Una bella esperienza quella di correre dietro ai figli, specie se poi li si insegue in montagna.
Monte Amaro è una ambita vetta d’Abruzzo, impegnativa e tutta da scoprire. Determinante mettersi in cammino che sia bel tempo.
Ne vale la pena
Ne vale la pena per la sua particolare posizione tra il mare Adriatico e gli altri monti, per il paesaggio incredibile, vicino e lontano, che ci aiuta a scoprire e apprezzare, per il sentiero di avvicinamento che a ogni passo muta forma e racconto, per gli ampi pianori sommitali e la lunga aspra cresta verso l’infinito.
Da Eugenio la Maiella è stata osservata sempre con ammirazione e rispetto. E questa volta l’ha raggiunta di slancio, tutta d’un fiato, quasi inaspettatamente. Il programma iniziale prevedeva la salita dalla Stazione di Palena sul Monte Porrara, per poi scendere a Campo di Giove seguendo questo aereo e paesaggistico tratto del Sentiero Italia Cai. Ma, e compare il ma, a Guado di Coccia, lo sguardo si inarca rapito, segue il volteggiare delle nuvole, mentre l’ondulata cresta si allunga sull’orizzonte. E i piedi agili sanno subito dove dirigersi.
La Maiella è così, ti prende senza che tu te ne accorga e, sedotto, inizi a salire. Come compagni d’escursione i propri racconti, lasciati lungo il percorso. Dieciraccontialprezzodiuncaffè
Il resto è avventura, spazi infiniti, natura aspra e selvaggia, esplosione di vita tra rocce frantumate, Camosci d’Abruzzo dominatori d’altura e il rosso “bivacco Pelino” calato dalla luna.
Il rientro a Fonte Romana è accompagnato dalle ultime luci del tramonto e dalle prime ombre lunghe della sera.
Nel Parco Nazionale della Maiella – Eugenio, socio Club Alpino Italiano, della Sezione Cai Castelli. giovedì 10 agosto 2023
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo –Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette“
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
LA MONTAGNA SI TINGE DI ROSA – domenica 19 giugno 2022 con il Cai
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LA MONTAGNA SI TINGE DI ROSA
– domenica 19 giugno 2022 In Montagna con il Cai, Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano Abruzzo alla scoperta del rapporto storico Donna – Montagna Abruzzese
in Montagna con il Cai
La CRTAM del Cai Abruzzo propone una particolare giornata di avvicinamento alla montagna. Ci troveremo nel Parco Nazionale della Maiella, nel cuore dell’Abruzzo, nella Valle Giumentina, località simbolo dell’Italia centrale. L’escursione in programma consente di apprezzare la presenza di singolarità storiche, naturalistiche e culturali.
Il rapporto Donna-Montagna Abruzzese
Luoghi che si colorano di rosa con le storie dell’antico e del nuovo rapporto Donna-Montagna Abruzzese. La preparazione dell’evento è stata articolata, curando le diverse soste con i mirati incontri lungo l’itinerario. Nel corso della giornata conosceremo le figure femminili protagoniste e custodi della cultura agro-pastorale del nostro territorio montano. I nostri passi saranno accompagnati dalle sonorità musicali della tradizione orale eseguite da Silvia Santoleri.
Il Cai ha delineato questo racconto in rosa e lo offre ai partecipanti.
Oltre 100 partecipanti
Il numero 100 porta bene al Cai e, dopo l’esperienza della settimana scorsa con le 100 donne sul Matese in occasione della giornata “in Cammino nei Parchi”, anche sulla Maiella la Tam vede pienamente riconosciuto il proprio impegno. Saranno infatti presenti soci delle Sezioni Cai di Pescara, Lanciano, Castel di Sangro, Guardiagrele, Ortona, L’Aquila, Vasto, Coppo dell’Orso e Atessa (e qualche altra Sezione potrebbe aggiungersi))
La Valle Giumentina
Percorreremo la Valle Giumentina, sui prati della Maiella che raccontano la fatica dei contadini e dei pastori della montagna.
Sapori di Montagna
A conclusione dell’escursione le produttrici locali accoglieranno i partecipanti per la presentazione e le degustazione di piatti e prodotti tipici dai sapori locali.
La capacità tutta femminile di esserci e reinventarsi
Quest’anno, oltre ad analizzare il rapporto storico, l’attenzione sarà focalizzata sulla capacità che hanno le donne di sapersi reinventare, adattarsi a lavori da sempre appannaggio degli uomini e trovare ancora la forza di trasformare paesaggi bellissimi ma difficili in vecchie/nuove economie per poter tornare a lavorare, e quindi a vivere, sulla selvaggia Maiella.
