta a distanza. I temi fondanti riescono ad aggregare superando settoriali interessi economici, politici, o di altra, a volte oscura, derivazione.

Comitato di Giuristi

Un Comitato nazionale di giuristi è intervenuto sul caso della Riserva Regionale del Borsacchio mettendo a disposizione un documento per avviare una iniziativa di riflessione e discussione scientifica.

Il Comitato è composto da Giampiero di Plinio, Rettore Università Telematica “Leonardo da Vinci”, dai docenti Gianluca Bellomo dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Luisa Cassetti dell’Università degli Studi di Perugia, Marta Ferrara, Mario Fiorillo e Romano Orrù dell’Università degli Studi di Teramo, Alberto Lucarelli dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, Fabrizio Politi dell’Università degli Studi di L’Aquila, Marcello Salerno dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari.

Università dell’Aquila

Considerazioni che si aggiungono a quelle dell’Università dell’Aquila, sempre sulla questione Riserva del Borsacchio, come esempio di incontro tra scienza, ambiente e coscienza (documento presente nell’articolo di ieri -link).

I firmatari Università dell’Aquila: Paola D’Alessandro (docente di Zoologia), Anna Rita Frattaroli (docente di Botanica), Maurizio Biondi (docente di Zoologia), Enrico Lunghi (ricercatore in Zoologia), Mattia Iannella (ricercatore in Zoologia), Daniele Salvi (docente di Zoologia), Francesco Cerasoli (ricercatore in Ecologia), Michele Di Musciano (ricercatore in Botanica), Diana Maria Paola Galassi (docente di Zoologia), Maria Maddalena Del Gallo (docente di Microbiologia Agraria e Ambientale), Mirco Iotti (docente di Botanica), Gianluca Ferrini (docente di Geologia), Marika Pellegrini (ricercatrice in Microbiologia Agraria), Antonio Di Sabatino (ricercatore in Ecologia), Simone Fattorini (docente di Ecologia), Marco Leonardi (ricercatore in Botanica), Loretta Giuseppina Pace (ricercatrice in Botanica), Antonio Moretti (docente di Geologia), Marco Patacci (ricercatore in Geologia).

foto Cai Teramo

Riflessione e discussione

Si chiede di sedersi attorno a un tavolo e di trattare l’argomento con responsabilità e trasparenza, avviando una fase di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dall’incoerenza di questa situazione, indaghi e delinei i principi di diritto, sicuramente sovraregionale, della protezione naturalistica come azione scientificamente fondata di tutela integrale.

Si chiede di ricercare soluzioni condivise in un’ottica di leale collaborazione e pieno rispetto istituzionale.

Si chiede di comporre un Sistema di Aree Protette Nazionali e Regionali d’Abruzzo per conservare e tutelare il grande patrimonio di biodiversità che, meravigliosamente, racchiude montagne, fiumi, laghi, coste, aree umide. Abbiamo gli strumenti e l’esperienza centenaria per tutelare la biodiversità favorendo, attraverso il ruolo centrale dei Comuni, forme di economia sostenibili e di valorizzazione delle tradizioni locali.

Sei perplessità

La decisione del Consiglio Regionale d’Abruzzo suscita più di una perplessità di ordine giuridico. Nel documento di avvio della riflessione se ne segnalano sei tra quelle principali – link)

Il Comitato interviene sulla “Riserva Naturale del Borsacchio , il cui perimetro, come è noto, è stato drasticamente ridotto da oltre 1100 ettari a meno di 25 ettari con un sicuramente discutibile emendamento alla legge finanziaria della Regione Abruzzo, al di fuori delle procedure di garanzia e di tutela che le fonti giuridiche superiori, interne e sovranazionali, prevedono per ogni intervento sulle Aree Naturali Protette.

I firmatari hanno pensato questo documento non tanto come un appello, e assolutamente non come presa di posizione pI firmatari hanno pensato questo documento non tanto come un appello, e assolutamente non come presa di posizione politica o di merito, ma come l’avvio di una iniziativa di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dall’abnorme caso, indaghi e delinei i principi di diritto, sicuramente sovraregionale, della protezione naturalistica come azione scientificamente fondata di tutela integrale della Natura e del patrimonio naturale, e, come tale, sottratta agli interessi economici, politici, o di altra, a volte oscura, derivazione. Borsacchio è una piccolissima riserva, ma crea un caso che può diventare un pericoloso precedente per l’apertura di una stagione di caccia alla Natura in grande stile.

Nel dettaglio il Comitato spiega che: “Sei ragioni giuridiche per riflettere sulla riperimetrazione ex lege in senso riduttivo della riserva regionale guidata “Borsacchio” Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha ridotto in modo drammatico – da 1110 a 24.7 ettari – l’estensione della riserva naturale regionale guidata Borsacchio, che insiste sul comune di Roseto degli Abruzzi. Ecco un riepilogo delle informazioni a oggi disponibili: La modifica è stata varata di notte, sotto forma di emendamento inserito nella legge regionale di stabilità per il 2024 (progetto di legge n. 379/2023. L’emendamento recante “modifiche all’art. 69, comma 2, della legge regionale 8 febbraio 2005, n. 6” è stato presentato in assemblea senza essere dunque adeguatamente discusso in seno alla commissione consiliare competente. Le conseguenze. L’esclusione di una estesa porzione di territorio dalla riserva regionale consentirà lo svolgimento di interventi che la norma istitutiva del Borsacchio vieta in modo espresso (art. 69, comma 19, l. r. n. 6 del 2005) proprio a protezione degli elementi naturalistici presenti sul territorio. Le attività d’ora in poi legittime vanno dalla costruzione di nuovi edifici all’apertura di strade, passando per il danneggiamento, la raccolta delle specie vegetali spontanee e l’introduzione di specie non autoctone. Le criticità.

La decisione del Consiglio regionale suscita più di una perplessità di ordine giuridico. Ci limitiamo a segnalarne sei tra quelle principali.

-La prima: le modalità e le tempistiche quanto meno discutibili adottate dalla maggioranza consiliare appaiono prive delle garanzie minime di trasparenza e democraticità che dovrebbero caratterizzare tutti i processi decisionali.

-La seconda: la decisione del Consiglio di limitare l’estensione della riserva costituisce un atto unilaterale, che la Regione ha assunto in carenza di un preventivo confronto con gli enti locali. Questo modus operandi appare illegittimo, in quanto contrario ai principi che ispirano la legge quadro n. 394 del 1991 sulle aree naturali protette, che costituisce parametro normativo interposto in quanto espressione della competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali (art. 117, comma 2, lett. s)) non derogabile in peius dalle Regioni. La terza: l’inserimento di una norma dai “potenti” effetti naturalistici all’interno della legge di stabilità, che ha invece natura finanziaria per l’ordinamento regionale, inficia l’articolato complessivo del vizio di eterogeneità sostanziale. Si è insomma molto lontani da una “buona legge”, come confermano i costanti richiami del Presidente della Repubblica e della Corte costituzionale al rispetto del requisito di omogeneità normativa, che il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha evidentemente ignorato.

