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ll Club Alpino Italiano e le discriminazioni di razza

ll Club Alpino Italiano e le discriminazioni di razza.

Importante Giorno della Memoria: mercoledì 25 gennaio 2023 ore 19.00

Il Cai ha sofferto il triste periodo del fascismo in modo doloroso. Con il cambio di nome e di gestione.

Prima e dopo tutt’altra realtà.

Espulsi in quanto ebrei

Una ricerca del giornalista Lorenzo Grassi socio Cai Roma ha portato alla luce documenti degli anni ‘30, con un elenco di soci ebrei “espulsi”.

Incontro tra Cai e Centro ebraico

Il Cai nel suo percorso di autocritica e rielaborazione.
Mercoledì 25 Gennaio 2023 alle ore 19.00, presso “Il Pitigliani” Centro Ebraico Italiano, Via dell’Arco de’ Tolomei 1 a Roma, si svolgerà un incontro tra il Club Alpino Italiano e la Comunità Ebraica, rappresentata da UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e CER (Comunità Ebraica di Roma).

Il Cai e le “leggi razziali

L’incontro a Roma, avrà come tema: “Il CAI e le “leggi razziali” del 1938-1939”, con interventi di confronto e approfondimento del Cai e della Comunità Ebraica.

Carlo Franchetti

Tra gli epurati dal Cai Carlo Franchetti (alpinista, accademico, speleologo), al quale la Sezione Cai di Roma, nel 1959, ha dedicato un Rifugio sul Gran Sasso d’Italia, costruito nella parte alta del Vallone delle Cornacchie a 2433 m, tra le pareti del Corno Piccolo e del Corno Grande, cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Tessere Cai

Ai parenti dei soci espulsi verranno consegnate tessere Cai alla memoria, e, con vicinanza nazionale e locale alla Comunità Ebraica, il Presidente Generale Cai Antonio Montani consegnerà la tessera Cai per il 2023 a Noemi Di Segni Presidente dell’UCEI e a Ruth Dureghello Presidente della CER.

Integrazione e tolleranza

Mai come oggi abbiamo bisogno di integrazione e tolleranza per superare con visione, i problemi attuali e quelli che purtroppo verranno tra conflitti locali e internazionali che accrescono disuguaglianze, povertà e tensioni.

Insieme, attenti a una sensibilità pubblica sul valore dell’armonia e della convivenza.

Educazione e ricordo

Il 10 gennaio 2023 alla sinagoga Remah di Cracovia il Ministro per l’Istruzione e il Merito Giuseppe Valditara e la Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni hanno firmato un protocollo di intenti (link al pdf) che sancisce la collaborazione per promuovere nelle scuole italiane iniziative la responsabilità del ricordo e il contrasto all’antisemitismo.

Nella ricorrenza dei 75 anni della Costituzione va evidenziato che la nostra Carta antepone a tutto la persona umana.

Per saperne di più

articolo di Lorenzo Grassi del 26 gennaio 2022
articolo del 27 gennaio 2022
articolo del 19 gennaio 2023

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

2023.01.22 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




IL CLUB ALPINO ITALIANO E LE DISCRIMINAZIONI DI RAZZA – Giorno della Memoria

ll Club Alpino Italiano e le discriminazioni di razza. Giorno della Memoria

foto Marramà

Il Cai ha sofferto il triste periodo del fascismo in modo doloroso.

Una recente ricerca del giornalista Lorenzo Grassi socio Cai Roma, svolta nell’archivio storico della Sezione Cai di Roma ha portato alla luce documenti degli anni ‘30, con un elenco di “ebrei epurati” dalla sezione Cai di Roma, rinominata Sezione dell’Urbe del Centro Alpinistico Italiano.

Il Cai conserva e documenta

Certo la storia racchiude aspetti diversi, non considerati, ma prevedibili relativi a quel doloroso periodo storico che vide anche il Club Alpino Italiano trasformato (dal Segretario del Partito Nazionale Fascista) in Centro Alpinistico Italiano, con i podestà a dettare legge e imporre una mirata sudditanza politica a seguito di inique leggi.

Integrazione e tolleranza

Oggi si è travolti da una rutilante continuità delle emergenze che in parte stordiscono e in gran parte rischiano di dare ulteriore corpo a diversità, disuguaglianze e distinguo. Riaffiorano esempi di intolleranza e discriminazione sociale nei confronti di altre popolazioni. Mai come oggi abbiamo bisogno di integrazione e tolleranza per superare con visione, i problemi attuali e quelli che purtroppo verranno.

Il Presidente Generale Cai Vincenzo Torti

Il lavoro di Grassi, uno storico che è anche un nostro socio, è un contributo prezioso. Prendo atto della sua ricerca, e metterò appena possibile la questione all’ordine del giorno degli organismi centrali, e delle altre Sezioni che possono ricostruire gli elenchi dei loro soci epurati. Il CAI di oggi è ben diverso da quello del 1938-‘39, ma l’obbligo di raccontare la verità riguarda tutti”.

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La matrice Cai è culturale e sociale

Quanto accaduto e documentato a causa del periodo fascista ha stravolto il senso sociale del Cai giungendo alle epurazioni Diversa la situazione negli anni precedenti. Il 19 e 20 Settembre 1921 in Abruzzo si svolse il Primo Congresso Alpinistico Regionale. Le decisioni prese, lungimiranti e condivise, furono aperte e attuali. Le Sezioni erano unite in Consorzio per risolvere i problemi della costruzione dei rifugi alpini e della viabilità montana con la realizzazione di mulattiere e il miglioramento dell’accoglienza di piccoli alberghi (in via temporanea organizzando attendamenti). Inoltre, per rendere popolare l’avvicinamento alla montagna l’attenzione all’iscrizione degli operai e, infine, la pubblicazione di una guida che illustri le montagne d’Abruzzo e i borghi più pittoreschi. Già 100 anni fa era più che chiaro il legame tra territori, cittadini e genti di montagna.