Il paesaggio
Il percorso ad anello si svolge in ambiente panoramico, affacciati sul massiccio della Majella e sulla montagna del Morrone. Spingendo oltre lo sguardo si staglia, ben riconoscibile il Massiccio del Gran Sasso d’Italia.
L’itinerario
L’itinerario è accessibile a tutti, su sterrate e piste forestali. Sapientemente accompagnati ascolteremo il linguaggio dell’ambiente con le aree agricole, le colture, i pascoli e il bosco in continuo dialogo .
Aggiornamento Tam
Per gli Operatori Tam del Cai è anche un incontro di Aggiornamento.
Programma
– Ritrovo ore 8:00 a Decontra di Caramanico (PE) presso la Chiesa di S. Antonio – Partenza ore 8:30 – Percorso ad anello: Decontra (820 m) visita del borgo antico – località il Pozzo – Quercia secolare – Fonte Roberto – Contrada Valli – Valle Giumentina – Decontra. – Dislivello 200 m – Distanza 7 km – Durata 2 ore e 30 minuti (escluso soste) – Difficoltà E (escursionistica) – Pranzo individuale al sacco
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
ROMA-PESCARA / PROGETTO POTENZIAMENTO FERROVIA -CONTRARIETA’ DI “ITALIA NOSTRA” E NON SOLO.
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ROMA-PESCARA / PROGETTO POTENZIAMENTO FERROVIA – CONTRARIETA’ DI “ITALIA NOSTRA”…E NON SOLO.
Risorsa acqua e ambiente sono la nostra speranza di futuro. Peccato che in quasi due anni di emergenza e crisi sembra non sia cambiato nulla.
Traforo del Morrone
Il traforo del Monte Morrone in Abruzzo, nel Parco Nazionale della Maiella, rischia di essere l’ennesima opera dal grande impatto ambientale. Sono in gioco (ma gioco non è) risorsa acqua e ambiente, insieme all’uso (sperpero) di denaro pubblico (cioè di tutti noi). Complessivamente si prevede la spesa di 6.564 milioni di Euro. Lo fa presente Italia Nostra.
Italia Nostra
Italia Nostra interviene con chiarezza e pone l’attenzione sui limiti di una proposta che, realizzando una galleria ferroviaria sotto il Monte Morrone, stravolgerebbe il delicato sistema idrogeologico presente, con elevati costi ambientali e sociali a fronte di una riduzione dei tempi di percorrenza di 10 minuti sulla tratta Pescara-Sulmona (tagliando completamente fuori le stazioni e i paesi di Tocco da Casauria, Bussi sul Tirino e Popoli).
novembre 2020
Nel novembre 2020 il Presidente del Parco Nazionale della Maiella Lucio Zazzara, in riferimento al progetto di potenziamento ferroviario Roma-Pescara faceva presente: “la galleria sotto il Morrone è un intervento che, in qualunque condizione, porrebbe importanti questioni di sostenibilità ambientale e che, nello specifico, appare perfino di difficile comprensione. Sicuramente non attuabile per le probabili, pesanti conseguenze di rischio idrogeologico e sismico” Si intende intervenire pesantemente sul territorio e tra l’altro il Presidente Lucio Zazzaro continuava “Abbiamo appreso solo in via informale e grazie a elaborati presentati in conferenze pubbliche dei contenuti del progetto ferroviario per il rinnovo e la velocizzazione della linea Pescara-Roma” che, nel collegamento tra la Val Pescara e la Valle Peligna, prevede «una galleria di addirittura 13 km sotto il Monte Morrone. In via preliminare, il Parco Nazionale della Maiella stigmatizza queste modalità”
Ricordo che in quei giorni fine 2020, dei limiti e della pericolosità del Progetto se ne discusse ampiamente in seno alla Commissione Regionale Tam del Cai Abruzzo, confortati in quel caso dalla posizione del Parco Nazionale della Maiella e fiduciosi in un ripensamento di RFI e Regione Abruzzo.
febbraio 2022
Italia Nostra onlus interviene sulla realizzazione della nuova Roma-Pescara presentando un dossier in cui lancia l’allarme sulle conseguenze che l’opera avrebbe sulla più grande riserva idrica d’Abruzzo, sulle aree di natura protetta e sui danni sociali.