-La quarta: al tempo della semplificazione normativa e dello snellimento dei processi amministrativi, il Consiglio regionale con un solo emendamento notturno vanifica 18 anni di sforzi, anche economici, necessari alla redazione del Piano di assetto naturalistico (Pan) della riserva, che a gennaio 2024 sarebbe giunto ad approvazione e che è, a oggi, evidentemente inutilizzabile.

-La quinta: la riperimetrazione dell’area del Borsacchio, comprimendo la vocazione naturalistica di una parte del territorio abruzzese, è costituzionalmente illegittima, in quanto contrasta in modo evidente con gli obblighi di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni, che la nostra Costituzione impone a tutte le articolazioni della Repubblica, comprese quelle di livello regionale (art. 9, comma 2, Cost.).

-La sesta: le modifiche all’art. 69, comma 2, della l. r. n. 6/2005, appaiono in contrasto con il diritto europeo (art. 117, comma 1, Cost.) e, segnatamente, con la proposta di regolamento Nature Restoration Law (COM(2022)304) sul ripristino degli ecosistemi, che è in corso di adozione nel quadro della strategia europea di biodiversità per il 2030 e del Green Deal. Il legislatore regionale sembra infatti andare in direzione opposta rispetto alle indicazioni di potenziamento e ripristino degli ecosistemi contenute nella proposta di regolamento.

Per queste ed altre ragioni, nell’invitare il decisore regionale a riconsiderare la problematica e auspicabilmente e a valutare percorsi alternativi e legittimi, desideriamo – invitando all’adesione tutti gli studiosi interessati – avviare una iniziativa di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dal caso di specie, indaghi e delinei i principi di diritto interno e sovranazionale, che legittimano in senso procedurale e sostanziale ogni intervento sul sistema delle aree naturali protette, come azione scientificamente fondata di tutela il più possibile integrale dei frammenti di patrimonio naturale che ancora resistono all’intervento umano, tenendo anche conto che se Borsacchio è una piccolissima riserva, è ragionevole la preoccupazione che possa diventare un pericoloso precedente. In questa prospettiva, l’iniziativa ha anche il senso di offrire sia alle comunità e associazioni interessate che ai Pubblici Poteri i risultati dell’approfondimento scientifico, anche per contribuire alla ricerca di possibili e ulteriori soluzioni tecniche, in un’ottica di leale collaborazione e pieno rispetto istituzionale”

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)

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Cai Isola del Gran Sasso (link sito)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2024.01.13 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO in ABRUZZO – venerdì 12 gennaio 2024

RISERVA REGIONALE DEL BORSACCHIO IN ABRUZZO – venerdì 12 gennaio 2024

La Riserva Regionale del Borsacchio è diventata un simbolo di riscatto delle aree protette, della natura, della biodiversità e della sostenibilità.

OGGI: venerdì 12 gennaio 2024 (tutti insieme a Roseto degli Abruzzi)

LA TUTELA È UNA SCELTA SERIA FRUTTO DI RESPONSABILITÀ, CONSAPEVOLEZZA, COERENZA E TRASPARENZA.

LA COSTITUZIONE, GLI OBIETTIVI AGENDA 2030 E L’IMPEGNO PER IL CLIMA SONO LA NOSTRA GUIDA.

Valore del bene

Non è accettabile che ci sia chi all’improvviso pretende di azzerare valore e finalità di un bene, imponendo che 1100 ettari di territorio tutelato diventino 24 ettari. Tutto questo deciso in Consiglio regionale, con il buio delle tenebre, come dei cospiratori.

Da cittadini consapevoli ci opponiamo a questo modo di fare e di essere.

L’Abruzzo

L’Abruzzo racchiude ambienti eccezionali dalle sabbiose zone costiere, alle sommitali zone montane. Orgoglio e vanto di cittadini attenti alle basilari regole democratiche e che guardano al futuro nel rispetto della Costituzione, della tutela del bene e della qualità della vita.

Aree Protette Nazionali e Regionali

Il particolare Patrimonio Naturale insieme all’altrettanto Patrimonio Culturale d’Abruzzo ha portato all’istituzione di un singolare sistema di Aree Protette Nazionali e Regionali, con benefici ecosistemici per tutti, unici e irripetibili.

È questo il punto di partenza per creare un valore riconosciuto e riconoscibile, di qualità nella tutela, nelle produzioni e nell’offerta.

Club Alpino Italiano – Abruzzo

Il Cai Abruzzo con le Sezioni Cai, insieme alle altre Associazione Ambientaliste, sostiene valore e ruolo delle Aree Protette.

QUELLO AMBIENTALE È INNANZITUTTO UN IMPEGNO PER UNIRE LE FORZE, CONDIVIDERE ESPERIENZE E CONOSCENZE, SCEGLIERE IL MEGLIO SECONDO SCIENZA E COSCIENZA, ABITARE IL NOSTRO UNICO PIANETA, NEL SEGNO DI UNA RITROVATA CONVIVENZA PACIFICA.

Segnalo l’intervento dell’Università dell’Aquila sulla questione Riserva del Borsacchio, come esempio di incontro tra scienza, ambiente e coscienza.

 “Come docenti, ricercatrici e ricercatori di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila esprimiamo profonda preoccupazione per la recente decisione del Consiglio Regionale abruzzese di riperimetrare, attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità regionale presentato da 5 consiglieri di maggioranza ed approvato nella seduta del 29 dicembre scorso, la Riserva Naturale del Borsacchio, ricadente nel Comune di Roseto degli Abruzzi nel teramano”.

Lo si legge in una nota dei docenti e ricercatori di scienze ambientali dell’Ateneo aquilano all’assessore regionale Emanuele Imprudente e al comune di Roseto. “La preoccupazione deriva dal fatto che il drastico taglio dell’area inclusa nella suddetta Riserva, che passa da oltre 1100 ettari ad appena 24.7, è stato effettuato senza alcuna preventiva valutazione di natura tecnico-scientifica che ne corroborasse la necessità e l’opportunità, anche in relazione agli impatti sugli obiettivi di tutela della biodiversità nazionali e comunitari e previsti dal quadro di riferimento globale dell’Agenda 2030 dell’ONU”.

“La nuova perimetrazione esclude dalla Riserva tutta la fascia collinare retrostante la fascia costiera. La fascia collinare, pur essendo in buona parte utilizzata a fini agricoli (seminativi, oliveti e vigneti), include anche habitat di elevato valore ecologico e di interesse comunitario, come riportato nella Carta della Natura redatta dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA), tra cui i boschi ripariali a pioppi (codice habitat 44.61) e roveti (codice habitat 31.8A). Notevolmente diversificata è inoltre la fauna che caratterizza tale fascia collinare, anche in questo caso con la presenza di specie tutelate a livello nazionale o comunitario tra le quali, a mero titolo esemplificativo, si possono citare il rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e l’istrice (Hystrix cristata) tra i Mammiferi, la natrice tassellata (Natrix tessellata) e il colubro liscio (Coronella austriaca) tra i Rettili, il tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e il Rospo smeraldino (Bufotes viridis balearicus) tra gli Anfibi, il falco pellegrino (Falco peregrinus) tra gli Uccelli, il coleottero scarabeide Protaetia speciosissima tra gli Insetti (inserito nella Lista rossa del Comitato italiano dell’International Union for Conservation of Nature)”.