Il Cai è libera associazione

L’attuale Statuto Cai è uno scritto ricco di valori, affiancato dal Bidecalogo e altri documenti nazionali che testimoniano storia e crescente impegno nel sociale e nell’ambiente. Segni fattivi di attenzione e cambiamento. Abbandonate le vesti da “profeta disarmato” anche il Cai, con respiro nazionale e internazionale, potrà fare di più.

Carlo Franchetti

Tra gli epurati dal Cai Carlo Franchetti (alpinista, accademico, speleologo), al quale la Sezione Cai di Roma, nel 1959, ha dedicato un rifugio sul Gran Sasso d’Italia, costruito utilizzando le pietre del luogo, posto nella parte alta del Vallone delle Cornacchie a 2433 m, tra le pareti del Corno Piccolo e del Corno Grande nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Il Cai guarda avanti

Nel ringraziare Lorenzo Grassi per la sua ricerca anticipo che il Cai farà quanto necessario per andare oltre i fatti e il ricordo del periodo di discriminazione razziale.

Giorno della Memoria – Lo Scarpone on line del 27 gennaio 2022

Epurazione del Cai – Articolo di Lorenzo Grassi del 26 gennaio 2022

BUONA MONTAGNA a tutti!

2022.01.27 (pubblicato)

(filidido)
Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
– CD Federparchi

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montano. Ha promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è ancora nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




I CORPI DICONO – Ferrara Buskers Festival 2021: 25 – 29 agosto 2021

I CORPI DICONO – Ferrara Buskers Festival 2021: 25 – 29 agosto 2021

Oggi 29 agosto termina il Ferrara Buskers Festival 2021. La Rassegna Internazionale del Musicista di Strada iniziata il 25 agosto nel Parco Massari, ben quattro ettari di verde nel cuore della città storica.

Gli artisti tornano in strada

La Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, giunge alla sua XXXIV edizione e ha offerto giornate continue artistiche e culturali di pregio.
Il Ferrara Buskers Festival è una manifestazione internazionale, portabandiera della musica e dell’arte di strada in Italia

I corpi dicono

i corpi dicono con Eugenio Di Donato e Cristina Nucera, ha trovato la sua collocazione nell’evento di Ferrara che con gli spettacoli di strada presenta luoghi, produzioni, storie. La Mostra “i corpi dicono” ha preso forma da incontri avvenuti in strada, durante il Covid e ha raccolto fotogrammi di storie. Gli spazi aperti sono diventati luoghi nei quali poter esprimere liberamente pensieri, scritti a mano su cartonici e imbucati in una cassetta raccoglitrice.

La strada: un colorato libro aperto

Ciò che avviene in strada è importante e accade sotto gli occhi di tutti. Mi piace poter camminare e osservare. Lo faccio sempre quando percorro i sentieri in montagna e “mi guardo attorno”. Nella quotidianità è appagante camminare, fermarsi per strada e gustare cappuccino e brioche con crema e amarene, affacciati su un pianoro illuminato dal sole come si può fare a Rivisondoli, paese degli Altopiani maggiori d’Abruzzo.

Arte di nicchia

L’arte di strada è una attività di nicchia che ha il suo perché nella fantasia, abilità, esperienza e colore. Penso anche alla fragilità di questo singolare, discontinuo e gravoso lavoro che è fortemente condizionato da tanti fattori, iniziando in questo periodo dal distanziamento da covid per poi continuare con il meteo. Si può infatti programmare un evento con cura e poi pioggia e vento arrivano a vanificare l’impegno speso.

Mostra sociale … libera dalla plastica

La Mostra “i corpi dicono” è un impegno aperto che presenta temi sociali e di recupero dal distanziamento da covid, liberamente espressi. Inoltre c’è la scelta di essere libera dalla plastica. I materiali usati sono i montanti di legno con le basi in ferro, i cartoncini dei messaggi pinzati con mollettine di legno e stesi su fili di canapa. Tutto materiale riciclabile, così come la comoda sacca porta oggetti.

Una articolata rassegna

Quest’anno il tradizionale festival ferrarese degli artisti di strada, con diversi ospiti internazionali, ha avuto la forma di una rassegna di musica, teatro, spettacoli in una cornice green. Tanti gli artisti e 18 spettacoli in contemporanea e dopo mezzanotte anche un piccolo dopofestival. Altra novità: i servizi street food e l’offerta di drink all’interno del parco, con la possibilità di fare aperitivo con gli artisti.

Rivisondoli (AQ) (foto Carlo Piovesan)

Perdere l’invisibilità, di paese in paese

E’ importante conoscere, affiancare e sostenere il mondo frammentato ed eterogeneo di artisti tra professionisti, amatori e occasionali. In tanti compensati a cappello, sostenuti dal pubblico con le offerte libere. La possibilità di lavorare è ciò che consente di incontrarli nei loro spettacoli dal vivo. Ci riportano vitalità, senso di libertà e l’occasione di scambio.
Nel piccolo è accaduto anche con “i corpi dicono” che è riuscito a incontrare tante persone nei mesi di grande difficoltà, ne ha raccolto impressioni, aspettative e stati d’animo, riportandoli dalla strada all’attenzione di tanti con un progetto diventato Mostra itinerante, di paese in paese.