Giovanni Damiani, Vice Presidente Nazionale Italia Nostra
SUL NUOVO TRACCIATO DELLA FERROVIA ROMA PESCARA: A RISCHIO LA PIÙ GRANDE RISERVA IDRICA D’ABRUZZO, AREE DI NATURA PROTETTA E DANNI SOCIALI (di Giovanni Damiani, Vice Presidente Nazionale Italia Nostra) da Il Foglietto della ricerca, del 16 febbraio 2022 (link)
Ieri ho avuto con Italia Nostra onlus di cui sono Vicepresidente Nazionale, assieme ai dirigenti regionali e delle Sezioni locali dell’Associazione, una conferenza stampa. Riguarda il tracciato previsto nel progetto di pre-fattibilità della ferrovia Pescara-Roma che prevede due gallerie, lunghe rispettivamente 9,8 km e 1,4 km, da Scafa a Pratola Peligna, all’interno del massiccio del Monte Morrone. Sono previsti tempi di realizzazione di oltre 7 anni, e una spesa stimata in 930 milioni di euro.
Il traforo interessa, tra l’altro, completamente le sorgenti del Giardino, col rischio che in presenza di drenaggi le stesse possano addirittura seccarsi. Il nuovo tracciato , infatti, andrebbe ad intercettare trasversalmente il flusso della grande falda idrica del Monte Morrone, (vedi immagine tratta da una pubblicazione scientifica sul Bollettino della Società Geologica Italiana genn. 2001 ove ho aggiunto la linea colorata del nuovo tracciato ferroviario).
Quelle del Giardino, con acque oligominerali di eccezionale qualità chimico-fisica, sono captate fin dal 1958 ad uso potabile e distribuite tramite il principale acquedotto d’Abruzzo. Alimentano i rubinetti di tutti i centri abitati della Valle del Pescara, inclusi i capoluoghi Chieti e Pescara e con le interconnessioni acquedottistiche, i 64 Comuni dell’Ambito Ottimale gestito dall’ACA. Vengono immessi in rete 88.000.000 di mc. all’anno a beneficio non solo di tutti i comuni della Provincia di Pescara, ma anche di popolosi Comuni della costa (Francavilla a Mare), dell’interno (Bucchianico) e parte di quella di Teramo (Silvi e Atri). La popolazione residente, che utilizza l’acqua del Morrone, è di circa 450.000 abitanti, con punte di oltre 650.000 nei periodi estivi. La necessità di drenare l’acqua svuotando la montagna per le gallerie, mette a rischio di scomparsa completa o parziale di gran parte delle 37 sorgenti censite alimentate dalla stessa falda, la scomparsa habitat con la loro biodiversità nelle pregevoli zone umide della Valle Peligna all’interno del Parco Nazionale della Majella-Morrone. Scontata pure la diminuzione, a tratti drastica, delle portate idriche fluviali dei fiumi Sagittario, Vella, Pescara . L’esperienza del Gran Sasso ha mostrato inoltre come neppure le acque drenate ed eventualmente “recuperate” ad uso potabile dalle gallerie sono immuni da impatti perché soggette a episodi d’inquinamento. Per capire la gravità dei rischi, oltre all’esperienza del Gran Sasso, basta guardare esperienze analoghe in altre parti d’Italia. Nella tratta Firenze-Bologna a causa dei tunnel ferroviari, il Mugello è divenuto una terra devastata per lo sconvolgimento dell’intero equilibrio idrogeologico del territorio. La diminuzione dell’acqua ha comportato ricadute pesanti sull’ecosistema montano, influendo negativamente sulla flora e sulla fauna anche in aree a tutela naturalistica; ha costretto aziende agro-zootecniche a chiudere i battenti. Le gallerie principali del Tav hanno svuotato la montagna e provocato scomparse di sorgenti, pozzi e torrenti. Diversi corsi d’acqua sono stati dichiarati biologicamente morti, a causa della perdita totale del deflusso estivo. La falda si è abbassata di almeno 200 metri (600 metri quella del Gran Sasso!) e grandissimi volumi di acqua sono andati perduti per sempre. E’ cambiato persino il percorso sotterraneo. MA VI SONO ANCHE IMPATTI SOCIALI DA EVITARE. Il progetto di pre-fattibilità esclude dal collegamento ferroviario prossimale i comuni di Tocco da Casauria, Bussi sul Tirino e di Popoli, per l’abbandono dell’attuale linea ferroviaria, coi loro centri limitrofi. Per i cittadini di quest’area è una disincentivazione all’utilizzo del treno e la preclusione futura all’utilizzo del sedime ferroviario in funzione integrativa metropolitana per contenere il trasporto privato e le emissioni clima alteranti. E’ un incentivo all’abbandono delle aree interne, per carenza di servizi… Il tracciato proposto non si motiva né sotto il profilo costi/benefici (opere faraoniche e costosissime per guadagnare circa 10 minuti di percorrenza) né sotto quello dell’impatto ambientale. I rischi ecologici legati soprattutto all’alterazione del sistema idrogeologico, sono potenzialmente irreversibili, così come i danni economici e sociali. ABBIAMO CHIARITO DI ESSERE DECISAMENTE SOSTENITORI DEL TRASPORTO FERROVIARIO E PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA LINEA PESCARA-ROMA datata 1880. Proprio per questo si chiede a RFI di abbandonare QUESTA l’ipotesi di nuovo tracciato e di valutare opzioni alternative meno impattanti sull’ambiente sul paesaggio e di avviare un confronto con le comunità locali e l’associazionismo. Va applicato il principio di precauzione. Aspettiamo che Regione, ERSI (Ente Regionale Servizio Idrico), Comuni interessati facciano sentire la loro voce.