“La nuova perimetrazione include esclusivamente la fascia litoranea compresa tra gli urbanizzati di Roseto degli Abruzzi e Cologna Spiaggia, che rappresenta un’importante area di nidificazione del fratino (Charadrius alexandrinus), specie ornitica riportata come ‘Minacciata’ (EN) nella rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN), e ospita numerose piante caratteristiche degli habitat dunali e retrodunali come il giglio di mare (Pancratium maritimum), l’euforbia marittima (Euphorbia paralias) e la gramigna delle spiagge (Thinopyrum junceum). Non da ultimo, sono da ricordare le recenti frequentazioni da parte di esemplari della tartaruga marina Caretta caretta, che hanno portato anche a fenomeni di nidificazione sulle spiagge della Riserva”.

“Tuttavia, la riperimetrazione, sebbene mantenga i vincoli di tutela in questa fascia costiera, potrebbe compromettere gravemente la funzionalità ecologica di questi ecosistemi costieri privandoli di un’importante area buffer e di connettività ecologica rappresentata dalla fascia collinare retrostante.  Un ulteriore punto, che è importante rilevare, riguarda gli aspetti geologici: buona parte della fascia collinare, inclusa nella Riserva fino allo scorso dicembre, presenta aree argillose ad accelerata erosione; i vincoli alle tipologie di attività agricole e manifatturiere che ivi si possono svolgere, legati proprio alla presenza della Riserva, hanno la funzione di contribuire, verosimilmente, ad evitare un’erosione ancor più marcata, quale potrebbe derivare da un uso del suolo legato ad un’agricoltura intensiva o all’espansione edilizia”.

“La comunità scientifica internazionale ha dimostrato che le aree protette attuali non sono sufficienti ad arrestare il drammatico declino della biodiversità e dei relativi servizi ecosistemici di cui l’umanità beneficia (ad es. suolo fertile, depurazione di acqua ed aria, riciclo dei nutrienti). In particolare, la quindicesima Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (COP XV) delle Nazioni Unite tenutasi a Montreal nel dicembre 2022 ha elaborato un “Quadro globale per la biodiversità post-2020” , tra i cui capisaldi troviamo la necessità di garantire la sussistenza di una rete internazionale ed integrata di aree protette che, coprendo almeno il 30% della superficie globale, riesca a preservare efficacemente la biodiversità. In questo contesto, qualsiasi decisione in merito a riperimetrazioni di aree protette esistenti dovrebbe a maggior ragione essere preceduta da un’appropriata analisi scientifica dei costi e dei benefici dell’operazione stessa, non solo in termini locali ma anche in termini di rete integrata, nazionale e internazionale, di aree protette finalizzata alla conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici”.

“Le Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila rimangono a disposizione per adoperare le proprie competenze tecnico-scientifiche multi-settoriali (zoologia, botanica, micologia, ecologia, geologia, microbiologia agraria ed ambientale) nell’assistere l’amministrazione regionale e le amministrazioni locali abruzzesi, nella pianificazione e gestione del sistema di aree protette regionali mediante scelte corroborate da solide evidenze scientifiche, che permettano uno sviluppo economico in equilibrio con i delicati ecosistemi che la nostra Regione ospita. Nel caso specifico del recente taglio alla Riserva del Borsacchio, ci auguriamo che il Consiglio regionale torni sui suoi passi e avvii una fase di consultazione con tutti i portatori di interesse per valutare attentamente se, e in quale misura, sia realmente opportuno ridimensionare quest’area protetta”.

I firmatari: Paola D’Alessandro (docente di Zoologia)  Anna Rita Frattaroli (docente di Botanica)  Maurizio Biondi (docente di Zoologia)  Enrico Lunghi (ricercatore in Zoologia)  Mattia Iannella (ricercatore in Zoologia)  Daniele Salvi (docente di Zoologia)  Francesco Cerasoli (ricercatore in Ecologia)  Michele Di Musciano (ricercatore in Botanica) Diana Maria Paola Galassi (docente di Zoologia)  Maria Maddalena Del Gallo (docente di Microbiologia Agraria e Ambientale)  Mirco Iotti (docente di Botanica)  Gianluca Ferrini (docente di Geologia) Marika Pellegrini (ricercatrice in Microbiologia Agraria)  Antonio Di Sabatino (ricercatore in Ecologia)  Simone Fattorini (docente di Ecologia)  Marco Leonardi (ricercatore in Botanica)  Loretta Giuseppina Pace (ricercatrice in Botanica) Antonio Moretti (docente di Geologia) Marco Patacci (ricercatore in Geologia).

In atto un appello con raccolta firme ed è possibile aderire anche online

𝗥𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗔 𝗙𝗜𝗥𝗠𝗘 𝗢𝗡𝗟𝗜𝗡𝗘!

E’ possibile firmare online la petizione contro il taglio della Riserva Borsacchio compilando il modulo presente in fondo alla pagina web: 
https://www.guidedellariservaborsacchio.it/no-al-taglio-della-riserva-borsacchio/

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2024.01.12 pubblicato 

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Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
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AUGURI CON I MAGNIFICI 7 PARCHI D’ITALIA

AUGURI CON I MAGNIFICI 7 PARCHI D’ITALIA

A TUTTI GLI UOMINI E LE DONNE DI BUONA VOLONTÀ AUGURO DI “COSTRUIRE SULLE RADICI” UN MONDO DI PACE.

Scienza e Ambiente

Credo fermamente che scienza e ambiente riescano a indirizzare il progresso sulla via verso la pace. Conoscenza e libertà come leve su montagne fulcro di questo indirizzo di amore e riconoscenza.

350 ANNI di Tutela Attiva

100 ANNI – Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

100 ANNI – Parco Nazionale del Gran Paradiso

30 ANNI – Parco Nazionale della Val Grande

30 ANNI – Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

30 ANNI – Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona Campigna

30 ANNI – Parco Nazionale dei Monti Sibillini

30 ANNI – Parco Nazionale del Pollino

LE BUONE PRATICHE DI MONTAGNA

Il senso migliore per raccogliere il momento celebrativo dei 350 anni di tutela della montagna e dei suoi abitanti è quello di apprendere dalle buone pratiche di equilibrio e rispetto, nelle Alpi e in Appennino.

Le Aree Protette sono laboratori che ci aiutano a sperimentare il futuro

Le attività nei Parchi sono dedicate ai giovani, pensate per educare alla frequentazione dei sentieri, alla sosta nei paesi e nei rifugi, per promuovere tematiche legate alla reale sostenibilità, alla tutela dell’ambiente e alla cittadinanza attiva.

PATRIMONIO NATURALE – PATRIMONIO CULTURALE

Il totale di 350 anni rappresenta un patrimonio ineguagliabile e inestimabile di storie e vicende d’Italia per la conservazione e il progresso. Patrimonio Naturale e Patrimonio Culturale indispensabili per l’attuale fase di Transizione Ecologica e degli obiettivi Agenda 2030. Le nostre secolari robuste radici, presenti nei tanti piccoli paesi montani, ci aiutano a contrastare crisi climatica ed emergenza sanitaria.