Ferrara Buskers Festival 2021 (link al sito)

Prossimo appuntamento della Mostra “icorpidicono” – sabato 4 settembre 2021
Il festival dei beni culturali, della creatività e dello spettacolo di San Bellino (RO)

2021.08.28 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo – CD Federparchi




(4) Giornata Europea dei Parchi – 24 maggio 2021 – verso il 5 giugno 2021 – Giornata mondiale dell’Ambiente

(4) Giornata Europea dei Parchi – 24 maggio 2021
verso il 5 giugno 2021 – Giornata mondiale dell’Ambiente

Il 24 maggio è l’annuale giornata simbolo che celebra i Parchi d’Europa.
In realtà ci invita a scoprire i territori protetti in ogni stagione, mese dopo mese. Impariamo anche ad apprezzare cosa fanno i Parchi, che sono operativi ogni giorno dell’anno.

critica la situazione ambientale d’Abruzzo
In Abruzzo la situazione ambientale è critica per la incredibile distanza presente tra il Governo regionale e il sistema delle Aree protette.
assente una cabina di regia Regione-Parchi
L’unico Parco regionale presente in Abruzzo, il Parco regionale Sirente Velino, è stato recentemente ridotto nella superficie. Benché sul territorio d’Abruzzo, per la sua qualità ambientale, siano stati istituiti tre Parchi nazionali non esiste una cabina di regia Regione-Parchi che finalizzi e armonizzi programmi e scelte in materia di cultura, ambiente, popolazioni, economia.

Aree Protette da frequentare e conoscere
Possiamo frequentare i Parchi e le altre Aree Protette nei paesi, sui sentieri e nei rifugi.
Gran parte di questi territori sono ben conservati e consentono ancora di meravigliarsi ed emozionarsi. L’incontro con genti, luoghi e paesaggi arricchisce ogni nuova esperienza. La sosta in accoglienti paesi porte di accesso alla montagna anticipa quello che avremo modo di osservare.

l’Ambiente e la sua Tutela è tema di tutti noi
Non è tema del solo Ministero dell’Ambiente, ora Ministero Transizione Ecologica, ma trasversale a più Ministeri, a più competenze. Nell’Ambiente vedo Cultura e Futuro, Giovani e Creativi. L’Abruzzo è fragile non solo nelle infrastrutture, ma anche nelle scelte della politica. Le decisioni sono questione nazionale e d’Europa. Insieme dobbiamo disarmare la riduzione del Parco che è misura di corto respiro che mortifica ambiente e istituzioni. Dobbiamo essere tenaci, avere memoria e ricordare

5 giugno 2021 – Giornata mondiale Ambiente.
Si avvicina un altro significativo appuntamento che rinvia ai prossimi interventi in Ambiente da PNRR. Le giornate mondiali vanno colte come opportunità per informare, capire e distinguere come orientarsi su ciò che è meglio ora e nel tempo (scelte durevoli e non impattanti). Imparare a distinguere tra politiche verdi – attente al capitale naturale e quelle che di verde hanno solo la facciata (cosiddette Greenwashing). È bene tenere desta l’attenzione critica e riuscire a documentarsi e non disperdersi tra le priorità. Ogni azione partecipa al futuro di ambiente e generazioni.

Il valore dei Parchi europei (articolo Lo Scarpone del Cai, 24 maggio 2021)

(1) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi.  Il Sistema delle Aree Protette è una realtà territoriale e sociale. Indispensabile renderlo sempre più operativo (articolo 13 maggio 2021)

(2) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi. A Castelli (TE) domenica 23 maggio per l’ambiente ripartendo dalla qualità del borgo “porta di accesso alla Montagna”.Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (articolo 20 maggio 2021)

(3) 24 maggio 2021 – Giornata Europea dei Parchi  – IL SILENZIO ASSORDANTE SUL PARCO REGIONALE SIRENTE VELINO, 21 maggio – Giornata Europea Rete Natura 2000, 22 maggio – Giornata Mondiale Biodiversità, 18-24 maggio – Settimana della Natura (articolo 22 maggio 2021)

2021.05.24 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




(2) 24 maggio 2021 – Giornata Europea dei Parchi – A Castelli (TE) domenica 23 maggio per l’ambiente ripartendo dalla qualità del borgo “porta di accesso alla Montagna”. Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

(2) 24 maggio 2021 – Giornata Europea dei Parchi
A Castelli (TE) domenica 23 maggio per l’ambiente ripartendo dalla qualità del borgo “porta di accesso alla Montagna”.
Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Le parole guida della Giornata di domenica 23 maggio sono ECOLOGIA  ed EQUILIBRIO con le implicazioni positive che comportano nelle scelte a presidio di territorio, paesi e cultura. Appuntamento alle 8.45 a Piazza Roma.
Considerata l’istituzione del Ministero della Transizione Ecologica  e le necessità di Ripresa e Resilienza si attuano messaggi e slanci positivi.

L’inquinamento
L’inquinamento è un problema che ancora viene sottovalutato e i rifiuti vengono abbandonati nelle aree sosta, nelle zone di ricreazione, nelle scarpate e lungo i sentieri.

La “Giornata Ecologica” a Castelli è l’occasione per :
monitorare lo stato di salute di un territorio dall’emergenza inquinamento,
prendere consapevolezza della complessità dell’inquinamento di aria, acqua e suolo
consolidare il dialogo tra Comune, Associazioni, Gruppi e Pro Loco presenti
intervenire direttamente in ambiente con spirito di solidarietà e cittadinanza attiva
trasformare l’intervento di pulizia in durevole monito educativo e di sensibilizzazione ambientale
diffondere messaggi che portino a ridurre sia la produzione di rifiuti, sia l’abbandono dei rifiuti in ambiente, sia la raccolta differenziata (progetto Montagna Pulita)
garantire sicurezza ambientale e sanitaria.
promuovere una frequentazione turistica e sociale appagante

Castelli: porta di accesso alla Montagna
Ripartiamo quindi dai paesi e dalla partecipazione locale. Mi sento di ribadire che in questa fase di Ripresa e Resilienza il vero senso del cambiamento è in azioni pensate, progettate, gestite e successivamente implementate da e con le comunità locali. Si attiva un aperto dialogo interno per migliorare e innovare la comunicazione dei cambiamenti  sociali, sanitari e climatici per contribuire alla transizione necessaria.
Visione d’insieme e messaggi diffusi e recepiti. In questo scenario le Associazioni sono parti vitali del processo partecipato e segno della tenace ed appassionata presenza. sul territorio.