Considerazioni finali
Tutti siamo favorevoli alla riqualificazione della ferrovia Pescara-Roma, ma è altrettanto chiara la ferma opposizione sul tracciato previsto nel progetto presentato che prevede il traforo del massiccio del Monte Morrone. Crediamo infatti nella bontà del trasporto su ferro ed è stata dolorosa e non sanata la soppressione del meraviglioso tratto ferroviario da Sulmona a Castel di Sangro fino a Carpinone (tratta che potrebbe essere utilmente riattivata e che attualmente viene utilizzata solo per la circolazione di treni turisticicon il nome “Transiberiana d’Abruzzo – Ferrovia dei Parchi”).
Per il Monte Morrone sono evidenti i rischi ecologici connessi all’incidenza sul sistema idrogeologico e ai danni economici e sociali per gli effetti collaterali.
La risorsa acqua dolce è tra le indispensabili alla vita e sempre più si caratterizzerà come emergenza. E’ pertanto necessario anticipare le criticità e quindi tutelarla gelosamente per la sua preziosità e l’incidenza sui servizi ecosistemici (è di questi giorni il dato sulla siccità nell’Italia del Nord che sempre meno potrà contare sull’apporto idrico dalla fusione dei ghiacciai).
I paesi sono le porte di accesso alla scoperta e alla conoscenza di territori e culture. E’ un grave errore escluderli dalle direttrici viarie, accentuando spopolamento e spaesamento.
Il Principio di Precauzione è essenziale e impone grande cautela e buon senso nell’assumere decisioni politiche che comportano significative ricadute ambientali, sociali ed economiche nella gestione di risorse diverse.
A RFI, Regione Abruzzo, Governo e altri Enti interessati il compito di rivedere l’ipotesi del nuovo tracciato ferroviario Pescara-Roma individuando opzioni alternative meno impattanti sull’ambiente e le sue risorse. Si tratterebbe di risparmiare anche molto!!!
Inoltre, considerando l’attuale situazione di emergenza climatica da contenere, gli obiettivi di Agenda 2030 da raggiungere e il recente riconosciuto ruolo di Zone Interne e Montagna (obiettivo 11) da ASviS, va garantita la partecipazione di cittadini e associazioni al processo decisionale di Transizione Ecologica, affinché le scelte rappresentino un reale momento di progresso e cambiamento.
Della tutela del Monte Morrone e delle sue insostituibili risorse ne potremo riparlare e aggiornarci tra un mese, il 22 marzo 2022 Giornata mondiale dell’acqua.
BUONA MONTAGNAa tutti!
2022.02.18 (pubblicato)
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
RIVISONDOLI negli ALTOPIANI MAGGIORI D’ABRUZZO – Con il SENTIERO ITALIA CAI alla scoperta delle BELLEZZE D’ITALIA
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RIVISONDOLI negli ALTOPIANI MAGGIORI D’ABRUZZO Con il SENTIERO ITALIA CAI alla scoperta delle BELLEZZE D’ITALIA
DESIDERIO DI TRANQUILLITA’ – IN MONTAGNA E’ POSSIBILE STARE MOLTO BENE
Il desiderio di vivere con leggerezza le situazioni, di divertirsi con serenità, guardare luoghi con occhio tranquillo. In Montagna ci si può muovere in sicurezza sanitaria, potenziando le difese immunitarie.