POSSIAMO INSIEME PER…

Insieme possiamo evitare spopolamento dei paesi, perdita d’identità e di biodiversità, consumo del suolo e il crescente diffuso spaesamento generazionale.

BUONA MONTAGNA IN QUESTE FESTE DI SPERANZA!

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DA LEGGERE

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Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.12.24 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio direttivo Federparchi. Responsabile di Progetti.
È giornalista ambientale.




CARTA DI PESCASSEROLI, linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica

CARTA DI PESCASSEROLI, linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica
13 dicembre 2023, L’Aquila

L’ambiente è realtà complessa da comunicare e far conoscere in modo adeguato

Pescasseroli con il suo centenario Parco Nazionale sarà ricordata anche per questo importante documento etico dell’Ordine dei Giornalisti con le linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica. Carta di Pescasseroli (link)

Comunicare l’ambiente

L’interrogativo attuale è: come comunicare in modo efficace l’ambiente?

I Parchi baluardo

I Parchi e le altre Aree Protette sono interessati alla comunicazione ambientale per informare, chiunque viva e frequenti l’area protetta, su stato e qualità dell’ambiente, sugli impatti determinati da lavori e infrastrutture, sui benefici ecosistemici, così da indurre comportamenti virtuosi di minor impatto in grado di conservare e tutelare l’ambiente.

CARTA DI PESCASSEROLI: meritorio e puntuale documento dei giornalisti

In questo mese di dicembre 2023, che conclude la ricorrenza dei 100 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ecco che l’Ordine dei Giornalisti presenta la CARTA DI PESCASSEROLI con le linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica. Partendo dal piccolo paese montano d’Appennino, sede dello storico Parco, nasce un importante messaggio di attenzione e cura dell’ambiente … in un’epoca in cui il cambiamento climatico sta raggiungendo dimensioni allarmanti, il ruolo dei giornalisti nell’informazione e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica è centrale. Un ruolo che deve essere svolto con responsabilità, impegno e piena consapevolezza…

L’impegno dei Giornalisti

La Carta di Pescasseroli sarà presentata e firmata domani, mercoledì 13 dicembre all’Aquila nel corso della XXII edizione del Premio giornalistico intitolato a Guido Polidoro, con inizio alle ore 10.00, nella Sala conferenze di Palazzo dell’Emiciclo

Le linee guida per la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica sono un impegno per territori e popolazioni sottoscritto dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, del Lazio e del Molise, nella persona dei Presidenti Stefano Pallotta, Guido D’Ubaldo, Vincenzo Cimino e confermato e accolto dal Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Giovanni Cannata.

La consapevolezza ambientale

Appena attenuato l’eco dell’11 dicembre con la Giornata Internazionale della Montagna ci piace leggere che … a partire da queste linee guida, i professionisti dell’informazione possono svolgere un ruolo importante nella diffusione della consapevolezza ambientale e nella creazione di un maggiore interesse e impegno per la sostenibilità …

ODG d’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE

La proposta etica dai Consigli degli Ordini regionali dell’Abruzzo, Lazio e Molise, approvata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, individua e suggerisce linee guida riassumibili nei punti cardinali: accuratezza, equilibrio, proattività, responsabilità.

La Costituzione

La forza del documento è nel richiamo alla Costituzione con l’art. 9 :“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

La trasversalità dell’ambiente

L’ambiente è un tema trasversale la cui tutela è attuale e nell’interesse delle future generazioni. Studio e tutela devono essere trattati e analizzati in modo sistemico, integrando la complessità della realtà che viviamo.
L’informazione, in questo campo di notevole interesse pubblico, deve esprimersi anche attraverso una chiave informativa-educativa.

Club Alpino Italiano

Soddisfazione per questo documento dell’Ordine dei Giornalisti, utile nell’applicazione del Protocollo di Collaborazione in essere tra Cai e Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e che favorirà la circolazione di idee, proposte ed iniziative. Efficace strumento comunicativo di riferimento per ogni altra Area Protetta d’Italia e per Federparchi.

Rapporto ASviS sui Territori 2023

Singolare e beneaugurante la coincidenza del 13 dicembre, con la presentazione a Roma del Rapporto ASviS sui Territori 2023, che analizza il posizionamento di regioni, province, città metropolitane, aree urbane e comuni rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda2030, interessando direttamente il Sistema delle Aree Protette. (link al sito ASviS)

La presentazione di domani si terrà nell’ambito della XXII edizione del Premio giornalistico intitolato a Guido Polidoro.

Ad aprire la giornata, dalle ore 10.00, gli interventi del vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Roberto Santangelo, del presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, del sindaco di Pescasseroli (L’Aquila) Giuseppe Sipari, del presidente di Fondazione Carispaq Domenico Taglieri, del responsabile Bper Banca, direzione territoriale centro-est, Giuseppe Marco Litta, del presidente della giuria del “Premio Polidoro” Walter Capezzali e del presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta.

Dalle 10,45 “Conversazione sul tema: Linee guida per l’informazione ambientale” con Daniele Cerrato, consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti; Guido D’Ubaldo, presidente Odg Lazio; Vincenzo Cimino, presidente Odg Molise; Nicola Marini, consigliere nazionale Odg; Oscar Buonamano, consigliere nazionale Odg; Giovanni Cannata, presidente Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise; coordina i lavori la giornalista Germana D’Orazio

Alle 11.45 è in programma la firma della Carta di Pescasseroli; alle 12 la consegna dei riconoscimenti per i giornalisti con 35 anni di iscrizione. Dalle 12.30 si svolgerà la cerimonia di premiazione dei vincitori della XXII edizione del premio giornalistico “Guido Polidoro”. 

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.12.12 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




11 dicembre 2023 – Giornata Internazionale della Montagna, subito dopo, 16 dicembre a Carrara …

11 dicembre 2023 – Giornata Internazionale della Montagna

Per il futuro delle montagne abbiamo un appuntamento imperdibile.

Tutti insieme l’11 dicembre per celebrare la “Giornata Internazionale della Montagna”.

SUBITO DOPO

Il 16 dicembre 2023 a Carrara per la salvaguardia delle Alpi Apuane: LE MONTAGNE NON RICRESCONO.

Dal 2003

Il 2002 è stato l’Anno Internazionale della Montagna e l’anno dopo, nel 2003 è stata istituita la Giornata Internazionale della Montagna dell’11 dicembre.

La Montagna è…

La Montagna è importante per la salute del pianeta, per i benefici ecosistemici, per il benessere delle persone, per la molteplicità delle culture

La giornata dell’11 dicembre evidenzia valori ambientali e invita a conoscere meglio le “terre alte”.