CULTURA DELL’AMBIENTE E PER L’AMBIENTE – GESTI INDIVIDUALI, EDUCATIVI E SIGNIFICATIVI 
Come Club Alpino Italiano Sezione di Castelli e Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” l’attenzione al Progetto “Montagna Pulita“. Un invito alla corretta frequentazione turistico-escursionistica con la riduzione dei rifiuti
EVVIVA LA BORRACCIA! liberi dalla plastica – – NO ALLA PLASTICA IN AMBIENTE
EVVIVA LA BORRACCIA è un impegno del Cai per ridurre l’uso di bottiglie di plastica in escursione e nelle attività didattiche.
NO ALLA PLASTICA IN AMBIENTE a questo invasivo, longevo e subdolo prodotto che è sempre più presente, si sminuzza, si frammenta, non si decompone e può finire anche negli alimenti. L’uso eccessivo della plastica si paga a caro prezzo e ne sanno qualcosa pesci e uccelli, con fotografie significative che hanno fatto il giro del mondo.


foto Marino Di Claudio

informazione, educazione e formazione ambientale
Importante l’opera di sensibilizzazione rivolta ai residenti ed a turisti poco attenti. La documentazione fotografica raccolta sarà utilizzata per iniziative didattico-informative e attività di comunicazione svolte nel Rifugio “Enrico Faiani“, a Scuola e in ambiente durante attività ed escursioni.
Si potrà continuare la “Giornata  Ecologica” proponendosi di trattare, in maniera divulgativa e interattiva i temi emergenti legati ai cambiamenti climatici prefiggendosi di affrontarli e risolverli in collaborazione con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e altri Enti, anche considerando i 17 Obiettivi di Agenda 2030.

Federparchi e Castelli
La Giornata Europea dei Parchi del 24 maggio abbraccia sistemi complessi, con territori, paesi ed ecosistemi ed è dedicata al respiro e all’equilibrio fra l’uomo e la natura
Federparchi la celebra con  IL RESPIRO DEI PARCHI, IL RESPIRO NEI PARCHI
La pandemia in atto ha tragicamente indicato la necessità di ritrovare l’equilibrio fra uomo e natura e il ruolo fondamentale che i parchi possono svolgere su questo tema.
Bosco e acqua sono grandi artefici per qualità della vita e respiro interiore.
Castelli con l’abbarbicato borgo, le frazioni diffuse e la boscosa cornice ambientale dominata dalla parete Nord del Monte Camicia offre il meglio per esperienze in ambiente, culturali e salutari.

NO all’inquinamento – EVVIVA LA BORRACCIA – Liberi dalla plastica – CASTELLI (TE) TRA CERAMICA E MONTAGNA (articolo 25 dicembre 2020)

(1) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi.  Il Sistema delle Aree Protette è una realtà territoriale e sociale. Indispensabile renderlo sempre più operativo (articolo 13 maggio 2021)

2021.05.20 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




(1) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi. Il Sistema delle Aree Protette è una realtà territoriale e sociale. Indispensabile renderlo sempre più operativo.

(1) 24 maggio 2021 – verso la Giornata Europea dei Parchi.
Il Sistema delle Aree Protette è una realtà territoriale e sociale.
Indispensabile renderlo sempre più operativo.

Il Sistema delle Aree Protette sembrerebbe essere condizionato da una gerarchia che ha come primo riferimento i Parchi Nazionali di istituzione ministeriale. A seguire le altre Aree Protette regionali e il corteo di siti da Rete Natura 2000. Nella realtà pratica e quotidiana territori interessati e funzioni svolte riconoscono lo stesso valore culturale a Parchi, Riserve e Siti di istituzione nazionale, regionale, europea. In ambiente non esistono Aree Protette di serie A e Aree Protette di serie B. Comuni obiettivi ambientali e sociali, con i relativi servizi ecosistemici, chiedono un condiviso governo del territorio.

Coordinamento tra Aree Protette
A rendere tutto più operativo c’è il Coordinamento tra Aree Protette che consente di superare localismi e competizioni tra diversi soggetti politici (Presidenti e Consigli Direttivi), migliora lo scambio interno con le funzioni tecniche (Direttori e strutture operative), attua un dialogo efficace con Regioni, altri Enti locali e Associazioni.
A monte del funzionamento dei Parchi troviamo la scelta di Presidenti, Direttori e componenti Consigli Direttivi riferita a competenza e passione, ragioni  che sono diverse dall’appartenenza politica o di area.

gli effetti della pandemia
Questi ultimi due anni del 2020 e 2021 hanno evidenziato un’aumentata attenzione alla naturalità dei luoghi (in particolare quelli montani) alimentata dal binomio ambiente-salute, a seguito della pandemia. Il “liberi tutti” con il distanziamento sociale ha incentivato le attività in salubri ambienti all’aria aperta per ridurre le possibilità di contagio e potenziare le difese immunitarie. C’è stata una grande invasione di montagna. Mi chiedo però se a tanta “frequentazione” corrisponda una riconosciuta “considerazione” delle Aree Protette e della necessità di tutelare gli ambienti naturali.

adoperarsi affinché l’esigenza diventi consapevolezza
Il 24 maggio si celebra la Giornata Europea delle Aree Protette per ricordare l’istituzione del primo Parco del 1909 in Svezia. In Italia saliamo all’anno 1922 con l’istituzione gemella del Parco Nazionale del Gran Paradiso e del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Utilizziamo quindi prossima giornata del 24 maggio e quelle attorno, come occasione di riflessione. Ancor meglio se ci riferiamo alla Legge Quadro 394 del 1991 che celebra i 30 anni di attuazione.