NEGLI ALTOPIANI MAGGIORI D’ABRUZZO
Abbiamo bisogno di circostanze giocose, senza togliere nulla alla serietà del momento e all’emergenza data dal covid e dalla crisi climatica. L’ambiente e i paesaggi aperti ci regalano questa opportunità. Così mi sono sentito a Rivisondoli negli Altopiani maggiori d’Abruzzo.
IN ESCURSIONE DA PAESE A PAESE, il 3 gennaio 2022
In escursione lungo un tratto del Sentiero Italia CAI (segnavia SI rosso-bianco-rosso), dal paese di Rivisondoli, affacciato sulla luminosa piana, verso la raggiunta stazione ferroviaria di Rivisondoli-Pescocostanzo, (con i suoi 1268,82 m è la più alta d’Italia dopo quella del Brennero). In cammino nei prati fino a Pizzo Coda da dove (lasciato il Sentiero Italia CAI) si prosegue all’Eremo di San Michele (che rinvia alla storica interregionalità della transumanza Abruzzo Puglia), salendo a Pescocostanzo, con i suoi merletti realizzati da abili orafi e ricamatrici e poi concludere l’anello escursionistico a Rivisondoli, lungo il sentiero a mezza costa o con la pista ciclabile.
CAVALLI IN LIBERTA’
Questo spettacolare anello tra le Pietre Cernaie il Monte Girella, affascinato dal gioco dei corsi d’acqua si svolge nella vibrante pianura scossa anche dal felice calpestìo di cavalli in libertà. Tutto questo mentre al sole che scaldava si contrapponeva il vento che, seppur lieve, colmava la vallata.
IMPEGNARSI PER UN FUTURO POSSIBILE IN ARMONIA CON LA NATURA
Cultura, natura, panorami, colori, odori, raccontati tutti in una appagante escursione, ritemprati alla fine da una gustosa cioccolata con panna e altre dolcezze nella pasticceria Botton D’Oro a Rivisondoli. In questa educativa proposta di esperienza all’aria aperta, pensata anche per famiglie, c’è tutta la vocazione escursionistica degli Altopiani maggiori d’Abruzzo, zona cerniera tra Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio Molise e Parco Nazionale della Maiella.
VILLAGGIO DEGLI ALPINISTI – ALTRA NEVE
Negli Altopiani maggiori d’Abruzzo, straordinario concatenamento di pianori e paesi, serve indirizzare i prossimi investimenti da PNRR e altre risorse nazionali e regionali, sulla qualità e la diversificazione del turismo in ogni stagione dell’anno. Va superata la monocultura dello sci diventato un modello turistico sempre più insostenibile per l’uso di suolo, acqua ed energia. La vicinanza dei Parchi e la presenza di SIC e ZPS, Rete Natura 2000, con misure e interventi sul territorio indirizzano e migliorano la coesistenza tra comunità e patrimonio ambientale. Di riferimento il progetto Cai, Villaggio degli Alpinisti, attuato nelle Alpi e che può trovare efficace applicazione in Appennino.
Buona Montagna a tutti!
2022.01.05(pubblicato)
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.
OSSERVATORIO SULLE AREE PROTETTE D’ABRUZZO – Un appello alle Associazioni Ambientaliste – L’euforia dell’economia non paga l’ambiente
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OSSERVATORIO SULLE AREE PROTETTE D’ABRUZZO – Un appello alle Associazioni Ambientaliste – L’euforia dell’economia non paga l’ambiente
La proposta di fare squadra e comporre un Osservatorio sulle Aree Protette d’Abruzzo che riunisca le Associazioni Ambientaliste dovrebbe essere una valida idea. Insieme per rispondere positivamente alle necessità poste da Parchi e altre Aree Protette che hanno grande necessità di dialogare tra loro e di presentarsi coese nel trattare le attuali emergenti dinamiche di gestione e tutela. Un Osservatorio sulle Aree Protette d’Abruzzo che veda presenti i rappresentanti delle Associazioni Ambientaliste nominati nei Consigli Direttivi dei Parchi.
Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso: esempio positivo
In Abruzzo ne è dimostrazione positiva l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso che vigila e interviene caparbiamente affinché tutela e salute vengano garantite a ogni cittadino. l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso vede la presenza di WWF, Legambiente, Club Alpino Italiano, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB e Italia Nostra.
