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COME TI DISTRUGGO UN SENTIERO DI MONTAGNA?

COME TI DISTRUGGO UN SENTIERO DI MONTAGNA?

Come ti distruggo un sentiero di Montagna?
SEMPLICE! Con una pista di downhill.

E come lo chiudo all’escursionismo?
SEMPLICE! Con una pista di downhill.

foto Di Donato – Prima curva in cresta. In fondo il Monte Calvario

Monte Calvario e il downhill

E’ quanto accaduto sul Monte Calvario negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo (luogo con panorami eccezionali che, passo dopo passo, si svelano agli occhi di ogni turista-escursionista-visitatore, con i borghi di Rivisondoli e Pescocostanzo che occhieggiano sornioni in basso).

foto Di Donato – Prima curva in cresta. In basso il Paese di Pescocostanzo

Il percorso escursionistico da Pescocostanzo verso il Monte Calvario, nel tratto finale di avvicinamento alla cresta è stato allargato e nel precedente tratto più ripido, la realizzazione di una ripida esse a quattro strette curve ha reso impraticabile il sentiero a piedi in discesa e in salita. E’ stato asportato tutto il protettivo tappeto di cotica erbosa fino a scoprire la roccia e adesso c’è un misto di breccia, terra e roccia.

foto Di Donato – Prima ripida curva in salita

Il downhill è uno sport che genera un notevole impatto ambientale ed è una pratica che non corrisponde a una visione sostenibile della frequentazione della montagna.

E così quello che era un percorso escursionistico è diventato tracciato riservato al solo downhill, con tanto di divieto alla normale percorrenza a piedi (quindi è vietato anche voler provare a risalirlo o ridiscenderlo).

Le ripide curve finali che hanno cancellato il sentiero

Inoltre nella zona di cresta è stato realizzato un tracciato parallelo a quello classico esistente, anche in questo caso con rimozione della cotica erbosa e curva dedicata di ingresso alla discesa (quindi in quota sono presenti un sentiero e un tracciato scavato verso la pista downhill).

Sono solo bici da discesa

Tutto questo in quanto per il downhill si prende quota con gli impianti e poi giù a rotta di collo (le biciclette in discesa possono arrivare anche a toccare gli 80 Km/h – dato trovato in internet che equivale alla percorrenza di oltre 20 metri al secondo e si comprende che, a quella velocità, è praticamente impossibile riuscire a evitare l’urto con un eventuale escursionista, sia giovane, sia anziano).

foto Di Donato – Le ripide curve

Il senso della Montagna

Questo non è andare in bici in Montagna per osservarla e gustarla diversamente, ma un becero modo per danneggiarla irreversibilmente, presi solo dalla tensione di governare un mezzo, scendendo sui pendii a tutta velocità.

Nel rispetto delle diversità culturali e dei luoghi si realizzino allora per questi praticanti pendii artificiali dove sperimentare agilità e dinamiche senza produrre danni all’ambiente.

Altopiani Maggiori d’Abruzzo

Gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, attraversati anche dal Sentiero Italia Cai (Barrea-Rivisondoli-Campo di Giove), sono realtà vocata all’escursionismo naturalistico, culturale e paesaggistico. Ai numerosi itinerari per famiglie, da paese a paese e nelle ampie pianure si aggiungono quelli su creste e vette. Percorribili in ogni stagione sono di varia difficoltà tra T ed E, diventando EE solo per lunghezza dei sentieri per i quali è richiesto buon allenamento e attrezzatura adeguata.

I territori sono vitale corridoio ecologico tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale della Maiella , garantendo una singolare e importante continuità ambientale tra Aree Protette.

foto Di Donato

PRO MEMORIA

Sulle pendici del Monte Calvario esisteva già un tracciato downhill, lungo e vario, anche nel bosco, con alcuni salti naturali e artificiali. Sempre impattante, ma meno evidente in quanto più defilato verso la montagna, con cartelli di allerta per gli escursionisti, in basso all’uscita del bosco, al termine della corsa. Nel tracciato downhill ci si immetteva in alto, dopo aver percorso un tratto della pista di discesa. Poteva anche essere sufficiente, ma evidentemente non bastava ed ecco la pensata di avviarlo dalla cresta con gli ulteriori lavori di sbancamento e le quattro strette ripide curve (ma che modo è di condividere e rispettare la Montagna?)

tracciato downhill nella parte bassa

PS 1.

L’attuale possibilità di raggiungere Monte Calvario da Pescocostanzo è di percorrere tutta la pista di sci raggiungendo la stazione di arrivo degli impianti, ridiscendere a Sud verso una selletta per poi risalire al Monte Calvario (tutta un’altra cosa).

foto Di Donato – Doppio tracciato in cresta. Sentiero T1 da Rivisondoli al Monte Rotella oltre la vetta in fondo

PS 2.

La libertà di percorrere la montagna non è limitata da buon senso o da condivisibile tutela della biodiversità, ma da una esasperata e settoriale pratica sportiva.

PS 3.

Gli impianti sono fermi e al danno si aggiunge ulteriore sconcerto (con sentiero distrutto e impraticabile).

PS 4.

Ma per realizzare una pista downhill che autorizzazioni servono? (l’impatto c’è ed è grande: provare per credere e vi invito a percorrerla a piedi)

foto Di Donato – Rivisondoli paese affacciato sull’altopiano

2022 Anno internazionale dello sviluppo sostenibile delle Montagne

Montagna Pulita

Vivere un’esperienza in montagna senza lasciare traccia del proprio passaggio. Importante produrre meno rifiuti possibile e in ogni caso riportarli sempre a casa e differenziarli.
Progetto Cai: Evviva la borraccia-liberi dalla plastica.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link)

2022.08.09  pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.