101° Congresso del Cai a Roma

Sono ancora intriso dai messaggi del 101° Congresso del Cai a Roma, dello scorso 25 e 26 novembre che ha trattato temi diversi legati alla Montagna e ai suoi abitanti, indicando una prospettiva di possibile futuro. Le attività escursionistiche e alpinistiche, il consumo di suolo, la perdita di biodiversità, la crisi climatica, la tenace vita nei piccoli paesi montani, le implicazioni sociali ed economiche, la politica delle alleanze e di leggi dedicate, sono stati alcuni dei temi trattati e ripresi nelle tesi e negli interventi

Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi a Torino

E’ un luogo simbolo del Cai e della Montagna. I materiali presenti documentano e ci raccontano l’alpinismo nelle sue varie manifestazioni, gli aspetti naturalistico-ambientali della montagna, quelli culturali e delle tradizioni. Voluto dal Cai nel 1874 presso i locali dell’ex convento dei Cappuccini. Con il Museo troviamo un Centro di documentazione, una Cineteca storica e sempre delle Mostre. Insomma tutto ciò che ci serve per avvicinare la Montagna e scoprirne i suoi segreti

FERMIAMO LA DEVASTAZIONE

link al sito

Ripristinare gli ecosistemi montani

Ripristinare gli ecosistemi montani è il tema scelto dalla FAO per celebrare l’11 dicembre 2023, con l’intento di includere pienamente le montagne nell’iniziativa del Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino degli ecosistemi 2021-2030.

Diverse sono le iniziative sul territorio italiano organizzate per celebrare questo memorabile lunedì 11 dicembre 2023.

sabato 16 dicembre 2023

A Carrara, il 16 dicembre, un convegno e una manifestazione nazionale per salvare le Alpi Apuane: LE MONTAGNE NON RICRESCONO.

Dal confronto di decine di associazioni, comitati e movimenti del territorio apuano nasce un appello alla mobilitazione per contrastare l’assalto alle Alpi Apuane e a tutte le montagne.

ALPI APUANE – IL SENSO DELL’ECCESSO

Quello che purtroppo osservo quando sono al cospetto delle Alpi Apuane è il senso dell’eccesso.

Eppure all’inizio c’è la meraviglia per quel chiarore lontano luminescente che appare e fa pensare alla neve, anche in piena estate.

Dalla meraviglia alla incredulità il passaggio è di quelli che ti si legge subito sul viso. Come quando passi dallo stupore allo spavento

NO! NON È NEVE!

Più ti avvicini e più scopri strane geometrie. I fianchi delle montagne, da morbidi e tondeggianti, sono diventati alti gradoni spigolosi. Dove c’era roccia ora ci sono innaturali vuoti.

Il bianco è quello della roccia messa a nudo.

Estrarre, tagliare e trasportare. Sempre più e sempre più velocemente e non per finalità artistiche, di pregio, di arredo o piastrelle. Il materiale si preleva in quanto carbonato di calcio utilizzato per molteplici altri scopi.

L’eccesso diventa irreversibile danno ambientale

La risposta a questo crescente scempio è solo culturale per scegliere di cavare il giusto, a vantaggio della collettività e non chi si arricchisce.

ALPI APUANE: MERAVIGLIA D’ITALIA

Le Alpi Apuane sono tra i luoghi più belli d’Italia. Inserite nell’Appennino si distinguono per l’aspra morfologia dai versanti alti ed inclinati, le valli incise, i profondi abissi e le cavità. Clima e posizione geografica determinano ambienti vari ricchi per flora e fauna. Ci troviamo nel regno del marmo che ha reso famosi questi luoghi nelle testimonianze storiche e culturali. Oggi però le cave segnano irreversibilmente questi territori e sono il problema ambientale più rilevante.

LE CRITICITA’ – IL FUTURO è nelle mani dei GIOVANI

Difficile gestire la compatibilità delle attività estrattive con i fini di tutela e salvaguardia dell’area protetta. Le cave sono la causa di deturpazione paesaggistica e degrado ambientale, ci sono cave sopra i 1.200 metri che è il limite altitudinale per gli interventi in Appennino e inoltre molte si sviluppano in galleria. E’ ingente la quantità di materiali estratti con l’inquinamento delle falde acquifere e quello dato dal traffico di mezzi pesanti.

TOSCANA, AREE PROTETTE, PAESAGGIO

La Toscana è Regione di Aree Protette con 3 Parchi Nazionali e la presenza di Parchi Regionali a sottolineare il valore d’insieme di luoghi e popolazioni tra natura e cultura. A sostegno di questi territori si fa appello alla Costituzione e alla Repubblica che tutela il paesaggio. Ed ecco che il paesaggio assume un valore inteso nella sua accezione più ampia, come paesaggio emozionale, culturale tale da definire il senso identitario non limitato alla sola percezione panoramica.

PIZZONE II

L’impegno Cai c’è per contrastare l’assalto a tutte le montagne. Come altro esempio simbolo evidenzio quelle del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, minacciate dal Progetto enel “PIZZONE II”, posto opportunamente all’attenzione del 101° Congresso Cai dalla Sezione Cai di Castel di Sangro.

PROGETTO ENEL “PIZZONE II”: DETERMINAZIONI DELLA COMUNITÀ DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE (link alla pagina del Parco)

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2023.12.09 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
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Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




La Magia del Sentiero – inCammino per andare e diventare

La Magia del Sentiero

inCammino per andare e diventare

Mi trovo sul sentiero e fantastico sulle tante persone che lo hanno percorso.
Sono stati alpinisti, boscaioli, cacciatori, ma trovo anche studiosi, ricercatori, artisti, pittori, insegnanti, fotografi, militari e sicuramente filosofi ed esteti.

Immagino queste persone al Fondo della Salsa, ai piedi della grande Parete Nord del Monte Camicia, tutte riunite per condividere una riflessione sul futuro della Montagna.

«MENTRE IL SENTIERO CI INDICA DOVE ANDIAMO, NOI DECIDIAMO COME PERCORRERLO E CHI DIVENTARE»

Bellezza e Meraviglia
di Montagna

IL CAI SI PRENDE CURA DELLA MONTAGNA

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2023.11.03 pubblicato 

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 Giornalista
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Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




ANCHE GLI ALBERI CADONO

ANCHE GLI ALBERI CADONO

@Di Donato

La montagna è avvolta da nuvole impressionanti che, accucciate sulla cresta, aumentano la quota delle vette. Il movimento, tra gioco e fantasia, aggiunge chiome mutevoli allungate spavalde e brillanti, cangianti tra il bianco e il grigio cenere da legna di faggio bruciata.

Il vento tutto permea e riempie a strattoni. Trasporta e scuote. Si insinua e sibila, tra ali e foglie, che ora carezza, ora agita. Si avverte la sua forza dinamica.
I crinali sono la sua palestra.

Siamo sempre in movimento

Il vento è forza della natura. Nasce da una disuguaglianza, da una differenza. Masse d’aria che si spostano da un punto all’altro dell’atmosfera, spinte dal cambio di pressione. Abbiamo in basso aria più calda che vuole salire verso l’alto e lascia spazio all’aria più fredda. Nasce così un rincorrersi giovanile di flussi d’aria, intermittenti, rutilanti, caldi e freddi, con cambio di direzione, improvvisi rallentamenti e tutto questo mentre il sole, che è all’origine di turbinio e rimescolamento, osserva dall’alto, a volte nascondendosi proprio dietro le nuvole che agita e continuamente compone e scompone.