Sostenibilità
La Sostenibilità è argomento guida che deve accompagnare ogni riflessione e azione. Ricordo che di Sviluppo Sostenibile se ne parlava molto negli anni Settanta e Ottanta. Già allora la crisi ecologica veniva deformata dall’economia, annebbiando che l’obiettivo è puntare sulla “qualità” dello sviluppo, invece che sulla “crescita” quantitativa dell’economia. L’euforia di fine secolo del “nuovo tecnologico e finanzia” ha “addomesticato” ogni senso di responsabilità. Oggi si sommano più situazioni sociali e ambientali negative amplificando ulteriormente divari e diseguaglianze tra Nord e Sud, centro e periferia, città e paesi, costa e aree interne.
L’euforia dell’economia continua a porre in secondo piano l’ambiente. Alla Natura non diamo il tempo di rigenerare le risorse che utilizziamo. Non si può continuare a ritenere che la crescita possa essere infinità in una Terra dalle risorse finite!
Cosa mi sento di chiedere Le zone montane sono aree dove tradizione e risorse naturali si incontrano e necessitano di modelli di gestione specifici e di approcci innovativi, sia in termini di visione politica sia di strumenti operativi. In questo millennio che vede PNRR e Green New Deal, la sostenibilità è un requisito fondamentale per vincere le sfide legate a tutela dell’ambiente, competitività economica e benessere sociale da riconoscere a Comuni e popolazioni locali.
100 anni del ParcoNazionale d’Abruzzo Lazio Molise (serve il logo 100) Iniziamo a preparare i festeggiamenti per i 100 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio Molise. Il 2022 sarà l’anno di questo grande e unico appuntamento che sarà celebrato insieme al Parco Nazionale del Gran Paradiso che vanta la stessa storicità. I Parchi stanno lavorando insieme, un esempio d’intesa che abbraccia Alpi e Appennino. Una base avviata dai Presidenti Antonio Carrara (PNALM) ed Italo Cerise (PNGP). L’attuazione 2022 sarà invece a cura dei nuovi Presidenti Giovanni Cannata (PNALM) e da chi sarà nominato nel PNGP.
L’appuntamento 2022 è evento epocale di riferimento per tutte le Aree Protette d’Abruzzo, d’Appennino e d’Italia. Un esempio virtuoso d’intesa che abbraccia Alpi e Appennino. Abbiamo la possibilità di raccogliere, organizzare e confrontare 100 + 100 anni di iniziative e buone pratiche di queste due singolari Aree Protette.
Parchi per il clima L’impegno di Parchi per il Clima è un esempio di azione, avviata nei Parchi Nazionali, da armonizzare e condividere con i Parchi Regionali, negli interventi per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici con lo scopo di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. C’è poi la biodiversità da studiare e tutelare in linea con gli obiettivi Agenda 2030 dell’ONU, con la Strategia europea sulla Biodiversità 2030 e con le politiche di Sviluppo Sostenibile.
Parco Regionale Sirente-Velino Incredibile la Situazione del Parco Regionale Sirente-Velino, che la Regione Abruzzo, invece di rilanciare, ha recentemente ridotto nell’estensione per dare spazio a settoriali interventi legati a una matura ed energivora industria dello sci. E’ questo un indicatore del grave stato di malessere dell’unico Parco Regionale d’Abruzzo che, nonostante l’enorme ricchezza di biodiversità, bellezze naturalistiche e paesaggistiche, viene lasciato in condizioni organizzative e finanziarie precarie. E’ necessario il reintegro dei territori sottratti e un’analisi attenta di cause e valori che porti alle soluzioni possibili a partire dalle dotazioni organiche e finanziarie da parte della Regione tali da consentire una gestione efficace ed efficiente dell’Ente.
Coordinamento tra Aree Protette e Rete Natura 2000 – verso una nuova fase Dialogo e confronto attivo con i soggetti interessati alle Aree Protette e Rete Natura 200, da quelli istituzionali al mondo associativo e alle espressioni territoriali, sono indispensabili per riprogettare una fase che veda il rilancio del Sistema delle Aree protette. Si interviene sulla base dell’emergenza sanitaria e delle criticità climatiche e sociali salvaguardando un bene comune prezioso per la conservazione di meraviglie e risorse della natura. In ambiente non esistono Aree Protette di serie A e Aree Protettedi serie B.
(filidido) –Giornalista – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo –Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette“
Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi. È giornalista ambientale.