Abruzzo e Aree Protette – Rete Ecologica
In Abruzzo la presenza di Aree Protette è rispondente al valore ambientale, con i 3 Parchi Nazionali (Abruzzo Lazio Molise – Maiella – Gran Sasso e Monti della Laga), il Parco Regionale Sirente-Velino, l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano e oltre trenta Riserve Naturali. In questo scenario mi piace riportare anche l’istituzione in itinere del Parco della Costa Teatina (quella della Costa dei trabocchi – le particolari macchine da pesca protese sul mare). Si compone in Abruzzo una Rete Ecologica di grande rispetto. Una Rete messa a dura prova dalla riduzione del Parco Regionale Sirente Velino, unico Parco della Regione Abruzzo, mai realmente reso operativo. Una scelta che taglia circa 8000 ettari nella Valle Subequana, nonostante la petizione e le proposte di promozione del Parco.

Abruzzo d’incanto: foreste vetuste
Per questo 24 maggio, alla ricerca dell’equilibrio UOMO NATURA, potremo avvicinare le meraviglie delle foreste vetuste d’Abruzzo, così come mostrate dal divulgatore Mario Tozzi lo scorso 8 maggio nella serata “Sapiens-un solo pianetaarticolo 2021.05.09 Scrigni di biodiversità, zone rifugio per orso, lupo e camoscio. In questi scenari si cammina incantati attraverso luoghi di fiaba protetti da giganteschi faggi antichi dalle forme che lasciano spazio all’immaginazione , sorgenti da rocce muschiate.
L’escursione ti prende e diventa narrazione sensoriale tra fragranze, fruscii e foglie in amore.

GIORNATA EUROPEA DEI PARCHI 24 maggio 2020  – CLUB ALPINO ITALIANO E MATTM: SENTIERO DEI PARCHI articolo 2020.05.24

2021.05.13 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




LEGGERE DOVE NON SI LEGGE è un esperimento di speranza (descrizione e video).

LEGGERE DOVE NON SI LEGGE (link)
è un esperimento di speranza (descrizione e 12 video)


video (link)
L’invito alla lettura del libro, dell’ambiente, delle genti
Da amante dell’ambiente mi seducono meraviglia e fascino dei piccoli borghi montani, molti dei quali in Abruzzo vivono nella terra di mezzo tra le alte vette e l’affaccio sulla costa. Tanti altri si perdono nelle valli e sugli altopiani che modellano le zone interne.

12 tra borghi e località
Le parole di Eugenio Di Donato e  le immagini di Gaia Russo Frattasi svelano frammenti di 12 tra borghi e località.
Questa prima volta tocca ad Arsita piccolo borgo nell’area interna della Valle del Fino. Arsita viene raggiunta da Castelli attraverso una strada interna, grande nel paesaggio, da migliorare nel fondo, che forse è consigliabile percorrere a dorso di mulo.

il progetto Leggere dove non si legge (link) porta il libro nelle piazze, nei lavatoi, nei bar, alle fontane. Là dove non te lo aspetti. Dove per abitudine e costume non siamo abituati a pensarlo. Come se il libro avesse dei posti specifici dove comparire e non si potesse leggere ovunque
Leggere dove non si legge rompe con la tradizione che confina il libro nelle librerie e nelle scuole. Che ne fa un soggetto per pochi, qualcosa per addetti ai lavori.
Pensa che il posto migliore per un libro siano le mani del lettore. Qualunque lettore. Di ogni ordine e grado, nazionalità, etnia, sesso, genere e religione…………………………….
Leggere dove non si legge è un viaggio in dodici puntante. Dodici tappe con il romanzo Sangue e Latte, l’editore El Doctor Sax, l’autore Eugenio Di Donato e la regista Gaia Russo Frattasi che vi racconterà con l’occhio della sua telecamera il territorio che abbiamo attraversato. Le strade divelte e i paesaggi mozzafiato, le case tagliate in due dal terremoto e i ponti puntellati, serpenti e mandrie che pascolano nella notte in un concerto di campanacci, i bar di paese e le fontane

La descrizione del tratto Castelli Arsita, realistica e imitativa  per me che lo conosco bene,  è in linea con le modalità espressive di Eugenio, dei paesi e dei monti che li incorniciano:
….Ho inteso la scrittura come uno strumento, un oggetto afferrabile che abbia le fattezze di un utensile in grado di stendere e plasmare il pensiero, che ne ridisegni l’estensione e ne muti l’immaginario.
Nel video la leggerezza dei frammenti, dei suoni, del dialetto. Strette vie che ci attendono. Tempo sospeso tra apparenza e nuovo futuro. Voci delle aree interne. Fiducia nella politica e nel BIM.
Ad Arsita anche una Sezione del Club Alpino Italiano, a presidio della Montagna.
Si legge, si parla. In cammino.