@Di Donato

La Grande Quercia

Questa volta però il vento l’ha fatta un po’ grossa. Ha buttato giù la grande quercia che troneggiava e vegliava sull’agriturismo “il bivacco del parco”.

Era lì, pronta a salutare ogni gradito ospite di questo spettacolare luogo del Gran Sasso d’Italia, nell’accogliente casa che era nata attorno a lei. Un segno forte del paesaggio.

TANTE STORIE DA RACCONTARE

Albero e roccia

Aveva come amica lontana la Parete Nord del Monte Camicia e riuscivano a salutarsi ogni giorno, normalmente il mattino presto e poi la sera all’imbrunire. La quercia di giorno aveva tanto da fare, sia orientando le foglie verso il sole, sia prendendosi cura di tutti gli animali che venivano a visitarla, dagli uccelli, agli insetti, ai piccoli roditori. C’era spazio e attenzione per tutti.
Il grande albero c’era, protettivo e generoso. Una presenza rassicurante.

Castelli

Affacciato sull’abitato di Castelli, ne ha visto costruire le case distribuite a pettine e poi quelle risalenti il pendio. La notte era illuminata dai fuochi che brillavano dalle fornaci che poi liberavano le meravgigliose ceramiche, con decori che la grande quercia ha saputo anche ispirare, ritrovandosi così rappresentata nelle scene del particolare paesaggio castellano.

Lo Steccato

Terribile il terremoto, ma le radici erano forti Nel vedere le case venire giù e poi lo sforzo, di donne e uomini, per ricostruire il grande muro di contenimento ad archi, Lo Steccato, avrebbe voluto mettere a disposizione anche le sue grandi braccia.

Gli alpinisti

Uno dei motivi che la distraeva dalla tranquilla quotidianità, era quando, indirizzando bene le foglie come una sorta di cannocchiale, si accorgeva che piccoli punti neri si muovevano in salita lungo la parete. Non riusciva a spiegarsi chi e cosa fossero quei punti e infatti non conosceva gli alpinisti, ma la curiosità era tanta. Ebbe una sorta di intuizione e illuminazione quando, per verificare il suo stato di salute, un agile forestale risalì dalla base alla chioma.
È così scoprì che l’uomo si arrampicava su piante e pareti.

Il boato

Un’altra situazione che riusciva a richiamare la sua attenzione era quando la grande Parete Nord diventava tonante. E questo accadeva d’inverno; all’improvviso un boato sembrava quasi scuotere i rami spogli. La reazione era sempre un po’ lenta, intorpidita dalla meritata fase di riposo dei mesi freddi; quando riusciva a concentrarsi bene la nuvola bianca della valanga era già terminata, persa nell’aria.
Ma che fosse accaduto qualcosa di importante se ne accorgeva bene.

Il tempo

Adesso, dopo secoli, secoli e secoli, almeno cinque, … ultimamente non riusciva più a contare bene gli anni, la quercia è caduta a terra, lunga distesa sul suolo che era abituato a guardare dall’alto.

La forza di gravità e quella del vento hanno avuto la meglio a quella delle radici che l’hanno sempre tenuta ben ancorata al terreno, forti e insensibili al passaggio delle stagioni.

Panta rei

Tutto scorre ed evolve. Lo spostamento ha sempre una causa, sia quando a muoversi sono le masse d’aria, d’acqua, di neve, suolo e la stessa pianta, sia quando invece si muovono gruppi di persone, come nel caso dei migranti.

Siamo tutti elementi e parte dell’unico grande sistema che è Gaia, la nostra Terra.

Lascito

Cos’è che ci lascia questo grande albero?
Quanti i benefici ecosistemici?
Ci ricorda che con le sue funzioni ha assorbito CO2 dall’aria, trattenendo il carbonio e rilasciando in atmosfera ossigeno. Tanta pulizia dell’aria e tanta acqua messa in gioco. Il suo è stato un percorso simile al ciclo di vita dell’uomo.
Dall’albero impariamo a tenere salde le nostre radici.  Abbracciarlo ci fa stare bene.

Per saperne di più

LA RIVISTA n4 del Club Alpino Italiano (settembre 2023), come numero monografico è dedicato a BOSCHI E FORESTE.
Sfogliamola insieme per capire che, come ci anticipa l’editoriale … un equilibrio tra elementi naturali e presenza umana non è solo possibile, ma indispensabile.

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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.10.26 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




PERCHÉ É IMPORTANTE CONTINUARE A FARLO!

PERCHÉ É IMPORTANTE CONTINUARE A FARLO!

@Di Donato

A Milano. Il brusio tiepido della città sale ed entra dalla finestra aperta, rotto dallo stridio di una frenata e dal ritmico picchiettio di un mezzo che avverte di essere in movimento.

Sul soffitto con le travi di legno, le ali spiegate di un Albatros invitano a volare alto. La casa è accogliente e le pareti slanciate ricevono volentieri aerei rami di piante che risalgono intrepide e disegnano sinuose lingue di verde.

Ma che ci faccio a Milano? Oggi parto!

Ieri sono stato alla Sede centrale del Club Alpino Italiano, via Errico Petrella 9. Una passione per la montagna che porto cucita sulla pelle. Un interesse per l’ambiente a 360 gradi. Sarà che sono nato a Rivisondoli, in un piccolo paese di montagna affacciato su accoglienti pianori, sarà che ho vissuto molto ad Ancona, sull’Adriatico con le vicine meraviglie del Conero, sarà che ho frequentato l’Università dell’Aquila, città montanara, eccellenza d’Appennino, saranno i miei studi con la laurea in Fisica, appassionante scienza senza fine. Ma l’interesse per ciò che è Natura esplode sempre continuamente dentro me.

Castelli

A Castelli, sotto la parete Nord del Monte Camicia, l’incontro con il Cai è stato fatale. Da socio fondatore di quella piccola Sezione ha preso il via un lungo percorso di impegno e risultati conseguiti e che sembravano certi. Una missiva indirizzata verso un possibile raggiungibile futuro migliore. Le cose però cambiano e non sempre in meglio.

E allora? E adesso? Mi guardo, quasi a non riconoscermi e mi interrogo sul futuro che lasceremo ai nostri figli.

Montagna e mare

Montagna e mare per me sono state due realtà fisse, solide, inattaccabili. Vastità e fisicità in comune. Da una parte ripidi e inaccessibili pareti e dall’altra rutilanti e vorticosi marosi.

Montagna e mare oggi sembrano essere grandi malati, segnati da sporcizia e inquinamento. Lo sfruttamento continuo ed eccessivo delle risorse naturali li sta riducendo in povertà.

Montagna e mare continuano ad esserci, ma non sono più gli stessi. Nelle vette scompaiono i ghiacciai e nell’acqua scompaiono i pesci. Gli ecosistemi non riescono più ad autorigenerarsi e impallidiscono.

La situazione è difficile. Lo vedo attorno a me, ma non sono solo io a dirlo. La voce è globale e planetaria. E così si fissano obiettivi e scadenze. Da quelli irrinunciabili del nuovo millennio, il 2000, scivolati al 2005, diventati del 2010 e a seguire del 2015 e poi i magnifici 17 obiettivi dell’Agenda 2030, con proiezioni al 2050.

Di questo passo non avremo più passo.

Eppure continuo ad agire, a presidiare e a lottare. Ma perché? Prima di tutto perché credo nel Club Alpino Italiano, la mia associazione che ama la montagna e vede lontano. Un mio buon riferimento formativo è stato nel 1974 il convegno internazionale “L’avvenire delle Alpi”. Un’analisi lucida e precisa del momento e delle prospettive. Vi invito a leggere il “piano d’azione”, indicato ben 50 anni fa.

Oggi noi abbiamo un esteso inquinamento industriale e agricolo, il consumo incontrollato delle risorse naturali e tanti scarichi urbani. Purtroppo a questi si aggiungono gli effetti meccanici sull’ambiente dovuti al consumo il suolo con le relative impermeabilizzazioni, la costruzione di strade, la cementificazione dei fiumi, spesso tombati, l’insistenza sugli impianti di risalita e l’innevamento artificiale e tanto altro ancora. Adesso poi sembrerebbe che il Governo abbia deliberato di cancellare il vincolo paesaggistico a tutela dei boschi. Paesaggio e bellezza sono due nostre ultime residue speranze, da riscoprire iniziando dai piccoli paesi di montagna.

L’impegno

Alla necessità di riuscire a convincere Governo e uomini di potere si sostituisce l’impegno a sensibilizzare e coinvolgere direttamente i cittadini. Ripartire dal basso, come nel caso dell’assurda pista da bob a Cortina d’Ampezzo, da oltre 120 milioni di euro. Insieme, in tanti per esigere che i partiti riescano a essere intransigenti nei confronti dei diritti delle generazioni future.

La Costituzione

Nell’art.9, troviamo la modifica della Costituzione, dell’8 febbraio 2022, dove il concetto di tutela si apre all’interesse delle future generazioni. E non è un accessorio, ma la rinnovata spinta che porta ad agire senza attendere la nuova catastrofe.
In gioco il valore della responsabilità, della trasparenza e quello della concretezza dei fatti.

Non sono più giovane e proprio per questo non accetto ci sia una terra disastrata da consegnare ai giovani.

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2023.10.19 pubblicato 

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Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




CORREVA L’ANNO 1974

CORREVA L’ANNO 1974

“L’AVVENIRE DELLE ALPI”: a Trento, per il Convegno internazionale del CAI e UICN con patrocinio UNESCO e Ministero Turismo e Spettacolo.

VIAGGIONE

Stordito dalle tante ore di viaggio alla fine il rumoroso treno si ferma a Trento. Scendo cauto in questa splendida e agognata città, sempre misteriosa, ma davvero tanto lontana. Dopo i primi passi nel centro storico la stanchezza improvvisamente scompare, rapito da suggestioni, architetture, immagini e icone. Trento è una città simbolo, sede importante per il Convegno in programma.
Una città accogliente, in queste giornate dal 31 agosto al 6 settembre del 1974.

TRENTO OSSERVATORIO SUL FUTURO DELLA MONTAGNA

Destinata a svolgere la funzione di osservatorio dal quale protezionisti, studiosi e uomini politici, di nazioni diverse, si ritroveranno per riuscire a prevedere il futuro delle Alpi.

INTERROGATIVI CHIARI

Gli interrogativi sono chiari: che cosa accadrà alle montagne a causa dell’attuale discutibile progresso? e … riusciremo a conservare un ambiente in equilibrio o subiremo gli effetti di una sfrenata speculazione?
Ci attendono più giorni di impegno ma penso proprio che il sacrificio sarà ben ripagato.
Presidente onorario del Convegno Giovanni Spagnolli,  Presidente Generale del Cai ma anche Presidente del Senato.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIOVANNI LEONE

Il 28 giugno 1974 in udienza al Quirinale è stata ricevuta una rappresentativa Delegazione del Convegno “l’Avvenire delle Alpi”. Con il Presidente Spagnolli c’erano il Sindaco di Trento (Benedetti), il Ministro del Turismo e Spettacolo (Ripamonti), il Comitato Convegno (Pedrotti), la Commissione Ecologica del Senato (Dalvit), il Direttore Film Festival “Città di Trento” (Grassi), la Commissione Centrale Cai per la Protezione della Natura Alpina (Saibene), l’UNCEM (Segnana), il WWF (Osio) e altri del Cai.

INVENTARIO: CAI e ITALIA NOSTRA

E non ci si può presentare a mani vuote. Al Presidente della Repubblica si consegna una copia dell’INVENTARIO DELLE AREE MONTANE DA POTER DA PROTEGGERE.

Documento storico realizzato dal Cai, Commissione Centrale per la Protezione della Natura Alpina e da Italia Nostra. Un censimento di luoghi tra eccellenza e vulnerabilità. Lavoro capillare di indagine e attenzione. Un meticoloso e convincente prendersi cura della Montagna, che ha favorito la nascita di molte Sezioni Cai.

Qualcosa di simile è stato riproposto nel 2013 con il rilievo di 150 casi emblematici segnalati dal Cai Tam per il 150° della fondazione.

84 PUNTI

Il PIANO D’AZIONE approvato al termine dei lavori è di ben 84 punti.
Le relazioni uomo ambiente sono giustamente considerate bidirezionali. Ogni aggressione contro la natura è destinata a ritorcersi contro l’uomo; viceversa, modificando profondamente le condizioni di vita dell’uomo si ha una ripercussione sulla natura che lo circonda.

4 SEZIONI

Organizzato in 4 Sezioni (tutte da rileggere):
1. PIANIFICAZIONE (1-29);
2. ASSETTO E UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE (30-52);
3. PROTEZIONE DELLA NATURA E DELLE SUE RISORSE (53-75);
4. ATTUAZIONE DEL PIANO (76-84).
Indirizzi validi e di visione e in particolare ho considerato quelli di Protezione della natura, riferiti anche ai parchi e al loro sistema.

1972 CONFERENZA A STOCCOLMA

“L’UOMO E L’AMBIENTE”. Di sicuro riferimento sono stati i 26 principi della dichiarazione di Stoccolma tenutasi dal 5 al 16 giugno 1972. Parteciparono 112 stati dell’ONU. Il documento è attento a ispirare e guidare le nazioni verso quella che oggi definiamo “sostenibilità”, delineata dai 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

1972 LIMITI DELLA CRESCITA – MIT Club di Roma

E che dire dello studio che ha aiutato a capire l’impatto sulla Terra sia della crescita demografica, sia dalle attività umane e dall’inquinamento? La Terra non è infinita e non ha inesauribili risorse di cibo e materie prime. Il peso dell’impronta ecologica dell’uomo, supera la capacità della Terra di reggerla.