Prima Tappa, Arsita
Si parte da Castelli, in provincia di Teramo, dove faremo base per qualche giorno. Gaia non conosceva Castelli, non immaginava di trovare alle sue spalle una parete gigantesca e selvaggia
Mentre si guarda intorno stupita e meravigliata sulle labbra le affiora una parola primordiale.
«È preistorica» dice, senza staccare un attimo gli occhi dalle guglie che come pinne di un tirannosauro puntellano la cresta sommitale della parete. La parete è immensa, tutta spaccata, con il bosco e i prati che si arrampicano verticalissimi finché possono. Poi arriva lei, la roccia, e da quel punto della strada pare stia ancora emergendo. Sembra si muova.
«Credevo di conoscere l’Abruzzo» aggiunge e resta a bocca aperta.
Sorrido, la nord del monte Camicia ti stordisce, si impone potente e inaspettata, occupa tutto lo spazio. Sorrido di nuovo e le dico, «vedrai…», e non mi riferisco alle meraviglie paesaggistiche ma ai circa venti chilometri di strada dissestata che ci separano da Arsita. Tra Castelli, Befaro e Arsita il tempo si dilata. Succede qualcosa all’aria, e sebbene non ci sia nessun cartello a segnarne i confini tu lo «senti» che hai valicato una zona. Che non è come prima. Lo spazio ti avvolge, e ti tiene. Ti stringe così forte che avverti la sua morsa per giorni.
Valichiamo fossi, schiviamo anfratti e buche che paiono voragini, l’asfalto appare a tratti e quando c’è è divelto, spaccato dalle pioggia e dai cingoli dei trattori, forma dei denti che sono gradini. Proseguiamo a passo d’uomo, l’auto tocca, gratta, struscia ma procede. È l’ultima discesa, porta a un ponte sgarrupato con le ringhiere arrugginite e accartocciate, sembra ci sia passato sopra qualcosa di molto grosso, sotto scorre il Fino, il fiume che dà il nome alla vallata. Siamo ufficialmente nel comune di Arsita.

I progetti
Il progetto Leggeredove non si legge (link)è continuità espressiva e di speranza del progetto i corpi dicono (link) svelato nelle parole di oltre 700 persone impegnate a scrivere insieme qualcosa di nuovo che sarà riportato in una Mostra.

2021.05.05 e seguenti (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




(1) FUTURO D’ABRUZZO: ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA – ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA La catena per il FUTURO D’ABRUZZO: Cultura, Ambiente, Società, Pandemia, Economia

(1) FUTURO D’ABRUZZO: ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA – ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA
La catena per il FUTURO D’ABRUZZO: Cultura, Ambiente, Società, Pandemia, Economia


foto  Andrea Di Donato
– narrazione e argomentazione
In questa fase di perdurante confusione è necessaria una buona visione.
Proviamo a narrare e iniziamo ad argomentare.

– La cultura va ricostruita.
L’orizzonte è velato e la vastità ridotta.
La pandemia ben presente non finisce con il primo vaccino.
Il confronto con l’emergenza sanitaria sarà continuo.
La fragilità sociale si somma a quella ambientale ed economica.
Servono riforme che – come fanno i bambini, sappiano rovesciare questo mondo.

– Il messaggio – la visione – la traccia
Il messaggio proposto dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani unisce locale e globale e pone i seguenti capisaldi: persone in salute, pianeta in salute e società giusta per tutti.
Da questo messaggio si guarda al futuro e il Ministro indica il sentiero da percorrere. Si prende atto delle condizioni di partenza (punto A) e si fissano le condizioni che vogliamo all’arrivo (punto B).
Le condizioni alla partenza si monitorano nelle eccellenze e nelle criticità e quelle di arrivo sono definite dagli obiettivi posti dall’Europa e dalle Organizzazioni Internazionali.
Sembra tutto chiaro e condivisibile. Una traccia che l’Abruzzo è in grado di seguire.

– ABRUZZO REGIONE “VERDE” D’EUROPA è la condizione di partenza
– ABRUZZO REGIONE “BIANCA” D’EUROPA è la condizione di arrivo
Al primo posto c’è quindi l’emergenza sanitaria, dalla quale dobbiamo necessariamente uscire. E’ essenziale concentrare tutti gli sforzi per superarla, potenziando il sistema sanitario regionale sanitario regionale e adottando tutte le misure di contenimento, personali e collettive.
Allo slogan Abruzzo Regione Verde d’Europa dobbiamo aggiungere Abruzzo Regione Bianca d’Europa.
Diventeremo così vincenti e accoglienti in tutti i campi: cultura, ambiente, società, pandemia ed economia.
Immaginate che ritorno economico per il turismo di questi luoghi con l’Abruzzo riconosciuto come Regione

– Abruzzo Regione BIANCA e VERDE
BIANCA dal punto di vista sanitario e VERDE per la qualità ambientale e di servizi annessi.
I turisti-escursionistici-visitatori, italiani e stranieri, ci sceglierebbero e verrebbero a trovarci a frotte, attratti da bellezza e sicurezza.

– Come raggiungere la condizione ABRUZZO REGIONE BIANCA D’EUROPA?
Bisogna riuscire a guardare lontano, capire bene dove intervenire, agire e superare ciò che è problematico.
Il territorio d’Abruzzo è vario e interessante, con situazioni diverse dalla costa alle montagne. Per lo più sono eccellenze: ambientali, culturali, enogastonomiche, di paesaggio, risorse naturali, artigianato e aree protette.

– Oltre i confini della politica
Superare scelte che non siano mascherate da altri interessi. Capire i confini attuali nei quali si muove la politica abruzzese.

– Economia diffusa
L’economia va rilanciata in modo capillare, diffusa nei paesi e nel territorio, recuperando e assegnando il giusto valore a qualità delle attività e delle produzioni. Evitiamo interventi settoriali e superati.