IL CAI E IL FUTURO DELLA MONTAGNA

Mi immergo nei pensieri e risalgo nel tempo. Da viaggiatore privilegiato vedo come il Cai sia stato un attento precursore dei rischi per montagna e montanari, pronto a leggere i segni del cambiamento. Cito solo alcuni dei passaggi che hanno visto il felice periodo di crescita culturale e di proposta, avviato negli anni ’70 e prolungatosi senza interruzioni per un buon trentennio (spesso agendo da profeta), con analisi, obiettivi e strategie eccezionali per la loro sconcertante attualità :

(1981) BIDEALOGO CAI – pietra miliare e angolare sul comportamento della Nostra Associazione (link al documento). Approvato dall’Assemblea straordinaria dei delegati CAI a Brescia e particolarmente noto per la rivisitazione nell’Assemblea dei delegati del 2013, nel 150° del Cai a Torino, A mio avviso il documento base, icona del Cai, va gelosamente mantenuto e custodito come simbolo di un’azione preventiva e di cura, da antesignana Associazione Ambientalista.

– (1986) Il Cai e la sfida ambientale, Ivrea,  1° Convegno Nazionale della Commissione Centrale TAM – “Montagna da vivere o Montagna da consumare (link al documento)”.

-(1990) La “CHARTA” di VERONA, straordinario Documento finale del 94° Congresso del Cai (link al documento);

-LEGGE QUADRO n.394 del 1991, sulle aree protette, attraverso la quale il patrimonio naturale sul territorio nazionale deve essere sottoposto ad uno “speciale regime di tutela e di gestione”;

ALTA MONTAGNA: GLI INTERESSI IN CONFLITTO (1995), Convegno internazionale con Le “TAVOLE DELLA MONTAGNA” DI COURMAYEUR, Codice di autoregolamentazione delle attività sportive in montagna (link al documento).

-RETE NATURA 2000, rete ecologica diffusa su tutto il territorio d’Europa composta da due tipi di aree: i Siti di Importanza Comunitaria – SIC e le Zone di Protezione Speciale – ZPS.

Recentemente il Cai ha approvato:
-i DOCUMENTI DI POSIZIONAMENTO DEL CAI (2020-2022), riuniti nella pubblicazione “Il CAI e l’Ambiente” su cambiamenti climatici, biodiversità, boschi, transizione ecologica e aree protette (link per scaricare il documento).

101° CONGRESSO DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Riuscire a muoversi tra ambiente, economia, società e istituzioni non è semplice, ma è possibile. È quello che ci auguriamo dal 101° Congresso del Club Alpino Italiano, in programma il prossimo 25 e 26 novembre 2023 a Roma. (link alla pagina web del 101 Congresso Cai).

ALLORA?

In 50 anni cosa abbiamo appreso del mondo attorno a noi e come abbiamo modificato i nostri comportamenti? Come ignorare che viviamo travolti da cambiamento climatico, pandemia e terribili conflitti internazionali? Servono responsabilità, trasparenza e fatti.

POLICRISI

Mi sveglio, mi affaccio alla finestra, osservo l’orizzonte e spazio su scenari dove non compare il senso del limite. Nell’alpinismo, per la progressione, l’equilibrio è indispensabile. Nell’uso delle risorse naturali e umane, per chi specula, l’equilibrio è un inutile limite.

Accettiamo la realtà di policrisi e proviamo a risolverla.

Penso ai giovani e nella testa mi ronzano le parole dell’articolo 9 della Costituzione.

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.10.16 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Transumanza – domenica 10 settembre 2023 – Cai Castelli, 3a edizione

Transumanza – domenica 10 settembre 2023
Cai Castelli, 3a edizione

3a edizione

Siamo giunti alla 3a edizione di un riuscito coinvolgente appuntamento, aperto a tutti, ma soprattutto ai più giovani.

Paesi e genti di montagna

A Castelli c’è una Sezione Cai espressione di un piccolo paese del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Forte il legame degli operosi abitanti con il territorio. La ceramica ne è un esempio; nata dall’uso attento delle risorse naturali presenti: argilla, acqua, legname, fuoco e coloranti.

La pastorizia

A seguire tante altre attività in Montagna e tra queste la pastorizia con tutto ciò che  il Gran Sasso d’Italia, da Campo Imperatore e in ogni paese esprime sulla storia della Transumanza, con i tempi, i gesti e le azioni che l’hanno caratterizzata e trasformata in un’esperienza unica e coinvolgente.

Vicini all’ambiente

Il Cai si rivolge ai giovani e alle loro famiglie con il desiderio di riavvicinare tutti all’ambiente, alla manualità dei lavori, alla solidarietà e alla condivisione.
I mestieri in montagna sono di gruppo, servono braccia che sappiano lavorare insieme.

Giornata Transumanza

Con la 3 a edizione di domenica 10 settembre, ripercorreremo le tante fasi della pastorizia, un po’ con le pecore, un po’ con i cani pastore, un po’ mungendo, un po’ tosando, un po’ lavorando il latte da trasformare in ricotta e formaggio, un po’ scardando la lana e un po’ filandola. E poi l’assaggio di tanti prodotti delizia del palato.

Sono buoni i pascoli di Montagna

Alle pecore si continuano ad assicurare buoni pascoli, con latte per produrre dell’eccellente formaggio pecorino. Consiglio di provare quello prodotto a Farindola.

Rifugio Enrico Faiani per lo sdijun

Appuntamento per tutti al Rifugio Enrico Faiani della Sezione Cai Castelli, per la prima energetica colazione – sdijun – e l’avvio di una “gustosa” e “ricca” giornata.

La Montagna è faro di civiltà e culture

In un mondo, condizionato dall’economia e dalla globalizzazione, il valore dei luoghi è espresso dalle identità locali. Ricchezza e bellezza sono racchiuse in uno scrigno di biodiversità, genti e culture. Sono storia e vicende che consentono alla Montagna di essere ancora un luminoso faro di civiltà e futuro.

Le Comunità

Valorizziamo i piccoli paesi con le loro Green Community che utilizzano acqua, boschi e paesaggio e guardano al futuro. Non sfruttano!

Amatrice – Terre Alte – domenica 3 settembre 2023

La pastorizia nei secoli ha lasciato un’impronta importantissima nell’economia e nelle tradizioni delle genti di montagna.
Il Cai è ovunque custode dei segni dell’uomo in montagna, documentati dal progetto “terre alte”.

UNESCO

La TRANSUMANZA è stata inserita nel 2019 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. La transumanza è ancora praticata tra Molise, Abruzzo e Puglia, principale direttrice di questa storica attività presente anche nel Lazio e in Campania.

in Cammino

Dal Rifugio Enrico Faiani per camminare nei boschi di faggio e spazi aperti affacciati sulla valle, verso le grandi pareti, con i paesaggi che mutano passo dopo passo. E’ meraviglioso guardarsi attorno.

I sentieri sono messaggeri di bellezza e benessere

Il presidio del territorio

In questa complessa fase di cambiamenti ambientali, economici e demografici è fondamentale impegnarsi nell’educazione e nell’attenzione al mantenimento di competenze sociali e di relazione.
Determinante il coinvolgimento di comunità e territori dotandoli di efficaci strumenti operativi.

Il Rifugio Enrico Faiani, che ospita il Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” è cerniera tra l’abitato e la montagna.

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.09.05 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.