– Servizi adeguati a percorrenza e accoglienza
Servono servizi adeguati, iniziando dai trasporti, recuperando il senso e il piacere del viaggio che diventa occasione di scoperta e avvicinamento. Non sono le strade che penalizzano la frequentazione, ma le strade disastrate. Va riconquistata la qualità degli interventi sulle strade interne, quella qualità che, in Abruzzo, era fiore all’occhiello dell’ANAS della Provincia dell’Aquila. Miglioriamo quindi le strade e potenziamo i mezzi pubblici che le percorrono (imitiamo il modello Dolomiti, dove le curve certo non mancano, ma il fondo stradale è all’altezza). Ricordo con nostalgia il tratto ferroviario (ora dismesso!!!) dai 348 m di Sulmona  ai 1268 m di Rivisondoli-Pescocostanzo,  per Roccaraso fino a Castel di Sangro. Salire sul treno era ogni volta una meraviglia. Affacciati da un balcone in movimento sulla Valle Peligna, inerpicandosi tra gallerie e viadotti, rapiti da paesi e paesaggi del Parco Nazionale della Maiella. Un percorso da fare invidia con l’uscita d’effetto nella Riserva Naturale Quarti di S.Chiara, sull’inghiottitoio Capo La Vera (stazione di Palena). Subito dopo si dispiegano gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo in ambienti ampi, aperti e coltivati, circondati da invitanti rilievi montuosi. Luoghi spettacolari da film e pensate che la stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, (1268 m) è la più in quota dopo quella del Brennero. Il tratto ferroviario si ripercorre solo come treno storico e ha preso il nome di“Transiberiana d’Italia”.

– dal locale al globale 
Le scelte della Regione dei prossimi anni con NEXT GENERATION EU e PNRR devono inquadrare il futuro locale, da inserire in Appennino, in Italia, nel Pianeta.

– orizzonte lungo
Siamo in Montagna, in alto e dovremmo riuscire a veder lontano. L’orizzonte deve essere lungo guardando ad Agenda 2030 e oltre, al 2050.

– scelte che varranno per i nostri figli
Molte delle scelte saranno di rapido effetto (nell’arco di qualche decina di anni) e ricadranno sui ragazzi di oggi con ripercussioni anche a fine secolo.
Considerando la vulnerabilità del territorio lo dobbiamo proteggere, per migliorare le eccellenze e garantire risorse nel tempo.

2021.04.30 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Castelli e Teramo– CD Federparchi




NEXT GENERATION EU – IL PESO DELLE PAROLE – sostenibilità – transizione ecologica – la circolarità riguarda tutti

NEXT GENERATION EU –
IL PESO DELLE PAROLE – sostenibilità – transizione ecologica –
la circolarità riguarda tutti
E’ una fase storica nella quale non solo sta cambiando il clima della Terra, ma è cambiato anche il clima di tutta la società e questo anche prima del coronavirus.


foto da “icorpidicono”

le parole
– L’abusata parola sostenibilità con al fianco la recente transizione ecologica,  sono diventate corredo di progetti spalmati di verde da cui il rischio (elevato) di far passare, più facilmente di prima, scempi e perdite che saranno a carico dell’ambiente e delle prossime generazioni. Troviamo anche le parole ripresa (più comprensibile), resilienza (parola presa in prestito dalla fisica e che conosceremo meglio dopo) e circolare per un’economia  su un apparente circuito virtuoso, individuale e collettivo, indicato come oculato, senza sprechi e impatti.

– NEXT GENERATION EU
L’Europa ha varato un  maxi-intervento da 750 miliardi di euro finalizzato a rilanciare una situazione europea  insabbiata dalla emergenza sanitaria.
La situazione d’insieme coinvolge ambiente, società, economia, cultura e istituzioni.
All’Italia è stata messa a disposizione la quota di 209 miliardi di euro, il 27,86 % dell’intero importo.
30 aprile 2021: termine entro il quale gli stati che compongono l’Europa dovranno aver inviato alla Commissione il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR
PNRR -: documento che raccoglie e illustra nel dettaglio le azioni che si vogliono realizzare con il denaro messo a disposizione da Bruxelles. Ci sono diversi ambiti di intervento tra i quali digitalizzazione, rafforzamento del sistema sanitario, transizione ecologica, economia circolare.
– A seguire le valutazioni EU sulla validità del PNRR e delle strategie dei vari governi nazionali. Superato positivamente questo filtro il Consiglio UE approva l’intervento.
– luglio 2021: saranno erogati  all’Italia  27,17 miliardi di euro, prima parte di fondi pari al 13%  del totale.

ATTENZIONE si tratta di un impegno economico che pesa sul futuro
L’attuale critica situazione d’insieme (che, come detto, coinvolge ambiente, società, economia, cultura e istituzioni ) va compresa bene in quanto la somma di 750 miliardi messa a disposizione è parte prestito (360 miliardi da restituire con un tasso di interesse) e parte sovvenzione (390 miliardi che devono rispettare determinati criteri di assegnazione).

risorse a disposizione
Abbiamo purtroppo la (pericolosa per ambiente, clima e benessere) sommatoria di fondi diversi, con importi notevoli e tutti da investire
Ai Programmi nazionali si aggiungono:
– PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza
– Politica di coesione europea
– PAC, Politica agricola comune
– CTE, Cooperazione Territoriale Europea
– inoltre c’è il PIANO SUD – Fondo sviluppo e coesione

I Fondi si sovrappongono tra loro
Per i Fondi strutturali e il Fondo sviluppo e coesione l’80% va al Mezzogiorno, così come almeno la metà del PNRR. E evidente la necessità di investire nel migliore dei modi.

la catena del futuro:  investimenti – sostenibilità – resilienza
La somma messa a disposizione, se spesa male, inciderà pesantemente sui bilanci nazionali dei prossimi anni con criticità sociali ed economiche improponibili.
C’è necessità di proporre investimenti che sappiano aggregare per favorire la ripresa (recovery) con le necessarie riforme di gestione che aumentino la sostenibilità delle economie dei singoli stati nell’ambito di una comune visione europea, rendendo gli sati più resilienti* ai cambiamenti che incombono negli anni di ripresa dalla crisi del Covid.

culturale – sociale – economica
Ogni scelta è prima di tutto culturale, rivolta al sociale, corretta nell’uso e nella distribuzione delle risorse naturali, con attività socioeconomiche eque e sostenibili.


foto Vittorino Di Luca

diamo voce al valore storico, culturale, ambientale, paesaggistico del territorio
E’ una fase storica nella quale non solo sta cambiando il clima della Terra, ma è cambiato anche il clima di tutta la società e questo anche prima del coronavirus. Ripensiamo quindi come stiamo al mondo e guardiamo con occhio più critico e attento le nostre scelte di consumo.

*resilienza
Il termine resilienza  ho avuto modo di incontrarlo in fisica studiando la proprietà che hanno i materiali di resistere alle sollecitazioni senza rompersi. Il comportamento che mi ha sempre affascinato è quello elastico. Un materiale sottoposto a sollecitazione (forza) subisce una deformazione ma, cessata la sollecitazione (forza) applicata, il materiale riesce a riassumere con rapidità le dimensioni originali.
In natura un sistema ecologico subisce sollecitazioni ed ecco che l’ecologia definisce la resilienza come  “la rapidità con cui una comunità (o un sistema ecologico) ritorna al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione – naturale o antropica, che l’ha allontanata da quello stato“.

Con altra prospettiva la resilienza può essere interpretata anche come l’attitudine di un sistema a non cambiare (funzione statica e quindi non evolutiva). Mi sento però di considerare l’uso della parola resilienza come aspettativa a conservare uno stato naturale qualitativamente elevato (considerando gli attuali e crescenti livelli d’inquinamento, la perdita di biodiversità e il consumo di suolo e di risorse naturali).


foto Luigi Pomponi

resilienza e limite
Prendiamo consapevolezza che il concetto di resilienza comporta il concetto di limite. Una sollecitazione (perturbazione) che supera il limite di resilienza comporta che il sistema non riassume le condizioni iniziali, ma resta deformato (nel caso di un materiale) o non è più in grado di autodepurarsi o rigenerarsi (nel caso di un sistema ecologico).

2021.04.09 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




(5) “I CORPI DICONO” –  L’INCONTRO  –  un racconto in cammino per cogliere sensibilità di comunità e di territorio

(5) “I CORPI DICONO” –  L’INCONTRO  –  un articolo in cammino  per cogliere sensibilità di comunità e di territorio
di Eugenio Di Donato che ha arricchito il perché dell’incontro, come necessità sociale, da pandemia.

Eugenio insegue i concetti di benessere e di futuro e ne cerca la rappresentazione, l’attuale conferma, nonostante tutto.
Agisce con una inquieta chiave personale, in cammino per cogliere sensibilità di comunità e di territorio.

la pandemia rende tutto più difficile
È il due gennaio 2021, piove di una pioggia sottile e il cielo è grigio latte da giorni. È l’inizio dell’anno e decido di regalare due copie del mio romanzo «sangue e latte» alle prime persone che incontro per strada. Ho impiegato quasi due ore per riuscirci ….

ricci di città: le persone sfuggenti, impaurite, …
una nuova specie umana elusiva si aggira nelle vie pensare che questa estate – la 2020 – ho raccontato «sangue e latte» a centinaia e centinaia di persone. Tre mesi tra Abruzzo, Basilicata, Campania e Puglia. Spiagge, montagne, bar, librerie e persino al molo penultima panchina. 

ma si insiste … c’è un capitale sociale da incontrare, uno dei pilastri di Agenda 2030 … della sostenibilità
… Persone che non si accorgevano della mia presenza, del mio corpo …  Dovevo abbassarmi, assumere l’altezza di un bambino per farmi notare. Alcuni scorgendomi si sono ritratti, e io mi sono allontanato, altri invece hanno ascoltato ciò che avevo dire e hanno lasciato il loro messaggio.

le cose non capitano a caso e tutto è collegato
L’idea “icorpidicono” è parte di un personale percorso culturale e di vita dall’origine incerta nel tempo.  Pietra miliare la pubblicazione del libro “sangue e latte” che ferma fotogrammi e soprattutto l’esperienza contaminante dei tanti incontri estivi di Regione in Regione, del continuo presentarsi e parlare, dell’essere itinerante tra costa e montagna, del viandante disarmato ma presente e tenace.

la Mostra che verrà – la raccolta fondi
E’ parte del comunicare, racconto semplificato  di una realtà complessa in rapido cambiamento. Lo spaccato di una metropoli, un esempio di buona pratica.
Un anno fa si parlava di emergenza, ma è sempre più evidente quanto sia diventata quotidiana e duratura. Uno stato di fatto che dovremo conoscere meglio per imparare a convivere, cambiando stile di vita, comportamenti con scelte diverse di produzione e consumo. Un percorso che abbraccia ambiente, economia, società e istituzioni.

L’incontro …
Uno scritto appassionato.
Stretto dall’attuale situazione, dalla consapevolezza del lungo periodo di fermo, dal desiderio di incontro e riscatto, come singolo e collettivo che si mette in gioco.
Ci accompagnano le parole: incontro tra persone, scambio di emozioni e idee, conoscenza del nuovo, urgenza nell’azione, ascolto e futuro.

non ci si può né fermare, né rallentare, né scendere.
La Terra è unica con i suoi costanti moti di rotazione e rivoluzione. Siamo sempre più numerosi, stretti e vicini (paradosso dal richiesto distanziamento) e tutti insieme viaggiamo nello spazio profondo. Dovremmo maturare meglio questo concetto di astronave Terra che si muove nello spazio, di un sistema finito dove la crescita non può essere infinita.

– anche “la Repubblica” ha raccolto questo appello

articoli precedenti EUGENIO DI DONATO – ci racconta e si racconta (tra libri  e riflessioni)

2021.04.01 (filidido) Giornalista
 – Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi